lunedì 22 marzo 2021

Caterina Morigi - Archeologia della Materia



“Cosa si ottiene mettendo a confronto copia e originale?
Quale tra i due elementi è destinato a soccombere o deperire?”


In Archeologia della Materia Caterina Morigi propone, uno a fianco all’altro, una pietra e la sua rappresentazione, aprendo una riflessione sul ruolo della copia e sul rapporto tra uomo e natura, che da millenni si concretizza nell’imitazione. L’artista espone in mostra una serie di piccole sculture in porcellana, realizzate insieme ai maestri della Real Fabbrica di Capodimonte. Nella sua ricerca Morigi pone una particolare attenzione alla materia e alle tecniche artigianali utilizzate per la mimesi: la materia sottile è preziosa e difficile da lavorare, perché in fase di cottura restituisce ampliati gli errori commessi durante la modellazione. Ecco che gli elementi in pietra e quelli in porcellana posti in vicinanza innescano una tensione, invisibile collegamento fra le parti dove l’originale si confonde con la copia e la copia con l’originale, sempre in maniera differente. Le opere disposte nelle bacheche di NEUTRO rimandano alle sculture esposte nelle teche dei musei archeologici, ma con un ribaltamento dei ruoli, dove il soggetto diventa la sostanza del simulacro, il materiale utilizzato. In particolare una delle sei bacheche è dedicata all’esercizio collettivo che l’artista ha guidato nel corso del laboratorio tenuto presso l’istituto Caselli - Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte e qui esposto per la prima volta; 53 piccole sculture in porcellana con di erenti composizioni chimiche, rappresentano altrettanti tentativi di imitazione prodotti assieme agli studenti e parlano di una “archeologia della produzione”, regolata da moltissime prove e fortunati errori che nella storia hanno sempre condotto alla scoperta. La pubblicazione che accompagna la mostra, rispecchia la necessità comune all’artista e al fruitore dell’esposizione di avvicinarsi alla materia per scoprirne la natura. Un’incursione attraverso il microscopio, fatta dall’artista scomponendo e rielaborando attraverso la sovrapposizione frammenti sia delle pietre che delle porcellane che si confondono ancora una volta fra loro. Il rapporto tra questa visione micro e marco è restituita in un intervento a mano che l’artista ha realizzato sul retro di una delle immagini, in edizione di 30 copie. Il testo a cura di Mauro Zanchi approfondisce invece la riflessione sulla mimesi della natura, dalla filosofia di Platone e Aristotele, alla scansione digitale e stampa 3D.


Caterina Morigi
(1991) vive e lavora a Bologna.
Ha studiato Arti Visive allo IUAV di Venezia e Arts Plastiques a Paris 8 – Saint Denis.
La sua ricerca si concentra sui mutamenti della materia, mantenendo l’attenzione verso i suoi aspetti meno evidenti, talvolta celati all’interno. Per a rontare la sostanza delle cose si serve di uno sguardo ravvicinato che si declina nell’osservazione dell’e etto che il tempo ha sulle forme, in super cie e in profondità. Nelle installazioni, sculture e immagini prodotte, ri ette le rime visive individuate tra le sfere del naturale, dell’umano e del minerale. Si serve di queste somiglianze e di flussi carsici innescati tra storia dell’arte e contemporaneità per parlare della relazione tra uomo e natura. Ha esposto al Museo Nazionale della Montagna di Torino, MamBO di Bologna per That’s IT, a Villa Della Regina a Torino, ad BACO a Bergamo, all’Archivio Casa Morra a Napoli.

Mauro Zanchi
Critico d’arte, curatore e saggista. Dal 2011 dirige il museo temporaneo BACO_BaseArteContemporaneaOdierna, a Bergamo. Suoi saggi e testi critici sono apparsi in varie pubblicazioni edite, tra le altre, da Giunti, Silvana Editoriale, Electa, Mousse, CURA, Skinnerboox, Humboldt, Moretti & Vitali e Corriere della Sera. Scrive per Art e Dossier, doppiozero, ATPdiary e Antinomie. Le pubblicazioni più recenti sono: Metafotografia. Dentro e oltre il medium nell'arte contemporanea (Skinnerboox 2019); Metafotografia (2). Le mutazioni delle immagini (Skinnerboox 2020); Lorenzo Lotto. The Smiling Moon (Fortino Editions 2020); Arte ed eros (Giunti 2020); Arte e alchimia. Dall'antico al contemporaneo (Giunti 2021).

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NEUTRO
è un progetto espositivo che invita artisti e fotografi  contemporanei a sperimentare liberamente in uno spazio eterotopico, dove i rapporti istituzionali tra opera, sede espositiva e fruitore sono sospesi e le opere collocate in un ambito diverso da quello usuale. Sei bacheche commerciali diventano la cornice all’interno della quale l’artista è chiamato a confrontarsi, senza vincoli, con un’esposizione basata sulla fruibilità costante e la diretta relazione con il pubblico. Un’azione semplice, sfruttare bacheche vuote all’interno della città, con l’obiettivo di moltiplicare spazi e funzioni per stabilire un incontro, spesso casuale, che va a colmare la distanza tra l’opera d’arte e il pubblico. Le vetrine, sicamente situate in un passaggio commerciale nel centro di Reggio Emilia, non hanno un indirizzo proprio. Solitamente destinate a cittadini frettolosi e distratti possono restare inosservate o catturare l’attenzione del passante, costringendolo a rallentare la sua corsa. Un cambio di funzione, un’interferenza nel tessuto urbano, che vuole sovvertire abitudini consolidate permettendo al pubblico di reagire all’esposizione in di erenti modi e tempi.

Ogni mostra è accompagnata da una pubblicazione che raccoglie traccia dell’intervento dell’artista e introduce un terzo punto di vista attraverso il testo di una gura esterna al progetto. 



NEUTRO
Via Emilia Santo Stefano 4, Reggio Emilia
Caterina Morigi - Archeologia della materia 
14.03.2021 - 02.05.2021

Passaggio commerciale Banca BNL - Gruppo BNP Paribas
Info e press: info.spazioneutro@gmail.com IG: @spazioneutro | FB: Spazio Neutro