domenica 25 maggio 2014

VASILIJ VASIL'EVIC KANDINSKIJ - fotografie di CAROLA DUCOLI


VASILIJ VASIL'EVIC KANDINSKIJ fotografie di CAROLA DUCOLI

Vincitrice categoria Giovani Artisti e vincitrice sezione Fotografia Premio Nocivelli V edizione

28 Piazza di Pietra - Fine Art Gallery
Palazzo Ferrini-Cini | Piazza di Pietra 28 | Roma

dal 07 giugno al 25 luglio 2014

Opening: venerdì 6 giugno ore 18.30

Curatore
Francesca Anfosso

Con il supporto e la collaborazione di:


Performance inaugurale di teatro danza a cura di Noemi Bresciani
Fattoria vittadini

Musica della performance inaugurale composte e realizzate da Federico Branca e Filippo Cuomo Ulloa
Wasabi Produzioni

Video: Alberto Sansone

Testi e scenografie: Maddalena Oriani

Partner tecnici:
Istituto Italiano di Fotografia
Soluzioni Arte

Organizzazione concorso Nocivelli
Associaz Techne
Maddalena Nocivelli
Barbara Bonghetta

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“È come un pezzo di ghiaccio
dentro cui brucia una fiamma”

W. K.

Nell’istante silenzioso del blu, nella calma del ceruleo, nell’orizzontalità del plumbeo, nella fermezza mobile dello spettro dello smeriglio, nasce una forma.
Viene presa, sospinta da una melodia, trascinata verso l’alto da una diagonale sonoramente muta e, rimanendo appesa al colore e al pensiero risveglia l’istante del moto.
Il momento della partenza, quando la forza da intuito tramuta in atto e scroscia nelle vertebre per uscire dagli occhi. Da questa prima immagine Carola Ducoli comincia a dipingere una narrazione di superfici e guizzi: come una fiammella ha una cornice e un cuore, così le opere rivelano uno spazio e un corpo.
Pause cromatiche nelle quali avviene un istante di mossa rivoluzione.
Qualsiasi sfumatura di colore non è solo portatrice di proprietà fisiche, ma racchiude un racconto sonoro, nervoso e di sensazioni; il passaggio di sole tre tinte può descrivere la genesi, lo svolgimento e la fine della storia di un uomo.
Il colore, ovvero luce che riflette differentemente a seconda delle superfici che incontra e che viene di conseguenza avvertita dall’occhio, è in grado di sprigionare reazioni inconsce, far nascere aberrazioni percettive e mutare sensazioni, mescolando fisica e psiche.
Per Kandinskij il pigmento è un’intensa narrazione sensoriale, ne avverte infatti una musicalità, una fisicità, e una direzione, Carola Ducoli ne cerca il movimento.
Nelle opere, infatti, viene mostrata una democratica assemblea di diverse voci che dialogano poeticamente: spazio, corpo e suono. L’artista immerge un corpo, un’essenza mobile nella radice cromatica pregna del suo portato di significati e spunti, rendendo visibile l’eviscerazione del movimento cromatico, composto da
rette, curve e punti. Nel rumore silenzioso del colore la danzatrice Noemi Bresciani segue un violino inesistente, un contrabbasso lontano o una percussione nascosta, lasciando che gli scatti creino un racconto di viscere e sensazioni. La pelle accarezza l’ambiente in una pennellata precisa, racchiudendo accenti interni che concludono l’aritmia in una puntualità, e a far vibrare l’istante interviene una nube, o una cascata, o un rotolio pulviscolare che raccoglie il movimento e lo corona.
La figura si alza e danza. Balla la vastità prona del blu, la tensione svelta del verde, la sospensione del viola, il ricadere profondo del rosso, e l’elettricità del giallo.
Maddalena Oriani

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Kandinskij, nelle sue opere, espone le sue teorie sull'uso del colore, intravedendo un nesso strettissimo tra opera d'arte e dimensione spirituale. Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un "effetto fisico", superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto che di un altro; e un "effetto psichico", dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta dalla forza psichica dell'uomo) attraverso cui il colore raggiunge l'anima. Esso può essere diretto o verificarsi per associazione con gli altri sensi. L'effetto psichico del colore è determinato dalle sue qualità sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono.

Il blu è il colore del cielo, è profondo; se è intenso suggerisce quiete, se tende al nero è fortemente drammatico, pesante.
In genere è associato al suono del violoncello.
Il verde è assoluta mobilità in una assoluta quiete, fa annoiare, suggerisce opulenza, compiacimento, è una quiete appagata. Appena vira verso il giallo acquista energia, giocosità. Con il blu diventa pensieroso. Gli appartengono i toni ampi, caldi, semigravi del violino.
Il viola è instabile, difficile. Suscita il dubbio e l'ambiguo, complicato da gestire nella fascia intermedia tra rosso e blu.
È paragonabile al corno inglese, al fagotto.
Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto. L'energia del rosso è consapevole, mobile ma controllabile. Più è chiaro e tendente al giallo, più ha vitalità, energia. Il rosso scuro è più meditativo. È paragonato al suono di una tuba e al rullo del tamburo.
Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; Il giallo è il canto del gallo, il raggio di sole, la leggerezza. Viene paragonato allo squillo di una tromba o al suono di una fanfara.

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amalia di Lanno