lunedì 29 ottobre 2012

THE ETERNAL





Casale della Cervelletta




# Visual artist:


Sergio Angeli _ Hiroshi _ Valerio Savaiano_Rocco Cerchiara _ Corrado Delfini _ Luca Loseto.




# Site Specific _ installations _ performance:


Gruppo Casal dè Pazzi.




Nei prossimi giorni sarà ufficializzato il calendario degli eventi.



"La processione va avanti, le grida sono finite. Lode alla gloria degli amati che ora non ci sono più" l'arte non è l'oggetto, non è il quadro, ne la canzone, ne l'installazione, ne il video. E' il concetto che ha dato vita a tutto questo, e il concetto, l'idea, non muore con l'oggetto. Questo è THE ETERNAL, la sensazione che, malgrado il tempo, malgrado l'erosione, la consunzione, il logorio dell'oggetto, l'arte rimane viva, oltre la tendenza del momento, oltre il colore. "Ero vicino al cancello in fondo al giardino. Guardandoli passare come nuvole nel cielo. Cerco di gridare nella foga del momento, posseduto da una violenza che brucia dall'interno" è quello che sentiamo noi ogni giorno, quando il mondo ci passa davanti come nuvole e cerchiamo di gridare nella nostra arte, posseduti da quella stessa violenza. "piango come un bambino nonostante questi anni m'invecchino", perchè se anche l'arte non può risentire del tempo che passa, l'artista va sempre più veloce verso la fine dell'esistenza come la conosciamo e concepiamo e dunque il legame tra il mezzo (l'artista) e il fine (l'arte) è così sbilanciato, così ingiusto per noi che sentiamo soffiare la brezza della morte.
Prendiamo in prestito le parole di Ian Curtis perchè, a dimostrazione di quello che vogliamo dire, anche se il mezzo è diventato cenere presto, quello che è rimasto ha segnato le nostre vite per sempre. Ogni cosa che è nata è stata ispirata da quelle parole, quella musica. Fin dalla nascita, dal nome: PassOver, il testamento musicale del giovane Ian, quella crisi che è arrivata a sconvolgere l'equilibrio che era riuscito a trovare. Noi nasciamo da quella fine. Ian è il nome dell'omino che ci rappresenta nel logo. Ian si chiama il nostro gatto. Lost Control è il nome con cui organizziamo i nostri eventi. Atrocity Exibition è il nome della nostra antologica annuale. Ora The Eternal, che è per noi il riassunto di tutto quello che siamo stati in questi anni e tutto quello che saremo. La consacrazione dell'eterno, il messaggio che non morirà mai e rimarrà nel tempo.
La scelta del Casale non è ne un ripiego ne un caso. Lì, qualche anno fa, partì veramente tutto, quando capimmo che solo con le nostre forze potevamo veicolare il nostro messaggio con una potenza devastante. Da quel momento sono cambiate tante cose, non solo dentro di noi, anche nel mondo che ci tocca abitare. Sembra passata un'eternità. Siamo diversi, più vecchi. Eppure le opere che portammo li esistono ancora e il concetto che abbiamo espresso viene ricordato da chiunque abbia partecipato a quel momento così grande e così effimero. Non è solo la nostalgia ad averci riportato qui. Un pezzo di storia che è ancora in piedi, che ha visto morire e nascere centinaia di persone, in stato quasi di abbandono, che però non perde il suo fascino, le sue energie e, andando oltre le pareti scrostate, ti accoglie con la grazia e l'eleganza del tempo che l'ha consunto.
Non abbiamo voluto stravolgere la struttura che ospita questa nostra idea, ma abbiamo voluto accompagnarla nel suo essere, rimarcare l'idea del tempo che è passato e che ha lasciato un segno tangibile, il segno della natura che trova spazio nella costruzione senza che nessuno l'abbia invitata, il segno dell'erosione che ha cancellato parti di facciata ed ha tirato fuori l'anima di quello che è solo apparentemente un cumulo di mattoni ben sovrapposti. L'accompagniamo con l'armonia del tempo che viviamo adesso, con la tecnologia che non abbatte ma integra l'armonia delle sue forme, le esalta. Ci serviamo della sua disponibilità per comunicare il nostro stato d'animo.
Ci rendiamo conto che l'esistenza ci sta uccidendo, lentamente, e non possiamo farci niente, "nessuna parola potrebbe spiegare, nessuna azione potrebbe risolvere. Posso solo guardare gli alberi e le foglie che cadono".
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Amalia Di Lanno