Dal 19 gennaio al 26 maggio 2013, Palazzo Zabarella di Padova sarà teatro di un eccezionale evento dedicato a Giuseppe De Nittis (1846-1884). 120 capolavori
provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e
francesi costituiranno il percorso espositivo della più importante
mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura
dell’Ottocento europeo.
La rassegna, curata da Emanuela Angiuli e Fernando Mazzocca, è
promossa dalla Fondazione Bano di Padova e dalla Fondazione Antonveneta,
ed è un’ulteriore tappa del progetto decennale sulla pittura
dell’Ottocento italiano, che in passato ha già rivolto l’attenzione, tra
gli altri, su Hayez, Boldini, Signorini, i Macchiaioli, il Simbolismo
in Italia.
Per Federico Bano, presidente della Fondazione la mostra “è una nuova occasione per comunicare, ancora una volta, al grande pubblico i risultati più aggiornati della ricognizione storica e critica dell’Ottocento italiano inserito in un contesto internazionale”.
Prendendo avvio da quanto emerso dalla rassegna che, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, il Petit Palais di Parigi ha riservato all’artista, l’iniziativa segnerà una svolta negli studi e nella valorizzazione internazionale del pittore pugliese, grazie anche al recupero di lavori non presenti in quella occasione, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri assenti dall’Italia da molto tempo, come quelli che appartengono al ciclo delle vedute londinesi.
Per Federico Bano, presidente della Fondazione la mostra “è una nuova occasione per comunicare, ancora una volta, al grande pubblico i risultati più aggiornati della ricognizione storica e critica dell’Ottocento italiano inserito in un contesto internazionale”.
Prendendo avvio da quanto emerso dalla rassegna che, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, il Petit Palais di Parigi ha riservato all’artista, l’iniziativa segnerà una svolta negli studi e nella valorizzazione internazionale del pittore pugliese, grazie anche al recupero di lavori non presenti in quella occasione, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri assenti dall’Italia da molto tempo, come quelli che appartengono al ciclo delle vedute londinesi.
Le opere arriveranno dalle maggiori istituzioni francesi, tra
cui il Petit Palais di Parigi, il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée
des Beaux-Arts di Reims, e dai più importanti musei e gallerie
pubbliche italiane: oltre alla Pinacoteca De Nittis di Barletta, che
possiede la straordinaria raccolta di dipinti rimasti nell’atelier
dell’artista dopo la sua morte precoce, l’elenco dei prestatori può
contare sull’apporto della Pinacoteca Provinciale “C. Giaquinto” di
Bari, della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, delle
Raccolte Frugone di Genova, della Galleria d’Arte Moderna di Milano, del
Museo di Capodimonte di Napoli, della Galleria d’Arte Moderna Ricci
Oddi di Piacenza, del Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna
di Trieste, della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro
di Venezia. Incisivo è stato il contributo di prestigiose raccolte
private, di storici collezionisti di De Nittis, da cui provengono i
dipinti meno noti, capolavori assoluti riproposti al pubblico in questa
occasione.
La statura internazionale di De Nittis, il più grande insieme a Boldini degli Italiens de Paris,
si deve al fatto che ha saputo reggere il confronto con Manet, Degas e
con gli Impressionisti con cui ha condiviso, pur nella diversità del
linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della
pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi, nel
raggiungimento di quell’autonomia dell’arte che sta alla base della
modernità. E come i francesi, ha affrontato gli stessi temi: il
paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna,
catturata nel caso di De Nittis nelle strade delle due metropoli che
erano in quegli anni le grandi capitali dell’arte e della mondanità:
Parigi e Londra.
Non mancherà, all’interno del percorso espositivo, ordinato
in sezioni cronologiche, un approfondimento sul periodo di formazione di
De Nittis, avvenuta a Napoli. È qui che s’immedesima nella
natura, trasponendo sulla tela quella che chiamava l’atmosfera
diversamente identificata secondo il mutare delle stagioni e delle ore
del giorno. Come ebbe modo di scrivere lo stesso artista nel suo
Taccuino di memorie, “A volte, felice, restavo sotto gli improvvisi
acquazzoni. Perché, credetemi, l’atmosfera io la conosco bene; e l’ho
dipinta tante volte. Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e
del cielo nella loro intima natura”.
Appartengono a un soggiorno a Napoli, dove ritornò spesso anche dopo
il trasferimento a Parigi, le vedute del Vesuvio, per lo più tavolette e
tele di piccole dimensioni, che compongono uno straordinario reportage
pittorico, realizzato con un procedimento quasi fotografico, che non ha
confronti nella pittura italiana dell’epoca.
La mostra metterà in rilievo il suo stile unico e inconfondibile, capace come pochi di riflettere lo spirito del tempo,
colto da un osservatorio privilegiato come era quello di Parigi, tra la
fine del Secondo Impero e i nuovi fasti mondani della Terza Repubblica.
Nell’immaginario collettivo convivono una Parigi e una Londra di De
Nittis, assolutamente diverse da quelle di altri pittori del tempo. Tra
il 1864 e il 1884, l’artista ha rappresentato attraverso una serie di
capolavori, che saranno visibili a Padova, i luoghi privilegiati della
mitologia del “moderno”. Nella sua straordinaria avventura pittorica, De
Nittis riusciva continuamente a catturare motivi, sia dalla natura
ritratta en plein air – dalle campagne della Puglia, alle pendici del
Vesuvio, alle rive della Senna e del Tamigi – sia dalla vita che
scorreva frenetica lungo i boulevard o gioiosa nei parchi e nei santuari
della mondanità come gli ippodromi o il celebre salotto della
principessa Matilde.
Il catalogo dell’esposizione – pubblicato da Marsilio editori -,
grazie anche alla ricomposizione attraverso testimonianze eccellenti
come le memorie stesse del pittore e il famoso Journal dell’amico Edmond
de Goncourt della fortuna critica dell’artista, approfondirà le ragioni
del suo successo nell’ambito mercato internazionale dell’arte e del
grande collezionismo, ma anche nella sfera di una mondanità esclusiva,
quando, in virtù del suo fascino e della sua capacità di intrattenere,
la sua casa parigina diventò il punto d’incontro di intellettuali e
artisti, come Zola, Oscar Wilde, Daudet, Dumas figlio, i Goncourt,
Manet, Degas.
DE NITTIS
Padova, Palazzo Zabarella
19 gennaio – 26 maggio 2013
Padova, Palazzo Zabarella
19 gennaio – 26 maggio 2013
Orario mostra
Tutti i giorni 9.30 – 19.00
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Chiuso il lunedì non festivo
Tutti i giorni 9.30 – 19.00
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Chiuso il lunedì non festivo
Biglietti
intero € 12.00; ridotto € 9.00; ridotto speciale € 6.00; gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), guide autorizzate di Padova, giornalisti con tesserino, accompagnatore di visitatore diversamente abile
intero € 12.00; ridotto € 9.00; ridotto speciale € 6.00; gratuito per bambini fino ai 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), guide autorizzate di Padova, giornalisti con tesserino, accompagnatore di visitatore diversamente abile
Visite guidate
gruppi € 110.00
scolaresche € 50.00
gruppi € 110.00
scolaresche € 50.00
Consulta il sito
Informazioni:
Palazzo Zabarella
Via San Francesco, 27 Padova
Tel: 049.8753100
info@palazzozabarella.it
prenotazioni@palazzozabarella.it
Informazioni:
Palazzo Zabarella
Via San Francesco, 27 Padova
Tel: 049.8753100
info@palazzozabarella.it
prenotazioni@palazzozabarella.it
Immagine:
Giuseppe De Nittis
Figura di donna, 1880 Olio su tela, cm. 79×38 Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis (foto Pierluigi Siena, Roma)
Giuseppe De Nittis
Figura di donna, 1880 Olio su tela, cm. 79×38 Barletta, Pinacoteca Giuseppe De Nittis (foto Pierluigi Siena, Roma)
PADOVA
A PALAZZO ZABARELLA
DAL 19 GENNAIO AL 26 MAGGIO 2013
LA PIÙ IMPORTANTE MOSTRA MAI REALIZZATA SU
GIUSEPPE DE NITTIS
L’esposizione
presenterà 120 capolavori di uno dei protagonisti assoluti
dell’Ottocento europeo, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri
assenti dall’Italia da molto tempo.
Dal 19
gennaio al 26 maggio 2013, Palazzo Zabarella di Padova sarà teatro di un
eccezionale evento dedicato a Giuseppe De Nittis (1846-1884).
120 capolavori provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi
costituiranno il percorso espositivo della più importante mostra mai
realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento
europeo.
La rassegna, curata da
Emanuela Angiuli e Fernando Mazzocca, è promossa dalla Fondazione Bano
di Padova e dalla Fondazione Antonveneta, ed è un’ulteriore tappa del
progetto decennale sulla pittura dell’Ottocento italiano, che in passato
ha già rivolto l’attenzione, tra gli altri, su Hayez, Boldini,
Signorini, i Macchiaioli, il Simbolismo in Italia.
Per Federico Bano,
presidente della Fondazione la mostra “è una nuova occasione per
comunicare, ancora una volta, al grande pubblico i risultati più
aggiornati della ricognizione storica e critica dell’Ottocento italiano
inserito in un contesto internazionale”.
Prendendo avvio da
quanto emerso dalla rassegna che, tra la fine del 2010 e l’inizio del
2011, il Petit Palais di Parigi ha riservato all’artista, l’iniziativa
segnerà una svolta negli studi e nella valorizzazione internazionale del
pittore pugliese, grazie anche al recupero di lavori non presenti in
quella occasione, alcuni dei quali ignoti alla critica, altri assenti
dall’Italia da molto tempo, come quelli che appartengono al ciclo delle
vedute londinesi.
Le opere
arriveranno dalle maggiori istituzioni francesi, tra cui il Petit Palais
di Parigi, il Musée Carnavalet di Parigi, il Musée des Beaux-Arts di
Reims, e dai più importanti musei e gallerie pubbliche italiane: oltre
alla Pinacoteca De Nittis di Barletta, che possiede la straordinaria
raccolta di dipinti rimasti nell’atelier dell’artista dopo la sua morte
precoce, l’elenco dei prestatori può contare sull’apporto della
Pinacoteca Provinciale “C. Giaquinto” di Bari, della Galleria d’Arte
Moderna di Palazzo Pitti di Firenze, delle Raccolte Frugone di Genova,
della Galleria d’Arte Moderna di Milano, del Museo di Capodimonte di
Napoli, della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, del Civico
Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna di Trieste, della Galleria
Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia. Incisivo è stato
il contributo di prestigiose raccolte private, di storici collezionisti
di De Nittis, da cui provengono i dipinti meno noti, capolavori
assoluti riproposti al pubblico in questa occasione.
La statura internazionale di De Nittis, il più grande insieme a Boldini degli Italiens de Paris,
si deve al fatto che ha saputo reggere il confronto con Manet, Degas e
con gli Impressionisti con cui ha condiviso, pur nella diversità del
linguaggio pittorico, l’aspirazione a rivoluzionare l’idea stessa della
pittura, scardinando una volta per sempre la gerarchia dei generi, nel
raggiungimento di quell’autonomia dell’arte che sta alla base della
modernità. E come i francesi, ha affrontato gli stessi temi: il
paesaggio, il ritratto e la rappresentazione della vita moderna,
catturata nel caso di De Nittis nelle strade delle due metropoli che
erano in quegli anni le grandi capitali dell’arte e della mondanità:
Parigi e Londra.
Non mancherà,
all’interno del percorso espositivo, ordinato in sezioni cronologiche,
un approfondimento sul periodo di formazione di De Nittis, avvenuta a
Napoli. È qui che s’immedesima nella natura, trasponendo sulla tela
quella che chiamava l’atmosfera diversamente identificata
secondo il mutare delle stagioni e delle ore del giorno. Come ebbe modo
di scrivere lo stesso artista nel suo Taccuino di memorie, “A
volte, felice, restavo sotto gli improvvisi acquazzoni. Perché,
credetemi, l’atmosfera io la conosco bene; e l’ho dipinta tante volte.
Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell’aria e del cielo nella loro
intima natura”.
Appartengono a un
soggiorno a Napoli, dove ritornò spesso anche dopo il trasferimento a
Parigi, le vedute del Vesuvio, per lo più tavolette e tele di piccole
dimensioni, che compongono uno straordinario reportage pittorico,
realizzato con un procedimento quasi fotografico, che non ha confronti
nella pittura italiana dell’epoca.
La mostra metterà
in rilievo il suo stile unico e inconfondibile, capace come pochi di
riflettere lo spirito del tempo, colto da un osservatorio privilegiato
come era quello di Parigi, tra la fine del Secondo Impero e i nuovi
fasti mondani della Terza Repubblica.
Nell’immaginario
collettivo convivono una Parigi e una Londra di De Nittis, assolutamente
diverse da quelle di altri pittori del tempo. Tra il 1864 e il 1884,
l’artista ha rappresentato attraverso una serie di capolavori, che
saranno visibili a Padova, i luoghi privilegiati della mitologia del
“moderno”. Nella sua straordinaria avventura pittorica, De Nittis
riusciva continuamente a catturare motivi, sia dalla natura ritratta en plein air
– dalle campagne della Puglia, alle pendici del Vesuvio, alle rive
della Senna e del Tamigi – sia dalla vita che scorreva frenetica lungo i
boulevard o gioiosa nei parchi e nei santuari della mondanità come gli ippodromi o il celebre salotto della principessa Matilde.
Il catalogo dell’esposizione – pubblicato da Marsilio editori -, grazie anche alla ricomposizione attraverso testimonianze eccellenti come le memorie stesse del pittore e il famoso Journal
dell’amico Edmond de Goncourt della fortuna critica dell’artista,
approfondirà le ragioni del suo successo nell’ambito mercato
internazionale dell’arte e del grande collezionismo, ma anche nella
sfera di una mondanità esclusiva, quando, in virtù del suo fascino e
della sua capacità di intrattenere, la sua casa parigina diventò il
punto d’incontro di intellettuali e artisti, come Zola, Oscar Wilde,
Daudet, Dumas figlio, i Goncourt, Manet, Degas.
Padova, ottobre 2012
DE NITTIS
Padova, Palazzo Zabarella
19 gennaio – 26 maggio 2013
Mostra promossa da
Fondazione Bano
Fondazione Antonveneta
In collaborazione con
Pinacoteca “Giuseppe De Nittis”- Comune di Barletta
Presidente Fondazione Bano
Federico Bano
Recapiti sede
Palazzo Zabarella
Via San Francesco, 27
35121 Padova
Informazioni e prenotazioni
tel. 049.8753100
Orario mostra
Tutti i giorni 9.30 – 19.00
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)
Chiuso il lunedì non festivo
Biglietti
intero
€ 12.00; ridotto € 9.00; ridotto speciale € 6.00; gratuito per bambini
fino ai 5 anni compiuti (non in gruppo scolastico), guide autorizzate
di Padova, giornalisti con tesserino, accompagnatore di visitatore
diversamente abile
Prenotazione
€ 1.00 a persona (obbligatoria per gruppi e scolaresche)
Visite guidate
gruppi € 110.00
scolaresche € 50.00
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
tel. 02 36 755 700 – fax 02 36 755 703
Comunicato stampa e immagini su www.clponline.it
Fonte:
Segnala:
Amalia Di Lanno