© Ph. Paolo Frullini | Luce e Ombra, 2014. Bronzo, granito e oro
Giuseppe Penone. Prospettiva vegetale
Dal 05 Luglio 2014 al 05 Ottobre 2014
Firenze
Luogo: Forte di Belvedere / Giardino di Boboli
Curatori: Arabella Natalini, Sergio Risaliti
Enti promotori:
- Comune di Firenze
- Soprintendenza del Polo Museale fiorentino
Telefono per informazioni: +39 055 290383
E-Mail info: s.laspina@operalaboratori.com
Sito ufficiale: http://www.polomuseale.firenze.it
Comunicato Stampa:
Forte di Belvedere e il Giardino di Boboli, grazie a una proficua
collaborazione tra il Comune di Firenze e la Soprintendenza per il Polo
Museale fiorentino ospiteranno, a partire dal 5 luglio, Prospettiva vegetale,
un grande progetto espositivo dedicato a Giuseppe Penone, artista tra i
più affermati a livello internazionale. Dopo i successi ottenuti con la
mostra realizzata nei giardini della Reggia di Versailles e
l'installazione delle opere permanenti alla Venaria di Torino, Penone si
confronta ora con il parco storico di Boboli e con la sfida che Forte
di Belvedere - restituito al pubblico lo scorso anno dopo una lunga
chiusura - ha lanciato ad alcuni dei più grandi scultori del XX e del
XXI secolo. Prospettiva vegetale è un progetto inedito ideato da Sergio
Risaliti e curato da Arabella Natalini e Sergio Risaliti.
Sulla
traccia della tradizione avviata nei decenni scorsi con le celebri
esposizioni dedicate ad artisti del calibro di Henry Moore, Fausto
Melotti, Beverly Pepper, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, le
sculture di Giuseppe Penone si dislocheranno tra gli imponenti bastioni
esterni della fortezza fiorentina e il magnifico Giardino di
Boboli, entrambi patrimonio dell’Unesco. "Dopo il successo della mostra
di Zhang Huan, l'estate scorsa, una nuova e suggestiva esposizione di un
artista di fama internazionale ci consente di riaprire il Forte di
Belvedere e di restituirlo alla città - commenta il Sindaco di Firenze
Dario Nardella - Firenze è lieta di dare il bentornato a Giuseppe Penone
che, in un inedito percorso unificato attraverso il Giardino di Boboli e
la fortezza medicea, riuscirà a far dialogare l'arte con la natura
facendoci cogliere, in una continua interazione, l'anima intima e
materica delle sue sculture”.
Per la prima volta le due prestigiose
sedi saranno collegate tra loro in un percorso artistico che non ha
precedenti. Le opere dell'artista torinese creeranno, infatti, una nuova
prospettiva volta ad alimentare un dialogo serrato tra scultura,
architettura e paesaggio, ma anche tra presente, passato e futuro. Il
pubblico potrà muoversi tra i diversi spazi alla scoperta di Firenze e
del suo skyline, seguendo il ritmo e la direzione delle opere di Penone,
in cui visione e percezione sempre si rigenerano a partire da un
rapporto profondo tra uomo e ambiente, tra corpo e natura vegetale.
“Con i responsabili del Giardino, il direttore Matteo Ceriana e
l’architetto Mauro Linari – commenta la Soprintendente Cristina Acidini –
sono molto lieta di questa iniziativa che accomuna Boboli e il Forte di
Belvedere, nel segno di un grande artista, autore di opere in cui il
trattamento sapiente delle materie fa vibrare lo spirito della natura”.
A partire dalle sue prime esperienze giovanili, entrate da tempo nella
storia dell'arte del XX secolo, Giuseppe Penone ha intrapreso un lungo
percorso segnato da un interesse profondo per il rapporto tra natura e
cultura. Un rapporto delicato e possente, espresso dal Maestro
attraverso l’uso di molteplici materiali, da quelli “eversivi” e banali
sdoganati dai protagonisti dell’Arte Povera, all’impiego delle materie
classiche della tradizione scultorea: legno, bronzo, marmo. Il loro
utilizzo lo ha accompagnato negli anni: nelle sue prime azioni a diretto
contatto con la natura, dove il gesto umano si inserisce
rispettosamente nella crescita naturale; nei celebri Alberi in
legno, che ancora un gesto scultoreo ha riportato alla luce, liberandoli
dalle travi già trasformate dall'azione dell'uomo; in quelli in bronzo
che innestano nella tradizione scultorea antica le forme arboree; nei
blocchi di marmo delle Anatomie, dove emergono sia venature
minerali che antropomorfiche; fino ai magnifici disegni dove l'artefice
imprime una traccia del proprio corpo che si espande, attraverso il
tratto a grafite, riprendendo l’andamento della crescita dei fusti.
Penone ha sviluppato il suo linguaggio a contatto con la natura, o
meglio, dentro alla natura stessa, cimentandosi con insuperabile
maestria con interventi in grandi spazi all’aperto, senza mai incrinare
l’equilibrio antico che la caratterizza, ma riportandovi lo sguardo
contemporaneo e la linfa vitale che lo contraddistinguono.
Parallelamente, il suo lavoro è stato esposto in alcune delle sedi
museali più prestigiose al mondo, tra cui il Guggenheim di New York, il
Centre Pompidou di Parigi e lo Stedelijk Museum di Amsterdam, ricreando
ogni volta atmosfere evocative attraverso opere che riflettono sul
lavoro dell’uomo e della natura, sulla pratica artistica, sul trascorre
del tempo e della vita.
Sin dai primi anni settanta il lavoro
di Giuseppe Penone (Garessio, 1947) è oggetto di importanti
riconoscimenti che dall’Italia si estendono rapidamente all’Europa, agli
Stati Uniti e al Giappone.
L'artista ha tenuto mostre personali
presso numerose istituzioni pubbliche, tra cui Kunstmuseum di Lucerna
(1977), Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, Museum Folkwang di Essen
(1978), Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), Städtische Museum
Abteiberg di Mönchengladbach (1982), National Gallery of Canada di
Ottawa (1983), Forth Worth Art Museum, Museum of Contemporary Art di
Chicago (1984), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1984), Musée
des Beaux-Arts di Nantes (1986), Villa delle Rose, Bologna (1990), Musée
d’Art Moderne di Strasburgo, Castello di Rivoli (1991), Kunstmuseum di
Bonn (1997), Musée d’Art Contemporain di Nîmes, Toyota Municipal Museum
of Art (1997), Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento (1998),
Centro Galego de Arte Contemporanea a Santiago de Compostela (1999),
Centre Georges Pompidou a Parigi (2004), Museum Kurhaus di Kleve (2006),
Académie de France, Villa Medici a Roma (2008), MAMbo Museo d’Arte
Moderna di Bologna (2008), Toyota Municipal Museum of Art, Toyota
(2009), De Pont Museum for Contemporary Art, Tilburg (2010), Musée des
Arts Contemporains Grand-Hornu, Mons (2010), Kunstmuseum Winterthur
(2013), Château de Versailles, 2013.
Nel 2007 l’artista ha rappresentato l'Italia alla 52° Biennale di Venezia.
Giuseppe Penone ha fatto la sua prima apparizione nel territorio toscano partecipando alla collettiva Due decenni di eventi artistici in Italia: 1950-1970, tenutasi a Palazzo Pretorio di Prato nel 1970, seguita dalla collettiva Return to Sender, alla Galleria Schema di Firenze nel 1974, ed ha partecipato alla collettiva Belvedere dell'Arte-Orizzonti tenutasi a Forte Belvedere nel 2003, il luogo dove tornerà con Prospettiva vegetale a luglio del 2014.
fonte: www.arte.it
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