venerdì 24 settembre 2021

MATERIA EFFIMERA | Giulio Bensasson, Alessandro Piangiamore, Kendell Geers

Giulio Bensasson_THE FUTURE IS BRIGHT_dettaglio
Photo Credits: Martha Micali 

Parte interna e parte esterna: e se si guardassero gli uomini come si guardano, per esempio, le rose, senza interno né esterno? Perché dovrebbe sembrare inumano? Se gli uomini riuscissero a muovere l’interno dell’anima e del corpo, lievemente, come la rosa muove i petali, e rovesciandolo riuscissero ad esporlo alla luce del sole e alla brezza di maggio

Yukio Mishima 


In occasione di Floralism - Floral Design Festival, Label201 è lieta di presentare “Materia Effimera” una collettiva che si focalizza sull’uso del ore reciso come elemento costitutivo essenziale dell’opera d’arte. 

I lavori presentati aprono un dialogo tra la materia floreale, che come quella umana è soggetta a un deperimento rapido e progressivo, e quella inorganica con cui le opere d’arte sono state realizzate no all’inizio del Novecento, per sfidare il passaggio del tempo, nell’utopica e vana ricerca d’immortalità. 

Il processo biologico diventa quindi parte del processo artistico come già nella celebre opera di Giovanni Anselmo, Struttura Che Mangia l‘Insalata (1968), la quale, com’è noto, poneva una lattuga tra due blocchi di granito, creando un cortocircuito visivo e ontologico, in cui l’organico tramutava l’essenza della materia inanimata in qualcosa di vivo. 

Per la mostra, Giulio Bensasson realizza l’installazione site-specic Vanagloria che propone una ri essione sull’elemento ore come funzionale alla celebrazione e accessorio alla vanità dell’individuo. L’opera costituita da una scritta composta da centinaia di ori freschi è un lavoro che si svilupperà durante tutto il periodo della mostra, cambiando aspetto giorno dopo giorno. Le diverse fasi di vita dell’installazione, che andrà incontro all’appassimento graduale dei ori che la compongono, sarà documentato da una serie di immagini fotogra che che resteranno a memoria del processo di decomposizione dell’opera. 

L’elemento organico e quello inanimato convivono nelle opere di Alessandro Piangiamore che incorpora ori, petali e altre componenti vegetali all’interno di lastre di cemento creando un’associazione improbabile, sorprendente e poetica, tra il materiale grezzo da costruzione e gli elementi organici. Il cemento cattura il ore senza nasconderlo, ma al contrario ornandosi del suo colore e della sua essenza e mera, dando vita ad un’opera in cui il materiale inanimato si nutre della bellezza della caducità. L’opera è la risultante del processo graduale di disfacimento della materia organica che pur scomparendo, in alcuni casi, lascia una traccia, quasi un’incisione, sulla super cie di cemento. 

La mostra presenta anche due vasi sculture di Kendell Geers della serie Usis in Omnibus in cui il ore reciso si associa al bronzo modulato dall’artista attraverso un processo creativo volto a generare un risultato volutamente imperfetto. Dopo aver realizzato un calco in gesso liquido la cui forma è plasmata attraverso la colatura non premeditata e scarsamente controllata della materia straripante tra le dita dell’artista nell’atto di manipolarla, Geers crea un vaso-scultura in bronzo che risulta quindi essere il negativo imperfetto del suo gesto scultoreo. L’opera che ne risulta, marcata dalle impronte dell’artista, è quindi la traccia dell’azione secondo un procedimento creativo che è altamente performativo. Anche in questo caso la materia inorganica destinata a durare nel tempo si solidi ca intorno a quella organica che è invece destinata a perire in pochi giorni e che rappresenta però l’anima, ovvero, la parte vivente dell’opera. 

L’installazione Istante Sospeso della floral designer Laura Vaccari, crea la contaminazione e la connessione con le installazione dei Floral designer selezionati partecipanti al Festival posizionate nel cortile del borghetto Portuense201. 

Visibile sia dall’interno che dall’esterno tramite una nestra sul cortile, l’installazione composta da elementi di varie misure strati cati su più livelli, racconta di un paesaggio ideale e immaginario. 


FLORALISM_CHE COSA È 1-2-3 Ottobre 2021 

FLORALISM è un Festival di tre giorni, nel cuore di Roma, che nasce nel 2020 e si propone come piattaforma di oral design, secondo una prospettiva contemporanea della disciplina. 

Una piattaforma come luogo simbolico e sico di recupero di tradizioni, rinascita, confronto, ascolto, racconto, scambio e sperimentazione. tramite il ore. 

FLORALISM nasce sulla base di una visione relazionale del senso di bellezza, dove è il suo valore autentico e diretto ad attivare connessioni circolari fra la natura e la liera del oral design, fra essi e i “fruitori” e fra essi e la collettività. Per mettere a sistema la capacità di rigenerazione culturale. 

L’obiettivo di FLORALISM è quello di fare cultura del oral design, promuovere la disciplina, sperimentarne il potenziale e scoprirne le declinazioni, raccogliendo intorno a sé cittadini, territorio, oral designer e discipline complementari, per spingere insieme il oral design a fare un salto di paradigma, oltre la percezione comune legata alla mera forma ornamentale. 

Floralism racconta e promuove la comunità culturale, produttiva e territoriale, 

Il suo claim è, per questo: il fiore come risorsa, simbolo, materia. 




GIULIO BENSASSON 
Giulio Bensasson (Roma, 1990) vive e lavora a Roma. 
La sua pratica artistica si sviluppa principalmente attraverso il linguaggio scultoreo e l’installazione. Tra i soggetti al centro del lavoro, il tempo è elemento primario presente in molte sue opere, materiale espressivo attraverso il quale indaga il trasformarsi della mate-ria e i processi aleatori che vi si manifestano. Nella sua ricerca esplora possibili restituzioni legate al tema della memoria e della natura morta, il genere che rappresenta da sempre l’attenzione dell’arte per il reale, il banale e il quotidiano, soggetti a cui Bensasson si rivolge costantemente. Ha conseguito il diploma in Pittura e il diploma specialistico in Scultura e nuove tecnologie applicate allo spazio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Tra il 2012 e il 2015 ha la-vorato come assistente presso lo studio romano di Baldo Diodato e ha collaborato con il collettivo bolognese Apparati E meri (2013). Attualmente lavora come assistente per l’artista Alfredo Pirri. Nel 2019 è stato ospite del programma Residenza al Macro, e è stato il Terzo classi cato al Talent Prize 2020 indetto da INSIDEART. 


ALESSANDRO PIANGIAMORE 
Alessandro Piangiamore nasce ad Enna nel 1976. Vive e lavora a Roma. 
Nel suo lavoro è ricorrente il tentativo di cristallizzare l’e mero, l’evanescente, attraverso un approccio pratico alla materia che gli consente un’aderenza alla realtà ed una comprensione di questa. In equilibrio tra siccità ed astrazione, natura e arti cio, la sue ricerca è dunque volta, più che alla realizzazione di elementi oggettuali, all’emersione delle loro forme interne, delle immagini in esse contenute, la cui dimensione non ha nulla di statico o di frontale, ma si realizza piuttosto per suggestioni, strati cazioni visive, continui spostamenti semantici. Ha esposto in importati gallerie e musei tra i quali: Galleria Magazzino (Roma), Centre d’art contemporain La Halle des bouchers (Vienna), Casa Italiana Zerilli-Marimò (New York), Palais de Tokyo (Parigi), Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma). 


KENDELL GEERS 
Kendell Geers è nato in Sudafrica nel 1968, attualmente vive e lavora a Bruxelles. 
Fin dagli anni ‘90, la sua ricerca artistica si lega all’attivismo socio-politico e include nel suo linguaggio espressivo oggetti che evocano la rivolta o il controllo della popolazione da parte delle autorità come lo spinato, manganelli, vetri rotti, barili o nastro bianco e rosso utilizzato solitamente per delimitare aree speci che all’interno dello spazio pubblico. Le sue opere ri ettono il di cile rapporto tra controllo e comunicazione, tra violenza e forza creatrice. Le sue opere fanno parte di sessanta collezioni museali e dal 1988 ha preso parte a più di quattrocento mostre in tutto il mondo tra cui ricordiamo: Documenta Kassel (DE, 2002), la Biennale di Lione (FR, 2005), la Biennale di Venezia (IT, 2007), ‘Glo-bal Cities’ alla Tate Modern di Londra (UK, 2007), ‘Contemplating the Void’ al Guggen-heim Museum di New York (USA, 2010). 


LAURA VACCARI - Floral designer 
Laura arriva al mondo dei ori per soddisfare i suoi desideri di bambina e coltivare il suo amore per la natura e le tradizioni. Dopo un’esperienza in una bottega orafa e aver lavorato negli allestimenti museali per dieci anni inizia la sua personale sperimentazione con il marchio FIORIFICIO nel 2016 posizionandosi in una nicchia interessante di decorazione sostenibile e occupandosi di progettazione floreale per eventi mantenendo una filosofia di sostenibilità. Non usa colle, spugne, ori o foglie stabilizzati o d’importazione, raccoglie materiale vegetali in boschi e giardini rispettando i ritmi di crescita e di sviluppo delle piante, usa quanto più possibile materiali di potature o comunque destinati al taglio, acquista ori freschi da produttori locali e coltiva personalmente un piccolo e prezioso giardino con i ori che più ama o meglio con i ori che più amano vivere nel suo giardino. 



MATERIA EFFIMERA 
Giulio Bensasson, Alessandro Piangiamore, Kendell Geers 

Installazione di Floral design di Laura Vaccari 
a cura di Valentina Gioia Levy 

02 – 29 Ottobre 2021 

Label201 
Via Portuense 201 Roma 

Inaugurazione su invito Sabato 2 Ottobre ore 19,30


CONTACT Michele Dell’Uomo 
michele@floralism.it +39 366 63 51 070