domenica 20 dicembre 2015

Avvistamenti. XIII Mostra Del Video E Cinema d'Autore



AVVISTAMENTI
NON È UN FESTIVAL
XIII Mostra Internazionale del Video e del Cinema d’Autore
a cura di Bruno Di Marino, Daniela Di Niso, Antonio Musci

28 - 29 - 30 - 31 dicembre 2015
Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi
Via Cardinale Dell’Olio 30, Bisceglie
INGRESSO LIBERO

Sigla Avvistamenti 2015 realizzata da Giuseppe Boccassini:

info: 340 2215793 – 340 6131760 - info@avvistamenti.it

PROGRAMMA

LUNEDÌ 28 DICEMBRE

ORE 19.30

MICHELE SAMBIN
SOLO
disegni film video installazioni

conversazione e visioni
con Michele Sambin e Bruno Di Marino

A SEGUIRE

Looking for Listening 1977 - 2015
video performance per voce, cello, sax e telecamera

ORE 21.30

inaugurazione mostra


MARTEDÌ 29 DICEMBRE

ORE 19.00

ANTONELLO MATARAZZO

presentazione del dvd Rarovideo
“Antonello Matarazzo - Video e installazioni”

BountieSlotMachine [2015, 1'20'']
Sigla Laceno d’Oro [2014, 1']
Your Body is Your Buddha [2014, 3'40'']
La Camera Chiara [2003-2014, 6']
Karma n. 2 [2012, 2']
Karma n. 1 [2011, 2']
Folias para [5, 2012, 6']
Video su Carta [2011, 18']
Victor II [2012, 1']
80 Kg. In mortem Johann Fatzer [2012, 6']
Karma Baroque [2010, 4':40'']
VeraZnunt [2008, 6']
4B movie [2007, 5']
La posa infinita [2007, 2'10'']
Miserere [2004,19']
Apice [2004, 6']

A SEGUIRE

conversazione con Antonello Matarazzo e Bruno Di Marino

ORE 21.30

MICHELE SAMBIN

Film

Laguna (estratto) [1971, 8']
Blud’acqua (estratto) [1972, 9']
Tob&Lia [1974, 6']
Film a strisce [1976, 2' 49'']
Diogene [1977, 2' 26'']

Video

Spartito per cello (estratto) [1974, 4' 33'']
Un suono a testa (estratto) [1976, 4']
Ascolto [1977, 4' 11'']
VTR&I (estratto) [1978, 3']
Il tempo consuma [1978, 5' 13'']
Anche le mani invecchiano [1979, 2']
Ne…No [1980, 4' 21'']
Autointervista [1980, 1' 26'']
Io mi chiamo Michele e tu? [1980, 6' 23'']
Sax soprano (estratto) [1980, 5']
Tre età [2003, 5' 17'']
Sogno di Andrej [1999, 3' 24'']
Meditazioni (estratto) [1994, 13']
videOtello (estratto) [2005, 5']
Pozzo [2004, 8']
Playing in the sky [2011, 2' 45'']



MERCOLEDÌ 30 DICEMBRE

ORE 18.00

LUCA FERRI

ABACUC [2014, 83']

ORE 19.30

Ridotto Mattioni [2014, 10']
Curzio e Marzio [2014, 35']
Cane caro [2015, 18']
Tottori [2015, 5']
Una società di servizi [2015, 30']

A SEGUIRE
conversazione con Luca Ferri e Bruno Di Marino

MADE IN ITALY

ORE 21.30

Fabio Scacchioli / Vincenzo Core
Spectrography of a battle [2012, 3'30'']
No more lonely nights (Anno: 2013 / Durata: 20'45'']
Scherzo (Anno: 2015 / Durata: 5'15'']

Ignazio Fabio Mazzola
Piano Pi_no [2014, 14'26'']
S _ S [2015, 10'16'']
τοπίο [2015, 5'20'']

Salvatore Insana
À propos de l'été de l'âme (Anno: 2013 / Durata: 6'48'']
Nero Enigma [2014, 5'17'']
Dove era che non ero [2014, 5'34'']


GIOVEDÌ 31 DICEMBRE

ORE 22.00

sonimage
last night party

Programma a sorpresa


Comunicato

Il Cineclub Canudo organizza da lunedì 28 a giovedì 31 dicembre 2015 presso il Laboratorio Urbano Palazzo Tupputi a Bisceglie, in Via Cardinale Dell’Olio 30, la tredicesima edizione della Mostra Internazionale del Video e del Cinema d’Autore Avvistamenti, con il patrocinio dell’Assessorato all'Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia, del Comune di Bisceglie e della Provincia di Barletta - Andria - Trani.
Il progetto, curato da Antonio Musci, Daniela Di Niso e Bruno Di Marino, va a completare l'edizione 2015, che ha visto durante l’estate, presso la sede del Laboratorio Urbano di Bisceglie, gestito da Solares Fondazione delle Arti e Cineclub Canudo, la realizzazione di workshop, proiezioni, sonorizzazioni e incontri con autori di rilievo nel panorama artistico nazionale e internazionale.

Avvistamenti, fin dalla sua prima edizione nel 2002, si pone come punto di riferimento per la ricerca e la sperimentazione in ambito artistico, tra video, cinema, musica e teatro, con proiezioni, mostre, workshop, incontri e performance dal vivo degli artisti ospiti.
Gli artisti invitati a presentare i propri lavori al pubblico, alternandosi nei primi tre giorni della rassegna, sono Michele Sambin, Antonello Matarazzo, Luca Ferri, Fabio Mazzola, Salvatore Insana, Fabio Scacchioli e Vincenzo Core, mentre il 31 dicembre con Sonimage – Last night party si saluta insieme il nuovo anno 2016 con un programma a sorpresa tra suoni e immagini.

Quest’anno Avvistamenti dedica una mostra e una retrospettiva a un grande artista totale, come lo avrebbe definito Ricciotto Canudo, maestro indiscusso della sperimentazione in Italia, Michele Sambin.

Si comincia con lui lunedì 28 dicembre alle ore 19, in un incontro con Bruno di Marino, studioso di immagini in movimento, nel corso del quale si ripercorreranno attraverso parole e visioni circa 45 anni di carriera dell’artista, per poi proseguire con la video performance Looking for Listening 1977-2015 per voce, violoncello, sassofono e telecamera e, al termine, l'inaugurazione della mostra Michele Sambin – Solo, che sarà visitabile, dopo l’inaugurazione, dal martedì al sabato dalle ore 17.30 alle 20.30 fino al 30 gennaio 2016.

«Dalla pittura al disegno, dal cinema al video, dal teatro alla musica: Sambin è un artista totale, che ha attraversato i diversi campi della creatività facendoli interagire tra loro. “Solo” è il titolo della mostra che Avvistamenti gli dedica da leggere con molteplici significati: in primis quello musicale, poiché il suo percorso può essere considerato come un flusso continuo, un assolo audiovisuale, frutto di calcolo e di improvvisazione, ricco di elementi ricorrenti e di infinite variazioni sul tema. Ma Sambin è sempre stato “solo”, cioè estraneo a qualsiasi movimento o tendenza artistica, inclassificabile, estraneo al sistema dell’arte (eccetto nel periodo in cui ha fatto parte della galleria Il Cavallino di Venezia, che fu comunque un laboratorio fuori dagli schemi). Sambin, insomma, è uno sperimentatore solitario, controcorrente, in anticipo sui tempi – pensiamo alla geniale intuizione del videoloop di cui nella mostra/rassegna ci sono diversi esempi – che ne fanno un pioniere nel campo della videoarte; Sambin è un artista tutto da riscoprire. E questa occasione si aggiunge ad altre recenti esposizioni (personali e collettive), tutte volte a ricostruire un tragitto complesso della sua ricerca, un corpus fatto di opere molteplici, che meriterebbero sicuramente di essere storicizzate attraverso una retrospettiva più ampia. Solo, dunque, non è altro che una sintesi, un’introduzione all’estetica di Sambin e alla sua opera, riproposta secondo un raggruppamento per serie di lavori, ma senza una netta suddivisione cronologica, anche perché – come nel caso di Oihcceps – l’artista ha deciso di aggiornare l’installazione, creando una nuova versione in cui il tema dell’identità, legata al dispositivo elettronico, si rafforza grazie al confronto tra l’Io del passato e l’Io del presente. Un altro lavoro definibile up to date, in cui Sambin mette in scena un dialogo temporale, è l’installazione-performance Looking for Listening: qui l’artista suona il sax e il violoncello con il suo alter-ego di 37 anni fa (in pratica suo figlio) che compare sui monitor, usando un terzo strumento musicale, ovvero la videocamera, da cui scaturisce un’equivalenza quasi alchemica tra suono e immagine. Questa azione dal sapore psicanalitico è suscettibile di un’ideale (utopica?) prosecuzione tra altri 37 anni, quando cioè un Sambin ultracentenario potrebbe suonare con i suoi doppi virtuali (suo nipote e suo figlio).
Le altre opere a parete vanno dagli storyboard (come nel caso di Film a strisce) ai progetti videoinstallativi, dai frames rivisitati alle fotografie, fino ai disegni e alle tele (la serie Santa Lucia). Interventi foto-pitto-videografici che non vanno necessariamente letti in quanto collegati a, oppure come schizzi preparatori per lavori effettivamente (o mai) realizzati. Sono opere autonome, spesso attraversate da una gioia cromatica che rispecchia la vitalità estetica di Sambin, in alcuni casi affini a partiture musicali, schemi di sequenze e di frequenze, poiché anche se non producono suoni, possiedono una straordinaria serialità ritmica unita a delicatezza stilistica e raffinatezza grafica.
Certo, a spiccare in questo contesto sono le immagini in movimento, poiché all’esposizione si affianca una breve selezione di film e video (tutti realizzati tra la fine degli anni’60 e la fine degli anni’70). Ai super 8 e ai 16mm come Laguna (1971), Blu d’acqua (1972), Tob & Lia (1973), Film a strisce (La petit morte) (1976) o Diogene (1978), esperimenti di vario tipo su corpi e luoghi, unificati tra le altre cose da uno slittamento dalla figurazione all’astrazione, si affiancano i videotape prodotti da Il Cavallino come Io mi chiamo Michele e tu?, II tempo consuma e Anche le mani invecchiano (1978-79): accomunati dal videoloop, un laborioso procedimento a circuito chiuso di registrazione e cancellazione delle immagini elettroniche, spiegato allo spettatore grazie a un piccolo modellino esposto in mostra.


E, infine, perché proprio una mostra a Bisceglie? Perché, pur essendo nato e ancora residente a Padova – nonché legato a Venezia, ai suoi colori, alla sua cultura figurativa – Sambin intrattiene da alcuni anni con la Puglia un rapporto affettivo: vive gran parte dell’anno in provincia di Lecce, in un ovile che ha ristrutturato e che rappresenta il suo buen retiro; un luogo dove meditare e lavorare. Era dunque inevitabile che questa terra scoprisse una piccola parte della sua opera, bagnata dallo stesso mare, quell’Adriatico che lega la laguna veneziana con il Salento» (B. Di Marino).

Oltre a Michele Sambin, quest’anno Avvistamenti dedica omaggi ad altri due videomaker italiani: Antonello Matarazzo (Avellino 1962) e Luca Ferri (Bergamo, 1976), già ospiti con le loro opere di passate edizioni.
L’occasione per riproporre una serie di lavori di Matarazzo, è l’uscita qualche mese fa del dvd monografico “Antonello Matarazzo – Video e Installazioni” (edizioni Rarovideo) che raccoglie alcune ore di suoi lavori oltre a un extra e a un booklet di documentazione. L’artista irpino ne discuterà insieme al curatore del dvd, Bruno Di Marino, durante l’incontro di martedì 29 dicembre alle ore 19.

«Matarazzo dal 2000, data del suo cortometraggio d'esordio, The Fable (18° Bellaria Film Festival) – prodotto da Fuori Orario (Raitre) – è passato dalla pittura alle immagini in movimento: i suoi video sono stati accolti da numerosi festival cinematografici nazionali ed internazionali (Mostra di Venezia, Festival Cinéma Méditerranéen Montpellier, Torino Film Festival, Festival des Cinémas Différents de Paris, InVideo, Locarno ecc.), alcuni dei quali – come la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, il Festival Internacional de Cine de Mar del Plata e Signes de Nuit di Parigi – hanno proposto sue retrospettive. Realizza inoltre video musicali e documentari a carattere artistico che hanno come protagonisti alcuni suoi colleghi del mondo dell’arte. Nel 2009 realizza un film documentario, Latta e Cafè prodotto per la Filmauro e dedicato all’architetto napoletano Riccardo Dalisi».

Molto diverso è il lavoro di Luca Ferri, autore che lavora invece sulle immagini e sulle parole, che mercoledì 30 dicembre a partire dalle ore 18 presenterà insieme a Bruno Di Marino sei suoi lavori, tutti realizzati tra 2014 e 2015.

«Tra il 2005 e il 2008 ha realizzato corto, medio e lungometraggi presentati in diverse rassegne. Nel 2011 Magog (o epifania del barbagianni) viene proiettato a Bergamo e l’anno successivo in vari festival, tra cui la 48a Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. Il lungometraggio Ecce Ubu (2012) è stato proiettato in diverse gallerie d’arte, dello stesso anno è Kaputt/Katastrophe (2012), cortometraggio che ha partecipato in concorso a Cinemazero (Trento), Avvistamenti (Bisceglie) e Sorsi Corti (Palermo). Nel 2013 Ferri ha completato, insieme a Claudio Casazza, Habitat, ritratto del famoso regista bresciano Franco Piavoli. Questo omaggio che Avvistamenti gli dedica, include solo lavori degli ultimi due anni – prodotti come sempre da Lab80 – tra cui Curzio e Marzio (2014) e Una società di servizi (2015)».

Ma sono anche altri gli autori nostrani presenti ad Avvistamenti nella sezione “Made in Italy”, in programma mercoledì 30 dicembre alle ore 21.30, a cominciare dal duo composto da Fabio Scacchioli (Teramo, 1979) e Vincenzo Core (Giulianova, 1982), che collaborano insieme dal 2009.

La loro ricerca si concentra sulla relazione immagine/suono, e sui concetti di “audiovisione” e “cinema espanso”. Il duo – che realizza film, video, installazioni, live performance – hanno partecipato a diversi festival in Italia e nel mondo (Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Torino Film Festival, BFI London Film Festival, tra gli altri) ricevendo numerosi riconoscimenti.

Ignazio Fabio Mazzola (Bari, 1980) nei suoi video e nelle performance indaga una condizione corporea ed esistenziale che oscilla tra la narrazione biografica e la dimensione collettiva. Nel 2009 ha esposto le prime opere grafiche e negli anni successivi ha partecipato a numerose mostre collettive. Nel 2013 il Museo Pascali di Polignano a Mare gli ha dedicato una Project Room. Nel 2014 e nel 2015 ha partecipato al Milano Film Festival e al festival Filmmaker.
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Salvatore Insana (Oppido Mamertina, 1984) ha creato nel 2011 con l’attrice e performer Elisa Turco Liveri la compagnia di ricerca DEHORS/AUDELA, con la quale ha realizzato opere videoteatrali, progetti di ricerca audiovisiva, installazioni urbane e percorsi d'indagine fotografica, workshop sperimentali. Sulla via dell’inutile come non appartenenza all’idea di arte come impegno sociale, ha portato avanti la sua ricerca tra immagini in movimento, fotografia e altre forme di revisione ed erosione dell’immaginario, in lotta sulla soglia tra lirismo visivo, dissoluzione dell’orizzonte più didascalico degli eventi e ricombinazione dei codici e delle strutture linguistiche.


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