domenica 27 novembre 2011

Esther Stocker_In defence of Free Forms



Inaugurazione: martedì 6 dicembre 2011 alle ore 18.30


Sede mostra: OREDARIA Arti Contemporanee

Via Reggio Emilia, 22-24 - 00198 ROMA

Apertura: dal martedì al sabato: 10-13 e 16-19.30

Fino al 12 febbraio 2012.


Dopo Destino Comune, l’installazione ambientale allestita al MACRo – Museo d’Arte

Contemporanea di Roma - e realizzata in collaborazione con OREDARIA Arti Contemporanee,

Esther Stocker torna a Roma con la sua prima personale presso gli spazi espositivi di

OREDARIA.

La ricerca artistica della Stocker è da sempre incentrata sullo studio delle leggi legate alla

percezione visiva utilizzate però non come mera trasposizione grafica dei loro postulati su tela

o nelle installazioni, bensì come strumenti da sfruttare per allargare la portata comunicativa

delle sue opere.

Come afferma l’artista, “anche se di solito non lo sappiamo abbiamo aspettative di forme,

aspettiamo che si comportino in modo prevedibile. Personalmente sono affascinata dal modo in cui

riconosciamo queste aspettative solo quando non sono soddisfatte.”

Esther Stocker

In Defence of Free Forms

In Defence of Free Forms, titolo di questa sua personale, risulta quindi essere una

dichiarazione di intenti che, in modo efficace, racchiude una riflessione sulla sua intera

carriera e, allo stesso tempo, rappresenta un avanzamento sperimentale delle proprie

soluzioni artistiche.

Cosa sono le forme libere? L’artista ne dà una risposta con le installazioni presenti

in questa mostra in cui vengono anche esposti nuovi lavori su tela che rappresentano

uno sviluppo delle sue più note dinamiche espressive. Dalle superfici bidimensionali

l’artista passa con coerenza concettuale e formale alle installazioni ambientali.

Lo spazio principale della galleria è caratterizzato dall’installazione In Defence of Free

Forms – part 1. I vari elementi conducono l’occhio verso il punto di fuga centrale del

corridoio. Le linee sono però frammentate e in alcuni punti si agglomerano a formare

forme più o meno definite.

Queste linee possiedono quindi una libertà rispetto all’ordine geometrico che il nostro

occhio si aspetterebbe da esse. Ci permettono così di cogliere nuove letture dello spazio.

Il graduale diramarsi dei frammenti presenti in questa installazione conduce alle opere

su tela. Sono presentati dei lavori del 2010 e 2011 e una selezione di nuovissime tele che

la Stocker espone per la prima volta in pubblico. Queste ultime sono efficaci prove della

ricerca sulle forme libere che ha portato l’artista ad un importante e ulteriore sviluppo

formale delle sue griglie rese, ora, completamente libere dalle precedenti strutture.

Sul fondo della terza navata l’installazione a parete In Defence of Free Forms – part 3

risulta, invece, come importante testimone del passaggio fra le due e le tre dimensioni,

procedimento che sta alla base dell’operato artistico della Stocker.

Completa il progetto di mostra In Defence of Free Forms - part 2 dove un’accurata

organizzazione di fili neri spazializzano il titolo della mostra. Le forme libere presenti

sulle tele di nuova produzione trovano una loro possibile derivazione da quelle che

visivamente si creano in quest’opera ambientale dove il linguaggio scritto si fa struttura

spaziale.

Gli spazi e gli ambienti creano pensieri. È proprio questa la finalità principale del lavoro

della Stocker, la ricerca di come la sperimentazione legata all’utilizzo della geometria e i

suoi sovvertimenti formali possano generare nuovi stimoli visivi, esperienze esistenziali

e una libertà d’interpretazione connessa alla nostra immaginazione personale.

Esther Stocker è nata a Silandro (Bolzano) nel 1974, attualmente vive e lavora a Vienna (Austria).

Dopo i diplomi presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna e l’Accademia di Brera di Milano, ha proseguito

gli studi all’Art Center College of Design di Pasadena (California, USA). Vincitrice del Preis der Stadt

Wien nel 2009 e dell’Otto-Mauer-Preis nel 2004, i suoi lavori sono stati esposti in numerose gallerie

tra Europa e Stati Uniti. Tra le mostre più recenti si segnalano: “Destino Comune” al MACRO di Roma

(2011), “La solitudine dell’opera (Blanchot)” alla Galleria Studio 44 di Genova (2010), le esposizioni

presso la Galerie Krobath di Vienna e Berlino e la Wannieck Gallery di Brno e le collettive “Abstraction/

Quotidien” presso il Centre d’art Passerelle di Brest (2011), “Originalfunktional. Zeitgenössisches

KünstlerInnenmobiliar aus der Wiener Werk-Stadt” alla Wiener Art Foundation di Vienna (2010) e

“Cella. Strutture di emarginazione e disciplinamento” al Complesso Monumentale di San Michele

a Ripa Grande, Roma (2009). Esther Stocker ha preso parte a numerose collettive presso importanti

spazi istituzionali internazionali, tra i quali ricordiamo il Center for Contemporary Non-Objective Art

di Brussels, il MUMOK - “Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien” di Vienna, la Wiener Art

Foundation di Vienna, il Museion di Bolzano, l’IVAM - “Institut Valencià d’Art Modern” di Valencia,

il Vasarely Múzeum di Budapest, l’Essel Museum di Klosterneuburg, l’SCA - “Sydney College of the

Arts” di Sydney, la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, il Centro per l’Arte Contemporanea

Luigi Pecci di Prato, il Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis di Bregenz e il Victorian Arts Center

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Amalia Di Lanno