Il Sacro e l’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós
a cura di Armando Ginesi
Cesare Gaspari Antologica 2003-2011
a cura di Giuseppe Bacci
7 maggio – 26 giugno 2011
Inaugurazione: sabato 7 maggio 2011 ore 18.00
Da sabato 7 maggio fino al 26 giugno 2011 il Museo Staurós d’arte sacra contemporanea del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (Teramo), ospita le Mostre Il Sacro e l’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós, a cura di Armando Ginesi, e Cesare Gaspari Antologica 2003–2011, a cura di Giuseppe Bacci, realizzate dalla Fondazione Staurós Italiana Onlus.
L’esposizione Il Sacro e L’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós curata dallo storico dell’arte Armando Ginesi, presenta opere provenienti dalla collezione di Serafino Fiocchi, collezionista ormai celebre nella regione Marche, e non solo, per la sua raccolta d’arte moderna e contemporanea che testimonia il fervore della ricerca linguistica che ha caratterizzato il XX secolo, con particolare attenzione alla sua seconda metà. All'interno della collezione esistono tante e tali tematiche da rendere possibile la realizzazione di più rassegne. L’esposizione attinge allo straordinario deposito privato che abbraccia, tra i tanti temi, anche quello relativo al senso e al soggetto del sacro. Al pari dell'intera raccolta Fiocchi, la rassegna si rivela specchio di quel particolare fenomeno che contraddistingue il centennio trascorso, ma anche questo decennio iniziale del XXI secolo nel quale ci troviamo a vivere il pluralismo linguistico.
La collezione di Serafino Fiocchi è, dunque, una collezione ricca e complessa, sfaccettata ma, pur nella grande varietà degli stili e delle tecniche, coerente. Egli non ha mai avuto preclusioni: laddove l’arte esprime in modo flagrante se stessa ha compiuto l’atto amoroso dell’acquisto. Ed ecco che astrattismo, informale, figurazione, nuova figurazione e altre «formule» sono entrate nella sua concezione di arte, con una visione di grande civiltà che ha stabilito una felice convivenza tra generi, linguaggi, lessici, dialetti diversi della lingua artistica contemporanea.
Nella specificità di questa esposizione intitolata Il Sacro e l’Arte oggi, il filo conduttore che unifica la presenza delle cinquantasei opere provenienti dalla collezione di Serafino Fiocchi è la ricerca del Sacro nella contemporaneità.
Le opere afferenti alla figurazione si presentano nelle loro varie declinazioni di figurazione tout-court, neo-figurazione, figurazione neo-espressionista e sono presenti attraverso i seguenti autori: Alberto Abate, Enzo Borri, Agata Bulla, Ennio Calabria, Carlo Canevari, Mauro Capitani, Gaetano Carboni, Francesco Paolo Clain, Maria Cristina Crespo, Georges De Canino, Giannetto Fieschi, Omar Galliani, Franco Giletta, Alfio Giurato, José Guevara, Nazzareno Luzi, Walter Materassi, Enzo Parisi, Tullio Pericoli, Augusto Piccioni, Vettor Pisani, Roberto Roberti, Maurizio Romani, Salvo Russo, Fabio Salafia, Simone Scafiti, Gregorio Sciltian, Giovanni Stradone, Vittorio Tavernari, Riccardo Tommasi Ferroni, Stefano Tonelli, Angela Trippa, Sandro Trotti, Giuliana Vitaliti, Giovanni Zoda. La non figurazione presenta opere di Federica Amichetti, Teodosio Campanelli, Pietro Fortuna, Salvatore Pupillo, Carmelo Sapienza. Mentre la scultura è rappresentata da Lorenzo Bonechi, Bruno Buttarelli, Giuliano Giuliani, Sesto Americo Luchetti, Giuseppe Marinucci, Max Marra, Fernando Rea, Mario Riga, Francesco Somaini.
L’esposizione Cesare Gaspari Antologica 2003-2011 a cura di Giuseppe Bacci, mostra fotografica pensata in tutta la sua complessità, presenta ottanta opere selezionate su carta ai sali d’argento, dipanandosi in più sezioni, sia tematicamente che come consistenza di attinenza all’attività dispiegatasi nell’ultimo decennio dall’autore nato nel 1957 ad Ascoli Piceno. La bellezza della sua fotografia è il dettaglio estrapolato dal paesaggio e che quasi mai notiamo; il dettaglio, anche ordinario, diventa prevalente e, potenzialmente, può contenere tracce poetiche ed estetiche infinite.
L’allestimento delle opere segue in successione le sezioni del catalogo. Tracce, fotografie di paesaggio in cui si evidenzia la ricerca dello studio del segno e si palesa maggiormente la contaminazione con la pittura e, soprattutto, con la tecnica incisoria: il segno suscita lo spazio, evoca la forma, calamita la luce in ogni sua opera, in ogni suo pensiero.
I segni della terra ci rivela che la natura, fin da epoche remote, offre un "abbecedario" di simboli grafici; segni ancestrali in forma di croce, che si offrono alla nostra visione come reliquie: la croce come segno e di-segno, vale a dire la croce segno artistico e religioso. Nella sezione Anime del bosco del 2007-2009, l’artista marchigiano non può esimersi dal segnalare un triste avvenimento, raccontandoci il ricordo di un bosco che brucia e le testimonianze che ne risultano ci appaiono come lamenti silenziosi, mesti belati.
Sole sulla neve del 2009 è l’apoteosi del paesaggio collinare che, ammantato dalla neve, perde i propri connotati per assumerne altri più esoterici e orientali, esaltando in questo le sculture e i giochi creati dalla neve. Nella sequenza Acqua, sempre del 2009, e Sul fiume che scorre, del 2007-2010, le immagini estraniate dal contesto ampliano le nostre potenzialità percettive, proponendoci autonome riflessioni. L'autore registra ogni minima variazione dell'acqua, dalle correnti al moto irrequieto delle onde, dalle schiume agli schizzi e al conseguente vapore che invade l'atmosfera. In un crescendo di vortici spumosi, l'acqua esprime dinamismo e agitazione, così che il suo irato spumeggiare sorprende i nostri sensi: il rumore, nascendo da questi luoghi ameni, diventa percepibile fino a divenire sempre più intenso al nostro udito. In Prima della notte del 2008-2010, la notte si presenta secondo una duplice veste: anticipa la morte, al tramonto del Sole, ma prepara altresì alla nuova vita attraverso l’aurora, quindi la luce. Precede come sezione quella delle Ombre di coevo periodo, dove gli elementi più celebrati che anticipano la notte, al calar del Sole, sono le ombre. Esse popolano la notte, hanno l'aspetto di figure che a volte portano inquietudine e persino paura. Nel ciclo Vite vengono colti gli aspetti più estetizzanti di questa sacra pianta. In queste fotografie il vigneto si presta ad associarsi maggiormente al culto presso i Greci di Dionisio, alla conoscenza dei misteri della vita e della morte, facendone della vite un simbolo funebre. Con i suoi pali di sostegno il vigneto è somigliante ad un cimitero con tante croci allineate, fortemente geometrizzanti, fino a divenire, in vedute dall’alto, una campitura di linee e punti. Nell’ultimo lavoro, Ai margini della strada del 2009-2011, l’artista analizza e fotografa prevalentemente il mondo minerale, con tutto ciò che ne attiene. Nei sentieri in cui si inoltra, battuti o no, Cesare Gaspari ai margini della strada viene attratto da pietre, rocce che lo affascinano, elementi che ripropone a noi caricandoli di suggestioni, dapprima in fase di ripresa fotografica, successivamente nel buio della sua camera oscura, in fase di sviluppo e stampa, fino ad evocare paesaggi lunari.
Le mostre sono accompagnate dai rispettivi Cataloghi: Il Sacro e L’Arte oggi, con illustrazioni delle opere esposte e saggi di Armando Ginesi, Giuseppe Bacci, Arnaldo Romani Brizzi e Valentina Falcioni (catalogo di 108 pagine a colori delle Edizioni Staurós); Cesare Gaspari Antologica 2003-2011, con illustrazioni delle opere esposte e saggi di Giuseppe Bacci ed Ilaria Schiaffini (catalogo di 96 pagine in bianco e nero delle Edizioni Staurós).
Il Sacro e l’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós
LUOGO: Museo Staurós d’Arte sacra contemporanea, Santuario San Gabriele Isola del Gran Sasso (Teramo)
PERIODO: 7 maggio - 26 giugno 2011, orario: 9.30-12.30 – 14.00-19.00 (tutti i giorni chiuso il Lunedì)
VISITE GUIDATE GRATUITE: Tutti i giorni
ORGANIZZAZIONE: Fondazione Staurós Italiana Onlus - San Gabriele (TE)
CURATORE: Armando Ginesi
CATALOGO edito da Edizioni Staurós
PER INFORMAZIONI: Fondazione Staurós Italiana Onlus, Contrada San Gabriele, 187 – 64045 San Gabriele – Santuario San Gabriele - Isola del Gran Sasso (Teramo) Tel. 0861.975727 - Cell. 339.8895499; sito web: http://www.stauros.it/ - e-mail: stauros@libero.it
Cesare Gaspari Antologica 2003 - 2011
LUOGO: Museo Staurós d’Arte sacra contemporanea, Santuario San Gabriele Isola del Gran Sasso (Teramo)
PERIODO: 7 maggio - 26 giugno 2011, orario: 9.30-12.30 – 14.00-19.00 (tutti i giorni chiuso il Lunedì)
VISITE GUIDATE GRATUITE: Tutti i giorni
ORGANIZZAZIONE: Fondazione Staurós Italiana Onlus - San Gabriele (TE)
CURATORE: Giuseppe Bacci
CATALOGO edito da Edizioni Staurós
PER INFORMAZIONI: Fondazione Staurós Italiana Onlus, Contrada San Gabriele, 187 – 64045 San Gabriele – Santuario San Gabriele - Isola del Gran Sasso (Teramo) Tel. 0861.975727 - Cell. 339.8895499; sito web: http://www.stauros.it/ - e-mail: stauros@libero.it
Nel ringraziare i numerosi Amici che in passato hanno sostenuto la Fondazione Staurós Italiana Onlus, ricordiamo agli Amici dell’arte, ed in particolare agli Amici di Staurós, che anche quest’anno con la propria Dichiarazione dei Redditi (Unico, Cud, 730) si può donare gratuitamente il cinque per mille dell’Irpef per finalità sociali, sostenendo la Fondazione Staurós Italiana ONLUS apponendo la propria firma e scrivendo il nostro numero di codice fiscale 92012910672.
a cura di Armando Ginesi
Cesare Gaspari Antologica 2003-2011
a cura di Giuseppe Bacci
7 maggio – 26 giugno 2011
Inaugurazione: sabato 7 maggio 2011 ore 18.00
Da sabato 7 maggio fino al 26 giugno 2011 il Museo Staurós d’arte sacra contemporanea del Santuario di San Gabriele a Isola del Gran Sasso (Teramo), ospita le Mostre Il Sacro e l’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós, a cura di Armando Ginesi, e Cesare Gaspari Antologica 2003–2011, a cura di Giuseppe Bacci, realizzate dalla Fondazione Staurós Italiana Onlus.
L’esposizione Il Sacro e L’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós curata dallo storico dell’arte Armando Ginesi, presenta opere provenienti dalla collezione di Serafino Fiocchi, collezionista ormai celebre nella regione Marche, e non solo, per la sua raccolta d’arte moderna e contemporanea che testimonia il fervore della ricerca linguistica che ha caratterizzato il XX secolo, con particolare attenzione alla sua seconda metà. All'interno della collezione esistono tante e tali tematiche da rendere possibile la realizzazione di più rassegne. L’esposizione attinge allo straordinario deposito privato che abbraccia, tra i tanti temi, anche quello relativo al senso e al soggetto del sacro. Al pari dell'intera raccolta Fiocchi, la rassegna si rivela specchio di quel particolare fenomeno che contraddistingue il centennio trascorso, ma anche questo decennio iniziale del XXI secolo nel quale ci troviamo a vivere il pluralismo linguistico.
La collezione di Serafino Fiocchi è, dunque, una collezione ricca e complessa, sfaccettata ma, pur nella grande varietà degli stili e delle tecniche, coerente. Egli non ha mai avuto preclusioni: laddove l’arte esprime in modo flagrante se stessa ha compiuto l’atto amoroso dell’acquisto. Ed ecco che astrattismo, informale, figurazione, nuova figurazione e altre «formule» sono entrate nella sua concezione di arte, con una visione di grande civiltà che ha stabilito una felice convivenza tra generi, linguaggi, lessici, dialetti diversi della lingua artistica contemporanea.
Nella specificità di questa esposizione intitolata Il Sacro e l’Arte oggi, il filo conduttore che unifica la presenza delle cinquantasei opere provenienti dalla collezione di Serafino Fiocchi è la ricerca del Sacro nella contemporaneità.
Le opere afferenti alla figurazione si presentano nelle loro varie declinazioni di figurazione tout-court, neo-figurazione, figurazione neo-espressionista e sono presenti attraverso i seguenti autori: Alberto Abate, Enzo Borri, Agata Bulla, Ennio Calabria, Carlo Canevari, Mauro Capitani, Gaetano Carboni, Francesco Paolo Clain, Maria Cristina Crespo, Georges De Canino, Giannetto Fieschi, Omar Galliani, Franco Giletta, Alfio Giurato, José Guevara, Nazzareno Luzi, Walter Materassi, Enzo Parisi, Tullio Pericoli, Augusto Piccioni, Vettor Pisani, Roberto Roberti, Maurizio Romani, Salvo Russo, Fabio Salafia, Simone Scafiti, Gregorio Sciltian, Giovanni Stradone, Vittorio Tavernari, Riccardo Tommasi Ferroni, Stefano Tonelli, Angela Trippa, Sandro Trotti, Giuliana Vitaliti, Giovanni Zoda. La non figurazione presenta opere di Federica Amichetti, Teodosio Campanelli, Pietro Fortuna, Salvatore Pupillo, Carmelo Sapienza. Mentre la scultura è rappresentata da Lorenzo Bonechi, Bruno Buttarelli, Giuliano Giuliani, Sesto Americo Luchetti, Giuseppe Marinucci, Max Marra, Fernando Rea, Mario Riga, Francesco Somaini.
L’esposizione Cesare Gaspari Antologica 2003-2011 a cura di Giuseppe Bacci, mostra fotografica pensata in tutta la sua complessità, presenta ottanta opere selezionate su carta ai sali d’argento, dipanandosi in più sezioni, sia tematicamente che come consistenza di attinenza all’attività dispiegatasi nell’ultimo decennio dall’autore nato nel 1957 ad Ascoli Piceno. La bellezza della sua fotografia è il dettaglio estrapolato dal paesaggio e che quasi mai notiamo; il dettaglio, anche ordinario, diventa prevalente e, potenzialmente, può contenere tracce poetiche ed estetiche infinite.
L’allestimento delle opere segue in successione le sezioni del catalogo. Tracce, fotografie di paesaggio in cui si evidenzia la ricerca dello studio del segno e si palesa maggiormente la contaminazione con la pittura e, soprattutto, con la tecnica incisoria: il segno suscita lo spazio, evoca la forma, calamita la luce in ogni sua opera, in ogni suo pensiero.
I segni della terra ci rivela che la natura, fin da epoche remote, offre un "abbecedario" di simboli grafici; segni ancestrali in forma di croce, che si offrono alla nostra visione come reliquie: la croce come segno e di-segno, vale a dire la croce segno artistico e religioso. Nella sezione Anime del bosco del 2007-2009, l’artista marchigiano non può esimersi dal segnalare un triste avvenimento, raccontandoci il ricordo di un bosco che brucia e le testimonianze che ne risultano ci appaiono come lamenti silenziosi, mesti belati.
Sole sulla neve del 2009 è l’apoteosi del paesaggio collinare che, ammantato dalla neve, perde i propri connotati per assumerne altri più esoterici e orientali, esaltando in questo le sculture e i giochi creati dalla neve. Nella sequenza Acqua, sempre del 2009, e Sul fiume che scorre, del 2007-2010, le immagini estraniate dal contesto ampliano le nostre potenzialità percettive, proponendoci autonome riflessioni. L'autore registra ogni minima variazione dell'acqua, dalle correnti al moto irrequieto delle onde, dalle schiume agli schizzi e al conseguente vapore che invade l'atmosfera. In un crescendo di vortici spumosi, l'acqua esprime dinamismo e agitazione, così che il suo irato spumeggiare sorprende i nostri sensi: il rumore, nascendo da questi luoghi ameni, diventa percepibile fino a divenire sempre più intenso al nostro udito. In Prima della notte del 2008-2010, la notte si presenta secondo una duplice veste: anticipa la morte, al tramonto del Sole, ma prepara altresì alla nuova vita attraverso l’aurora, quindi la luce. Precede come sezione quella delle Ombre di coevo periodo, dove gli elementi più celebrati che anticipano la notte, al calar del Sole, sono le ombre. Esse popolano la notte, hanno l'aspetto di figure che a volte portano inquietudine e persino paura. Nel ciclo Vite vengono colti gli aspetti più estetizzanti di questa sacra pianta. In queste fotografie il vigneto si presta ad associarsi maggiormente al culto presso i Greci di Dionisio, alla conoscenza dei misteri della vita e della morte, facendone della vite un simbolo funebre. Con i suoi pali di sostegno il vigneto è somigliante ad un cimitero con tante croci allineate, fortemente geometrizzanti, fino a divenire, in vedute dall’alto, una campitura di linee e punti. Nell’ultimo lavoro, Ai margini della strada del 2009-2011, l’artista analizza e fotografa prevalentemente il mondo minerale, con tutto ciò che ne attiene. Nei sentieri in cui si inoltra, battuti o no, Cesare Gaspari ai margini della strada viene attratto da pietre, rocce che lo affascinano, elementi che ripropone a noi caricandoli di suggestioni, dapprima in fase di ripresa fotografica, successivamente nel buio della sua camera oscura, in fase di sviluppo e stampa, fino ad evocare paesaggi lunari.
Le mostre sono accompagnate dai rispettivi Cataloghi: Il Sacro e L’Arte oggi, con illustrazioni delle opere esposte e saggi di Armando Ginesi, Giuseppe Bacci, Arnaldo Romani Brizzi e Valentina Falcioni (catalogo di 108 pagine a colori delle Edizioni Staurós); Cesare Gaspari Antologica 2003-2011, con illustrazioni delle opere esposte e saggi di Giuseppe Bacci ed Ilaria Schiaffini (catalogo di 96 pagine in bianco e nero delle Edizioni Staurós).
Il Sacro e l’Arte oggi Raccolta Fiocchi per il Museo Staurós
LUOGO: Museo Staurós d’Arte sacra contemporanea, Santuario San Gabriele Isola del Gran Sasso (Teramo)
PERIODO: 7 maggio - 26 giugno 2011, orario: 9.30-12.30 – 14.00-19.00 (tutti i giorni chiuso il Lunedì)
VISITE GUIDATE GRATUITE: Tutti i giorni
ORGANIZZAZIONE: Fondazione Staurós Italiana Onlus - San Gabriele (TE)
CURATORE: Armando Ginesi
CATALOGO edito da Edizioni Staurós
PER INFORMAZIONI: Fondazione Staurós Italiana Onlus, Contrada San Gabriele, 187 – 64045 San Gabriele – Santuario San Gabriele - Isola del Gran Sasso (Teramo) Tel. 0861.975727 - Cell. 339.8895499; sito web: http://www.stauros.it/ - e-mail: stauros@libero.it
Cesare Gaspari Antologica 2003 - 2011
LUOGO: Museo Staurós d’Arte sacra contemporanea, Santuario San Gabriele Isola del Gran Sasso (Teramo)
PERIODO: 7 maggio - 26 giugno 2011, orario: 9.30-12.30 – 14.00-19.00 (tutti i giorni chiuso il Lunedì)
VISITE GUIDATE GRATUITE: Tutti i giorni
ORGANIZZAZIONE: Fondazione Staurós Italiana Onlus - San Gabriele (TE)
CURATORE: Giuseppe Bacci
CATALOGO edito da Edizioni Staurós
PER INFORMAZIONI: Fondazione Staurós Italiana Onlus, Contrada San Gabriele, 187 – 64045 San Gabriele – Santuario San Gabriele - Isola del Gran Sasso (Teramo) Tel. 0861.975727 - Cell. 339.8895499; sito web: http://www.stauros.it/ - e-mail: stauros@libero.it
Nel ringraziare i numerosi Amici che in passato hanno sostenuto la Fondazione Staurós Italiana Onlus, ricordiamo agli Amici dell’arte, ed in particolare agli Amici di Staurós, che anche quest’anno con la propria Dichiarazione dei Redditi (Unico, Cud, 730) si può donare gratuitamente il cinque per mille dell’Irpef per finalità sociali, sostenendo la Fondazione Staurós Italiana ONLUS apponendo la propria firma e scrivendo il nostro numero di codice fiscale 92012910672.