lunedì 3 giugno 2013

STANDING IN A CIRCLE


Il Cerchio è l’emblema tradizionale di ciò che non ha inizio né fine, unione dell’alpha e dell’omega, rappresenta l’assoluto e il tempo ciclico, infinito e universale. Il movimento circolare è considerato immutabile, senza variazione, perfetto.
Il ritmo del giorno e della notte, dei giorni della settimana, delle stagioni, sono rappresentati dal cerchio, e il ciclo perenne della vita. L'eternità stessa ruota attorno a questa figura geometrica.
STANDING IN A CIRCLE è un evento interamente dedicato all’indagine sulle strutture cicliche e ricorsive, in cui le tematiche trattate sono declinate secondo diverse modalità rappresentative, analogiche e digitali, e secondo molteplici punti di vista.

Progetto e Concept a cura di Tiziana TT Gemin
Progetto grafico di Simone Calvi


LIVESET:

SUROGAAT (Giacomo Favaron, Paulina Stefanovic, Lorenzo Spagnolo, Alessandro Viale) “Korridor” riflette sulla sensazione di "dejavu”, reinterpretando il ruolo dell'orchestra d'accompagnamento durante le proiezioni del cinema muto, attraverso l’utilizzo di una tecnologia risalente al 1919: il theremin.

MATTEO LO VALVO – ILARIA BERTUETTI
“Walk in MI pt.2” gioca sulla scomposizione e ricomposizione ciclica di campioni audio provenienti dalla quotidianità milanese, cercando di attribuire un altro senso ai rumori che caratterizzano la realtà urbana.

MATTIA TRABUCCHI
In “Digital Bug” il suono viene generato attraverso piccoli circuiti elettronici che reagiscono agli impulsi luminosi e una serie di insetti robot che si muovono casualmente all'interno di un percorso ciclico.

TRIGGER LAB (Claudio Giambusso, Fabio Meschiari, Paolo Pasteris)
“Flux in Cage” suggerisce nuove visioni della natura attraverso una rappresentazione sinestetica. I visual caleidoscopici si fondono con un soundscape in cui lo scoppiettio di chicchi di mais si trasforma in suono.

TONYLIGHT - VjVISUALOOP (Antonio Cavadini, Paolo Branca)
Le animazioni di VjVisualoop, basate su forme geometriche, composizioni di forme modulari, paesaggi e astrazioni in ripetizione ciclica, sono realizzate secondo un’originale commistione di tecniche digitali “8-bit”, instaurando un dialogo con i suoni generati dalle macchine sonore di Tonylight.

AROTTENBIT - NAZZILLA
“arottenbit looppa le musiche col gameboy, bravo”
“arottenbit pesta di brutto”
Nazzilla associa le sue immagini alla gameboy music di arottenbit.

INSTALLAZIONI:

SIMONE CALVI
“Hypnos” riflette sui un cicli del sonno e veglia, spezzati a causa della dipendenza da tecnologia digitale. Una rappresentazione della divinità dell’antica Grecia Hypnos, mostrata sotto forma di gif animata in loop, ricalca la ciclicità di una situazione di dipendenza alienante.

CHIARA DEMARIA
Gli “Aka Carillon” sono oggetti sonori, atti a trasformare in suono il testo di un'intervista di John Cage, stampata su strisce di carta in ciclo. L’intervista diviene così il pretesto, e il mezzo, per esprimere il concetto che tutto suona e risuona.

ELEONORA ROARO
“Loop” riporta alla luce, rivisitandoli in chiave contemporanea, alcuni dispositivi fondamentali per la messa a punto della tecnica e del linguaggio cinematografico, che si basavano sui loop: gli zootropi, raccontando storie in continua e ossessiva ripetizione.

RINO STEFANO TAGLIAFIERRO
In "Lower" all'interno di una fotografia, una figura senza volto è prigioniera in un lento ed infinito loop. I confini fra stasi e movimento vengono confusi: non sappiamo se è la foto ad animarsi o la vita a fermarsi.

VjVISUALOOP (Paolo Branca)
La piccola selezione video di VjVisualoop comprende due opere. “What I Believe” è la registrazione di un vj-set realizzato sul brano Zoe di Mesu Kasumai, in cui le immagini provengono da tre fonti: filmica, videoludica e animazione in computer grafica.
“The Ultimate Competition” è un live remix della scena conclusiva del film di Michelangelo Antonioni Blow-Up. Il video contiene suoni e immagini tratte da diversi videogiochi.

IMMAGINI:

LUCA CATTANEO
In questo trittico viene reinterpretato il “Mandala”, figura senza tempo basata sulla ripetizione di alcuni elementi formali, attraverso la tecnica del tatuaggio, suggerendo un legame fra la dimensione spirituale e quella fisica, utilizzando la pelle sintetica come supporto.

NICOLE CORDOLCINI
La serie fotografica “Spiriti Erranti - Terra Aria Fuoco Acqua e Carne”, reinterpreta il tema degli elementi, rappresentandoli come essenze che non conoscono quiete, intrappolate in un ciclo infinito. Ai quattro elementi tradizionali, ne viene aggiunto un quinto: la Carne.

DIEGO SEVERGNINI
"Tutto ciò che è diritto mente. Ogni verità è curva, il tempo stesso è un circolo."
(“Così parlò Zarathustra”, F. Nietzsche)



L'evento comincia alle 19:00 con ingresso gratuito;
dalle 21:30 si pagano 5 euro.

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Amalia di Lanno