mercoledì 29 agosto 2012

Lei che non dormiva mai dell’artista_Marzia Migliora


Lei che non dormiva mai, evento collaterale del Festivaletteratura di Mantova 2012
opera: Marzia Migliora
racconto: Giovanni Nucci
postfazione: Giulia Crisci
Inaugurazione: martedì 4 settembre 2012 ore
19.15
5 - 30 settembre 2012
Domus romana, piazza Sordello, Mantova

Comunicato stampa

Dal 5 al 30 settembre 2012, sarà esposta a Mantova all’interno della domus romana di Piazza Sordello l’opera Lei che non dormiva mai dell’artista Marzia Migliora.
La scultura in ceramica bianca matta è composta da due scheletri installati a terra, l’uno di fronte all’altro in posizione fetale, come uniti in un abbraccio perenne.
Lei che non dormiva mai è stata presentata per la prima volta in occasione della mostra Bianca e il suo contrario, presso la Galleria Lia Rumma di Milano nel 2007. L’opera è stata ideata a partire dalle immagini che documentavano il ritrovamento del reperto neolitico denominato Gli amanti di Valdaro, dal nome della località nei pressi di Mantova.
Marzia Migliora trae ispirazione dai due scheletri ritrovati per farne una sua opera, riproponendo la posizione fetale, chiusa in un abbraccio, in cui i resti originali dell’uomo e della donna sono stati rinvenuti. L’artista intende toccare i temi della morte, della misura del tempo e della relazione con l’altro.
Il titolo dell’opera è tratto da Le intermittenze della morte, di José Saramago, il quale narra una storia d’amore e morte di grande intensità poetica.

L’idea di ospitare questa scultura contemporanea nella prestigiosa sede della domus romana nasce dall’invito da parte del Comitato Amanti Mantova, presieduto da Silvia Bagnoli Araldi, al fine di reperire fondi necessari ad esporre permanentemente il reperto degli Amanti di Valdaro, ad oggi conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Mantova, ma non visibile al pubblico.
La pavimentazione musiva della domus lascia lo spazio, su un tappeto di tessere bianche, per accogliere l’opera di Migliora, a lato della quale il mosaico presenta due figure stanti: la più classica delle coppie mitologiche, Venere e Marte.
La domus diviene dimora in cui convivono realtà di epoche diverse ma dai tratti comuni. Il connubio tra due opere nate in momenti storici molto lontani intende stimolare riflessioni nuove, nel tentativo di valorizzare la memoria collettiva, patrimonio che costituisce ancora una ricchezza anche per la ricerca contemporanea.

Parte integrante dell’esposizione è un’opera letteraria, un racconto inedito, scritto da Giovanni Nucci per l’occasione: Uniti e supini, disarmati e nudi, racchiusi di fronte, così lontani o vicini, alla melma dell’anima da farla sembrare la morte.
Lo scrittore riflette sui temi proposti, dandone una propria visione poetica, sfiorando le storie di grandi coppie d’amanti, evocando scenari della città e della stessa domus.
In occasione dell’installazione mantovana, sarà realizzata una pubblicazione di narrativa contenente il racconto omonimo Lei che non dormiva mai di Giovanni Nucci. I visitatori potranno leggere il testo all’interno della domus ripercorrendo storie d’amore diverse in uno stesso luogo.

L’evento è organizzato dal Comitato Amanti a Mantova in collaborazione con il Comune di Mantova, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, il Centro Internazionale d'Arte e di Cultura di Palazzo Te, courtesy Galleria Lia Rumma Milano e Napoli. Il ricavato contribuisce alla raccolta fondi per il posizionamento definitivo del reperto Gli Amanti di Valdaro.
L’esposizione d’arte contemporanea nella domus di età romana imperiale, che riapre al pubblico proprio per questa occasione, è visitabile dal 5 settembre, in concomitanza con l’inaugurazione della XVI° edizione di Festivaletteratura (5-9 settembre 2012), fino al weekend del 29 e 30 settembre 2012, durante il quale avranno luogo le Giornate Europee della Cultura.

Federica Leoni
Ufficio stampa Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te | T +39 0376 369198 |
ufficiostampa@centropalazzote.it

INGRESSO
Intero 2 €
Ridotto 1 €

ORARI
Venerdì, sabato e domenica: 10.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30
Aperture speciali
giovedì 6 settembre: 10.00 - 12.30/15.30 - 19.30
Aperture speciali serali
6-7-8 settembre: 21.00 - 22.30

INFO
www.centropalazzote.it

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Marzia Migliora (www.marziamigliora.com). Nata ad Alessandria nel 1972, la sua ricerca si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che includono la fotografia, il video, il suono, la performance, l’istallazione e ancora il disegno. Le sue opere si originano nell’attenzione per il quotidiano o da suggestioni altre, provenienti da fonti varie quali il teatro o la letteratura.
Tra le mostre personali recenti: Viaggio intorno alla mia camera (2012), Castello di Rivoli, Museo d’arte contemporanea, Ginnastica dei ciechi- La corsa al cerchio (2012), Giardino di Sant’Alessio in Roma; Rada (2011), Centro per l’arte contemporanea Ex3 di Firenze
Ha preso parte alle mostre collettive: Capienza Massima meno uno e Acting out, Artisti italiani in azione, Fondazione Maxxi, Roma; C’est à ce prix que nous mangeons du sucre (2011), Evento 2011, Musée d’Aquitaine, Bordeaux (FR)

Giovanni Nucci. Nato a Roma nel 1969, per quindici anni ha studiato, raccontato e riscritto miti greci e romani. Pubblicando, tra gli altri, E fonderai la più bella città del mondo (Feltrinelli 2010) e Ulisse. Il mare color del vino (Edizioni e/o 2006 – Salani 2013). Negli ultimi anni si è concentrato sullo studio di Shakespeare, delle uova e di san Francesco d’Assisi. Cura per Slow Food Editore la collana «Piccola Biblioteca di Cucina Letteraria». Scrive di critica e letteratura su «L’Unità» e su «La Stampa».


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LA DOMUS ROMANA DI PIAZZA SORDELLO
La domus di età romana imperiale con mosaici di piazza Sordello, per la prima volta impiegata come sede espositiva, è senza dubbio il documento archeologico più antico della città conservato in loco. Proprio la collocazione del sito in uno dei punti in cui è più facile leggere le stratificazioni della città, è un elemento di particolare importanza per la comprensione dello sviluppo urbanistico di Mantova.
Gli scavi, iniziati alla fine del 2006, hanno ridato luce a un’area di circa 50 metri quadrati costituiti da un’ampia sala con pavimentazione musiva bianca bordata da una treccia policroma e da un secondo ambiente che esibisce un mosaico raffigurante due personaggi, uno maschile e uno femminile, i cui attributi convincono sull’ipotesi di identificarli in Marte e Venere, secondo uno schema noto nella pittura pompeiana.
La domus romana rappresenta quindi un monumento archeologico d’indubbio valore, inserito nella cornice di una piazza su cui si affacciano monumenti medievali, rinascimentali e settecenteschi.

GLI AMANTI DI VALDARO e il COMITATO AMANTI MANTOVA
Il ritrovamento, di singolare valore storico e di forte impatto emotivo, risale al 2007 ed è frutto di scavi effettuati dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia nella località di Valdaro, nei pressi di Mantova, sotto il comune di San Giorgio: una zona da sempre culla di interessanti e numerosi ritrovamenti archeologici data la preesistenza di un’antica villa romana.
Si tratta della sepoltura di un uomo e di una donna vissuti in età neolitica, ritrovati in un abbraccio frontale, romanticamente uniti nella vita e nella morte.
La Soprintendenza, titolare del bene, ha presto diffuso la notizia della magnifica scoperta archeologica ai media locali che hanno poi attribuirono al reperto il nome de GLI AMANTI DI VALDARO.
La testimonianza ha provocato un’eccezionale interesse, manifestato a livello nazionale e internazionale, portando tutto il mondo a parlare di questo eterno abbraccio.

Al fine di valorizzare compiutamente questi importanti reperti archeologici, nel febbraio 2011 il Comune di Mantova, la Provincia di Mantova e l'Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani hanno costituito il Comitato Amanti a Mantova.
Obiettivo primo e fondante è la programmazione di attività che permettano di raccogliere i fondi necessari per realizzare e promuovere un progetto espositivo in grado di portare il territorio mantovano a beneficiare del valore e della bellezza di questi reperti celati alla vista di tutti.
L'intento è quello di consegnare il bene archeologico, di grandissima rilevanza storico culturale e di sicura suggestione, alla fruizione collettiva, attraverso l'esposizione permanente presso il Museo Archeologico Nazionale di Mantova, con un allestimento museografico adeguato a un pubblico vasto e trasversale.

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Amalia Di lanno