giovedì 2 settembre 2021

BiArch – Bari International Archifestival



Il BiArch - Bari International Archifestival è la prima edizione del festival biennale dell'architettura di Bari.  Il BiArch è l’esito di una progettualità molto ampia che, nell’anno della sua elaborazione, ha coinvolto stakeholder istituzionali e appartenenti alla cittadinanza attiva, sollecitando la partecipazione e il protagonismo civile. Il risultato di questo lavoro condiviso si è tradotto in una venti giorni di eventi diffusi per la città in grado di alimentare un percorso di riflessione collettiva e transdisciplinare sul rapporto tra architettura e città dal quale possa scaturire una domanda più consapevole di qualità urbana.

Dalla conferenza stampa di giugno 2021
BiArch - margini, confini, frontiere: 
presentata questa mattina la prima edizione del festival biennale dell’architettura di Bari

Si è tenuta questa mattina, nella sala Massari di Palazzo di Città, la presentazione della prima edizione di BiArch - Bari International Archifestival, in programma a Bari dal 1° al 20 settembre 2021. Venti giorni, più di 50 ospiti nazionali e internazionali, oltre 32 eventi fra mostre, lectio magistralis, conferenze, workshop, installazioni e performance.

Ad illustrare il programma il sindaco Antonio Decaro, l’assessora alle Culture Ines Pierucci e il coordinatore tecnico-scientifico del BiArch Alessandro Cariello, con l’intervento in collegamento streaming del vice segretario generale del Ministero della Cultura Salvatore Nastasi.
Il progetto è vincitore del bando “Festival dell’Architettura”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, grazie a una progettualità molto ampia che ha coinvolto stakeholder istituzionali quali enti pubblici, università, fondazioni, ordini professionali e rappresentanti della cittadinanza attiva, sollecitando la partecipazione e il protagonismo civile.
BiArch si muoverà contemporaneamente su due diversi piani con l’obiettivo di coinvolgere da una parte un pubblico esperto di professionisti e studiosi, dall’altra tutta la cittadinanza per attivare così un percorso di riflessione collettiva e condivisa dal quale possa scaturire una domanda consapevole di città e di una nuova qualità della vita urbana.

Per questo il festival coinvolgerà l’intera città, dal centro alle periferie, e i suoi principali spazi culturali ed espositivi, alcuni dei quali restituiti nel recente passato alla cittadinanza come il Teatro Margherita, l’ex Palazzo della Provincia, il Fortino Sant’Antonio, Spazio Murat, Spazio 13, l’Officina degli Esordi, l’ex Manifattura Tabacchi, gli spazi dell’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Meridionale, l’ex Arena Moderno; e ancora la Casa delle Culture, il Castello di Ceglie del Campo, piazza Diaz, corso Mazzini e largo Sorrentino. Saranno coinvolti anche spazi privati della città quali gallerie, studi, esercizi commerciali che potranno ospitare eventi temporanei legati al mondo della cultura urbana.

Tre le sezioni in cui si articola il Festival: «Margini - L’architettura e le ferite della geografia», con eventi dedicati alle potenzialità inespresse dello spazio costiero o periferico rurale; «Confini - Lo spazio visto da altre terre», che si concentrerà su esperimenti di riattivazione urbana raccontati attraverso i linguaggi delle arti visive e performative; «Frontiere - Lo spazio di tutti», un focus sui processi di appropriazione degli spazi, dei beni comuni e della coabitazione.

Nel Teatro Margherita sarà allestita la Casa del Festival, che ospiterà le 10 Lectio Magistralis tenute, tra gli altri, da Anne Lacaton, vincitrice del prestigioso Pritzker Prize 2021, Elizabeth Diller, Amos Gitai, Bernard Khoury, Guido Guidi, Giandomenico Amendola, Francesco Moschini, João Nunes, Marco Casamonti,Andreas Kipar.

Quattro mostre rifletteranno i temi cardinali del festival: le prime due, «Moderno Desiderio. Fotografia e immaginario popolare. Terra di Bari 1945/2021», a cura di Luca Molinari, che racconta le trasformazioni urbane della città con l’occhio di tre generazioni di fotografi, e «The Game», a cura di Joseph Grima, un’indagine sull’architettura del controllo delle informazioni nel contesto del tardo mercato capitalistico, si terranno negli spazi del Teatro Margherita; mentre «Margini», nell’ex Palazzo della Provincia, a cura del DICAR del Politecnico di Bari, indaga le cesure interne, i bordi costieri e rurali degli spazi periferici della città e «Forensic Architecture. Pratiche di verifica», nello Spazio Murat, presenta quattro casi emblematici analizzati dallo studio londinese Forensic sui temi della militarizzazione del bacino del Mediterraneo.

Il programma degli eventi conta inoltre una serie di conferenze, ospitate all’interno del Teatro Margherita; installazioni temporanee diffuse in città e all’interno del cantiere evento alla ex Manifattura dei Tabacchi; performance audiovisive negli spazi presi in cura dalle comunità di cittadini; workshop sul rapporto della città col suo spazio costiero e periferico e sui temi dei beni comuni.

BiArch – Bari International Archifestival è vincitore del bando “Festival dell’Architettura”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura

BiArch – Bari International Archifestival
Margini, confini, frontiere
1 – 20 settembre 2021
Bari, luoghi diffusi