giovedì 6 ottobre 2011

SCARTIdiCANTIERE






Giovedì 6 e venerdì 7 ottobre a partire dalle ore 19, D-Vision Design presenta SCARTIdiCANTIERE,
in occasione dell'iniziativa Open Studios per SAIE OFF

D-Vision-Design (via Zacconi 1/N, Bologna), studio di grafica e design di JoeVenturi, apre per la prima volta le porte al pubblico con SCARTIdiCANTIERE, per partecipare al SaieOFF-Open Studios, il cartellone di iniziative che si svolgeranno in diversi luoghi della città e faranno da contrappunto e continuazione ideale a quanto avverrà all'interno del quartiere fieristico per il SAIE 2011.
Il designer JoeVenturi in collaborazione con l'architetto Marco Pucci propongono la nuova collezione di oggetti inediti, realizzati reinterpretando materiali e utensili tipici del cantiere. La collezione SCARTIdiCANTIERE sarà presentata nel garage adiacente allo studio D-Vision-Design. Il garage è in fase di ristrutturazione e allestito appositamente per l'evento e aperto al pubblico, anch'esso per la prima volta.

La ricerca alla base del progetto SCARTIdiCANTIERE parte dall'analisi dei materiali tipici del cantiere: ceramica, acciaio, plastica, cotone, nylon, legno e si affida ai moduli base del cantiere stesso: laterizi, cinghie delle gru, griglie per lo scolo dell'acqua, reti da cantiere, barriere stradali. Ma SCARTIdiCANTIERE indaga anche la seconda vita degli utensili da cantiere, primo fra tutti la cazzuola, protagonista della mostra in ben due declinazioni.

Durante la mostra sarà possibile ammirare la cazzuola rivisitata in due modi differenti: “Restaura” vede la cazzuola trasformarsi in specchio sfruttando l'ergonomia del manico, ideale per movimenti facili, veloci e precisi – gli stessi che le donne conoscono molto bene e che mettono in pratica quotidianamente durante il momento del trucco.

“Appendi” invece prende ispirazione da un gesto semplice e antico, che i muratori conoscono bene: grazie alla sua forma, la cazzuola viene spesso trasformata per appendere oggetti o altri utensili, così Joeventuri e Pucci, arricchendola di un dettaglio curioso, l'hanno eletta a appendiabiti e portachiavi allo stesso tempo.

Interessante anche la ricerca effettuata sul modulo senza il quale nessun cantiere può esser definito tale: il mattone. Saranno detournati diversi generi di laterizi (tavelle, forati, mattoni bolognesi, pignatte, tegole marsigliesi) per mostrare a tutti come un oggetto - fra i più importanti e completi per l'edilizia – può evolversi e diventare un moderno punto luce o un contenitore. La base del mattone in laterizio è stato impreziosito dal processo di smaltatura realizzata artigianalmente e cotta al forno con la collaborazione degli studenti ISART di Bologna che hanno utilizzato solo smalti di recupero.

La “Lampada tegola” ad esempio, è una piantana che sfrutta il mattone come base e ha come diffusore una tegola marsigliese mentre la “Lampada mattonella” è pensata da tavolo, con un semplice diffusore in tessuto.

Il “Tavolo Ragno” nasce da un intuizione del designer Giulio Iacchetti, molto vicino per filosofia a JoeVenturi e Marco Pucci, che partecipò al progetto “design per tutti”, dove si invitavano noti designer a pensare oggetti replicabili da chiunque, auto-prodotti e cosa molto importante: con pochi soldi. Quello che serve per un Tavolo Ragno home made sono: un po' di mattoni bolognesi (da accostare a secco), un piano OSB (legno riciclato e pressato, utilizzato per delimitare le aree dei cantieri) e delle le cinghie da gru che rendono solidali e compatti i due materiali fra loro. In piena condivisione con la filosofia di Iacchetti, JoeVenturi e Pucci presentano questo tavolo come progetto di design anticrisi e invitano gli ospiti a realizzarlo da soli a casa propria.

Il Totem “Gersi” prende il nome dal new jersey stradale (la barriera stradale in polietilene utilizzata per delimitare le aree di nuova urbanizzazione), è realizzato con 3 elementi che di norma sono collocati in sequenza orizzontale a terra che per l'occasione sono pensati capovolti in sequenza verticale, verrà utilizzato per indicare l'ingresso alla mostra.

E infine “Dondola”, lampada-altalena ispirata dal movimento oscillatorio dei carichi sospesi dalle gru in fase di lavoro, è realizzata con grata in acciaio zincato per gli scoli e legata al soffitto con cinghie da gru.

Last but not least, tutti i dettagli che compongono l'allestimento della mostra derivano da oggetti di uso quotidiano in un cantiere edile (rete da cantiere, pallet, trabatelli, scale, neon, secchi, sacchi di cemento, pale, caschetti da lavoro, faretti da cantiere).

Gli oggetti in mostra sono prototipi e quindi tutti pezzi unici, prenotabili al termine dell'evento, per eventuali produzioni su misura.


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Mariagrazia Canu
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