La
Fondazione inaugura la sua nuova sede nei pressi della Darsena dei Navigli,
adiacente agli archivi e allo studio dell'artista, con la mostra "Una
scrittura sconcertante". L'esposizione, curata da Flaminio Gualdoni,
documenta la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro, attraverso 28 rilievi
in piombo, argento, bronzo e alcuni disegni.
comunicato
stampa
a cura di
Flaminio Gualdoni
Due gli appuntamenti espositivi per il 2013: dal 10 aprile al 30 giugno la mostra che documenta la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro. E dopo l’estate, una rassegna dedicata a Enrico Baj e al suo ruolo da protagonista nel dibattito artistico negli anni ’50 e ’60.
Martedì 9 aprile 2013, la Fondazione Arnaldo Pomodoro inaugurerà la sua nuova sede di Milano, in via Vigevano 9.
Il primo evento ospitato nella struttura, adiacente agli archivi della Fondazione e allo studio dell’artista, sarà la mostra “Una scrittura sconcertante”. Arnaldo Pomodoro. Opere 1954-1960, in programma dal 10 aprile al 30 giugno 2013. L’esposizione, curata da Flaminio Gualdoni, documenterà la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro, attraverso ventotto rilievi in piombo, argento, bronzo e alcuni disegni. Trasferitosi a Milano nel 1954, l’artista inizia a tessere le sue trame segniche in rilievo creando situazioni visive al limite tra bidimensione e tridimensione.
L’influenza intellettuale di Klee, che si definiva “astratto con qualche ricordo”, si avverte nel passo lirico e nella filigrana naturale tipici di Pomodoro di quel tempo, esplicitati da titoli in cui si dice di “orizzonte”, “situazione vegetale”, “estensione vegetale”, “paesaggio”. Questo è il percorso che lo conduce alla consapevolezza del segno astratto come cellula plastica, caratteristico di tutta la sua straordinaria vicenda successiva. Accompagna la rassegna il primo numero dei Quaderni della Fondazione.
A questa iniziativa seguirà, dopo l’estate, una mostra dedicata a Enrico Baj che ne analizzerà non solo il ruolo primario nel dibattito artistico degli anni ’50 e ’60, che lo vede fondare il Movimento nucleare, concepire riviste come “Il Gesto” e redigere manifesti cruciali come Contro lo stile, ma anche porsi come interlocutore attivo, in particolare tramite i rapporti con Edouard Jaguer e il gruppo “Phases”, della grande avanguardia internazionale, da Marcel Duchamp a Man Ray, da Asger Jorn a Guy Debord.
Collocata nei pressi della Darsena dei Navigli, la Fondazione Arnaldo Pomodoro agirà come vero e proprio centro culturale, proponendo mostre, incontri, conferenze, presentazioni di libri, concerti.
La vicinanza tra gli ambienti configura un polo artistico di grande suggestione, che tra i cortili antichi dei Navigli salda ancor più la contiguità tra il luogo dove la scultura di Pomodoro nasce e quello in cui la Fondazione ne documenta e promuove l’attività, ponendosi contemporaneamente come luogo di studio e di confronto intorno ai temi e alle figure dell’avanguardia contemporanea.
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02 36 755 700 - fax 02 36 755 703
press1@clponline.it; www.clponline.it
Inaugurazione 9 aprile
Fondazione Arnaldo Pomodoro
Vicolo Lavandai 2/a (ingresso da Via Vigevano 9), Milano
Orari: dal mercoledì al venerdì, dalle 16 alle 19
Ingresso libero
Due gli appuntamenti espositivi per il 2013: dal 10 aprile al 30 giugno la mostra che documenta la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro. E dopo l’estate, una rassegna dedicata a Enrico Baj e al suo ruolo da protagonista nel dibattito artistico negli anni ’50 e ’60.
Martedì 9 aprile 2013, la Fondazione Arnaldo Pomodoro inaugurerà la sua nuova sede di Milano, in via Vigevano 9.
Il primo evento ospitato nella struttura, adiacente agli archivi della Fondazione e allo studio dell’artista, sarà la mostra “Una scrittura sconcertante”. Arnaldo Pomodoro. Opere 1954-1960, in programma dal 10 aprile al 30 giugno 2013. L’esposizione, curata da Flaminio Gualdoni, documenterà la prima stagione creativa di Arnaldo Pomodoro, attraverso ventotto rilievi in piombo, argento, bronzo e alcuni disegni. Trasferitosi a Milano nel 1954, l’artista inizia a tessere le sue trame segniche in rilievo creando situazioni visive al limite tra bidimensione e tridimensione.
L’influenza intellettuale di Klee, che si definiva “astratto con qualche ricordo”, si avverte nel passo lirico e nella filigrana naturale tipici di Pomodoro di quel tempo, esplicitati da titoli in cui si dice di “orizzonte”, “situazione vegetale”, “estensione vegetale”, “paesaggio”. Questo è il percorso che lo conduce alla consapevolezza del segno astratto come cellula plastica, caratteristico di tutta la sua straordinaria vicenda successiva. Accompagna la rassegna il primo numero dei Quaderni della Fondazione.
A questa iniziativa seguirà, dopo l’estate, una mostra dedicata a Enrico Baj che ne analizzerà non solo il ruolo primario nel dibattito artistico degli anni ’50 e ’60, che lo vede fondare il Movimento nucleare, concepire riviste come “Il Gesto” e redigere manifesti cruciali come Contro lo stile, ma anche porsi come interlocutore attivo, in particolare tramite i rapporti con Edouard Jaguer e il gruppo “Phases”, della grande avanguardia internazionale, da Marcel Duchamp a Man Ray, da Asger Jorn a Guy Debord.
Collocata nei pressi della Darsena dei Navigli, la Fondazione Arnaldo Pomodoro agirà come vero e proprio centro culturale, proponendo mostre, incontri, conferenze, presentazioni di libri, concerti.
La vicinanza tra gli ambienti configura un polo artistico di grande suggestione, che tra i cortili antichi dei Navigli salda ancor più la contiguità tra il luogo dove la scultura di Pomodoro nasce e quello in cui la Fondazione ne documenta e promuove l’attività, ponendosi contemporaneamente come luogo di studio e di confronto intorno ai temi e alle figure dell’avanguardia contemporanea.
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02 36 755 700 - fax 02 36 755 703
press1@clponline.it; www.clponline.it
Inaugurazione 9 aprile
Fondazione Arnaldo Pomodoro
Vicolo Lavandai 2/a (ingresso da Via Vigevano 9), Milano
Orari: dal mercoledì al venerdì, dalle 16 alle 19
Ingresso libero
Fonte: www.undo.net
Segnala:
Amalia di Lanno