La Fusion - Inaudita presenta la PRIMA mostra personale di Valeria Dardano. La giovanissima artista nata a Catanzaro nel 1993 ha ottenuto nel 2017 la specializzazione in scultura presso l'Accademia Albertina di Belle Arti e vive e lavora a Torino.
La mostra è parte dei circuiti COLLA , NEsxT e ContemporaryArt Torino e Piemonte.
“Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall’inferno.” - Antonin Artaud
Oltraggio alla quiete
di Barbara Fragogna
Delivery status notification _failure. La casella è piena, inesistente, fallata, recalcitrante, offesa, persa, abbandonata, finita e il messaggio ritorna, impotente, inutile, desolato, solitario, meschino, mogio, remissivo, stroncato al suo mittente _fallimento della comunicazione.
Per recepire con successo il lavoro di Valeria Dardano è fondamentale fermarsi, osservare attentamente nel timore (come un’antilope ruotare le orecchie per percepire i fruscii più deboli della belva in agguato), lasciarsi compenetrare dalla vischiosità e decidere quindi, in un attimo che potrebbe stare in bilico sull’orlo del “troppo tardi”, se scattare indietro o balzare nel magma. Abbandonandosi a quel Sé più onesto che è la pozza delle nostre debolezze e della nostra forza originaria sottostimata. La minaccia perpetua dell’Ego annichilito che spinge prepotente per affiorare. Bolle di rivalsa, bramosia inetta, contraltare di ammansito silenzio che trabocca sinapsi urlanti.
Posso? Non posso? Si. Inviare messaggi telegrafici come goccioline d’umidità stalattitica che rimbombano i vuoti cavernosi dei meandri cerebrali. O, se vogliamo, dello spirito atavico dei primi Sapiens animisti. Lo spirito invocato da Valeria è quello della terra tra la crosta e il nucleo, quello degli animali tra il pelo e il midollo, quello delle piante tra la radice e la linfa, lo spirito ancestrale della natura e del cosmo, della materia oscura, dell’ombra. La potenza della fragilità umana è racchiusa nella miseria dell’io, nella capacità di saperlo soppesare e relativizzare attraversandolo con l’autocoscienza. La capacità di amare la propria miseria, non abbandonarla all’indolenza, alla noia e al rigetto ma partire da essa per detonare il tappo della stasi favorendo l’esplosione della rigenerazione costante. Come il corpo che non è mai lo stesso e che muta ciclicamente anche la vita, nel pensiero e nei fatti, deve ritrovare il suo movimento fibrillante. La vibrazione è insita, l’immobilità è un’illusione.
Le masse scultoree modellate e ribollenti, nere, oscure sfidano la gravità (fisica e morale) per aiutarci a percepire la relatività del circostante. La domanda cui dobbiamo rispondere riguarda solo noi stessi ed è un bene perché nell’era della propaganda virtuale, in cui siamo indottrinati a potenziare il nostro ego-involucro ma a sentirci colpevoli di autoreferenzialità e il paradosso ci lacera, è solo con un’attenta analisi, uno stupore, una curiosità costante per ciò che va “oltre” noi stessi e una flessibilità di giudizio aggiornata e sapiente che potremo riconnettere la rete delle relazioni e quindi destinare il nostro messaggio senza ripulsa.
Il coraggio (e la forza) inconsapevole dei giovani è la capacità di stanare ed esporre con veemenza la tragedia dell’irrilevanza umana senza i filtri cinici dell’ironia disillusa, pomposa e sterile degli adulti gambizzati dall’esperienza. Magnifico!
Info su:
Valeria Dardano vive e opera a Torino.
Nel 2014 ottiene il diploma di laurea di primo livello in "Arti visive e discipline per lo spettacolo,
indirizzo scultura". Nel 2015 prosegue gli studi a Castellòn de la plana, Spagna.
Nel 2017 consegue la specializzazione in Scultura all'Accademia Albertina di belle arti di Torino.
Esposizioni collettive
2017
Residenza d'artista presso Casa de Burros, Castelo Branco, Portogallo.
G.I.T.A, "I'll come back" performance in collaborazione con Andrea Famà. Laguna Cavallino Treporti, Venezia, a cura di CantiereCorpoLuogo
Changbaishan International sculpture competition, selezionata per la nazione Italia, Changbaishan, Cina
2016
Teatrum Botanicum:'Spark', performance in collaborazione con Andrea Famà, PAV (parco arte vivente) Torino
Simposio di scultura su pietra istriana, presso Bale ( Croazia )
Progetto di residenza in itinere presso il PAV( Parco Arte Vivente), Torino , a cura di Marco Scotini.
Young Fiber Contest, selezionata tra i primi 12 artisti – Città di Chieri (TO)
Il tempo e il vissuto tra arte e natura, presso la galleria Mutabilis arte (Torino) a cura di Ornella Rovera, Maria Claudia Farina e Laura Valle.
2015
Esposizione collettiva presso Galería D'Art Sala Pictograma, Castellon de la Plana, Spagna.
Workshop "costruzioni scultoree con canne di bamboo", Escola d'art de disseny de Castellon (Spagna)
2014
Distanze, a cura di Maurizio Borghi, presso il Civico Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Anticoli Corrado (Roma),
Arte contemporanea Creatività e riciclo selezionata tra i primi 15 artisti, in collaborazione con la fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
Premio internazionale di scultura Edgardo Manucci a cura del Rotary club, Arcevia (Ancona)
Premio Internazionale Limen Arte 2014, a cura di Lara Caccia, (Vibo Valentia)
Concorso Nazionale Arte e Sport, Accademia Olimpica Nazional Italiana, Roma
Forme e segni percorsi in città III edizione a cura di Cinzia Nania, Villa Margherita, Catanzaro;
2013
Venite Adoremus II a cura di Andrea Romoli Barberini , Maierà (Cosenza);
Wood sculpture contest Sila, Simposio scultura in legno, complesso Granaro Sila piccola (Catanzaro), con il contributo dei guest artist nazionali e internazionali: Caretto/Spagna, Eugenio Giliberti, Maria Theresa Alves e Jimmie Durham;
Forme e segni percorsi in città II edizione a cura di Cinzia Nania, Villa Margherita (CZ)
L'altra faccia della luna, a cura di Rosaria Iazzetta, Museo delle armi, Catanzaro
Scultour Le Castella, simposio scultura su pietra , 1 classificata , Le Castella (Crotone)
Valeria Dardano
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a cura di Barbara Fragogna
Inaugurazione
sabato 13 gennaio - ore 19
dal 13 al 29.1.2018
Gio - Sab // 16 - 19.30
e su appuntamento
pubblica: