lunedì 6 maggio 2013

David Goldenberg | PERSONAL STRUCTURES

David Goldenberg (2013)
The Transformation of Art
Visualisation #1
3D model
B&W photograph, card, corrugated board
Cm 60 x 50 x 40
In collaboration with Ioana Pioaru


Press e VIP Opening: 28 - 31 maggio 2013.
Opening Party: 28, 29, 30, 31 maggio dalle 18.00 alle 22.00.
Dal 1° giugno al 24 novembre 2013.
Aperto tutti i giorni, dalle 10.00 - 18.00. Chiuso il martedì.


A cura di Francesca Crudo, Sarah Gold, Carol Rolla, Valeria Romagnini per GLOBAL ART AFFAIRS FOUNDATION.
La galleria Glenda Cinquegrana: the Studio è lieta di annunciare la partecipazione dell’artista David Goldenberg alla mostra PERSONAL STRUCTURES, esposizione inclusa negli eventi collaterali della 55ª Esposizione Internazionale d'Arte la Biennale di Venezia, che si terrà presso la prestigiosa sede veneziana di Palazzo Bembo sul Canal Grande, a cura di Francesca Crudo, Sarah Gold, Carol Rolla, Valeria Romagnini per la Global Art Affairs Foundation.
La mostra PERSONAL STRUCTURES inclusa nell'ambito degli Eventi Collaterali della 55ª Esposizione Internazionale d'Arte la Biennale di Venezia, presenta una combinazione di artisti affermati ed artisti il cui percorso è meno conosciuto. Provenendo da diverse parti del mondo ed esprimendosi in maniere differenti, ciò che hanno in comune gli artisti è una dedizione per i temi di Tempo, Spazio ed Esistenza. La mostra presenta una grande varietà di mezzi artistici, tra i quali video, scultura, pittura, fotografia, installazioni luminose e performance, dove ciascun artista in mostra presenta lavori recenti, talvolta site-specific, specialmente realizzati per questa mostra, o pervenuti direttamente dallo studio dell'artista.

Di seguito la lista degli artisti partecipanti alla mostra:
Chul Hyun Ahn (KOR), Yoshitaka Amano (JPN), Alice Anderson (GBR), Jan-Erik Andersson (FIN), Axel Anklam (DEU), Yifat Bezalel (ISR), Hans Bischoffshausen (AUT), Djawid Borower (DEU), Faiza Butt (PAK), Mimmo Catania (ITA), Genia Chef (RUS), Chen Ping (CHN), Canal Cheong Jagerroos (CHN), Karlyn De Jongh (NLD), Scott Eady (NZL), Toshikatsu Endo (JPN), Carole Feuerman (USA), Cristiana Fioretti (ITA), Dale Frank (AUS), Chris Fraser (USA), Marc Fromm (DEU), Sally Gabori (AUS), Jakob Gasteiger (AUT), Darryn George (NZL), Selby Ginn (AUS), David Goldenberg (GBR), Gotthard Graubner (DEU), Kimberley Gundle (ZAF), Laura Gurton (USA), Patrick Hamilton (CHL), Anne Herzbluth (DEU), Per Hess (NOR), Hirofumi Isoya (JPN), Sam Jinks (AUS), Grzegorz Klatka (POL), Rori Knudtson (NOR), Mehdi-Georges Lahlou (FRA), James Lavadour (USA), Helmut Lemke (DEU), Luce (LVA), Heinz Mack (DEU), Michele Manzini (ITA), Christopher Martin (USA), Christian Megert (CHE), Herre Methorst (NLD), David Middlebrook (USA), Atelier Morales (CUB), Peter Simon Mühlhäußer (DEU), Hermann Nitsch (AUT), Yoko Ono (JPN), Roman Opalka (FRA), Otto Piene (DEU), Uli Pohl (DEU), Triny Prada (FRA), Qin Chong (CHN), Stefanus Rademeyer (ZAF), Nicola Rae (GBR), Arnulf Rainer (AUT), Bogdan Rata (ROU), Thomas Riess (AUT), Rene Rietmeyer (NLD), Yhonnie Scarce (AUS), Wilhelm Scherübl (AUT), Dmitry Shorin (RUS), Nitin Shroff (IND), The Icelandic Love Corporation (ISL), Monika Thiele (DEU), Michele Tombolini (ITA), Stefan Toth (CZE), Suh Jeong Min (KOR), VALIE EXPORT (AUT), Elena & Vitaliy Vasiliev (UKR), Ben Vautier (FRA), Raphael Vella (MLT), André Wagner (DEU), Xing Xin (CHN), Plamen Yordanov (BGR), Zhang Yu (CHN).
Per questa esposizione, David Goldenberg presenta il progetto site - specific intitolato The Trasformation of Art, che costituisce un’ideale conseguenza della sua recente ricerca sullo sviluppo dello spazio della Post Autonomy, quale sede privilegiata di rinnovamento del linguaggio artistico e culturale.
La ricerca di Goldenberg parte dal presupposto che la struttura di produzione dell’arte contemporanea, che, parte di una tradizione Eurocentrica dell’arte, soffre di una profonda crisi e economica e culturale. Goldenberg, che ha a più riprese denunciato questo status quo, sostiene che essa si manifesti soprattutto sotto forma di crisi di linguaggio. A seguito di una lunga riflessione concettuale, che si è manifestata nel continuo abitare dello spazio della Post Autonomy, sede ideale di una ricerca libera e autonoma, l’artista suggerisce alcune soluzioni per il rinnovamento: nelle cosiddette Participating Cultures, ovvero le culture partecipanti, che sono ‘coinvolte nel creare nuovi concetti per le loro culture, che non sono legate né al passato nè al Modernismo Occidentale, ma a concetti ancora sconosciuti’.
Le Participating Cultures si incontrano nello spazio creativo della mostra in una pratica partecipativa che si esprime in un programma di dibattiti on-line e di attività che, attraverso la produzione di mappe mentali, lavori testuali, diagrammi, hanno lo scopo di tracciar un percorso che consenta l’uscita dallo stato attuale di impasse e di disorientamento. La mappa è il simbolo principale di questo tentativo di riforma che, oltrepassando lo stesso modello culturale della Biennale, vede nella reciproca interrelazione fra le culture europee ed extraeuropee gli elementi base per reinventare le strutture culturali e riformulare gli scopi e gli obiettivi dell’Arte Contemporanea in quanto tale.
Biografia dell’artista

David Goldenberg, (Hitchin, Hertfordshire, UK, 1956), è un importante artista concettuale inglese.
Personali principali. Da anni la sua ricerca si concentra sul concetto di Post Autonomy, che ha sviluppato in diverse mostre realizzate in importanti istituzioni italiane e internazionali, fra cui ricordiamo la recente mostra italiana alla galleria Glenda Cinquegrana the Studio di Milano, intitolata the Scenarios of Post Autonomy nel settembre 2012, cui è seguita la performance In search of Post Autonomy a Palazzo Isimbardi, Milano nel novembre 2012, realizzata con la Provincia di Milano. A queste esposizioni aggiungiamo Template - Mobile Documenta, Chisenhale Studios, Londra (2011), The Space of Post Autonomy, Arts Depot, Vienna (2011), Plausible Artworlds, Basekamp, Philadelphia (2010), Mobile Documenta, Fordham Gallery, Londra (2009), The Time of Post Autonomy is now, Your space, Van Abbemuseum, Eindhoven, Olanda (2009), the Space of Post Autonomy, Local operations, Serpentine Gallery, Londra (2007).
Collettive principali. Fra le collettive principali, Goldenberg annovera la partecipazione a diverse manifestazioni di rilievo internazionale, fra cui ricordiamo la Biennale di Berlino (2012), la seconda Biennale della Mongolia (2010), la decima edizione della Biennale di Istanbul (2007), la Sesta Biennale di Sharjah, Emirati Arabi (2003). A queste si aggiungono diverse mostre in istituzioni pubbliche internazionali fra cui segnaliamo Jump into cold water, Shedhalle, Zurigo (2006), Century City, Tate Modern, Londra (2001), Out of space, Kolnischerkustverein, Germania (2000).
Bibliografia selezionata. Atlantica, 48/49, 2010, Netwerk Center for Contemporary art Annual, 2007, Les Merveilles du monde, di Jane Lee, a White Window Project, 2006; Postautonomie, a cura di Stefan Beck, Gutleut Verlaug, 2006; Art Anthology, DuMont Literatur und Kunst Verlag, Cologne, 2004; New Media in Late Twentieth Century Art, a cura di Michael Rush, Thames and Hudson book Ed., Londra, 1995; Installation Art, a cura di Michael Petry, Thames and Hudson book Ed., Londra, 1993.
The Post Autonomy Group è formato dai seguenti artisti:
Ozlem Kalmaz (Izmir, Turchia, 1980) vive ad Izmir, Turchia, dove collabora con l’Ente del Turismo della Turchia.

Bahram Khalilov (Baku Azerbaijan, 1970), presidente del Sindacato degli Artisti dell’Azerbaijan, organizzatore attivo della Biennale del Mar Caspio, fondatore dell’Arts Magazine e del Centro di Arte Contemporanea a Baku (Azerbaijan)
Helen Kirwan (Dublino, Irlanda, 1949) è un’artista e lettrice di lingua inglese, dotata di ampia conoscenza e ricerca nell’ambito della Post Autonomy. Ha in parte indagato le metodologie relative alle pratiche materialiste, fra cui sono ricomprese le critiche istituzionali e le pratiche partecipative che sono parte integrante di questo progetto.
Kate Kotcheff (Londra, 1965), artista canadese, residente a Londra, film maker e al tempo stesso artista, Kate avrà il compito di realizzare un documentario approfondito sul progetto.
Andrea Lind-Valdan (Copenaghen, Danimarca, 1985) è un’artista danese che ha collaborato con il gruppo in occasioni precedenti, fra le quali la performance on-line di Milano (In Search of Post Autonomy, Palazzo Isimbardi, novembre 2012).

Ioana Pioaru (Pucioasa, Romania, 1987) è un’artista residente in Romania e designer. Ha lavorato per progetto della Post Autonomy per un anno e mezzo, durante il quale si occupa della progettazione e della realizzazione di quattro importanti pubblicazioni. Ha collaborato all’installazione visuale della mostra di Milano (The Scenarios of Post Autonomy, Glenda Cinquegrana: the Studio, novembre 2012), e ha fatto da assistente nella performance di Milano (In Search of Post Autonomy, a cura della galleria Glenda Cinquegrana: the Studio, Palazzo Isimbardi, novembre 2012). Ha giocato un ruolo fondamentale nella produzione del progetto per la Biennale di Venezia.
Wilm Salki (Kerkade, Olanda, 1960) è un artista olandese, dotato di un’approfondita conoscenza dell’installazione e delle pratiche partecipative, del concetto di Post Autonomy, del multiculturalismo. Ha lavorato a Manifesta e alla Biennale di Sharjah. La sua ricerca di lungo corso sugli effetti del neoliberismo è particolarmente significativa ai fini del progetto veneziano.

La mostra PERSONAL STRUCTURES è parte di un progetto artistico internazionale. Il progetto è stato avviato nel 2002 dall'artista olandese Rene Rietmeyer, a partire dall'osservazione di come, fin nei più disparati angoli del mondo, vi siano artisti che lavorano con Tempo - Spazio ed Esistenza, secondo modalità espressive estremamente personali. Da tale osservazione è nata dunque l'idea di riunire artisti diversi attraverso pubblicazioni, mostre e simposi.

Per ulteriori informazioni e immagini sulla mostra Personal Structures si prega di contattare le curatrici:
Sarah Gold: +39 349 088 9763 | Carol Rolla +39 328 606 6298
info@globalartaffairs.org.

Per ulteriori informazioni sul lavoro di DAVID GOLDENBERG The Transformation of Art alla mostra PERSONAL STRUCTURES alla 55ª Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia, si prega di contattare la galleria allo +39 02/89695586 o all’e-mail press@glendacinquegrana.com.

Ulteriori materiali per la comunicazione sono presenti sui canali social della galleria:
Segnala:
Amalia di Lanno