domenica 27 marzo 2011

VINCITORI CONCORSO FOBIA ALLA GLOBALART




Domenica 27 Marzo 2011 ORE 19.30 presso la Galleria d'arte contemporanea Globalart di Rosa Didonna a Noicattaro (BA) in Via Ugo Foscolo, 29 70016 080 478 2863 mappa globalartweb.org Email‎: info@globalartweb.org si è tenuta la premiazione del Concorso d'Arte Fobia. Serata condotta da LUNA PASTORE, la giuria composta da:

ROSA DIDONNA, MIRELLA CASAMASSIMA ,LUIGI MASTROMAURO, GIOVANNI MASIELLO, SABRINA DELLITURRI, MAURIZIO GHIGLIA


comunicato

Per la prima volta nella storia di Noicattaro, ha avuto luogo presso la galleria d’arte contemporanea Globalart di Rosa Didonna, un concorso d’arte. Riservato ad artisti under 35, il concorso, chiamato Fobia, ha visto la partecipazione di ventiquattro artisti selezionati su cinquantasette. Sono sette i vincitori selezionati dalla giuria composta da Rosa Didonna, Mirella Casamassima, Luigi Mastromauro, Giovanni Masiello, Sabrina Delliturri, Maurizio Ghiglia e dalla votazione on-line.

1° premio: GRAZIA DEFLORIO – VIDEOGAMES FOBIA I videogiochi attirano tutte le età e con l’avanzamento della tecnologia odierna la dipendenza da essi si fa sempre più forte. È possibile fare una sintesi sugli effetti nocivi e negativi dei videogames: 1- VIDEOABUSO: comportamento incontrollato dal punto di vista quantitativo; il tempo speso a giocare virtualmente finisce per togliere spazi alle attività connesse al rendimento scolastico, alla famiglia e all’attività fisica. L’abuso degli adulti, in continua crescita, è innanzitutto diseducativo nei confronti dei bambini, e diventa anche motivo di problematiche di coppia e famigliari. 2- VIDEOFISSAZIONE: rapporto disturbato con il videogioco che sostituisce ogni altro tipo di relazione, favorendo uno stato di isolamento e limitando l’apprendimento di utili abilità sociali. Il punto chiave della dipendenza è la sfida tra individuo e macchina, una competizione che nasce dal bisogno di dimostrare a se stessi il proprio valore e le proprie capacità. L’opera ha attirato l’attenzione della giuria che ha ampiamente discusso sulla cause che hanno portato l’artista a voler lanciare un messaggio di guerra sul videogioco, attraverso un figurativo a tecnica mista. La Deflorio con la sua opera esorcizza la paura di perdere la propria identità assorbita da un mondo effimero in cui si è perso ogni contatto interpersonale in una società spersonalizzata e resa anonima da giochi multimediali e social network.


2° premio: LUISA VALENZANO – ARTISTA E DONNA SENZA PESO In un tempo in cui la donna aveva il solo ruolo di generare figli, la gravidanza appariva naturale e gioiosa. In epoca moderna tale ruolo viene ribaltato dalla tocofobia che è insita sin dall’adolescenza. Nell’opera di Luisa Valenzano, olio su tela, intravediamo il trasudare del parto mentre nei suoi occhi vige il mistero del proprio inconscio. Le grandi campiture a colori lucenti placano l’atmosfera rendendola statica, quasi fosse un fotogramma, dietro uno sguardo freddo e silenzioso che rimanda a paure millenarie. Il criterio utilizzato dalla giuria per assegnare il secondo premio a Luisa Valenzano è stato dettato dalla bravura pittorica della stessa, tale da non reggere confronti con il giudizio on-line. 3° premio – sezione fotografia: ROSSELLA TRAVERSA - ANABLEFOBIA Nell’opera anablefobia troviamo citazioni dotte a grandi fotografi ed artisti del passato come l’americana Berenice Abbot per il libro Changing New York del 1935, in maniera particolare lo scatto di Manhattan Bridge: Looking Up del 1936, opera nella quale si ritraccia la mastodontica architettura. La giuria ha premiato con il terzo premio sezione fotografia l’opera anablefobia per la sua raffinatezza e l’eleganza dello scatto unita ad un equilibrio dato dalla compensazione di orizzontali e verticali. Alla sottile ironia del piccione in bilico su un filo metallico è associata la perfetta sintonia del materiale predominante della Torre Eiffel.

3° premio – sezione installazione: FLAVIA D’ALESSANDRO – TRY AGAIN È una istallazione che sottoforma di grande dado mette in evidenza il gioco dell’esistenza in bilico tra la vita e la morte. Le sei immagini fotografiche, che occupano le facce del dado, ritraggono donne in attesa incapaci di vivere la loro condizione con consapevolezza; l’opera si mostra dunque come documento di cronaca dei casi di infanticidio. La donna rappresentata nelle sei facce del dado medita continuamente sulla “sorte” del suo bambino, che immagina in un sacchetto di plastica in procinto di essere cestinato. Quale sarà la sorte del nascituro? Che faccia del dado sarà quella vincente? Chi ascolterà il pianto di un bambino abbandonato? La crudele attualità di quest’opera ha affascinato la giuria che ha deciso di sostituire il terzo premio pittura con la sezione installazione.

3° premio – sezione scultura: ROSA BOSCIA - AGORAFOBIA Il quest’opera emerge il mondo femminile, misterioso corpo in posizione fetale come nel grembo materno. Il corpo/feto è raccolto in se stesso in un sicuro rifugio e sembra non voler venire alla luce mostrando così un’ agorafobia verso il mondo moderno. L’artista si è servita per il suo lavoro di materiali attuali dando vita ad una texture di produzione contemporanea che possiede proprio le caratteristiche dell’oggi. Infatti i particolari che impreziosiscono l’opera conferiscono maggior impatto per il fruitore dando una forte carica emozionale. È stato questo il punto di forza che ha determinato la scelta della giuria. L’opera sposa benissimo il tema del concorso, infatti l’impulso del fruitore è proprio il sospiro di spavento e mistero, voglioso di voler scoprire quale incognita cela il calco.


Premio della critica: SIMONA GELAO – SENZA TITOLO La solitudine è espressa nell’opera in due modi differenti. Nella fotografia traspare l’abbandono di una ragazza isolata in uno spazio dove tutto è effimero ad eccezione del letto sul quale è seduta. Una branda ospedaliera esalta la caducità e la debolezza dell’uomo di fronte agli avvenimenti dell’esistenza. Nell’istallazione vi è la totale assenza della figura umana e fa da protagonista una scala solitaria che porta su di sé i segni del tempo. Gli elementi che compongono l’installazione sono legate dal comune e poetico travaglio interiore dell’artista. Il “premio della critica”, voluto dalla direttrice, ha lo scopo di dar voce ai giudizi di ammirazione che l’opera ha ricevuto.

Premio on-line: GIUSEPPE ANGIULI - BATHOFOBIA La qualità pittorica adoperata da questo artista esprime le pulsazioni del segno del tempo in un abisso chiaroscurale vertiginoso. La fobia di un inconscio depressivo. Osserviamo sulla sua opera oggetti obsoleti al margine di un crepaccio senza scampo né vie di fuga. Sono stati d’animo che danno vita alla sua passione. Il “premio on-line” è stato assegnato a Giuseppe Angiuli utilizzando la scala on line secondo cui è il terzo classificato (il primo e secondo rientrano già tra i vincitori del concorso).

segnala:

Massimo Nardi