martedì 25 giugno 2013

Peter Schmersal




"Mi fido dei miei istinti, della mia esperienza, del momento inatteso e della ricorrenza.
Accolgo la contraddizione come occasione per fare le scelte giuste, perché creare un bel dipinto va al di là di ogni regola e strategia. Ho deciso di abbandonare i concetti in quanto essi non risolvono le problematiche della mia pittura: fondamentali sono l’osservazione e l’atto di dipingere. Mi fido della mia coscienza" (Peter Schmersal)

Paesaggi, fiori, nature morte, nudi, ritratti. Il motivo cruciale dell’interesse di Peter Schmersal per il figurativo è la fascinazione visiva esercitata dagli oggetti, filtrata nell’appropriazione ed elaborazione di capisaldi della storia dell’arte: attraverso Van Gogh, Kokoschka, Bacon, Freund, Auerbach - che hanno testato essi stessi l’importanza delle opere storiche - l’artista tedesco guarda a Velázquez, Zurbarán, Goya, Caravaggio, Cranach. Con approccio sofisticato e gesto veemente, crea però qualcosa di interamente nuovo e inatteso che discute la mutevole posizione della pittura e parla, al contempo, di un mondo quotidiano che, tramite il suo punto di vista, appare sensuale e multiforme.

La pittura diventa deposito temporaneo, fugace momento in un processo di trasformazione. Il modello, colto non come forma della realtà, ma come concetto ideale, è depersonalizzato, sommariamente registrato. L’artista dipinge direttamente di fronte ad esso, affinché la pratiche dell’osservazione e della realizzazione tendano a coincidere. Attorno al soggetto tutto ruota: nella precarietà di un astratto fluttuare nell’assenza di, si delineano ambienti liquidi di colori puri, coordinate spaziali definite

Dipinti eleganti e lievi, come opere di un poeta classico, di un sensibile compositore; oppure sgraziati e irritanti, quasi frutto di un lunatico vaneggiare; alcuni sembrano adatti a un salotto borghese, altri più ai musei; formalmente raffinati o chiassosi, femministi o maschilisti, pongono domande e sfide di gusto, nessuna risposta.

È una pittura brusca ma fluida, spontanea eppure ordinata, ora a rilievo ora traslucida; mantiene il controllo mentre lo abbandona, si appropria del soggetto mantenendo le distanze. Ma sempre è intrisa di consapevolezza, sovversiva, incisiva.


Peter Schmersal è nato nel 1952 a Wuppertal, Germania. Vive e lavora tra Berlino e Wuppertal. Tra le mostre più significative: dal 1990, numerose personali nelle sedi di Colonia, Milano, Parigi e St. Moritz della galleria Karsten Greve; Angles Gallery, Los Angeles, e Edward Thorp Gallery, New York 1991; Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea, 1995, dove ha inoltre partecipato a esposizione collettive nel 1994 e 1996; Galerie Lindig in Paludetto, Norimberga 1999; Galerie Horst Schuler, Düsseldorf 2002 e 2010/11. Ha esposto in musei internazionali come Kunstverein Düsseldorf e Württembergischer Kunstverein Stuttgart nel 1995; Museumsverein Wuppertal, 1994 e 1997; Museum Morsbroich, Leverkusen, 2000; Museum Baden, Solingen, 2002. Le personali più recenti si sono tenute nei musei Jena (Kunstsammlung, 2011) e Remscheid (Galerie der Stadt, 2012-2013).

quando: 27 giugno – 20 luglio 2013
dove: franzpaludetto_torino - via stampatori 9 (piazzetta viglongo)
info: inf@franzpaludetto.com


Segnala:
Amalia di Lanno