Claudio Cintoli 1970 – 1971 durante la realizzazione dei sette murali per le case di Ostia, viale Vasco De Gama, Courtesy Pio Monti Archivio
FONDAZIONE PINO PASCALI
La Fondazione Pino Pascali annuncia il programma primaverile delle celebrazioni per i 50 anni dalla scomparsa di Pino Pascali (1968-2018). Primo appuntamento con la mostra "Dialoghi 3.0. Pino Pascali e Claudio Cintoli", che inaugura il 24 marzo 2018 alle ore 19.
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Sono trascorsi 50 anni dalla morte di Pino Pascali, scomparso a soli 33 anni a Roma, l’11 settembre 1968. La Fondazione che porta il suo nome inaugura, in omaggio all’artista, un anno di celebrazioni attraverso talk, workshop, incontri, mostre, convegni, nel segno della memoria.
Ad aprire le celebrazioni, la mostra Dialoghi 3.0. Pino Pascali e Claudio Cintoli, che si svolgerà a partire dal 24 marzo 2018 (fino al 30 settembre). A cura di Rosalba Branà, l’esposizione prosegue idealmente il format Dialoghi, cominciato nel 2014 con la tappa 1.0 “Pino Pascali e Luigi Ghirri. ll mare e il cielo.”, che metteva in relazione l’opera 32 mq di mare circa di Pascali (per l’occasione restaurata dalla Fondazione) con Infinito di Luigi Ghirri. L’edizione successiva del 2015 della mostra “Dialoghi 2.0. Pascali e Bonalumi, Castellani, Fontana, Manzoni” ha analizzato in modo storico e scientifico, il rapporto tra le finte sculture bianche di Pascali con le possibili influenze dell’ambiente milanese: materia, spazialità, anti-scultura, sono stati i caratteri predominanti di questa indagine.
Con Dialoghi 3.0, Pino Pascali e Claudio Cintoli, la Fondazione Pino Pascali pone sotto la lente le “opere aperte” dei due artisti, nelle quali il tempo gioca un ruolo da protagonista. Pino Pascali e Claudio Cintoli sono accomunati dall’interesse per un mondo archetipico sino al suo superamento. Per entrambi è prioritario posizionare l’uomo al centro del tempo e dello spazio così come fondamentale diviene stabilire il rapporto tra conoscenza, pensiero magico-archetipico e mitopoietico. Saranno in mostra Cavalletto, Cesto, Arco di Ulisse e Liane di Pino Pascali, tutte opere del 1968. Nello stesso anno viene prodotto SKMP2’, il video girato da Luca Maria Patella, che rappresenta una sorta di manifesto riassuntivo dell’intera poetica dell’artista, in stretto rapporto con la performance Crisalide eseguita da Cintoli nel 1972, inscritta nell’alveo della ricerca poverista. Di Cintoli la mostra presenterà, invece, le opere Sbarramento (1964), E-sorcismo (1964), Fune con sette nodi (1969), Annodare (1969), Chiodo fisso “5” P.M. 31 (1970), Crisalide (1972). Il catalogo, edito dalla Fondazione Pino Pascali, include i testi di Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali, e di Ludovico Pratesi, critico e curatore.
Installation view della mostra Dialoghi 3.0. Pascali Cintoli. ph. Marino Colucci
Segue, in primavera, Aperto per restauro, una iniziativa innovativa che permetterà al pubblico di assistere ai restauri di opere di Pino Pascali provenienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma diretta da Cristiana Collu, in un laboratorio aperto a spettatori e studenti. Il dibattito sul restauro dell’arte contemporanea è oggi più che mai vivo e problematico. Il restauratore deve calarsi profondamente nell’intenzionalità dell’artista per salvaguardare l’essenziale dell’opera, il suo “messaggio”, la sua “identità poetica”, condurre un importante lavoro di ricerca su documenti e fonti in archivio, svolgere una sorta di indagine. Ecco come il restauro aperto mostrerà “in chiaro” tutti questi aspetti, oltre ad offrire l’occasione di partecipare in diretta alla magia che riporta alla luce tutta la bellezza di una grande opera d’arte. Le opere di Pino Pascali che saranno oggetto di restauro sono "Dinosauro riposa" (1966) che sarà restaurato sotto la guida di Luciana Tozzi (Restauratore-Conservatore (Direttore) presso La Galleria Nazionale) e "Tela di Penelope" (1968) che sarà invece restaurata da Rodolfo Corrias (Restauratore-Conservatore (Direttore) presso La Galleria Nazionale) entrambe provenienti da La Galleria Nazionale.
Il 24 e il 25 maggio 2018, invece, la Fondazione Pino Pascali promuove il convegno dal titolo “Pino Pascali tra memorie e prospettive. Intorno al 1968”, facendo il punto sulla ricerca legata all’artista, ma anche ripercorrendone le orme in quell’anno così importante, che segnò la nascita di alcune delle opere fondamentali e la partecipazione ad una movimentatissima Biennale di Venezia. La storia personale ed artistica di Pascali verrà quindi intrecciata con quella più generale di un periodo storico dirompente, ancora oggi simbolo di contestazione e di rivoluzione politica e sociale, ma anche nel mirino di discussioni, ripensamenti e polemiche. Gli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta hanno rappresentato un momento di lacerazione e forti contrasti: nell’arte come nella vita si riscontrava un cambiamento radicale e anche il mondo artistico si sente chiamato in causa. Sono gli artisti dell’Arte Povera, la cui parola d’ordine è ripartire da zero; alcuni di loro sono contro il sistema mercificatorio dell’arte come Michelangelo Pistoletto, Luciano Fabro, Piero Gilardi, altri rifiutano l’invasione della pop art per un ritorno ad una gestualità più primitiva, ai materiali primari, ponendo una forte attenzione sugli aspetti processuali dell’opera e sull’identificazione tra arte e vita.
DIDATTICA
Il logo delle celebrazioni sarà ideato dai ragazzi del Liceo Artistico I.I.S.S. De Nittis-Pascali di Bari con gli alunni del corso di grafica delle classi 4 e 5- sezione E. L’alunno che ha ideato il logo si chiama Luca Cosimo Paoli e il team di lavoro è composto da Roberta Colossi, Gaia Ceglie, Ornella Susca, Silvano Sorino, Angelica Dirello. Il progetto è diretto dalla Dirigente prof.ssa Irma D’Ambrosio e dai docenti Marilena Di Tursi, Maria Pia Battista, Domenico Cacciapaglia e rientra nelle iniziative di didattica nell’ambito delle celebrazioni.
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