giovedì 8 ottobre 2009

MIBAC

PROGETTO "CULTURA A PORTE APERTE": IL MIBAC INCONTRA IL TERRITORIO
7 - 9 OTTOBRE CASTELLO SVEVO BARI

MIBAC MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA'CULTURALI
Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Direttore Generale Mario Resca

Responsabile del progetto Antonella Mosca

via del Collegio Romano,27 - 00186 Roma
Tel. 06.6723.2441 - Fax 06.6723.2538
eventi@beniculturali.it

Il progetto"Cultura a porte aperte"è attivo dal 2009 sul territorio del meridione d'Italia e interessa sette regioni italiane: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sardegna con la finalità di incontrare le diverse realtà culturali di queste regioni. Dal 7 al 9 ottobre l'evento presenta in Puglia una serie di iniziative organizzate dalla Direzione Regionale e dagli Istituti territoriali sul tema della valorizzazione del territorio e del ruolo delle istituzioni. Il convegno intitolato "Monumenti di Puglia tra pubblico e privato"apre il 7 ottobre le giornate baresi al Castello Svevo, mentre l'8 e il 9 ottobre saranno aperti al pubblico gli istituti del Ministero e i luoghi della cultura. Il progetto persegue un percorso innovativo nel quale non è il cittadino a chiedere la partecipazione attiva agli eventi, ma è l'amministrazione che chiede ai cittadini di partecipare ai "servizi culturali". La finalità di questi incontri è quella di aprire una riflessione sulla responsabilità degli enti regionali, provinciali e comunali, strutture portanti dell'organizzazione periferica del MIBAC che rimane l'organo istituzionale centrale. Regione, Province e Comuni devono inoltre, interagire con il mondo scolastico e universitario, con le associazioni pubbliche e private e con tutti gli enti che operano nell'ambito del turismo e della cultura. Ogni ente territoriale ha precise competenze che svolge autonomamente, ma ha anche ruoli di cooperazione con le realtà presenti sul territorio. La funzione di tutela dei beni culturali è riservata interamente allo Stato, mentre la gestione, la valorizzazione e la promozione dei beni e delle attività culturali spetta allo Stato, alle Regioni e agli enti locali. In questo ambito il decreto legislativo stabilisce un principio di collaborazione tra lo Stato e le realtà locali. Anche le associazioni svolgono un ruolo primario nel gestire le risorse culturali del territorio, e rappresentano un punto di forza per la fruizione e la valorizzazione, ma anche per la disciplina di una serie di attività come ad esempio: la sicurezza, la gestione degli orari, la realizzazione di cataloghi, la gestione del materiale didattico, l'organizzazione di incontri e conferenze. Inoltre, la cultura ha un grande potere comunicativo; nei monumenti trasmette la memoria del passato e interagisce con il paesaggio e con lo spazio pubblico. L'economia del turismo e della cultura rappresenta un'economia a sè poichè non è in grado di autoprodursi, di generare reddito e diventa parte integrante del sistema produttivo del paese solo attraverso l'investimento di capitali pubblici e privati e delle risorse del fondo del Ministero. Bisogna creare perciò, politiche culturali che puntano alla valorizzazione e fanno dell'arte e del paesaggio un "veicolo" di promozione dell'immagine del territorio, della sua morfologia e degli spazi urbani. Il paesaggio è un museo a cielo aperto come le nostre stesse città d'arte. La conservazione è il primo obiettivo a cui segue la valorizzazione. Ma tutela e valorizzazione hanno una dicotomia solo apparente perchè parlare di tutela significa anche parlare di valorizzazione.

Scritto da Antonella Colaninno.

STORIA

Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali nasce sotto il Governo Moro IV nel 1974, la sua organizzazione viene regolamentata con D.P.R.3 dicembre 1975, n°805. Il primo incarico di Ministro è affidato a Giovanni Spadolini, a cui si deve la ferma volontà di costituzione di una struttura separata dalla Pubblica Istruzione, con competenze specifiche e dirette in materia di tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, archeologici, storici, artistici, archivistici e librari secondo la legislazione vigente. L'intento è quello di creare un organismo prevalentemente tecnico, destinato a raccogliere in buona parte le competenze e le funzioni in materia prima affidate al Ministero della Pubblica Istruzione per il tramite della Direzione Generale delle Antichità e le Belle Arti. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero anche alcune del Ministero degli Interni, come gli archivi di Stato e della Presidenza del Consiglio dei Ministri come la discoteca di Stato, l'editoria libraria e diffusione della cultura. Con decreto legislativo 20 ottobre 1998 n. 368, la struttura viene riformata e la denominazione viene mutata in MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI, attuale MIBAC.

Antonella Colaninno