ARIANNA SARTORI
ARTE & OBJECT DESIGN
Via Ippolito Nievo, 10 -
46100 MANTOVA - Tel. 0376.324260 - info@sartoriarianna.191.it
ROBERTA MUSI
“I Tarocchi”
FRANCO TARANTINO
“I Segni zodiacali”
20 giugno – 12 luglio
2013
Galleria "Arianna Sartori"
Mantova - via
Ippolito Nievo, 10 - tel. 0376.324260
Titolo della mostra:
Roberta Musi “I Tarocchi” – Franco Tarantino “I Segni zodiacali”
Presentazione: Cecilia
Maria di Bona – Antonio Morra (Corriere della Sera)
Mostra a cura di: Arianna
Sartori
Date: dal 20 giugno al 12
luglio2013
Inaugurazione: Giovedì 20
giugno, ore 18.00
Orario di apertura:
Giugno: dal Lunedì al Sabato 10-12.30 / 16-19.30 - Luglio: dal Lunedì al Venerdì
10-12.30 / 16-19.30, Sabato 10-12.30.
La coppia di artisti
milanesi Roberta Musi e Franco Tarantino, dal 20 giugno al 12 luglio esporranno
in una mostra personale a due, alla Galleria Arianna Sartori di Mantova in via
Ippolito Nievo, 10.
Robera Musi presenterà il
ciclo “I Tarocchi”, mentre Franco Tarantino esporrà il ciclo “I Segni
zodiacali”.
La mostra sarà inaugurata
Giovedì 20 giugno alle ore 18.00 alla presenza degli artisti.
ROBERTA MUSI
I tarocchi
I morbidi segni di
Roberta Musi interpretano attraverso 22 carte ciò che è legato al futuro:
sogni, sensazioni, destini...
Melzi Giorgio, Roberta
Musi - fermo immagine pp 84
I tarocchi
Traspare, nei Tarocchi di
Roberta Musi, un sapore alchemico antico, una ricerca esoterica di una chiave
perduta ed un frammento di mosaico che si va ricomponendo con onestà e
maestria. Ritengo che solo in questa maniera si potrà ridare ai Tarocchi, sia
pur con fatica, il loro significato.
Pituello Enzo, Milano,
aprile 1992, Roberta Musi - fermo immagine pp 84
I tarocchi
Hai intuito e saputo
cogliere l’arcano di ogni lama e svelarlo con meraviglioso linguaggio del
disegno.
Fior Adelchi, Roberta
Musi - fermo immagine pp 84
I tarocchi
Ancora una volta e
probabilmente non ultima, mi sono cimentata nella stesura degli Arcani Maggiori
e mi sono servita di una tecnica antica e sempre attuale: l’acquaforte.
L’incisione è su rame, materiale che imprigiona nel sue celere, il sole, fonte
di vita. Dalla vita sono nate queste figure, pensate come ciò che siamo stati e
come diventeremo. Queste righe non vogliono essere una lettura agli Arcani
Maggiori, perché ognuno di noi deve essere libero di vedere in essi ciò che il
proprio cuore detta, ma piuttosto a quello che ho pensato e a cui mi sono
ispirata nel disegnarli. Ho pensato alla vita, a come è formata, ai quattro
elementi vitali: aria, acqua, terra, fuoco. Le due figure che si ripetono,
siamo noi, l’umanità, immersi nell’aria, forgiati dall’acqua, dalla terra e dal
fuoco che arde in noi, alimentato dalla voglia di sapere, dai desideri,
dall’amore, dall’odio. Siamo parte dell’universo, universo noi stessi.
Il Matto è l’inizio del
cammino della vita, il Mago e già una scelta di vita. La Papessa ricorda le
nostre origini, da dove preveniamo e dove possiamo attingere la conoscenza che
non ha confini. L’Imperatrice, con il profumo dei suoi fiori, ci ricorda come
certe sensazioni sono così profonde e impalpabili, è contrapposta alla forza
tangibile dell’Imperatore. Il Papa apre le porte del sapere e del divenire.
L’Innamorato con le sue scelte difficili, impulsive, pensate, scelte che sempre
pone la vita. Il Carro che guida e cerca di tenere le redini della vita. La
Giustizia che non sempre è ascoltata dalla mente e dal cuore. L’Eremita, dopo aver
domato i sette punti vitali, e alla ricerca di se stesse. La Ruota della
Fortuna è la ruota della vita. La Forza è in noi e ci aiuta quando pensiamo di
non averne più. L’Impiccato, con la sua attesa, non passiva, meditata. La Morte
non è che un passaggio alla vita. La Morte, una carta difficile, che ho pensato
al centro del cosmo. L’Uovo, forma primordiale di vita, l’ho portato al centro
del cosmo. La Temperanza con il fluire tra le mani della terra e dell’acqua. Il
Diavolo, una carta pensata che nasce dal buio per poi aprirsi nel fuoco e
fondersi nel materiale. La Torre l’uomo colpito al petto si spezza. Le Stelle e
la Luna: pensieri e forza attinti dall’universo, come il Sole che ci nutre e ci
accompagna con il sue calore. Il Giudizio: cavalli che corrono verso di noi per
portarci e toglierci aria, acqua, terra, fuoco. II Mondo, il ritorno all’Uovo,
simbolo di vita, ai quattro elementi ed il cerchio si ricongiunge al Matto,
l’inizio del cammino.
Roberta Musi, Roberta
Musi - fermo immagine pp 85
FRANCO TARANTINO
I segni zodiacali di
Franco Tarantino
Nelle sue dodici tavole
lignee, Franco Tarantino interpreta, con briosa, saturnina, freschezza, la
magia ipnotica degli antichi segni (che dall’antica concezione babilonese, con
l’Ellenismo, entrarono anche nella cultura popolare occidentale) come in una
sacra e profana danza di satiri nella quale siano risvegliati, dall’ebbrezza
dell’arte, desideri e sogni ancestrali, che un torpore teneva assopiti in un
angolo del cuore. Nella delineazione delle complesse simbologie
dell’immaginario collettivo, l’artista dispiega, proprio come in una turbinosa
danse, il suo mondo immaginifico, fanciullesco e onirico. Squarci di luce –come
attraverso un giocoso caleidoscopio– fanno sgorgare gioiosa l’emozione del
colore, vivo e canoro come una zampillante sorgente. Al contempo, l’artista
traccia un’interpretazione umanissima e pensosa di queste figure simboliche
alle quali Carl Gustav Jung riconobbe un qualche valore psicologico . In queste
poche linee, cercheremo di cogliere ciò che ha ispirato l’artista, ciò che egli
interpreta con l’unica grande, vera, magia: quella dell’arte. L’artista decifra
segni e simboli senza restare paralizzato in una forma di fatalismo: questa che
vivifica e rinnova è la via maestra dell’arte che è sempre ispirata dalla
tabula rasa sulla quale la creatività, nella sua sovrana libertà, prende forma.
E proprio la creatività artistica -che in Tarantino si manifesta come gioiosa,
naturale, espressione dei sensi, che nel colore vivo e materico fuoriesce dal
legno- ci ricorda che nell’esistenza non vi è alcun fatalismo. Molto è nella
nostra coscienza dove i moti spontanei della creazione artistica e dell’amore
abbracciano l’Umanità intera e insieme ad essa l’intero Universo che un’armonia
profonda e misteriosa anima dall’interno. Meraviglioso è l’Ariete dell’artista:
tenero e forte, nella sua azzurrina, soave, pastorale evocazione di un mondo
bucolico ancestrale. Sulla sua groppa, una figura umana, che tiene del bambino
e del sogno, rannicchiata in una posizione onirica, quasi fetale, evoca il
mistero della natività e ci ricorda che l’uomo vive dei suoi sogni, che il
bambino che è in noi non sospende di sognare; egli vive nascosto in un angolo
del nostro cuore, anche quando sorride sulla bocca sdentata di un vecchio
stralunato e svaporato: “We are such stuff as dreams are made on, and our
little life is rounded with a sleep” (Shakespeare, The Tempest, Act v, Scene
I). Sulla tavola di legno di Tarantino, un Toro, scuro, focoso e sanguigno
Minotauro dell’antichissima tauromachia, troneggia con la sua forza vitale,
come un antico vulcano, un Polifemo assopito, suscitando timori ed emozioni. Il
toro (l’artista) sollevando il vaso di Pandora delle passioni segrete, proietta
nel firmamento il sogno del corpo femminile animato e trasfigurato dal
desiderio. Un’aerea donna mediterranea, vaporosa e candida come una nuvola di
sogno, matrice e nutrice di tutti i sogni come la Via Lattea, formosa come un
desiderio della carne, ispirata e risvegliata nei sensi, si libra nel suo
immaginario. Onirica e ancestrale, vulcanica e tellurica, con un’anima gitana,
l’interpretazione che l’artista dà di questo segno, il Toro. I Gemelli sono
raffigurati dall’artista come due gaie fanciulle che una sola conchiglia di
Nautilus abbia generato. Esse sorridono, come a voler deridere la pretesa del
principium individuationis a definire, identificare, con certezza apodittica,
l’identità dell’uomo, ad alludere al mistero indecifrabile dell’uguaglianza
nella diversità, che lega non solo i gemelli ma tutti gli umani, infinita
variatio sul tema. Il Cancro con le sue chele conduce instancabilmente la sua
ipnotica danza; nel cielo, dietro di lui, una fanciulla sembra destarsi dal suo
sonno come un candido Pierrot di Watteau che si fosse assopito nella sua
mezzaluna. Focoso è il Leone, che con
fierezza, coraggio e libertà interiore guarda davanti a sé, lontano nella luce
incandescente della Savana, dove sembra che nulla si muova. Un cucciolo si
arrampica, senza timori, sul suo corpo a ricordare che soprattutto la leonessa
è una madre temeraria, generosa e protettiva, capace di sollevare con
delicatezza i suoi cuccioli, con gli acuminatissimi denti, senza ferirli. La
Vergine è una Venere, armonicamente tutta raccolta su se stessa, con un volto
soave –dolcemente reclinato il capo su un lato– a contemplare la propria
bellezza interiore, e quella dell’universo. L’artista ne mostra il pudore ad
indicare come la via platonica della bellezza conduca all’amore, non solo dei
corpi ma anche delle anime. L’interpretazione che l’artista sembra voler dare
della Bilancia concerne la delicatissima alchimia della vita di relazione, che
include quella intima della coppia a sottolineare che accanto a molte esistenze
dominate dalla solitudine -forse dall’istinto dell’autoaffermazione che
interdice una vera, profonda unione- vi
sono coloro che si amano in silenzio, nel segreto della loro alcova, quasi
nascosti alla vista del mondo che onora e celebra solo quanto fa scalpore e si
vede: “Voici mon secret. Il est très simple:on ne voit
bien qu'avec le cœur. L'essentiel est invisible pour les yeux ». (Antoine de Saint Exupéry, Le Petit Prince). Lo
Scorpione, nell’interpretazione dell’artista, suscita timore; come in una danza
di flamenco che ruoti su se stessa in un cerchio perfetto e perfettamente
chiuso, lo Scorpione fa guizzare la sua coda velenosa per paralizzare e
catturare, nell’arte della seduzione senza amore, le sue vittime. Il
Sagittario, mito equestre di una speranza o Nike alata, è rappresentato da
Tarantino come l’ippogrifo del desiderio della felicità, che scoccando una
freccia, si proietta nel firmamento come una meteorite, che stella cometa o
stella cadente, ci ricordi che viviamo dell’effimero e che tendiamo nel
de-siderio, verso l’infinito, quella polvere di stelle, siderea, antichissima
matrice dell’essenza stessa delle nostre cellule. Sulla lignea tavola
dell’artista, il Capricorno siede pensoso e caparbio, astante e immoto con la
sua antichissima saggezza semita, mentre, sul fondo, l’artista disegna un cosmo
nel quale siano ancora possibili teofanie. L’Acquario è raffigurato da
Tarantino come una sirena, ninfa dei mari, seducente, fulva, musa dell’emozione
e del sogno in cui tutto fluisce come l’acqua, antichissima metafora del flusso
delle generazioni che la trama del grembo materno fa sgorgare fuori di sé come
l’acqua del ‘brodo primordiale’, logos spermaticos, da un’anfora. I Pesci, che
l’artista disegna, traendo forse ispirazione dalla pittura cinese, son soavi.
Essi nuotano, sempre in coppia, in un mondo d’acque verdi e cristalline e di
cineree sabbie; il cielo delle stelle fisse vi si riflette poiché tutto
l’universo lo riflette. Il loro vitreo, ceruleo, sguardo ne rivela l’ingenuità
e lo spirito giocoso.
Cecilia Maria Di Bona
Roberta Musi
Nata a Parma dove ha frequentato
l’Istituto “Paolo Toschi” nella sezione di affresco sotto la guida di Lorenzo
Antonelli, Renato Vernizzi e Ghino Baragatti. Si è dedicata alla pittura
spaziando nel campo della scenografia, della ceramica e dell'incisione. Suoi
quadri sono in Collezioni pubbliche e private come: Comune di Milano, Cariplo,
Museo d'Arte Contemporanea Comune di S. Ruffano, Coll. Sen. Giovanni Spadolini,
Coll. On. Giuseppe Amadei, Coll. Indro Montanelli, Coll. Vittorio Feltri. Ha
effettuato due Murales (200x600) al Teatro Smeraldo di Milano (1999). A
Monclassico (Tn), paese delle meridiane, per la Casa Asperti-Fossi ha
realizzato la 31° meridiana (2009). Factory Biscaldi – Castello di Cardiff
(2005). Arma dei Carabinieri di Milano (2009). Una croce in legno di cirmolo
dipinti per il Museo Diocesano d’Arte Moderna di S. Salvatore a Corte di Capua
(2009).
Recenti esposizioni:
Ciclisti, aspettando il Giro d’Italia, Cesenatico - Circolo dellla Stampa di
Milano - Bormio, maggio 2010.
Sogni e luci del Piemonte
in Egitto. Damanhour, luglio 2010. Galleria Vittorio Emanuele, Milano, ospite
dell’aeronautica Militare, novembre 2009. Voli d’Autore, Mostra itinerante con
gli artisti: Vasconi, Tarantino, Mele, Buttarelli, Baroldi, che ha toccato:
Galleria Rallo, Cremona; Galleria Rodolfo Falchi, Comune di Diano Marina;
Galleria Ti.Va, Colorno (Pr); Magazzini del Sale, Venezia.
Ha preso parte al
Calendario 2011 “Progetto di Senso” per l’Ente Bilaterale del Turismo dell’Area
di Venezia, Carnevale di Venezia (2011), “Quando l’eroe è donna”.
“Le ali del tempo”
(217x300 acrilico su tela) grande opera realizzata per l'aeronautica Militare
in collaborazione con il pittore Franco Tarantino, (settembre 2011). Opera
presente alla Rassegna curata da Vittorio Sgarbi, di Torino, Padiglione Italia,
sala Nervi per la Biennale di Venezia (gen./feb. 2012). Per il Premio Bagutta
2012, ha effettuato due opere.
Di lei hanno scritto:
Francesca Bellola, Tiziana Cordani, Gianmarco Corrieri, Alberto D'Atanasio,
Dino Del Vecchio, Rodolfo Falchi, Giorgio Falossi, Carlo Franza, Luigi Galli,
Mario Greco, Francesco Liguori, Guido Marchetti, Domenico Montalto, Mario
Monteverdi, Julie Oswald, Claudio Rizzi, Giovanni Serra, Ugo Zanobio.
Franco Tarantino
Nasce a Monopoli (Ba),
dopo aver frequentato l’“Istituto d’Arte di Bari”, consegue la maturità
artistica presso il “Liceo di Lecce”. Successivamente segue il corso degli
“Artefici” di Brera di Milano e l’“Istituto Superiore di Scultura al Castello
Sforzesco”. Pittore, scultore, grafico, da anni si muove nel Panorama Artistico
Nazionale organizzando Mostre ed Eventi importanti.
Ha Ideato e curato in
qualità di Presidente dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) di Milano
le mostre: “Via Veritatis” alla Biblioteca Umanistica dell’Incoronata di
Milano, 27 Artisti contemporanei e “Via Pacis” al Palazzo Cusani di Milano, “46
pittori testimoniano”.
Curatore della mostra
collettiva per ogni Forza Armata “Festa dell’Unità Nazionale” alla Loggia dei
Mercanti in Piazzetta Reale a Milano. Espressioni Artistiche Liberi Confronti
alla Villa Ormond di San Remo. Ideatore e curatore della Mostra “Crocifissioni.
L’Immagine dell’Umanità Sofferente” al Cenacolo di Bagutta a Milano.
Collettiva di Artisti
Contemporanei al Circolo della Stampa di Milano con Asta a favore dei Bambini
Farfalla.
Ha realizzato il
Manifesto per l’evento a Cesenatico “1 Day-2Win” a beneficio dei Bambini
colpiti dalla sindrome dei Bambini “Farfalla”.
Ha realizzato il
Manifesto per i 200 anni di Chopin al Circolo della Stampa di Milano.
Ha realizzato il
Calendario 2011 “Progetto di Senso” per Ente Bilaterale Turismo dell’Area
Veneziana di Venezia.
Ha realizzato una grande
opera dal titolo (insieme alla sua collaboratrice Roberta Musi) “Le Ali Nel
Tempo” nel Palazzo dell’Aeronautica di Milano.
Esposizione opere in
collaborazione con L’aeronautica Italiana all’Ottagono della Galleria Vittorio
Emanuele di Milano.
Bormio - Ciclisti - in
collaborazione con il Giro d’Italia.
Realizzazione di
francobollo per il 25°Anniversario dei Caduti di Kindu – Istituto Poligrafico e
della Zecca dello Stato.
Ha illustrato la
copertina de “Il Classico dei tre Caratteri” di Wang Ying Lin.
Ha realizzato un Murales
per le Meridiane di Monclassico.
“Red Emotion”- Mondo
Ferrari - Spazio Polifunzionale e di Design “Exed Luxury Events”, Roma.
“Arte e Moda nel Mondo”,
Camera dei Deputati, Roma.
“Arte Quantistica” nella
Biblioteca Comunale di Rovescala.
“VIII Biennale
Internazionale d’Arte Moderna di Roma”, 2010, “Una Vita per l’Arte”.
Biennale di Arte Sacra,
Città di Lecce.
54 Biennale
Internazionale d’Arte di Venezia – Pad. Italia, Palazzo delle Esposizioni di
Torino.
Mostre recenti: -
Bologna, Museo MAGI 900 Bargellini, di Pieve di Cento. - Milano, Fondazione
Mantovani. - Treviso, Villa Onigo di Trevignano.
- Lecce, “Il Teatro dei
Ricordi”, Castello Carlo V°. - Milano, Palazzo della Permanente,
“Duemiladieci”. - Cavallino (Venezia), Conference Hall Union Lido. - Vigevano,
Galleria Ducale. - Luino, Teatro Ducale. - Mantova, Museo Diocesano F. Gonzaga.
- Cremona, Galleria D’Arte Daniela Rallo. - Colorno (Pr), Galleria d’Arte
TI.VA. - Milano, Libreria Bocca, 1a Europea “Il Nuovo Costruttivismo
Manifesto”. - Milano, “Un Artista fra noi”, Auditorium Rosetum. - Venezia,
Magazzini del Sale. - Torino, Consiglio Regionale del Piemonte.