Chiara Arturo, Insula - Insulàrio, 2015-18
Il Comune di Forio e Villa La Colombaia di Luchino Visconti ospitano “ISOLA” di Chiara Arturo, all’interno della Rassegna estiva 2024 a cura di Annamaria Punzo e con il contributo organizzativo dell’associazione Over Garden.
Nella sala adiacente il Caffè Letterario della storica dimora estiva del grande regista italiano, in mostra una serie di lavori che analizzano il tema dell’insularità e in cui la geografia diventa il punto di partenza per un’indagine introspettiva.
La parola ìṡola deriva dal latino insŭla e sta a indicare principalmente una porzione di terraferma completamente circondata dalle acque, originatasi per accumulo di materiali vulcanici, organogeni, sedimentari, per erosione, per movimenti della crosta terrestre o variazioni del livello marino. Allo stesso modo si muove la mia ricerca: per accumulo, per erosione, per movimenti o per variazioni. Fulcro dell’esposizione è il lavoro INSULA (diviso in Prologo e Insulàrio, 2015-2018), lo accompagnano una serie di appunti raccolti negli anni e fotografie di altre ricerche come Immaginarti isola (2020) e 18 miglia (2014).
L'insula, o lobo dell'insula, è una regione del cervello.
Si ritiene che svolga un ruolo importante nel processo di mappatura degli stati viscerali associati a esperienze emozionali. L'ipotesi attuale è che l'insula funzioni come una specie di scanner corporeo che riceve ed integra un vasto numero di segnali semantici, tramite i quali costruisce la rappresentazione interna del sé corporeo ("The material me").
L’isola che (ri)cerco non è un luogo fisico, ma una mappatura senza un centro, costruita attorno alla caratterizzazione dei luoghi radicati nel mio immaginario mediterraneo. La geografia diventa il punto di partenza per un’indagine introspettiva. Insula è un lavoro di accumulo iniziato nel 2014. È anche il luogo dell’accumulo: un luogo dai confini porosi dove la visione diventa percezione o viceversa - è un sogno e un ricordo, eppure ancora un’esplorazione, basata su un sentimento contrastante che oscilla tra inquietudine e meraviglia, instabilità e indizi, suggestioni che cercano di parlare dell’essenza dinamica, vulcanica e liquida dell’identità insulare. È un lavoro di rivelazione: dell'isola, dell’acqua, di sé.
In Prologo c’è l’inizio dell’esplorazione: l’isola, uno spazio metamorfico spesso associato al labirinto, diventa passaggio essenziale per il viaggio e per la scoperta. In Insulàrio l’isola finalmente diventa micro-mondo, unità minima dello spazio cartografico e insieme palcoscenico assoluto. Un luogo ideale che assume la dimensione del rifugio. Il luogo in cui l’artista si ritrova, ogni volta che ne individua le caratteristiche di spazio altro.
Scrive la curatrice Chiara Pirozzi, nell’articolo per lo studio visit per il progetto Panorama de La Quadriennale di Roma: «Nata su un’isola vulcanica nel golfo di Napoli, Arturo concepisce la dimensione insulare non solo come una condizione fisica ma anche, e soprattutto, come sentimento paradigmatico che, nei suoi segni tangibili, torna alle forme naturali, ovvero a quelle tracce materiche prodotte da sedimenti, concrezioni, stratificazioni acquatiche e terrestri».
In 18 miglia (2014), mio primo lavoro realizzato durante il Laboratorio Irregolare di Antonio Biasiucci, è raccontato il viaggio tra l’isola e la terraferma, mentre in Immaginarti isola, 46°00′21′′N 9°00′07′′E (2020) ritrovo - durante i mesi di confinamento pandemico - la dimensione insulare in un piccolo villaggio costruito su due sponde speculari del lago di Lugano.
Chiara Arturo, Immaginarti isola, 46°00′21′′N 9°00′07′′E, 2020
Scrive la curatrice Chiara Finadri nel catalogo della mostra "Immaginarti isola":
«La fotografia di Chiara Arturo è un modo di pensare la realtà in chiave geografica. L’atto artistico come strumento di catalogazione e indagine del rapporto tra sé e i luoghi, dove l’elemento geografico non è soltanto uno sfondo, assume nel suo lavoro un carattere intimo e poetico, quanto critico. L’autrice radica le riflessioni nel suo vissuto, nei luoghi d’origine di un personalissimo Mediterraneo. Tuttavia i temi più ricorrenti nella sua poetica - il mare, l’isola e la frontiera - rivelano, in particolare nel legame con l’attualità, l’intento simbolico, che allarga gli orizzonti alle “condizioni dell'esistenza come il transito e la stasi dell'individuo, l'imponenza dei paesaggi materiali e la loro fragilità” (Pirozzi, 2014)».
BIO
Chiara Arturo (Ischia - NA, 1984) è un’artista visiva che lavora principalmente con la fotografia, ma spesso travalica i confini della disciplina per sperimentare attraverso il mezzo questioni concettuali o l'ibridazione con altri media. Di formazione architetta, incentra la sua ricerca personale su insularità, elemento acqua, confine, Mediterraneo, vulnerabilità, ricordo, materia e percezione spaziale in relazione alla costruzione dell’immaginario. Partendo da un’indagine introspettiva, con metodo cartografico, lavora per accumulo e per molti anni sugli stessi soggetti. Dal 2018 co-cura Progetto Vicinanze, sul Mediterraneo come luogo dell’attraversamento e la condivisione come pratica artistica. Vive e lavora tra l’isola d’Ischia e la Toscana.
CHIARA ARTURO. ISOLA
1.8.2024 - 1.9.2024
Rassegna estiva 2024
a cura di Annamaria Punzo
Villa La Colombaia di Luchino Visconti
Forio - Isola d'Ischia (NA)
Opening giovedì 1 agosto 2024 dalle ore 19 alle 21
Villa La Colombaia di Luchino Visconti
Via Francesco Calise, 142
80075 Forio - Isola d’Ischia (NA)
+39 327 180 6474
Fino all'1 settembre 2024
Orari di apertura: Lunedì-Venerdì, 9:30-15