domenica 5 giugno 2016

DIALOGHI di Pierpaolo Lista

Pierpaolo Lista_Fare silenzio_stampa inkjet su carta cotone_cm110x150

Sabato 11 giugno 2016 alle ore 18.00 presso la Sala delle Esposizioni Fornace Falcone_Cilento Outlet Village, sarà inaugurata la mostra "DIALOGHI" di Pierpaolo Lista a cura di Ilaria Tamburro. La mostra fa parte della rassegna culturale "MATERIE2".

Sala delle Esposizioni Fornace Falcone_Cilento Outlet Village - SS 18, Eboli, Salerno
Dialoghi/Dialogues
a cura di Ilaria Tamburro

La parola è il segno attraverso cui il pensiero determina il mondo, un codice che esprime e costituisce le basi di un processo dialogico con l’altro da sé. Come nel linguaggio verbale anche in quello visivo, elementi minimi di senso compongono una struttura capace non solo di tradurre la realtà sensibile ma anche di dare forma ai concetti e agli stati della coscienza attraverso un procedimento semiotico. Le fotografie di Pierpaolo Lista sono, infatti, preposizioni linguistiche che non documentano la realtà tangibile ma ne mostrano una ideale, costruita in modo originale ed inconsueto e sempre in rapporto dialettico con ciò che gli è estraneo. Le fotoscritture si articolano in un complesso sistema di segni di luce che, come un codice stenografico, composto di linee e forme geometriche, si imprime sulla carta cotone. L’artista presenta aide mémoire, promemoria immaginifici del pensiero, testi luminosi ma anche orme di idee fugaci, effimere come i “teatrini” che le compongono: oggetti quasi incorporei, tanto duttili quanto fragili, perfettamente simmetrici alla caducità del mondo tangibile. Il filo di ferro, la carta, la stoffa e il legno diventano entità minime di un teorema il cui comune denominatore è la memoria, intesa come capacità di registrare informazioni e di richiamarle sotto forma di ricordo. Nei “fotoconcetti” (così come sono definiti da Gillo Dorfles) Lista ricrea quindi ambienti della mente in cui, sebbene ne siano evidenti le tracce, manca la figura umana e si rivelano strutture oggettuali che rinviano a situazioni reali, accadimenti storici e alla memoria collettiva ma gli stessi frammenti visivi delineano anche un’immagine interiore che viene tracciata da chi scrive e ridisegnata da chi la legge. Ogni singolo lavoro è infatti un dispositivo trialogico che coinvolge l’artista, lo spazio e l’osservatore, facendo di quest’ultimo l’elemento indispensabile per il compimento dell’opera. Il pubblico completa così l’evento immaginifico decriptando il gioco linguistico suggerito dall’artista e assegnando un nome e una funzione logica a quelle esili forme che si materializzano grazie all’ effetto della prospettiva e delle ombre, figure incerte che diventano un dispositivo di sconfinamento del discorso e che pongono l’interlocutore nella condizione di stravolgerne il senso e di cadere in un calembour. A questo punto neanche il titolo dell’opera scioglie il fraintendimento, non risolve la riflessione messa in campo da Pierpaolo Lista aprendo, piuttosto, nuove prospettive di dialogo.

Pierpaolo Lista (Salerno, 1977) si è diplomato al Liceo Artistico di Eboli. Vive a Paestum e lavora tra Napoli e Milano. Il vetro è l’unico supporto della pittura di Pierpaolo Lista. L’artista capovolge il dettato operativo del dipingere – lavora cioè, sul retro della lastra vitrea. Tanto il disegno che il colore affiorano, con questa tecnica particolare, come apparizioni imprevedibili, sicché ogni immagine – anche la più elementare – acquista uno spessore, non di “matericità”, ma di memoria. Se da una parte la pittura di Lista si presenta tecnicamente unica nel suo genere, le sue fotografie, che si collocano in continuità con il suo approccio pittorico, rappresentano, d’altro canto, un mondo difficilmente imitabile. Questo perché Lista progetta, di volta in volta, piccoli teatri, microcoreografie che fanno da leitmotiv allo scatto fotografico.

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