The Format Balcony
Marco Carli Rossi
"Sulla natura delle cose "
The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: Sulla natura delle cose ,
personale di Marco Carli a Milano, a cura di Guido Cabib, Opening 16 Maggio 2014 ore
19.00.
La ricerca artistica che sta alla base del progetto “Sulla natura delle cose” è un confronto, tra Tito Lucrezio Caro e l’Artista, tramite un percorso teso a riproporre la
struttura dell’opera di T.L.Caro, divisa in tre diadi.
La mostra quindi si sviluppa su tre pareti dove una serie di acquarelli ad inchiostri riprendono le tre diadi del “De rerum naturae” , di Tito Lucrezio Caro. Ma se nell’opera di
Lucrezio i concetti esposti vengono percepiti per mezzo della ragione, nella mostra “Sulla natura delle cose” il pensiero razionale dev’essere abbandonato, per dare spazio all’avvento dell’invisibile. Per aiutare chi guarda a “vedere”, è installata un’opera a tutti gli effetti, una
“dream machine”, il primo oggetto ad essere visto ad occhi chiusi, che aiuta lo spettatore a calarsi nella giusta dimensione, simile a quella del sogno, …”che non è altro che la realtà stessa.”
A stimolare l’attività cerebrale viene in aiuto anche un impianto musicale. La musica verrà mandata in loop, in una sequela di basi composte grazie a particolari tipi di frequenze, capaci di trascinarci verso il luogo alla fine dell’arcobaleno.
Dopo che l’humus ideale si è così formato, lo spettatore intraprende il viaggio, che mostrerà quello che si cela dietro a ciò che appare.
Vi sono tre temi fondamentali nel pensiero di T.L.Caro : la fisica, l’antropologia e la cosmologia.
Attraverso questi temi Lucrezio sviluppa diversi pensieri, sulla nostra origine e i metodi per sconfiggere le paure insensate dell’uomo, l’origine della creazione e la fine dell’universo.
I lavori presentati hanno l’intento di contraddire alcune asserzioni dell’autore latino, dando un’interpretazione più vasta e nuova dello stato delle cose.
In Lucrezio Caro vige l’antinomia tra Ratio e Religio, in cui la ragione, come luce che squarcia il buio, si erge vittoriosa sulle ottuse credenze religiose, trasformando la visione dell’uomo superstizioso e sottomesso alle sue paure (come quella della morte, i sensi di colpa ed il timore di fare torto a Dio o agli dei in generale) e rendendolo libero tramite un materialismo razionale.
Si propone qui un’altra antinomia, ovvero quella tra Religio e Trascendenza. La Ratio rende l’uomo
insensibile all’altrove e allo spirituale. Di contro la Religio ottunde il libero sviluppo interiore, che la dimensione di Trascendenza invece permette.
La prigionia all’interno di un dogma, dove un Dio (o degli dei) decide del nostro destino è un’idea che la Ratio scardina abilmente, consegnandoci però un mondo freddo ed indifferente, dove gli dei esistono, ma non si aspettano nulla dall’uomo, arrivando a non interferire
nemmeno.
L’arte entra in contatto con la natura delle, cose sensibilizzando ad un racconto, tramite un
percorso iniziatico che, come la lettura di uno scritto da sinistra verso destra, ci mette a nostro agio come qualcosa di familiare, riconduce ad un risveglio d’identità, svuotato da qualsiasi preconcetto.
segnala:
amalia di Lanno
Marco Carli Rossi
"Sulla natura delle cose "
The Format – Contemporary Culture Gallery è lieta di presentare: Sulla natura delle cose ,
personale di Marco Carli a Milano, a cura di Guido Cabib, Opening 16 Maggio 2014 ore
19.00.
La ricerca artistica che sta alla base del progetto “Sulla natura delle cose” è un confronto, tra Tito Lucrezio Caro e l’Artista, tramite un percorso teso a riproporre la
struttura dell’opera di T.L.Caro, divisa in tre diadi.
La mostra quindi si sviluppa su tre pareti dove una serie di acquarelli ad inchiostri riprendono le tre diadi del “De rerum naturae” , di Tito Lucrezio Caro. Ma se nell’opera di
Lucrezio i concetti esposti vengono percepiti per mezzo della ragione, nella mostra “Sulla natura delle cose” il pensiero razionale dev’essere abbandonato, per dare spazio all’avvento dell’invisibile. Per aiutare chi guarda a “vedere”, è installata un’opera a tutti gli effetti, una
“dream machine”, il primo oggetto ad essere visto ad occhi chiusi, che aiuta lo spettatore a calarsi nella giusta dimensione, simile a quella del sogno, …”che non è altro che la realtà stessa.”
A stimolare l’attività cerebrale viene in aiuto anche un impianto musicale. La musica verrà mandata in loop, in una sequela di basi composte grazie a particolari tipi di frequenze, capaci di trascinarci verso il luogo alla fine dell’arcobaleno.
Dopo che l’humus ideale si è così formato, lo spettatore intraprende il viaggio, che mostrerà quello che si cela dietro a ciò che appare.
Vi sono tre temi fondamentali nel pensiero di T.L.Caro : la fisica, l’antropologia e la cosmologia.
Attraverso questi temi Lucrezio sviluppa diversi pensieri, sulla nostra origine e i metodi per sconfiggere le paure insensate dell’uomo, l’origine della creazione e la fine dell’universo.
I lavori presentati hanno l’intento di contraddire alcune asserzioni dell’autore latino, dando un’interpretazione più vasta e nuova dello stato delle cose.
In Lucrezio Caro vige l’antinomia tra Ratio e Religio, in cui la ragione, come luce che squarcia il buio, si erge vittoriosa sulle ottuse credenze religiose, trasformando la visione dell’uomo superstizioso e sottomesso alle sue paure (come quella della morte, i sensi di colpa ed il timore di fare torto a Dio o agli dei in generale) e rendendolo libero tramite un materialismo razionale.
Si propone qui un’altra antinomia, ovvero quella tra Religio e Trascendenza. La Ratio rende l’uomo
insensibile all’altrove e allo spirituale. Di contro la Religio ottunde il libero sviluppo interiore, che la dimensione di Trascendenza invece permette.
La prigionia all’interno di un dogma, dove un Dio (o degli dei) decide del nostro destino è un’idea che la Ratio scardina abilmente, consegnandoci però un mondo freddo ed indifferente, dove gli dei esistono, ma non si aspettano nulla dall’uomo, arrivando a non interferire
nemmeno.
L’arte entra in contatto con la natura delle, cose sensibilizzando ad un racconto, tramite un
percorso iniziatico che, come la lettura di uno scritto da sinistra verso destra, ci mette a nostro agio come qualcosa di familiare, riconduce ad un risveglio d’identità, svuotato da qualsiasi preconcetto.
segnala:
amalia di Lanno