La giostra, 1962
olio su
tela, cm 114 x 75
Ritratto di Bruno, 1952
olio su
tela, cm 74 x 60
Silvia, 1955
olio su
tela, cm 96 x 71
Presso
la Pinacoteca Provinciale “Corrado Giaquinto” di Bari, sarà inaugurata la
mostra “IL LABIRINTO DELLA PITTURA. Michele Depalma opere 1950 – 2013”, promossa
dall’Assessorato per i Beni e le Attività Culturali della Provincia di Bari.
L’esposizione sarà inaugurata
sabato 16 novembre e rimarrà aperta sino a domenica 30 marzo 2014.
L’esposizione
si colloca nell’alveo delle iniziative espositive che la Pinacoteca Provinciale
di Bari – museo che vanta il possesso di alcune fondamentali opere dell’arte
italiana medievale, rinascimentale e moderna – , partendo da piccoli tasselli
del proprio patrimonio, dedica ai più interessanti maestri pugliesi poco noti
al di fuori dei confini regionali. È il caso del pittore Michele Depalma, nato a
Rutigliano (Bari) nel 1928 e ancora operoso in Monopoli (Bari).
Formatosi
nei primi anni Cinquanta presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ebbe
a maestro Emilio Notte (di cui sarebbe poi divenuto assistente), Giovanni
Brancaccio, Vincenzo Ciardo e Costanza Lorenzetti, il Depalma espone in
importanti manifestazioni internazionali e nazionali, tra cui la Biennale di
Venezia del 1956, la Quadriennale di Roma del 1959 e il Maggio di Bari, che
costituisce la più valida manifestazione espositiva pugliese assurta ai fasti
nazionali.
Nel
1976 ottiene la cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di
Firenze, ma vi rinuncia per ritrasferirsi in Puglia, dove insegna a lungo
presso l’Accademia di Belle Arti. Allo scopo di fornire alla Puglia un centro
d’informazione sugli avvenimenti culturali e artistici contemporanei fonda, con
altri cinque artisti pugliesi, La Galleria d’Arte “Centrosei”.
Nel
corso della sua carriera il Depalma ha ottenuto numerosi premi e
riconoscimenti, fra cui la benemerenza di primo grado per la scuola, la cultura
e l’arte da parte del Ministro dell’Istruzione.
Attualmente
dirige il Museo Diocesano di Monopoli (Bari) e continua a dipingere con
immutata intensità.
La
pittura di Depalma ha seguito un percorso lungo e complesso: negli anni
Cinquanta egli rielabora la poetica cézanniana di solidi volumi colorati, con
una sua personale formula figurativa che guarda contemporaneamente alle
avanguardie storiche, a Mondrian e a Klee. È proprio quest’ultimo a
suggerirgli, negli anni Sessanta, una pittura fatta non solo di colori, ma di
sottili ritmi grafici, in cui la riconoscibilità oggettuale va via via
perdendosi e che approda successivamente all’astrattismo, sorretto da una
solidissima costruzione geometrica e formale e dall’uso di campiture di colore
puro, accostato con grande libertà e originalità e “forma” esso stesso.
La
mostra, a cura di Clara Gelao, direttrice della Pinacoteca Provinciale “Corrado
Giaquinto” di Bari, sarà costituita da una selezione di un centinaio di
dipinti, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, che
illustreranno l’intero percorso dell’artista, e accompagnata da un catalogo
interamente a colori (Bari, Mario Adda Editore), contenente vari saggi critici
introduttivi, la riproduzione a tutta pagina dei dipinti esposti, le schede
scientifiche, la bibliografia e gli apparati.
Durante
la mostra saranno realizzate varie iniziative collaterali, visite guidate,
concerti di musica contemporanea.
Per informazioni sul
Depalma e sulla mostra:
Ufficio Stampa
Pinacoteca:
Tel: 080/5412427 – Fax 080/5583401
Sito web: www.pinacotecabari.it
segnala Massimo Nardi