Mostra personale di Silvia Giambrone
Dal 18 ottobre 2012 la galleria d’arte contemporanea Doppelgaenger di Bari presenta gli ultimi lavori di Silvia Giambrone, siciliana, classe 1981, in una mostra personale dal titolo L’impero libero degli schiavi.
Il suo approdo nella galleria Doppelgaenger è segnato da un lavoro sul ricamo, tecnica con la quale l’artista si confronta analizzando diverse percezioni sia storiche che sociologiche.
Dal 18 ottobre 2012 la galleria d’arte contemporanea Doppelgaenger di Bari presenta gli ultimi lavori di Silvia Giambrone, siciliana, classe 1981, in una mostra personale dal titolo L’impero libero degli schiavi.
Il suo approdo nella galleria Doppelgaenger è segnato da un lavoro sul ricamo, tecnica con la quale l’artista si confronta analizzando diverse percezioni sia storiche che sociologiche.
Quella che appare come una delle pratiche più conosciute del made in
Italy è il punto di partenza per rielaborare il senso di pratiche
coercitive. L’artista guarda alla storia del colletto ricamato e di come
abbia assunto, nel corso del tempo, poliedrici significati legati alle
idee di pulizia e di innocenza. Il colletto, di moda tra gli
adolescenti, era utilizzato dai sacerdoti per i quali il collo orlato
indicava tradizionalmente l’impegno a preservare la castità.
L’ambiguità del limite tra violenza subita e consenso - entrambi aspetti che riguardano tanto chi produceva i colletti ricamati quanto chi li indossava - assieme al contrasto stridente tra la delicatezza dell’oggetto prodotto e l’universo tradizionalista ad esso legato, costituiscono il fulcro della sperimentazione di Silvia Giambrone.
Le fattezze degli antichi colletti ricamati associate a materiali di difficile lavorazione, come ferro e zinco, sono espressione dell’identità del lavoro dell’artista.
La mostra includerà la proiezione della performance tenutasi a luglio 2012 presso il Museo MACRO di Roma, punto di partenza di questa nuova serie di opere, offrendo allo spettatore un lavoro complesso e di grande attrattiva estetica.
Silvia Giambrone
Agrigento, 1981, vive e lavora a Roma.
Dal 2006 lavora con video, installazione, scultura, suono. La sua ricerca è incentrata prevalentemente sulla soggettività e sulla relazione tra corpo, linguaggio e potere.
Laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, è tra i fondatori di 26cc artist space di Roma.
Nel 2008 viene invitata ad "Eurasia. Dissolvenze geografiche dell'arte" al MART di Rovereto dove realizza un'opera site.specific.
Nel 2009 con il video "Eredità" viene selezionata da diversi e prestigiosi festival di video arte in tutta Europa tra i quali figurano il Festival Miden di Kalamata e il Cross Talk Video Art Festival di Budapest. Nello stesso anno viene selezionata dalla Fondazione Ratti per il Corso Superiore di arti visive tenuto dal visiting professor Walid Raad. Vince il Premio Epson nel 2009 con il video "Translation". Ancora nel 2009 partecipa al progetto "Pandora's Boxes" al Museo Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona. Viene invitata a numerose residenze e nel 2010 viene selezionata dalla Biennale dei giovani artisti di Mosca. Nel 2011 ottiene una nuova residenza alla Fondazione Spazio13 di Varsavia e realizza una doppia personale con Liliana Moro alla Galleria Paolo Maria Deanesi di Rovereto. Nello stesso anno è invitata dall'NCCA di Mosca al V International art Symposym “Alanica2011” di Vladikavkaz. Nel 2012 viene invitata alla mostra Flyers, Oncena Bienal de la Habana.
From October the 18th 2012 in Bari, the gallery of contemporary art Doppelgaenger presents the last works of Silvia Giambrone, a Sicilian artist born in 1981, during her personal exhibition "The slaves' free empire".Silvia arrives at Doppelgaenger with a work about the embroidery, a technique she approaches through different historic and sociologic perceptions. The embroidery, which is considered one of the most famous techniques of the product made in Italy, is the starting point for the reworking of the meaning of coercive practices. The artist analyzes the history of the embroided collar and the way it acquired, during the years, different meanings concerning the idea of neatness and innocence. The collar, which is now a fashionable piece of clothing among the teenagers, was used by priests and it indicated their commitment to chastity. The ambiguity of the border between the suffered violence and the assent - both concerning manufacturers and those who wore collars - and the striking contrast between the fragility of the product and the tradition behind that product are at the core of Silvia Giambrone's experimentation.The features of the old embroided collars and the use of particular materials, such as the iron and the zinc, are expressions of the identity of Silvia's work.
The exhibition will include the showing of the performance of July 2012 at the Museum MACRO in Rome, which is the starting point of this new series of complex and aesthetically attractive works.
On october 19th at 6.00 pm the Doppelgaenger gallery it’s glad to present “uman/natural” first act of “Patria_comunità off limit” a workshop by Reggimento Carri/ Theatre, the artist Silvia Giambrone would be involved in a dialog with Roberto Corradino.
Topic of the talk it’s the interaction between performances, theatre and visual art.
Silvia Giambrone
Agrigento (1981); she lives and works in Rome.
In 2006 she started to work with video, installation, sculpture and sound.
Her researches are focused mainly on subjectivity and relations among body, language and power.
She graduated at the Academy of Fine Arts in Rome and she is co-founder of 26cc artist space in Rome. In 2008 she has been invited at “Eurasia. Dissolvenze geografiche dell’arte”, MART in Rovereto where she made a site.specific work. In 2009 with her video “Eredità” , she has been selected by different and prestigious festivals of video art all over Europe, as Miden Festival in Kalamata and Cross Talk Video Art Festival in Budapest. In the same year, she has been selected by Fondazione Ratti for the Superior Course of visual art with the visiting professor Walid Raad.
In 2009 she won the Epson Prize with the video “Translation”. In the same year she participated at the project “Pandora’s Boxes” at the Museum Centre de Cultura Contemporanea in Barcelona. She has been invited by different residences and in 2010 she has been selected by the Biennial exhibition of young artists in Moscow. In 2011 she got a new residence at Foundation Spazio13 in Warsaw and she made a double solo exhibition with Liliana Moro at Paolo Maria Deanesi Gallery in Rovereto. In the same year she has been invited to the NCCA in Moscow at the V International art Symposym “Alanica2011” in Vladikavkaz. In 2012 she has been invited to the Flyers exhibition, Oncena Bienal de la Habana.
L’ambiguità del limite tra violenza subita e consenso - entrambi aspetti che riguardano tanto chi produceva i colletti ricamati quanto chi li indossava - assieme al contrasto stridente tra la delicatezza dell’oggetto prodotto e l’universo tradizionalista ad esso legato, costituiscono il fulcro della sperimentazione di Silvia Giambrone.
Le fattezze degli antichi colletti ricamati associate a materiali di difficile lavorazione, come ferro e zinco, sono espressione dell’identità del lavoro dell’artista.
La mostra includerà la proiezione della performance tenutasi a luglio 2012 presso il Museo MACRO di Roma, punto di partenza di questa nuova serie di opere, offrendo allo spettatore un lavoro complesso e di grande attrattiva estetica.
Silvia Giambrone
Agrigento, 1981, vive e lavora a Roma.
Dal 2006 lavora con video, installazione, scultura, suono. La sua ricerca è incentrata prevalentemente sulla soggettività e sulla relazione tra corpo, linguaggio e potere.
Laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, è tra i fondatori di 26cc artist space di Roma.
Nel 2008 viene invitata ad "Eurasia. Dissolvenze geografiche dell'arte" al MART di Rovereto dove realizza un'opera site.specific.
Nel 2009 con il video "Eredità" viene selezionata da diversi e prestigiosi festival di video arte in tutta Europa tra i quali figurano il Festival Miden di Kalamata e il Cross Talk Video Art Festival di Budapest. Nello stesso anno viene selezionata dalla Fondazione Ratti per il Corso Superiore di arti visive tenuto dal visiting professor Walid Raad. Vince il Premio Epson nel 2009 con il video "Translation". Ancora nel 2009 partecipa al progetto "Pandora's Boxes" al Museo Centro de Cultura Contemporanea de Barcelona. Viene invitata a numerose residenze e nel 2010 viene selezionata dalla Biennale dei giovani artisti di Mosca. Nel 2011 ottiene una nuova residenza alla Fondazione Spazio13 di Varsavia e realizza una doppia personale con Liliana Moro alla Galleria Paolo Maria Deanesi di Rovereto. Nello stesso anno è invitata dall'NCCA di Mosca al V International art Symposym “Alanica2011” di Vladikavkaz. Nel 2012 viene invitata alla mostra Flyers, Oncena Bienal de la Habana.
From October the 18th 2012 in Bari, the gallery of contemporary art Doppelgaenger presents the last works of Silvia Giambrone, a Sicilian artist born in 1981, during her personal exhibition "The slaves' free empire".Silvia arrives at Doppelgaenger with a work about the embroidery, a technique she approaches through different historic and sociologic perceptions. The embroidery, which is considered one of the most famous techniques of the product made in Italy, is the starting point for the reworking of the meaning of coercive practices. The artist analyzes the history of the embroided collar and the way it acquired, during the years, different meanings concerning the idea of neatness and innocence. The collar, which is now a fashionable piece of clothing among the teenagers, was used by priests and it indicated their commitment to chastity. The ambiguity of the border between the suffered violence and the assent - both concerning manufacturers and those who wore collars - and the striking contrast between the fragility of the product and the tradition behind that product are at the core of Silvia Giambrone's experimentation.The features of the old embroided collars and the use of particular materials, such as the iron and the zinc, are expressions of the identity of Silvia's work.
The exhibition will include the showing of the performance of July 2012 at the Museum MACRO in Rome, which is the starting point of this new series of complex and aesthetically attractive works.
On october 19th at 6.00 pm the Doppelgaenger gallery it’s glad to present “uman/natural” first act of “Patria_comunità off limit” a workshop by Reggimento Carri/ Theatre, the artist Silvia Giambrone would be involved in a dialog with Roberto Corradino.
Topic of the talk it’s the interaction between performances, theatre and visual art.
Silvia Giambrone
Agrigento (1981); she lives and works in Rome.
In 2006 she started to work with video, installation, sculpture and sound.
Her researches are focused mainly on subjectivity and relations among body, language and power.
She graduated at the Academy of Fine Arts in Rome and she is co-founder of 26cc artist space in Rome. In 2008 she has been invited at “Eurasia. Dissolvenze geografiche dell’arte”, MART in Rovereto where she made a site.specific work. In 2009 with her video “Eredità” , she has been selected by different and prestigious festivals of video art all over Europe, as Miden Festival in Kalamata and Cross Talk Video Art Festival in Budapest. In the same year, she has been selected by Fondazione Ratti for the Superior Course of visual art with the visiting professor Walid Raad.
In 2009 she won the Epson Prize with the video “Translation”. In the same year she participated at the project “Pandora’s Boxes” at the Museum Centre de Cultura Contemporanea in Barcelona. She has been invited by different residences and in 2010 she has been selected by the Biennial exhibition of young artists in Moscow. In 2011 she got a new residence at Foundation Spazio13 in Warsaw and she made a double solo exhibition with Liliana Moro at Paolo Maria Deanesi Gallery in Rovereto. In the same year she has been invited to the NCCA in Moscow at the V International art Symposym “Alanica2011” in Vladikavkaz. In 2012 she has been invited to the Flyers exhibition, Oncena Bienal de la Habana.
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Amalia Di Lanno