martedì 12 giugno 2012

Ugo Mulas_Esposizioni




Mostra realizzata da Triennale di Milano in collaborazione con Johan&Levi
A cura di Archivio Ugo Mulas e Giuliano Sergio

La mostra “Ugo Mulas: Esposizioni” offre un percorso inedito nell’opera del fotografo milanese.
L’attenzione di Mulas per le consuetudini legate alla fruizione dell’arte permette di attraversare i musei, le gallerie, le collezioni private d’Europa e d’America, di osservare il rapporto dei visitatori con le opere negli spazi pubblici e gli interni delle abitazioni dove gli oggetti d’arte sono legati ancora ad un rito intimo, condiviso dal collezionista con i suoi ospiti.

Le inaugurazioni delle Biennali, il pubblico dei grandi musei francesi, russi e tedeschi (1959-60), l’invasione delle opere nelle strade e nelle piazze di Spoleto per la mostra Sculture nella città (1962) sono esempi di una visione critica che porta Mulas a leggere le trasformazioni delle esposizioni negli anni Sessanta. Dal 1964 iniziano i viaggi negli Stati Uniti, dove Mulas coglie l’atmosfera delle gallerie e delle case dei collezionisti americani, accompagna Marcel Duchamp a rivedere le sue opere nelle sale del MoMA e racconta l’inaugurazione della personale di Alexander Calder al Guggenheim (1964). La Biennale del ‘68 segna la fine di una stagione, la crisi delle istituzioni museali, la critica al collezionismo e alla privatizzazione dell’arte. Con le mostre Campo Urbano (1969), Amore Mio (1970) e la rassegna per il decimo anniversario del Nouveau Réalisme a Milano (1970) Mulas segue il tentativo delle neo avanguardie di coinvolgere gli spettatori in eventi estetici, condivisi ed effimeri. Nel 1970 a Roma Vitalità del negativo sarà il grande evento riassuntivo del decennio, in questo periodo Mulas prende le distanze dalla stagione degli anni Sessanta per concepire una nuova visione fotografica.



Triennale di Milano
viale Alemagna, 6, 20121. Milano
Orari
Martedì - Domenica 10.30 - 20.30
Giovedì 10.30 - 23.00
Ingresso gratuito

In mostra dal 13/6/2012 al 26/8/2012


Segnala:
Amalia Di Lanno