Capsoni
 conduce un'indagine sulla bellezza del corpo femminile. Le fotografie 
di Flavio Tecchio in 'Con un dito puntato verso il cielo' restituiscono 
un'immagine dell'India insolita. In 'Emotions. Reflection. Inside' la 
ricerca della fotografa Yulia Kompaniets parte dal nucleo centrale della
 fragilita' umana.
Fabrizio Capsoni
Females
Fabrizio Capsoni dal 2005 conduce una sua personale indagine che si 
focalizza sulla bellezza e la sensualità del corpo femminile: le 
eleganti curve, le morbide armonie, le vellutate riflettenze e la 
precisione delle forme sono indagate ed evidenziate da una originale 
ricerca delle ombre. I tagli di luce creano e modellano un’atmosfera 
suggestiva seducente dando la certezza che i corpi delle donne non siano
 esposti all’occhio dell’osservatore, ma che sia quest’ultimo a 
insinuarsi in un mondo femminile misterioso e di seducente armonia. Dice
 Capsoni: “Il mio obiettivo è di rappresentare con eleganza la 
sensualità del corpo femminile; non cercate di spiegare a parole queste 
immagini, gustatele e amatele in un volo di sensazioni”.
Fabrizio Capsoni è un fotografo di paesaggi, natura, reportage, 
viaggi, persone e grazie alle tecniche più attuali di stampa produce 
opere Fine Art a Colori e Bianco/Nero. Nasce a Milano e inizia la 
carriera negli anni 80 fotografando architetture di qualità, ville 
antiche e castelli. E’ un buon ritrattista ma non è un fotografo 
“commerciale” per il contrasto con la sua filosofia di immagini 
attraverso le quali deve comunque esprimere la propria visione 
artistica. Fabrizio Capsoni è infatti “figlio d’arte” di Aurelio 
Capsoni, il nonno, pittore e scultore, oltre che accademico di Brera nel
 primo novecento.
Nella ricerca del “bello” non potevano mancare le figure femminili 
con, appunto, la serie “Females” costantemente aggiornata e itinerante 
dal 2005. Seguono molti altri progetti ed esposizioni, i cui più 
rilevanti sono “Miss Carnival” , "Al Semaforo", “Beijing 2008”, 
“Stormi”. Dal 2013 inizia a curare mostre per altri artisti fotografi 
che seleziona per affinità e originalità. Scrive di fotografia e 
recensisce mostre su canali web.
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Flavio Tecchio
Con un dito puntato verso il cielo
Per molti fotografi il reportage fa rima con pellicola e bianco e 
nero. Flavio Tecchio riesce a utilizzare questa particolare declinazione
 della fotografia restituendoci un’immagine dell’India insolita, lontana
 dal calore e dai colori ma imponente nella sua graficità, nella 
perfezione che monumenti e gradinate disegnano. Palazzi e scenari 
monumentali sono lo sfondo dove l’uomo non sparisce, ma si inserisce 
nelle inquadrature arrivando a determinare l’atmosfera dell’intera 
immagine. E’ cifra stilistica dell’autore infatti lasciare sempre spazio
 alla figura umana, realizzando composizioni dove geometria ed emozione 
si spartiscono la scena.
Flavio Tecchio nasce a Desio nel 1963 ed è fotografo autodidatta dal
 1988 con predilezione per il reportage di viaggio; usa ancora la 
pellicola ed ama il bianco e nero che stampa in proprio nella sua camera
 oscura, fatto questo che gli permette di intervenire direttamente e in 
maniera autoriale sulle proprie stampe.
Ha partecipato a diversi concorsi fotografici e ha esposto il proprio lavoro in diverse sedi in Italia.
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Yulia Kompaniets
Emotions. Reflection. Inside
Nata dalla visione di una performance artistica, la ricerca della 
fotografa Yulia Kompaniets parte dal nucleo centrale della fragilità 
umana. La fragilità, il dolore, la paura, tutte quelle emozioni definite
 “distruttive”, seguono un loro iter ben preciso: partono dal centro, 
dal cuore e dalle viscere della persona e, una volta svelate, crescono 
nell’essere umano giorno dopo giorno, infettandolo, spazzando via 
sicurezze ed equilibri. Ne risultano delle immagini in bianco e nero di 
grande impatto che bene esprimono l’insicurezza, lo squilibrio, il 
vacillare della realtà umana che precipita così in un illusorio, sfocato
 e ovattato sentore di realtà.
Yulia Kompaniets (16 agosto 1973) è una fotografa russa che vive e 
lavora a Milano. Figlia d’arte, nel 2000 completa un Master in Ecologia e
 nel 2014 si diploma come fashion designer presso l’Istituto Marangoni 
Fashion School a Milano. Da sempre appassionata di arte, la fotografia 
rimane in questi anni il suo interesse principale, anche in relazione 
all’attività del padre che lavora come fotogiornalista a Mosca. Yulia 
inizia la sua carriera di fotografa all’età di trent’anni, sperimentando
 sia tecniche di stampa tradizionali sia contemporanei metodi digitali, 
che a volte unisce in nuove soluzioni. A Mosca collabora con diversi 
artisti e performers. Dal lavoro con il progetto Loft in the red zone e 
con il gruppo newyorkese Air hit agency, nel 2012 a Mosca Yulia inizia 
la sua collezione EMOTIONS. REFLECTION. INSIDE.
Il progetto, che consiste in una serie di opere astratte, vuole 
rappresentare i cambiamenti distruttivi che subiamo vivendo in un mondo 
di paure. Queste forme suggeriscono l’ambiguità del genere: una persona 
senza sesso che potrebbe essere chiunque, una donna o un uomo. Yulia 
scatta delle immagini che poi modifica con sovrapposizioni di strati di 
ferro arrugginito. Inoltre, sceglie come materiale e linguaggio 
espressivo, un plexiglass trasparente in bianco e nero per mostrare 
l’illusorio, frenetico, mutevole mondo che abbiamo costruito. “Osservo 
l’evolversi e la distruzione del corpo dell’attore come un riflesso 
nella carta metallica, mentre lui danza, salta, cade a terra, strappa i 
suoi jeans in pezzi, versa acqua e canta e grida. È un momento molto 
dinamico e intenso. Questo riflesso è come uno specchio che ha appena 
portato in superficie tutte le emozioni e le agitazioni; come un taglio 
nel corpo che ha aperto per noi il mondo interiore nascosto di un uomo 
sicuro, forte e sano. I suoi fragili sentimenti, i suoi problemi, la sua
 vulnerabilità, timidezza ed incertezza vengono messi a nudo. È come un 
urlo, ma senza suono, che distrugge un muro metallico e ci offre 
l’opportunità di guardare dentro. Il silenzio di ascoltarsi. Vuoto ed 
eccesso. Contraddizioni. Assenza. Infine, solo in questo silenzio 
assordante è possibile ascoltare, sentire, imparare.”
Sabato 20 giugno, la Galleria Pisacane Arte resterà aperta tutto il 
giorno, h.10/21, e per l’occasione si terrà un dibattito sul 
Collezionismo di Fotografia alle h.16:00: Il critico Roberto Mutti e il 
fotografo e curatore Fabrizio Capsoni interrogano il collezionista 
Ettore Molinario sui temi più interessanti della materia.
Inaugurazione 16 giugno ore 15
Pisacane Arte
via Pisacane, 36 Milano
lun-ven 10:30-19; sab 10-13 e 15-19
ingresso libero
ricevo e pubblico:
amalia di Lanno 
art promoter - blogger 

