martedì 18 giugno 2024

Varchi nel tempo di Raffaele Quida

Raffaele Quida, 12min. 26 sec., pigmento su carta cotone, 40x30 cm, 2023


Inaugurata a Ravenna il 20 aprile, la mostra personale “Varchi nel tempo” di Raffaele Quida (Lecce, 1968) a cura di Giacomo Zaza, proposta dalla Galleria Monogao 21, è aperta al pubblico fino a sabato 29 giugno quando per l’occasione del finissage ne sarà presentato il catalogo edito dalla galleria. 

Il percorso espositivo si concentra su un nucleo diquindici opere realizzate dal 2020 ad oggi attraverso cui l’artista esplora il tema del tempo, snodo concettuale di fondamentale importanza nella sua ricerca. In particolare, da oltre un decennio Quida porta avanti una specifica pratica pittorica delimitando la superficie del quadro attraverso l’immersione di fogli di carta cotone in un liquido nero pigmentoso e oleoso raccolto in vasche, assecondando una sua consolidata attitudine processuale per cui ne osserva e fissa le infinite variazioni possibili all’interno di uno spazio temporale. Così cristallizza e immortala delle “tracce in transito”, perimetrate da cornici di metallo, che compongono la serie “Carte del tempo”di cui a Ravenna mostra gli esiti più recenti. Il processo trasformativo viene indotto definendo prioritariamente l’intervallo di permanenza dei fogli nel liquido e sulle carte si vedono indicate le misurazioni in minuti dell’assorbimento del pigmento, che diventano i titoli delle opere. 

“La creazione artistica segue la natura e come tale non rimane statica, ma muta nel tempo seguendo la trasformazione strutturale e naturale del materiale con cui viene realizzata”, afferma Quida. Il risultato è particolarmente evocativo: una manifestazione di campiture monocrome irregolari che si muovono sul foglio e variano di dimensione e intensità, dipesa dalla fluidità di una combinazione di oli combusti e colori, evocando paesaggi, atmosfere e stati d’ animo.

In mostra vi sono inoltre due esemplari dalla serie “Superfici”, ottenuti da vecchi fogli di archivio per la classificazione dei terreni agricoli integrati da vecchie fotografie di paesaggio, modalità con cui l’artista mette in dubbio l’obiettività dell’esercizio di catalogazione dei luoghi in relazione all’arbitrarietà soggettività dello sguardo, rendendo vano il tentativo dell’uomo di indagare e controllare lo spazio. 

Come scrive il curatore Zaza nel testo che firma per il catalogo, “Quida, suggestionato dal rapporto che l’uomo intesse con la natura e dal desiderio di ‘decifrarne i misteri’, si interroga sugli spazi che ci circondano e sull’invisibile e l’impalpabile che ci accompagna ovunque. Di fronte all’intero gruppo di opere sembra di percepire un varco temporale: osservate nel loro insieme costituiscono una molteplicità di zone brumose, visivamente instabili, che a tratti ricordano dei rilievi a forma di collina o delle zone desertiche, e appaiono come superfici variabili e vulnerabili. Spostando lo sguardo da un’opera a un’altra, ci muoviamo tra approdi temporanei: un procedere per soste e pause diverse tra loro, forse interpretando il flusso dell’energia dello spazio in cui viviamo (incredibile giacimento di materia e antimateria, di vuoti che fluttuano).”

La pubblicazione che Monogao dedica al lavoro dell’artista è un catalogo in edizione di pregioche raccoglie le opere esposte in galleria e si arricchisce di altri progetti e lavori a delineare l’impegno di Raffaele Quida nel panorama artistico italiano. 

VARCHI NEL TEMPO è aperta al pubblico nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.00 alle ore 21.00 e previo appuntamento al numero 3477367664.

RAFFAELE QUIDA (Gallipoli, Lecce, 1968) vive e lavora a Lecce. Dopo il diploma e i primi esperimenti di arte figurativa, ha frequentato il centro di arte sperimentale Man Ray di Cagliari. La sua ricerca d’artista si avvia nel 2001 con una serie di dipinti appartenenti alla cultura informale, dove macchie di colori si comprimono all’interno di uno spazio ideale. Si configura in queste opere la dialettica che rimarrà costante nel suo lavoro e che lo porterà alla sperimentazione materica per rendere l’idea dello spazio, dei confini e del suo contenuto. Tra le tappe più importanti della carriera, nel 2011 la partecipazione alla 54° Esposizione Biennale d’Arte di Venezia Padiglione Italia – Puglia e nel 2014 la mostra in cui, a Galatina in un progetto di Pizzinini e Scolari a cura di Michela Casavola, presenta per la prima volta la serie “Carte del tempo”, ottenute con una specifica tecnica di immersione di fogli bianchi nel pigmento nero, per ottenere una traccia del tempo trascorso. Già dal 2010 lavora su grandi carte fotosensibili collocate tra le mura di cantieri edili, avviando un ciclo di installazioni, anche urbane e performance, in cui vari materiali scultorei, prevalentemente utilizzati nell’edilizia, interagiscono con gli elementi naturali e agenti atmosferici, utilizzando anche fotografie e documenti d’archivio in rapporto alle geometrie architettoniche e al paesaggio. Negli anni dal 2016, tra la Puglia, Palermo, Milano e Roma, espone in spazi pubblici e privati in mostre a cura di Antonella Marino, Lorenzo Madaro, Alessia Locatelli, Daniela Bigi, Isabella Battista, Carmelo Cipriani e Antonio Grulli, con specifici progetti. Del 2021 la personale in dialogo con Giuseppe Spagnulo, curata da Giacomo Zaza, al Museo Nazionale di Matera. Nel 2023 è stato inserito tra gli artisti della Quadriennale di Roma. www.raffaelequida.it

Titolo “Varchi nel tempo – Raffaele Quida”
Artista Raffaele Quida 

Sede Galleria Monogao 21, Via Giulio Alberoni 5, 48121 Ravenna 

Date 20 aprile – 29 giugno 2024
evento di chiusura sabato 29 giugno alle ore 18.30; 
accesso alla mostra venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.00 alle ore 21.00 o previo appuntamento 

A cura di Giacomo Zaza

Ingresso libero 

Contatti per appuntamento 
Luca Donelli 3477367664 

Ufficio Stampa Due Mari
duemaripress@gmail.com

 
Raffaele Quida, Superficie, fogli di archivio e stampa fotografica, 40x50 cm, 2017
Raffaele Quida, 1ora 22 min., pigmento su carta, 66x90 cm, 2022