giovedì 23 maggio 2019

indici.casa.volo di Eugenio Giliberti


La galleria per le arti contemporanee Intragallery è lieta di presentare la mostra personale indici.casa.volodi Eugenio Giliberti

La mostra è una tappa del progetto di arte pubblica “Voi siete qui/ vico Pero / Giacomo Leopardi - progetto di artista abitante” che vede la collaborazione di Intragallery con due altre realtà dell’arte contemporanea cittadina: la Fondazione Morra e la galleria Dafna di Napoli.
Dalle parole dell’artista: “Nella sezione manoscritti della Biblioteca Nazionale di Napoli sono conservati, tra le “Carte Leopardi”, alcuni fogli pieni di numeri vergati dal poeta. Sono gli indici con i quali Leopardi permette la lettura ordinata per argomento del suo Zibaldone di pensieri. 
Quei numeri mi avevano colpito ma, attratto da altri materiali di studio, non ne avevo colto il senso. Mi tornavano alla memoria come immagini e li pensavo animati da una logica matematica affine alle mie opere combinatorie. Partendo da questo “mal entendu”, ormai chiarito, ho realizzato una serie di quadri – dipinti involontari - in cui le cifre da 1 a (1)0 sono rappresentate da altrettanti colori che si dispongono in piccoli quadrati nella superficie della tela secondo l’ordine degli indici leopardiani.”
In mostra, saranno presentati quattro quadri di dimensioni diverse, realizzati con la tecnica dell’encausto i cui titoli: “teorica delle arti, lettere ec.”, “trattato delle passioni”, “della natura degli uomini e delle cose”, “memorie della mia vita” ricalcano le sezioni degli indici. Saranno inoltre esposti alcuni lavori su carta - una cartella di appunti per il “progetto di artista abitante”, di cui sarà realizzata una edizione a stampa, e una nuova versione della già nota animazione tridimensionale “volo di un omino giallo”, ispirata all’operetta morale “elogio degli uccelli“.

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L’arte della matematica
La matematica non è altro che un’arte; una sorta di scultura in una materia estremamente dura e resistente (come certi porfidi che a volte usano, credo, gli scultori) 
André Weil, Lettera alla sorella Simone, Rouen, 1940[i]

Per l’opera di Eugenio Giliberti il paradosso di André Weil è forse vero al contrario: è il modello, matematico o teorico che sia, la prima sbozzatura della materia poetica della sua riflessione; in questa mostra il tema – la “materia poetica” - è univoco ed è il ‘progetto di artista abitante’, che avrà come esito una installazione site-specific sulla facciata del palazzo di via Santa Teresa dove Leopardi visse gli anni napoletani e, per pura casualità, è l’edificio su cui affaccia l’abitazione di Giliberti. 
Quattro tele costituiscono il nucleo centrale della mostra indici.casa.volo alla Intragallery di Napoli: le sequenze di quadratini colorati dipinti rigorosamente ‘a mano’ con la tecnica dell’encausto, pigmenti di colore emulsionati con cera naturale, si dispongono secondo una logica combinatoria, frutto di una opzione stabilita a priori. I colori scelti corrispondono infatti ai numeri degli Indicidi Giacomo Leopardi, vergati dal poeta e oggi conservati alla Biblioteca nazionale di Napoli per offrire una traccia di lettura secondo gli argomenti del suo Zibaldone. Le scritte sulle tele, teorica delle arti, lettere, ec, trattato delle passioni, della natura degli uomini e delle cose, memorie della mia vita ricalcano le sezioni degli indici e alludono ai contenuti dell’opera, ma l’andamento dei quadrati colorati procede invece secondo la successione astrattamente prestabilita, spostando l’attenzione, anzi costringendo a focalizzare l’attenzione non tanto sulla natura simbolica del procedimento quanto invece sulla libera casualità delle alternanze dei colori, delle dimensioni dei singoli moduli, del loro disporsi sulla superficie. E così, come nella sua lettera al padre Leopardi ne impetrava la clemenza per la sua ‘strana immaginazione’, l’immaginazione di Eugenio Giliberti ci porta senza mediazione nel suo universo creativo, la cui chiave interpretativa è il metodo e la pratica del suo fare di uomo e artista a tutto tondo, di stampo rinascimentale, in cui le discipline diverse si fondono nel raggiungimento dello scopo etico ed espressivo. Se le tele con i quadratini dipinti sono una costantenell’opera dell’artista - in quanto precipitato ‘estetico’ dei suoi meccanismi inventivi - affascinante e produttivamente differente ne è qui la resa formale con l’effetto di un decorativismo in cui la nozione perde ogni connotato di vacua superfluità per attingere a una definizione autenticamente significativa: la bellezza e la forza di una sintassi tutt’altro che puramente astratta ma stringente nella sua ‘logica’. Struggente poi, nella sua libertà e poeticità, la serie dei disegni su carta sempre dedicati al ‘progetto’ da cui sarà tratta anche una cartella di stampe: in esse l’artista dispiega la sua versatile abilità di disegnatore, pittore e in questo caso fine ricercatore, indicando nelle diverse tavole un percorso che va dalla memoria storica della radicale trasformazione urbanistica dell’area, con la costruzione del ponte della Sanità nel primo decennio dell’Ottocento, alla poetica dell’idea sottesa al suo intervento. E infine, ancora una volta, ripercorrendo il cerchio di passato e presente, altra costante dell’arte di Giliberti, attraverso una animazione tridimensionale ancora di matrice meccanica, una piccola scultura che rappresenta un ‘omino giallo’ spiccherà il volo riconducendoci ad una delle più famose Operette moralidi Leopardi ma riportandoci anche, a ritroso, a medesimi espedienti visivi che hanno ispirato il nostro ‘artista abitante’. Confermando, se ce ne fosse bisogno, la sua attitudine a tener fede a temporalità diverse, quella della lavorazione e quella della rappresentazione, consentendoci con elegante sottigliezza di pensare a un altro spazio, a un altro tempo, a un altro luogo. 
Angela Tecce 
[i]S. Weil, A.Weil, L’arte della Matematica, Adelphi, Milano 2018


indici.casa.volo
di Eugenio Giliberti
dal 16 maggio al 11 luglio 2019

Via Cavallerizza a Chiaia, 57, Napoli
info@intragallery.it