Giulio Bensasson
L’Ultimo Invitato, la doppia personale che vede in dialogo le opere pittoriche di Luca Grimaldi (Roma, 1985) con le opere scultoree di Giulio Bensasson (Roma, 1990), è lo spaccato di una società senza tempo, una celebrazione in pompa magna del nulla.
Si è immersi in un’Arcadia dei vinti in cui la natura è ostentata e la fede è riposta ormai altrove, dove il contemporaneo disilluso erige altari votivi a quel che rimane e festeggia come può. Nelle opere inedite esposte in mostra un decorativismo volutamente eccessivo e grottesco incornicia un’icona, sacralizzandola. Il quotidiano da cui arbitrariamente o inconsciamente allontaniamo lo sguardo viene posto al centro dell’opera acquisendo nuovo significato e forzando lo spettatore al confronto.
Nei dipinti ad olio di Luca Grimaldi la natura morta si ribalta: il fondo della tela si tassella di gradienti fittissimi in una razionalizzazione della macchia che contorna il soggetto principale che viene invece quasi svuotato dalla pittura. Iconico e centrale prende rilevanza il simbolo di ciò che ogni giorno incrocia il nostro occhio senza mai colpirlo davvero; la posizione monumentalmente centrale del soggetto impone di dargli importanza e al contempo le pennellate mancate riconsegnano il suo reale valore.
I dipinti in mostra prendono il riottoso carattere rivoluzionario dei post-impressionisti francesi, assumono la stessa sfacciatezza del Prosciutto di Gauguin al cospetto di critici e accademie, costringono all’interrogazione. La ricerca di Grimaldi si articola alla maniera di Wayne Thiebaud: i suoi dipinti - soprattutto quelli in cui il fondo si fa incombentemente plumbeo - sono al contempo celebrazione e condanna del consumismo con una retorica articolata sull’American Dream all’Italiana, ben lontana dal Pop newyorkese. La sua tecnica resta - come per Thiebaud - saldamente legata alla tradizione dei grandi maestri della pittura classica.
I cinque nuovi lavori esposti si sviluppano dal progetto SuperVero, presentato dall’artista e dalla galleria 1/9unosunove lo scorso anno.
Le opere scultoree di Giulio Bensasson volumizzano le decorazioni grottesche augustee prima per svuotare quelle rinascimentali poi, caratterizzando la mancanza di quello che c’era o che ci si aspettava ci fosse. Un’opulenza posticcia che fa da sacrario alla polvere, a ciò che resta quando nulla è più. La morte si fa protagonista tra lo sfarzo degli eccessi e del consumismo della mondanità, e le sculture si fanno raffigurazione della Cena di Trimalcione (Petronio, Satyricon, I d.c.) nel momento esatto in cui tra i lauti banchetti e i riccioluti vassoi stracolmi, il padrone di casa - emblema del servo arricchito - declama la “Novella delle Streghe” obbligando i commensali a ragionare sulla morte. Nella forma le sculture di Bensasson si presentano come motivi architettonici classici ordinati secondo le linee pulite del contemporaneo, seguendo i criteri operativi di Giovanni Da Udine eGiulio Romano nella composizione delle Logge di Villa Madama a Monte Mario. Allo stesso modo, i lavori su carta consolidano la ricerca dell’artista e si presentano come ulteriore evoluzione delle precedenti opere della serie Temo che mi sfugga qualcosa (iniziata nel 2017), sudari di salme di fiori recisi; in queste nuove opere la traccia della morte e della decomposizione si armonizza in motivi a grottesca generando nuova bellezza e accogliendo l’invito di Come Funghi (2017-22; opera vincitrice del Talent Prize 2023), un augurio a trasformare il decadimento in incanto.
Giulia Tornesello
Bio
Luca Grimaldi (Roma, 1985) si forma artisticamente all’estero diplomandosi nel 2009 presso la SMFA della TUFTS University a Boston e ottiene il Master in Fine Arts nel 2016 presso il Frank Mohr Instituut a Groningen (Paesi Bassi). Tornato a Roma, nel 2020 fonda - insieme ad altri artisti -Post-ex, uno spazio artistico condiviso a Centocelle. Dal 2014 ad oggi espone in numerose mostre collettive e personali all’estero (tra cui: 2014, Kronstadt Stories, State Museum of the History of Saint Petersburg, St Petersburg, Russia; 2019, IV, Unit1 Gallery, London, UK; 2021, Ineffable Worlds, Tang Contemporary, Hong Kong; 2021, Gastronomical, 37pk foundation, Haarlem, Netherlands) ed in Italia (tra cui: 2022, Cercasi Personale, Materia Nova, Galleria Comunale d́Arte Moderna di Roma; 2021, Quello che non ricordi, diventi (bipersonale con Fabio Ranzolin) White Noise Gallery, Roma; 2022, Pittoresco, L ́Ascensore, Palermo; 2022, Content #2(bipersonale con Andrea Frosolini), Struttura projectspace, Palazzo Odescalchi, Roma. Nel 2013 partecipa alla residenza NCCA, Kronstadt a St Petersburg, Russia; nel 2019 a Radical Residency IV, Unit1, London, UK; nel 2023 alla seconda edizione di D3cam3ron3 art residency, un progetto di Francesca Cornacchini in collaborazione con Palazzo Lucarini, Trevi. Nel 2023 è finalista alPremio Cairo.
Giulio Bensasson (Roma, 1990) vive e lavora a Roma, dove ha a conseguito il diploma in Pittura e il diploma specialistico in Scultura e nuove tecnologie applicate allo spazio presso l’Accademia di Belle Arti. La sua pratica artistica si sviluppa principalmente attraverso il linguaggio scultoreo e l’installazione. Tra i soggetti al centro del lavoro, il tempo è elemento primario presente in molte sue opere, materiale espressivo attraverso il quale indaga il trasformarsi della materia e i processi aleatori che vi si manifestano.
Tra le mostre personali: Sediamoci qui, con un testo di Saverio Verini, Divario Space, Roma, 2023; LOSING CONTROL, a cura di Francesca Ceccherini, Fondazione Pastificio Cerere, Roma 2021; Unique, a cura di Saverio Verini, SpazioSERRA, Milano 2021; In corpore mortali, a cura di Ovidio Leuce, Friche space, Cluj Napoca 2021.
Tra le mostre collettive: Imagina, Biennale di Gubbio 2023, a cura di Spazio taverna, Gubbio, 2023; Fou Rire, a cura di Angelica Gatto e Simone Zacchini, 1/9unosunove, Roma, 2023;D3cam3ron3, un progetto di Francesca Cornacchini, Palazzo Lucarini, Trevi, 2023; Life lines, a cura di Roger M. Buergel e Francesca Ceccherini, Johann Jacobs Museum, Zurigo 2021; Now and forward pt.II, emerging artists in Rome, an expanding field, a cura di Shara Wasserman e Tiziana Musi, Temple Gallery, Roma 2019; Mirabilum archiva, a cura di Giorgia Gastaldon, Castello di San Vito al Tagliamento 2017-2018.
Nel 2022 vince il primo Premio CONAI e nel 2023 vince la XVI edizione del Talent Prize.
L'ULTIMO INVITATO
Luca Grimaldi & Giulio Bensasson
a cura di Giulia Tornesello
Opening 7 Maggio 2024 h.18-21
1/9unosunove arte contemporanea
via degli specchi, 20
00186 roma t. 06 9761 3696
gallery@unosunove.com
www.unosunove.com