La grande illusione: spazio-tempo e persistenza della memoria
“Che cosa è il Tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”. (Sant’Agostino, Confessioni).
“Che cosa è il Tempo? Se nessuno me lo domanda, lo so. Se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so più”. (Sant’Agostino, Confessioni).
Nella sottile ironia contenuta in questa citazione si cela un dilemma ancora irrisolto e affascinante: quello del Tempo. Da Zenone a Kant, a Einstein, l’evoluzione del concetto è stata enorme, ma ben lontana da una soluzione definitiva. In questo secolare e travagliato interrogativo c’è una costante aspirazione dell’uomo: quella di cercare di gestirlo fissandone e ordinando gli infiniti attimi, con un inconscio desiderio: l’Eternità.
Da quando l’uomo ha coscienza ha iniziato a desiderare l’immortalità: ogni
azione umana, dall’atto naturale della procreazione a quello artistico,
ha lo scopo di lasciare un segno indelebile e tangibile della propria esistenza
personale e collettiva. Ogni atto, dunque, è Memoria, ossia un’archiviazione,
voluta o implicita, di dati esperienziali che, per essere tramandati nel tempo,
hanno bisogno di esplicitarsi in parole o simboli.
L’oggettivazione della memoria è la facoltà del narrare attraverso il racconto scritto o, come nel caso dell’Arte, tramite la materializzazione di un’immagine.
L’oggettivazione della memoria è la facoltà del narrare attraverso il racconto scritto o, come nel caso dell’Arte, tramite la materializzazione di un’immagine.
La narrazione è il desiderio o, per meglio dire, il bisogno di frapporre uno spazio tra le emozioni personali e la coscienza di chi, per sensibilità o vissuto, ha avuto esperienza di quelle stesse emozioni.
L’Arte, dunque, è strettamente correlata alla Memoria, attributo fondamentale della vita umana.
L’esposizione d’arte curata da Daphne Museum ha come concetto fondante la narrazione di molteplici percorsi della memoria che si intersecano a dimostrazione di quanto l’Arte sia un linguaggio universale, mutevole per forma, tecnica e storia, ma sostanzialmente rispondente a un’unica esigenza umana: lasciare il ricordo permanente di sé, perché sulla Memoria si basi la civiltà e perché possa costituire il seme del progresso sociale.
Il passato, dunque, dialoga con il presente in un linguaggio formale ogni volta in trasformazione, ma che in fondo dimostra la grande verità dell’esistenza umana: la vita senza memoria può essere solo un eterno oblio.
Info
Cell. 339 86 20 993 - Numero Verde 800 91 27 92
Email : info@daphnemuseum.it
Curatore
Ilario D'Amato
Email : ilariodamato@daphnemuseum.it
Links
Indirizzo
Archivio Centrale di Stato - (EUR) Piazzale degli Archivi, 27 - ROMA
Segnala:
Amalia Di Lanno