The Format – Contemporary
Culture Gallery è lieta di presentare il primo solo show di Mustafa
Sabbagh a Milano a cura di Guido Cabib. Opening 14 Maggio 2013 ore
19.00 .
Mustafa Sabbagh , presenta per la prima volta a Milano una sua personale , con opere di grande formato e medio formato ovale, di cui alcune inedite, appositamente prodotte per il suo solo show ed un video.
Mustafa , attraverso un sapiente uso della ritrattistica e dei paesaggi, mette in scena un etica creativa delle relazioni amorose.
Si è tentati di qualificare il suo lavoro come autobiografico , date le numerose allusioni dell’artista alla propria vita , ma questa idea appare incompleta. Nelle sue immagini, non racconta la storia di un individuo, ma quelle di una coppia, di una coabitazione amorosa. L’incontro e l’unione (tutti i dittici); la conoscenza dell’altro (i ritratti); la vita in comune (le nature morte); la separazione, l’assenza, l’abbandono, che include tutte le immagini dei paesaggi. Nella sua globalità, le immagini di Mustafa Sabbagh, si articolano proprio intorno a un progetto autobiografico, ma è una autobiografia condivisa, che stimola in chi le osserva, una relazione intima.
Attraverso l’uso , quasi costante nei suoi ritratti, di costumi di ogni epoca (tale pratica è frutto di una laison, professionale ed intellettuale, con la creatività di Simone Valsecchi ) , gli stessi vengono risemantizzati . I costumi divengono feconde occasioni visive, per intraprendere avventure linguistiche. Propone diverse ipotesi di ri-sacralizzazione. Elabora un estetica del post Sublime: il suo è un sublime tormentato,ansioso ed affascinante. Acquisisce bustini seicenteschi, pezzi di scarpe, guanti di lattice, gorgiere ed accessori di tutti i generi, per far nascere sintassi inattese. Recupera materie povere, per evocare angosce. Utilizza scarti per ironizzare sulla civiltà dei consumi. Tratta “i costumi e gli abiti” come un epidermide da aggredire e sceneggiare. Nelle sue immagini si accumulano detriti: li enfatizza, li mimetizza, li contamina. Nei mondi che costruisce , gli oggetti sono parte integrante del linguaggio, e l’uno e l’altro sono considerati vettori di relazioni con l’Altro. Certo , questo riciclaggio, costituisce anche una scelta estetica: dimostra che le strutture artistiche non si limitano mai a un gioco di significazioni; ma l’essenziale resta quest’orizzonte di fusione , al quale mira Sabbagh, questa esigenza di armonia e coabitazione che abbraccia anche il suo rapporto con la storia dell’arte.
Nell’osservare le immagini dei landscape, dei notturni, delle spiagge, delle foreste, dei cieli e delle nebbie, ed anche dei suoi nudi, ci troviamo di fronte ad espressioni pure dell’assenza dell’Altro, ma anche a momenti di pura astrazione fisica e mentale, perché Mustafa si concentra su emozioni inconsce.
Si potrebbe obbiettare che l’artista gioca in questo caso su emozioni facili ; che nulla è più comune, ma quel che importa è ciò che si fa di questo tipo di emozioni ; verso cosa le dirige , come l’artista le organizza fra loro e con quali intenzioni.
Quando ci si trova difronte alle immagini di Mustafa, la contemporaneità si appalesa in tutta la sua fragilità e violenza, con nostalgie, lacerazioni, e drammi, ma anche di fronte al desiderio dell’abbandono, del silenzio e della crescita interiore.
“ L’immagine occidentale, naturalmente, è quel tableau, quella raffigurazione e composizione, bella in sé, che deriva dall’istituzionalizzazione
della prospettiva e della raffigurazione drammatica alle origini
dell’arte occidentale moderna, con Raffaello, Durer, Bellini e gli altri
ben noti maestri. E’ conosciuta come combinazione di dono divino,
grande abilità, profondità d’emozioni e ingegnosa pianificazione; gioca
con la nozione di spontaneità, di inaspettato. Il creatore di immagini
magistrale pianifica ogni cosa in anticipo, ma è sicuro che , a dispetto
di tutta la preparazione, il risultato sarà qualcosa di fresco, mobile,
leggero e affascinante.” Jeff Wall
The Format - Contemporary Culture Gallery : Via G.E. Pestalozzi 10,int 32. Milano
Accompagnano la mostra tre brevi testi di Antonio Mancinelli, Caporedattore
Hearst Magazines Italia
Mustafa Sabbagh nasce ad Amman (Giordania) e studia architettura all'Università di Venezia.
Formatosi a Londra come assistente di Richard Avedon, nel 2007 collabora con la prestigiosa Central Saint Martins College of Art and Design. Pubblica diversi lavori in numerose testate tra le quali Arena, The Face, Vogue Italia, l'Uomo Vogue, Rodeo, Gasby, Front, Kult, Sport & Street. Dal 2004, partecipa a diversi progetti editoriali e espositivi (Bread & Butter, Berlino, 2004; Human Game e Welcome TO MY HOUSE, Firenze, 2006; Lee jeans book, Berlino 2008).
Ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici ed in gallerie ,in Italia ed all’estero, tra le quali: 2009 - Like us, celebrating Tina Modotti, Arte Fiera, Bologna, curata da Valerio Dehò; Swimming in blue air ,wrong weather gallery , Porto, Portogallo curata da Rui Carvalho da Silva; 2011 - Personale Budapest, Ungheria -the gallery MONOLITH artspace by ZOLTAN + Contemporary Art Fondation San Francisco; Genesis Bac-Barcelona Barcelona ,galleria H2OMás; 2012 - It's time to say goodbye , Napoli, CHANGING ROLE - MOVE OVER GALLERY; Alis volat propris ,WE*DO Gallery in Bangkok, Thailand ; Memorie Liquide: Ferrara,Gallery of Modern and Contemporary Art of the Museum Giovanni Boldini ; Hidden Souls: Mustafa Sabbagh e Simone Valsecchi, Ferrara - Slam Jam ,Deep Inside : Dissociations, CACT (CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TICINO), Svizzera; Sublimation and Separation: Mustafa Sabbagh e Christian Zucconi - Wrong Weather - Gallery, Porto, Portogallo; 2013 – Love, Galleria melepere , Verona; Itinere, MUSTAFA SABBAGH | DRUSILLA FOER | SARA BENCINI a cura di Antonio Budetta e Federica Cirri, Aria Art Gallery, Firenze; Facelessness at the MuseumsQuartier Wien. Opening: June 27 , Vienna; La Nuit de l’images, Musée de l'Elysée –Svizzera 27 et 28 juin 2013; köPFE und: ANOTHER WAY OF PORTRAY ,MACT/CACT Arte Contemporanea Ticino,Svizzera June 29th 2013 - August 25th 2013, Svizzera; IL CORPO SOLITARIO. L'AUTOSCATTO NELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA Mostra a cura di Mario Casanova, MACT/CACT Arte Contemporanea Ticino,Svizzera.
- Documentario SKY ARTE HD TV su Mustafa Sabbagh
in onda il 07gennaio 2013
http://arte.sky.it/video/ mustafa-sabbagh-foto-a-fior -di-pelle/
Mustafa Sabbagh , presenta per la prima volta a Milano una sua personale , con opere di grande formato e medio formato ovale, di cui alcune inedite, appositamente prodotte per il suo solo show ed un video.
Mustafa , attraverso un sapiente uso della ritrattistica e dei paesaggi, mette in scena un etica creativa delle relazioni amorose.
Si è tentati di qualificare il suo lavoro come autobiografico , date le numerose allusioni dell’artista alla propria vita , ma questa idea appare incompleta. Nelle sue immagini, non racconta la storia di un individuo, ma quelle di una coppia, di una coabitazione amorosa. L’incontro e l’unione (tutti i dittici); la conoscenza dell’altro (i ritratti); la vita in comune (le nature morte); la separazione, l’assenza, l’abbandono, che include tutte le immagini dei paesaggi. Nella sua globalità, le immagini di Mustafa Sabbagh, si articolano proprio intorno a un progetto autobiografico, ma è una autobiografia condivisa, che stimola in chi le osserva, una relazione intima.
Attraverso l’uso , quasi costante nei suoi ritratti, di costumi di ogni epoca (tale pratica è frutto di una laison, professionale ed intellettuale, con la creatività di Simone Valsecchi ) , gli stessi vengono risemantizzati . I costumi divengono feconde occasioni visive, per intraprendere avventure linguistiche. Propone diverse ipotesi di ri-sacralizzazione. Elabora un estetica del post Sublime: il suo è un sublime tormentato,ansioso ed affascinante. Acquisisce bustini seicenteschi, pezzi di scarpe, guanti di lattice, gorgiere ed accessori di tutti i generi, per far nascere sintassi inattese. Recupera materie povere, per evocare angosce. Utilizza scarti per ironizzare sulla civiltà dei consumi. Tratta “i costumi e gli abiti” come un epidermide da aggredire e sceneggiare. Nelle sue immagini si accumulano detriti: li enfatizza, li mimetizza, li contamina. Nei mondi che costruisce , gli oggetti sono parte integrante del linguaggio, e l’uno e l’altro sono considerati vettori di relazioni con l’Altro. Certo , questo riciclaggio, costituisce anche una scelta estetica: dimostra che le strutture artistiche non si limitano mai a un gioco di significazioni; ma l’essenziale resta quest’orizzonte di fusione , al quale mira Sabbagh, questa esigenza di armonia e coabitazione che abbraccia anche il suo rapporto con la storia dell’arte.
Nell’osservare le immagini dei landscape, dei notturni, delle spiagge, delle foreste, dei cieli e delle nebbie, ed anche dei suoi nudi, ci troviamo di fronte ad espressioni pure dell’assenza dell’Altro, ma anche a momenti di pura astrazione fisica e mentale, perché Mustafa si concentra su emozioni inconsce.
Si potrebbe obbiettare che l’artista gioca in questo caso su emozioni facili ; che nulla è più comune, ma quel che importa è ciò che si fa di questo tipo di emozioni ; verso cosa le dirige , come l’artista le organizza fra loro e con quali intenzioni.
Quando ci si trova difronte alle immagini di Mustafa, la contemporaneità si appalesa in tutta la sua fragilità e violenza, con nostalgie, lacerazioni, e drammi, ma anche di fronte al desiderio dell’abbandono, del silenzio e della crescita interiore.
“ L’immagine occidentale, naturalmente, è quel tableau, quella raffigurazione e composizione, bella in sé, che deriva dall’istituzionalizzazione
The Format - Contemporary Culture Gallery : Via G.E. Pestalozzi 10,int 32. Milano
Accompagnano la mostra tre brevi testi di Antonio Mancinelli, Caporedattore
Hearst Magazines Italia
Mustafa Sabbagh nasce ad Amman (Giordania) e studia architettura all'Università di Venezia.
Formatosi a Londra come assistente di Richard Avedon, nel 2007 collabora con la prestigiosa Central Saint Martins College of Art and Design. Pubblica diversi lavori in numerose testate tra le quali Arena, The Face, Vogue Italia, l'Uomo Vogue, Rodeo, Gasby, Front, Kult, Sport & Street. Dal 2004, partecipa a diversi progetti editoriali e espositivi (Bread & Butter, Berlino, 2004; Human Game e Welcome TO MY HOUSE, Firenze, 2006; Lee jeans book, Berlino 2008).
Ha partecipato a numerose mostre in spazi pubblici ed in gallerie ,in Italia ed all’estero, tra le quali: 2009 - Like us, celebrating Tina Modotti, Arte Fiera, Bologna, curata da Valerio Dehò; Swimming in blue air ,wrong weather gallery , Porto, Portogallo curata da Rui Carvalho da Silva; 2011 - Personale Budapest, Ungheria -the gallery MONOLITH artspace by ZOLTAN + Contemporary Art Fondation San Francisco; Genesis Bac-Barcelona Barcelona ,galleria H2OMás; 2012 - It's time to say goodbye , Napoli, CHANGING ROLE - MOVE OVER GALLERY; Alis volat propris ,WE*DO Gallery in Bangkok, Thailand ; Memorie Liquide: Ferrara,Gallery of Modern and Contemporary Art of the Museum Giovanni Boldini ; Hidden Souls: Mustafa Sabbagh e Simone Valsecchi, Ferrara - Slam Jam ,Deep Inside : Dissociations, CACT (CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA TICINO), Svizzera; Sublimation and Separation: Mustafa Sabbagh e Christian Zucconi - Wrong Weather - Gallery, Porto, Portogallo; 2013 – Love, Galleria melepere , Verona; Itinere, MUSTAFA SABBAGH | DRUSILLA FOER | SARA BENCINI a cura di Antonio Budetta e Federica Cirri, Aria Art Gallery, Firenze; Facelessness at the MuseumsQuartier Wien. Opening: June 27 , Vienna; La Nuit de l’images, Musée de l'Elysée –Svizzera 27 et 28 juin 2013; köPFE und: ANOTHER WAY OF PORTRAY ,MACT/CACT Arte Contemporanea Ticino,Svizzera June 29th 2013 - August 25th 2013, Svizzera; IL CORPO SOLITARIO. L'AUTOSCATTO NELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA Mostra a cura di Mario Casanova, MACT/CACT Arte Contemporanea Ticino,Svizzera.
- Documentario SKY ARTE HD TV su Mustafa Sabbagh
in onda il 07gennaio 2013
http://arte.sky.it/video/
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Amalia di Lanno