giovedì 13 maggio 2021

IL PORTALE Ostiense – Studio Visit

Deundulare
malta cementizia inerte, carpenteria legno pesante, frassino e smalti ad acqua


IL PORTALE – Studio Visit 
Un luogo bloccato dalla burocrazia che a causa della pandemia diventa spazio in fermento e opportunità di espressione. 

Nel quartiere Ostiense a Roma, a pochi passi dal Ponte dell’Industria, un vecchio fabbricato di mattoni rossi è sopravvissuto alla demolizione dei magazzini e del Silos del Consorzio Agrario, costruiti nel 1921. Uno spazio al quale per ora si è riusciti solo ad allacciare luce ed acqua ma che presto si trasformerà in qualcosa di nuovo, grazie all’ambizioso progetto di Chiara Moro e Federico Massimiliano Mozzano

Chiara Moro, nella vita Marketing Manager e Federico Massimiliano Mozzano, fotografo, si innamorano di quei mattoni rossi poco prima dell’inizio della pandemia e decidono entrambi di cambiare le loro strade lavorative per mettere le loro energie in un nuovo progetto che sancisce la rinascita personale e quella di un luogo dimenticato, che presto diventerà un contenitore, uno spazio multifunzionale, un luogo di contaminazione e di produzione artistica. Il racconto di un cambiamento, di una metamorfosi inaspettata nonostante un momento in cui la visione sul futuro è totalmente appannata. La storia di due persone che in piena pandemia decidono di credere in un nuovo futuro. 

Così, ad ottobre 2020 all’inizio della seconda ondata e con il progetto di ristrutturazione fermo nei vari uffici comunali, Federico decide di entrare al Portale e iniziare a vivere lo spazio. Senza elettricità non può scattare, scende nel piano interrato e trova due vecchie sacche di cemento ed inizia a scolpire per 4 mesi. In questo non luogo le emozioni, l’energia e la forza bloccata dal periodo pandemico vengono trasformate in un’arte a lui poco conosciuta. Inizia usando solo le mani ed il cemento, scoprendo egli stesso un’inaspettata familiarità con la materia. Poi giorno dopo giorno, si aggiungono strumenti del mestiere e nuovi materiali come il legno, il ferro.  Lo spazio e le restrizioni pandemiche danno così vita ad una nuova forma espressiva. 
La centralità del suo lavoro vede l’uomo e le sue azioni con una spiccata preferenza per quelle negative. Il suo lavoro è una sorta di autoanalisi comparativa che nel processo creativo solitamente inizia con una feroce critica verso se stesso.Prepotenza, indifferenza, disuguaglianza, falsità, arroganza e superficialità. 
La sua ricerca è sull’uomo in relazione a questi atteggiamenti. Positivo e negativo, si o no, bianco o nero, destra o sinistra. Basculante

L’uomo e la bandiera, le bandiere. Sotto una bandiera l’uomo si è protetto, distinto, ha combattuto, ha protestato e ha ucciso. Le opere sono una naturale conseguenza del suo pensiero: “Fare Arte è una cosa seria, molto più seria dell’arte stessa, per questo c’è arte su Marte... l’arte ha un senso, per chi la fa e non per chi la compra. L’arte è crudele e ragiona per eccessi.”  Da qui nasce lo Studio Visit, in programma il prossimo 22 Maggio, un momento di condivisione dell’espressione artistica e della necessità di vivere un presente da cogliere nel momento in cui si manifesta perché non si ripeterà. Partecipare è testimoniare e diventare parte stessa del luogo e del processo creativo nella sua unicità. Tutto quello che si potrà vedere in questo Studio Visit è un sogno con fondamenta salde, uno spazio grezzo, nudo, spoglio che presto si trasformerà in un nuovo catalizzatore di forze creative. 

L’ Artista 
Federico Massimiliano Mozzano 
Frequenta l’Istituto di Stato per la Cinematografia e Televisione R. Rossellini ed in seguito la Facoltà di Lettere e Filosofia, con indirizzo Storico-Artistico. Inizia a lavorare in contesti archeologici fin da giovanissimo, prima come assistente e successivamente come fotografo, per alcune campagne fotografiche di rilievo su incarico della Soprintendenza Archeologica di Roma. L’esperienza dello Still life e la passione per il ritratto lo portano a collaborare con diversi brand per varie campagne pubblicitarie ma senza mai abbandonare la sua visione e i suoi progetti personali tra cui, uno degli ultimi ; “Spazio e Vuoto”, realizzato all’interno dello GNAM. Fino al 2020 ha usato la fotografia come strumento prediletto per comunicare la propria visione artistica. La sua passione per la scultura e la materia grezza hanno preso forma in opere nate al Portale da autunno 2020 ad oggi.







Contatti
Michele Dell’Uomo
michele@mduconsulting.it
+39 366 6351070

Dida immagini:
Garrito Details photo credit F.M.Mozzano
Bandiera Basculante photo credit F.M.Mozzano