sabato 28 luglio 2012

OZIO


ART and ARS GALLERY si ripresenta con la consolidata formula di promozione di nuovi e consolidati artisti contemporanei coordinati da giovani e brillanti curatori. In questa occasione un affiatato gruppo, curato da Lorenzo Madaro, racconterà, attraverso dipinti, installazioni e fotografie, il controverso tema dell'ozio. Vernissage alle 20
Artisti:
Hernàn Chavar
Francesco Cuna
Salvatore Masciullo
Giovanni Matteo
Fabio Mazzola
Emanuele Puzziello
Patrizia Emma Scialpi
Francesca Speranza
Domenico Ventura
Zweisamkeit

Sinossi:

OZIO

Dieci nomi riflettono negli spazi di Art and Ars Gallery di Galatina attorno a questo tema delle declinazioni plurime, attraverso le propensioni dei numerosi linguaggi che si stemperano con il genius loci. Pare strano parlare di un tale rapporto con il territorio in un momento di grandi alterazioni, confronti e sollecitazioni che vengono da più aree e che probabilmente se da una parte attirano interesse e iniettano legittime dinamiche globali, dall’altra mettono a rischio temperamenti visivi e percettivi legati a uno specifico luogo della geografia emozionale di ognuno.
Non è sicuramente il caso dei dieci artisti coinvolti per questa mostra di Art and Ars, che conferma difatti il suo leme e la sua volontà di confronto con gli artisti del territorio, anche con coloro che qui si sono stabiliti (anche solo idealmente) o che da questa terra sono partiti alla ricerca di altre istanze. Hernàn Chavar, Francesco Cuna, Salvatore Masciullo, Giovanni Matteo, Fabio Mazzola, Emanuele Puzziello, Patrizia Emma Scialpi, Francesca Speranza, Domenico Ventura e Zweisamkeit si sono così ritrovati a riflettere, talvolta insieme, attorno alle declinazioni di ozio, con opere concepite ad hoc o con lavori già compiuti che ben si prestano alle medesime riflessioni plurali che riguardano la stessa pratica artistica intesa anche come processo operativo. Ozio può anche esprimere un distacco, un allontanamento più o meno frenetico rispetto alle logiche dell’attuale sistema dell’arte globalizzato. Può quindi diventare allegoria di un processo e di un’attenzione solitaria, periferica e riflessiva che si propone all’interno di dinamiche che sanno però divenire corali.

Lorenzo Madaro

Segnala:
Amalia Di Lanno