CAMeC
Centro Arte Moderna e
Contemporanea della Spezia
Giovanni Campus. Tempo in processo
rapporti misure
connessioni
preview venerdì 7 settembre ore 11.30
inaugurazione sabato 8 settembre ore 18.00
9 settembre > 4 novembre 2012
Con
la mostra Tempo in processo di
Giovanni Campus il CAMeC dà vita a una nuova formula di premio artistico che
consiste nella
produzione di una personale dedicata all’artista vincitore della rassegna
annuale Settembre d’Arte . Il CAMeC acquisisce l’opera premiata e si
assume il compito di documentare il lavoro dell’artista selezionato dalla
giuria tecnica.
Giovanni Campus è risultato validissimo
vincitore insieme a Luca Matti dell’edizione Settembre d’Arte 2011.
In Campus non vi è alcuna separazione
tra pittura e scultura risultando entrambe presenti in modo sostanziale e
costante in tutto il suo lavoro cinquantennale. Anziché generi separati il Maestro
affronta la pittura e la scultura come mezzi espressivi in continua possibilità
di dialogo e di confronto.
Come illustrato in catalogo da Marco
Meneguzzo, “percorrendo l’itinerario della mostra la mente
riporta a una sola parola: “misura”. In ogni suo gesto Campus ‘misura’
qualcosa, e prima ancora, in ogni suo sguardo Campus ‘misura’ lo spazio entro
cui si trova, ne stabilisce coordinate, decide il proprio punto d’osservazione,
indirizza lo sguardo dello spettatore, gli suggerisce addirittura come
percepire quello spazio segnato dalle proprie linee.
L’accentuarsi
di questo suo metodo si vede perfettamente nelle stanze del museo,
semplicemente perché sono a loro volta definite, sono ‘chiuse’, perfettamente
newtoniane nella loro geometria da ‘white box’: in questo caso, allora, ogni
elemento inserito da Campus nel biancore del non-colore rimanda a una misura
ancor più astratta, ancor più platonica di quanto non ci avesse abituato
sinora, e questo anche se le sue linee-forza, le sue direttrici dello sguardo,
sono di fatto tavole che egli sposta a forza di braccia.
E
proprio in questo già si intravede una delle caratteristiche del suo lavoro,
che è al contempo molto mentale e molto fisico. L’arte porta con sé sempre una
componente di fisicità: il suo intento è di rendere visibile una misura, senza
che questa perda la sua capacità di astrazione o, meglio, senza che venga meno
il suo invito a considerare lo spazio che ci circonda anche come uno spazio
ideale, nel vero senso platonico dell’aggettivo.
Del
resto, tutta la sua attività è stata improntata a questo concetto, a questo
senso dello spazio, sin da quando, negli anni Settanta, in piazza Duomo a
Milano tendeva un lunghissima molla d’acciaio tra lo stupore dei passanti, o
quando, qualche anno dopo, sulle scogliere sarde, faceva aderire delle robuste
cime agli anfratti, alle sporgenze degli scogli, con l’intento, ancora una volta, di dare forma, misurandolo, a uno
spazio umano.
Nel corso degli anni la sua arte è
mutata non tanto nell’azione artistica, quanto nella definizione e nella
considerazione dello spazio e della sua metaforica misura; un’azione
sostanzialmente identica a se stessa, la storia fa corrispondere idee anche
diversissime tra loro, e l’opera dell’artista – coerente col proprio linguaggio
ma non con lo spirito del tempo – assume significati persino contrastanti tra
di loro, se si pensa al prima e al dopo: non è importante, perché la coerenza
nel caso dell’arte è infinitamente meno interessante della capacità di essere
flessibili, di trasformarsi, di assorbire, di essere testimoni, pur restando
fedeli a se stessi.
Giovanni Campus misura lo spazio: lo
faceva negli anni Settanta e lo fa ora, ma ai nostri occhi la sua opera ha un
significato profondamente diverso, segno che quel lavoro è capace di
attraversare le trasformazioni e di trasformarsi a sua volta, di non essere
perciò archeologia della Modernità”.
cenni biografici
Giovanni
Campus nasce ad Olbia nel 1929. Vive e lavora a Milano.
Nel
1948 lascia la Sardegna e segue gli studi classici a Genova. È in questa città
che nasce il suo interesse per la pittura e, da autodidatta, sperimenta le
varie tecniche tradizionali anche con uso di materiali diversi e innovativi.
Negli
ultimi anni Cinquanta è a Roma nella Galleria di Antonio Russo e, dal 1961 al
1965, con l’incisore Carlo Guarnirei, frequenta la Libera Accademia Belle Arti
di Livorno.
Nel
1969, lasciato il lavoro per dedicarsi interamente alla pittura, si trasferisce
dapprima al Quartier delle Botteghe di Sesto San Giovanni e in seguito, nel
1973, in Brera a Milano dove opera attivamente nel clima dialettico della
ricerca poetica e di impegno civile specifici del tempo.
Per
circa un decennio (1964- 1974) con opere ‘aperte’ a vari elementi e con gruppi
di opere relazionate, realizzate il materiali diversi con prevalenza del
metacrilato, partecipa a rassegne ed incontri d’arte d’avanguardia, agli
interventi sul territorio, promossi in Italia e all’estero, dalle Gallerie Giraldi, Numero e dai Centri Operativi Sincron,
Technè di cui è co-fondatore.
Numerosi
sono stati i soggiorni di lavoro negli anni fine Sessanta e Settanta a
Parigi e negli Ottanta e Novanta a New
York.
CREDITS
Giovanna Campus Tempo in processo
Mostra promossa da:
Comune della Spezia
Sindaco,
Massimo Federici
Assessore
alla Cultura, Diego Del Prato
e
prodotto da
Istituzione per i Servizi Culturali del
Comune della Spezia
in
collaborazione con
Presidente,
Gianfranco Bianchi
Direttore, Stefano Senese
Presidente Nazionale, Massimo Di Carlo
Presidente Delegazione Liguria-Piemonte,
Gianpiero Biasutti
Galleria d'Arte Gilardi di Livorno Tempo in processo. rapporti misure
Galleria d'Arte Gilardi di Livorno Tempo in processo. rapporti misure
Direzione
scientifica:
Marzia Ratti
Sede: CAMeC – Centro
Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, Piazza Battisti, 1
Conferenza stampa e preview: 7 settembre 2012
ore 11.30
Inaugurazione: sabato 8
settembre ore 18.00
Durata: 9 settembre –
4 novembre 2012
Catalogo: ISC La Spezia
editore
Presentazione:Marzia Ratti
Testo critico: Marco Meneguzzo
Conservatori: Eleonora Acerbi,
Cinzia Compalati
Assistente conservatori: Federica Basini
Progetto grafico:Luca Canese, Litoeuropa
INFORMAZIONI e
CONTATTI
Orari:
Invernale: da
martedì a sabato 10-13 / 16-19
Domenica e
festivi 11-19
Lunedì chiuso
Informazioni
e prenotazioni:
tel. + 39 0187 734593 / fax + 39 0187 256773 camec@comune.sp.it
Contatti
per la stampa:
Cinzia Compalati – comunicazione@laspeziacultura.it
- +39 339 349
Ricevo e pubblico:
Massimo Nardi