MUSEO FOTOGRAFIA POLITECNICO DI BARI
LABORATORIO "PROCESSI VISIVI" presenta:
Incontro con LISETTA CARMI E GIOVANNA CALVENZI
"Le cinque vite di Lisetta Carmi"
Sabato 20 Aprile ore 10,30 Aula Magna Attilio Alto - Campus universitario - Via E. Orabona n. 4 70125 Bari
Intervengono:
Lisetta Carmi Fotografa e Musicista
Giovanna Calvenzi scrittrice storica della fotografia, photo editor
Nicola Costantino Magnifico Rettore Politecnico di Bari
Pio Meledandri Direttore Museo Fotografia Politecnico di Bari
Cosmo Laera Docente di Fotografia Accademia Belle Arti Brera
“Cercavo la verità delle persone, la verità della vita delle persone. Uno è sempre alla ricerca della verità, sempre, fino a quando ha la forza per vivere e ha la forza per ricercare … l’anima è sempre in cammino, sempre, non si ferma mai …” (Alessia Venditti, intervista a Lisetta Carmi, Cisternino, 18 ottobre 2010)
Sono queste parole di Lisetta Carmi, classe 1924, ebrea, fotografa free lance, pianista, concertista, fondatrice dell’ Ashram di Cisternino e pittrice, che racchiudono il senso unico e profondo della propria ricerca personale, tesa alla scoperta della verità, supportata per quasi un ventennio dal medium fotografico.
Ed è questa donna unica, dalle molteplici sfaccettature che Giovanna Calvenzi, dottore in Lettere, Storico di Fotografia e photo editor, racconta nelle pagine del recente volume edito da Bruno Mondadori, dal titolo “Le cinque vite di Lisetta Carmi”.
Lisetta Carmi e Giovanna Calvenzi saranno presenti a Bari per testimoniare un percorso di vita straordinario, in grado di scompaginare i canoni della fotografia in voga negli anni ’60 e ’70 de La Dolce Vita felliniana, del Paparazzismo di Secchiaroli e del reportage d’assalto.
Lisetta Carmi palesa nel proprio lavoro un costante disinteresse per il dato scandalistico e per l’olimpo delle celebrità italiane; suo unico e immutabile intento è l’indagine introspettiva e un’ intima ricerca dell’ essenza propria ed altrui. Le fotografie dell’artista nascono dalla necessità di indagare l’animo umano e la sempreverde voglia di riscatto del ruolo femminile. Questo fa del lavoro della fotografa genovese un esempio eccellente di fotografia sociale in Italia.
La sua “vita fotografica” comincia con un viaggio in Puglia nel 1960, con un’ Agfa Silette sottobraccio, alla scoperta della comunità ebraica insediata nel territorio di Sannicandro Garganico. Da qui in poi, l’alternanza di riconoscimenti ed incomprensioni artistiche da parte della critica, delle testate giornalistiche e dei lettori, sarà una costante del percorso creativo di Lisetta Carmi.
Nel 1966 vince il famoso Premio Niépce per il reportage sul poeta Ezra Pound, realizzato, lo stesso anno a Sant’ Ambrogio di Rapallo; nel 1972, il suo lavoro su I Travestiti del vecchio ghetto ebraico di Genova, momento di massima compartecipazione tra l’origine religiosa della fotografa e quel retaggio antichissimo di sofferenza di cui ella spesso parla, suscita grande imbarazzo tra i librai ma la rende nota al grande pubblico; del 1978 è Acque di Sicilia, edito da Dalmine e premiato a Lipsia, un colorato omaggio alla realtà isolana, con un intervento di Leonardo Sciascia; tra gli altri, si segnalano gli scatti dei grandi viaggi tra Sardegna, Israele, Amsterdam, Belfast e America Latina.
La prima donna in Italia a fotografare un parto in “presa diretta”, a raccontare la miseria dei portuali genovesi, l’ artista accomunata a grandi fotografe quali Diane Arbus e Nan Goldin, nel 1976 incontra il maestro induista Babaji, lo riconosce come il suo maestro da sempre, lo immortala in migliaia di meravigliose fotografie ed abbandona successi e riconoscimenti ottenuti in quasi vent’anni di fotografia, per fondare l’Ashram, centro spirituale per la riflessione e la purificazione delle menti, a Cisternino.
Lisetta Carmi risiede oggi in Puglia, terra “sacra”, eletta come stabile residenza da circa quarant’anni.
Bari aprile 2013 Alessia Venditti * per il Museo della Fotografia
* laureata in Beni Culturali, presso l'Università degli Studi del Salento A.A. 2010/2011 in Storia e Tecnica della Fotografia con la tesi: Nella solitudine e nella meraviglia, la vita fotografica di Lisetta Carmi. Relatrice Antonella Russo.
http:// museofotografiapoliba.blogs pot.it/
http://www.poliba.it/ index.php/it/component/ content/article/ 233-centri-di-ateneo/ 298-museo-della-fotografia. html
https://www.facebook.com/ museo.fotografia?fref=ts
LABORATORIO "PROCESSI VISIVI" presenta:
Incontro con LISETTA CARMI E GIOVANNA CALVENZI
"Le cinque vite di Lisetta Carmi"
Sabato 20 Aprile ore 10,30 Aula Magna Attilio Alto - Campus universitario - Via E. Orabona n. 4 70125 Bari
Intervengono:
Lisetta Carmi Fotografa e Musicista
Giovanna Calvenzi scrittrice storica della fotografia, photo editor
Nicola Costantino Magnifico Rettore Politecnico di Bari
Pio Meledandri Direttore Museo Fotografia Politecnico di Bari
Cosmo Laera Docente di Fotografia Accademia Belle Arti Brera
“Cercavo la verità delle persone, la verità della vita delle persone. Uno è sempre alla ricerca della verità, sempre, fino a quando ha la forza per vivere e ha la forza per ricercare … l’anima è sempre in cammino, sempre, non si ferma mai …” (Alessia Venditti, intervista a Lisetta Carmi, Cisternino, 18 ottobre 2010)
Sono queste parole di Lisetta Carmi, classe 1924, ebrea, fotografa free lance, pianista, concertista, fondatrice dell’ Ashram di Cisternino e pittrice, che racchiudono il senso unico e profondo della propria ricerca personale, tesa alla scoperta della verità, supportata per quasi un ventennio dal medium fotografico.
Ed è questa donna unica, dalle molteplici sfaccettature che Giovanna Calvenzi, dottore in Lettere, Storico di Fotografia e photo editor, racconta nelle pagine del recente volume edito da Bruno Mondadori, dal titolo “Le cinque vite di Lisetta Carmi”.
Lisetta Carmi e Giovanna Calvenzi saranno presenti a Bari per testimoniare un percorso di vita straordinario, in grado di scompaginare i canoni della fotografia in voga negli anni ’60 e ’70 de La Dolce Vita felliniana, del Paparazzismo di Secchiaroli e del reportage d’assalto.
Lisetta Carmi palesa nel proprio lavoro un costante disinteresse per il dato scandalistico e per l’olimpo delle celebrità italiane; suo unico e immutabile intento è l’indagine introspettiva e un’ intima ricerca dell’ essenza propria ed altrui. Le fotografie dell’artista nascono dalla necessità di indagare l’animo umano e la sempreverde voglia di riscatto del ruolo femminile. Questo fa del lavoro della fotografa genovese un esempio eccellente di fotografia sociale in Italia.
La sua “vita fotografica” comincia con un viaggio in Puglia nel 1960, con un’ Agfa Silette sottobraccio, alla scoperta della comunità ebraica insediata nel territorio di Sannicandro Garganico. Da qui in poi, l’alternanza di riconoscimenti ed incomprensioni artistiche da parte della critica, delle testate giornalistiche e dei lettori, sarà una costante del percorso creativo di Lisetta Carmi.
Nel 1966 vince il famoso Premio Niépce per il reportage sul poeta Ezra Pound, realizzato, lo stesso anno a Sant’ Ambrogio di Rapallo; nel 1972, il suo lavoro su I Travestiti del vecchio ghetto ebraico di Genova, momento di massima compartecipazione tra l’origine religiosa della fotografa e quel retaggio antichissimo di sofferenza di cui ella spesso parla, suscita grande imbarazzo tra i librai ma la rende nota al grande pubblico; del 1978 è Acque di Sicilia, edito da Dalmine e premiato a Lipsia, un colorato omaggio alla realtà isolana, con un intervento di Leonardo Sciascia; tra gli altri, si segnalano gli scatti dei grandi viaggi tra Sardegna, Israele, Amsterdam, Belfast e America Latina.
La prima donna in Italia a fotografare un parto in “presa diretta”, a raccontare la miseria dei portuali genovesi, l’ artista accomunata a grandi fotografe quali Diane Arbus e Nan Goldin, nel 1976 incontra il maestro induista Babaji, lo riconosce come il suo maestro da sempre, lo immortala in migliaia di meravigliose fotografie ed abbandona successi e riconoscimenti ottenuti in quasi vent’anni di fotografia, per fondare l’Ashram, centro spirituale per la riflessione e la purificazione delle menti, a Cisternino.
Lisetta Carmi risiede oggi in Puglia, terra “sacra”, eletta come stabile residenza da circa quarant’anni.
Bari aprile 2013 Alessia Venditti * per il Museo della Fotografia
* laureata in Beni Culturali, presso l'Università degli Studi del Salento A.A. 2010/2011 in Storia e Tecnica della Fotografia con la tesi: Nella solitudine e nella meraviglia, la vita fotografica di Lisetta Carmi. Relatrice Antonella Russo.
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Amalia di Lanno