martedì 22 maggio 2012

Fall On Us, And Hide Us_Greta Alfaro


FALL ON US, AND HIDE US
Greta Alfaro
a cura di Alba Braza Boïls


Inaugurazione giovedì 31 maggio, ore 21

dal 31 maggio al 15 luglio 2012


Spazio Vault
orario dal martedì al venerdì dalle 15:30 alle 19:30


Spazio Vault presenta per la prima volta in Italia Fall On Us, And Hide Us, mostra personale di Greta Alfaro, artista spagnola attualmente residente a Londra.

Greta Alfaro, che in precedenza aveva già presentato il suo lavoro presso Spazio Vault in occasione della collettiva Saber estar. Il potere ipnotico della dominazione, anche questa curata da Alba Braza Boïls, propone in questo caso un progetto completo composto da un video e tre fotografie che vanno a comporre, seguendo un percorso preciso, un autentico sguardo neobarocco sul tema della vanitas e memento mori.

Fall On Us, And Hide Us (Cadete sopra di noi e nascondeteci), titolo ripreso dal sesto capitolo del libro dell'Apocalisse, evidenzia la presenza di elementi iconografici rivisitati attraverso nuovi media. Si tratta di una ricerca che attualizza una serie di tematiche costanti nel contesto della storia dell’arte e che tenta di dar vita ad un barocco latente nella nostra cultura contemporanea, considerandola come un ottimo esempio in cui rintracciare connessioni solitamente nascoste tra le immagini della quotidianità da cui siamo sempre circondati e la cultura barocca

Il video inizia con uno spazio in penombra che si configura come un balletto di luci stroboscopiche che illuminano la scena al ritmo di una melodia elettronica. Le luci, dirette e controllate come stabilito dal tenebrismo barocco, vanno a definire l'interno di una chiesa in rovina della quale a poco a poco andiamo a riconoscere i sorprendenti elementi che lo compongono. Anche la disposizione formale del video stesso ci riporta inevitabilmente alla pittura, in questo caso a quella del primo rinascimento, dal momento che l'interno della chiesa appare in perfetta prospettiva mediante le linee che collegano lo spazio in cui si colloca l'altare, le pareti della navata e la successione degli archi di volta e che vanno a convergere verso un unico punto di fuga. Ciò che una volta era una tela adesso è uno schermo.

La staticità del cupo tenebrismo barocco, coi suoi movimenti suggeriti e congelati, viene sostituita, schiacciata dal movimento del video, dalle riprese del brano registrato che lentamente attraverso luci intermittenti va a generare questo spazio interno in rovina, abbandonato e con un cumulo di ossa in primo piano.

Fall On Us, And Hide Us #3 prevede la presenza di un altare sul quale è disposto un agnello scuoiato, fresco, coi muscoli tesi e rosati che ricorda le prime nature morte olandesi di Pieter Aertsen, di Frans Snyders o di Pieter Cornelisz che rappresentano animali macellati o il Bue squartato di Rembrandt fino ad arrivare a Francis Bacon. Un agnello dai toni apocalittici, allo stesso modo del caprone (Fall On Us, And Hide Us #2) che cammina sul monte di ossa come un diavolo che evoca congreghe di streghe e regni dell'orrore.






FALL ON US, AND HIDE US
Greta Alfaro
Curated by Alba Braza Boïls

Opening: Thursday, May 31 at 9 pm.
May 31 – July 15, 2012

Spazio Vault
Tuesday – Friday, 15.30 – 19.30


Spazio Vault is pleased to present Fall On Us, And Hide Us, the first solo exhibition in Italy by the London-based, Spanish artist Greta Alfaro.

Alfaro, whose work was seen before at Spazio Vault in the group exhibition Saber estar. Il potere ipnotico della dominazione, also curated by Alba Braza Boïls, is now showing a complete suite of work comprising a video and three photos which, in consonance with her wider practice, proffers an authentic neo-Baroque gaze on the imaginary of the vanitas and death.

Fall On Us, And Hide Us, a title taken from chapter six of the Apocalypse, engages with a number of iconographic elements visited anew through new media. In fact, this body of research returns to and updates themes that run throughout the discourse of the history of art, breathing new life into the Baroque underlying our culture and exemplifying how one can uncover the normally concealed connections between the everyday images that surround us today and the culture of the Baroque

The video opens with a space in darkness that gradually takes shape as a dance of strobe lighting brings the scene into focus to the rhythm of an electronic melody. Handled in consonance with the guiding principles of Baroque tenebrism, the lighting slowly reveals the interior of a church in ruins as, little by little, we start to recognise its characteristic elements. The very formal arrangement of the video inevitably speaks to burgeoning Renaissance painting as the interior of the church takes to flight towards a vanishing point of perfect perspective in the surrounds of the altar by means of the lines marking the walls of the nave and the succession of the vault’s side arches. What was once a canvas is now a screen.

The staticness of the Baroque tenebrist canvas, with its implied and frozen movements, is now replaced—or displaced—by the movement of the video, by the recorded film which, to the rhythm of the intermittent lighting, slowly but surely gives way to the emergence of an abandoned interior space in ruins, featuring a pile of bones in the foreground.

Fall On Us, And Hide Us #3 shows an altar on which a freshly flayed lamb is lying, its smooth pink muscles bringing to mind early Flemish still lifes by Pieter Aertsen, Frans Snyders and Pieter Cornelisz which depicted slaughtered animals, as well as Rembrandt’s Flayed Ox or indeed the work of Francis Bacon. An equally apocalyptic lamb that resonates with the Billy goat (Fall On Us, And Hide Us #2) that gambols on the mound of bones, or the devil that conjures up covens of witches and reigns of terror.

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Amalia Di Lanno