giovedì 15 maggio 2014

Ignazio Mortellaro - 'Apar


Il progetto “ ‘Apar” nasce per presentare una selezione di opere di Ignazio Mortellaro – per la sua prima personale a Palermo – alla maniera di un atlante tridimensionale, ricreato nello spazio della galleria e suddiviso in una serie di sezioni all’interno delle quali sono state allestite le opere. I diversi capitoli di tale atlante, pur mantenendo un dialogo continuo gli uni con gli altri, hanno dei titoli evocativi, alcuni dei quali già utilizzati dall’artista per i suoi lavori: Strumenti, Oggetti Oscuri del Profondo Spazio, Lune, Stelle e Costellazioni, Terra e Soli. Il rimando è sempre continuo tra le diverse opere, perché il disegno generale è quello di una cosmogonia, dove tutto è in divenire e le ultime opere realizzate dall’artista - le macchie solari rappresentate in “Perfectibilité” - in realtà potrebbero sembrare isole sperdute nel mare e aprire un abisso continuo di richiamo, un gioco infinito di mise en abîme.

Questa idea è nata riconsiderando il corpus di lavori realizzato negli ultimi anni da Ignazio Mortellaro, con l’intento di organizzarli secondo una mappatura personale e presentarli al pubblico come un ciclo narrativo che attraversa la produzione dell’artista dal 2010 ad oggi. Una geografia che delimita un territorio, ma anche una bussola che indirizza l’artista all’interno del suo stesso percorso di ricerca.

In mostra oltre trenta opere nelle quali il metodo scientifico di Ignazio Mortellaro attraversa i media più diversi, dalla scultura all’installazione, dalla fotografia al video e si esplica in una pratica poliedrica che assume varie forme, prediligendo sempre materiali quali cemento, metallo, vetro, carta e i due colori per eccellenza, il bianco e il nero. Inoltre, una selezione di vinili di musica elettronica, disegnati dall’artista con l’etichetta Oblivious Artefacts, saranno a disposizione per l’ascolto per tutta la durata dell’esposizione.

Il percorso circolare inizia con calibri e compassi, objets-trouves ricomposti dall’artista nell’armonia geometrica dell’opera d’arte. Alcuni di essi, già dal titolo, rivelano l’ambiguità della loro funzione di “Strumenti per il Fallimento”, dichiarando “l’impossibilità di una sintesi tra lo spazio che siamo e quello che abitiamo, nonostante la necessità quotidiana dell’esercizio di misurazione”, afferma l’artista. Al centro della sala, Sezione 1, una grande immagine fotografica in bianco e nero della Sciara di Filicudi, nella quale l’alternanza delle stratificazioni della terra testimonia la vita geologica tumultuosa dell’isola vulcanica, paradigma del comporsi insieme degli elementi primordiali.

Un’altra opera fotografica, “Vedere il vento”, scelta come immagine della mostra, è il compendio degli elementi opposti Aria e Terra e della dicotomia finito/infinito. L’immagine rimanda al titolo scelto per la personale, “‘Apar”, tratto da una lettura filologica di Giovanni Semerano del concetto chiave del filosofo greco Anassimandro, l’àpeiron, che non rimanderebbe più alla concezione filosofica dell’infinito come in Platone, in Aristotele e nella metafisica successiva, ma significa “terra”, “polvere”, “fango”, come nel semitico “’apar”. Una concezione di "appartenenza alla terra" che si ritrova in tutta una precedente tradizione culturale di origine mediorientale, presente anche nel famoso passo biblico: polvere sei e polvere ritornerai. Questa visione prossima alla ricerca di Ignazio Mortellaro e alla sua urgenza di trovare nuove direzioni prospettiche, apre territori diversi e suggerisce un movimento ciclico, come il moto delle stelle e delle maree. Un ribaltamento continuo in cui “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso”.

Valentina Bruschi



The “' Apar” project was created to present a selection of works by Ignazio Mortellaro - for his first solo exhibition in Palermo - in the form of a three-dimensional atlas, recreated in the gallery and divided into a number of areas in which the works have been installed. The different parts of this atlas maintain a continuous dialogue with each other and have evocative titles, some of which have been previously used by the artist for his works: Tools, Dark Objects from Deep Space, Moons, Stars and Constellations, Earth and Suns. The reference is always continuous between the different works, because the overall design is that of a cosmogony, where everything is in flux and, in fact, the latest works by the artist - sunspots represented in “Perfectibilité” - might also seem remote islands in the sea and open an abyss of continuous connections, an endless game of mise en abyme.

This idea was born reconsidering the body of work carried out in recent years by Ignazio Mortellaro, with the intent of organizing them according to a personal mapping and presenting them to the public as a narrative cycle that runs through the artist's production from 2010 to the present. A geography that defines an area, but also a compass that directs the artist within his own research.

On display are over thirty works in which the scientific method of Ignazio Mortellaro, through many different media, from sculpture to installation, from photography to video, expressed in a multi-faceted practice that takes different forms, always preferring materials such as concrete, metal, glass, paper and the two colours par excellence, white and black. Furthermore, a selection of electronic music vinyls, designed by the artist with the label Oblivious Artefacts, will be available to listen to for the whole duration of the exhibition.

The circular path of the show starts with gauges and compasses, objets trouves reassembled in geometric harmony within the artwork. Some of their titles reveal the ambiguity of their role as “Strumenti per il Fallimento” (NT: tools for failure), declaring " the impossibility of a synthesis between the space we are and that we inhabit, in spite of the necessary daily practice of measurement", says the artist. At the centre of the room, “Section 1”, a large black and white photographic image of the Sciara in Filicudi, in which the stratified layers of the earth bear witness to the tumultuous geological life of the volcanic island, paradigm of the assembling together of primordial elements.

Another photographic work, “Vedere il Vento”, chosen as the image of the show, is the epitome of the opposing elements of Air and Earth, and the dichotomy of finite/infinite. The image refers to the title chosen for the project, “' Apar”, taken from Giovanni Semerano’s philological reading of the key concept of the greek philosopher Anaximander, the àpeiron, which wouldn’t refer to the philosophical concept of infinity as in Plato, Aristotle and in all the metaphysics after them, but it would be translated as " earth ", " dust ", " mud " , like in the Semitic " ' apar ." A concept of "belonging to the earth" that is found in all previous cultural traditions of Middle Eastern origin, also present in the famous passage from the Bible: “for you are dust, and you will return to dust”. This vision is close to Ignazio Mortellaro’s urgency to find new directions of perspective, opening new territories and suggesting a cyclical movement, like the motion of the stars and the tides. A continuous reversal, like in the work, “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso” (TN: That which is below is like that which is above and that which is above is like what is below).

Valentina Bruschi

 

Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea
via Vittorio Emanuele, 303
PALERMO
T. 091 332482


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