giovedì 9 giugno 2016

Sculptures by Alessandro Rizzi_Book Launch


Venerdì 17 giugno 2016 dalle ore 19:30 alle ore 21:00

Planar è lieta di presentare Sculptures di Alessandro Rizzi. Sculptures è un instant book (distribuito da kairosbooks) le cui fotografie sono state scattate in poche ore a Washington il 13 dicembre 2014, più precisamente durante la manifestazione di protesta sui diritti civili avvenuta nella capitale dopo le morti e gli scontri di Ferguson. Un altro dato importante di questo lavoro è il presupposto emotivo che ha portato l’autore alla decisione di partire per Washington DC: il suo rapporto con una donna afro-americana. Il corpo di lavoro dovrebbe essere quindi abnegato ad un preciso referente spazio temprale (peraltro un evento politico), e un presupposto d’innesco del lavoro molto intimo ma, nonostante ciò, l’autore riesce ad operare una sorta di liberazione da questi due forti elementi in gioco. Rizzi ci restituisce un lavoro tagliente e paradigmatico sulla società americana in toto, e sul significato di una manifestazione politica figlia del suo tempo e organica al suo prescritto copione, gioca con i frammenti e le crepe di quello che potrebbe essere un appuntamento epocale per la lotta della comunità nera ma che non ci appare come tale: le sculture in gioco in questo evento sono contenute in uno scenario più grande che prevede la loro presenza ed il loro contributo come attori uniti ma anche soli. Questa sorta di debolezza strutturale dell’elemento umano non si manifesta in ciò che è ritratto nelle foto che appare sempre plastico e strutturato, ma anzi vive in questo paradosso visuale, a testimonianza di una lontananza nell’unione, di una fragilità pur nell’essere sempre solidi, strutturati e plastici di ognuno di noi.

“Non mi sarei mai immaginato di partire per andare a fotografare un singolo giorno di una manifestazione. E ancora oggi sento questa sorpresa, ma volevo essere presente alla più grande manifestazione dei diritti degli afroamericani dai tempi di Martin Luther King Jr. C’è stata una miccia, che ha fatto deflagrare un fortissimo senso di fratellanza verso un gruppo umano, etnico, e quella miccia è stata una storia d’amore con una ragazza afroamericana (nata in Italia ma di padre Americano) e all’epoca delle violenze di Ferguson mi sono chiesto che cosa potevo fare per rendere testimonianza di fatti molto gravi che stavano avvenendo e, allo stesso tempo, mostrare la mia vicinanza alla persona che amavo.” Alessandro Rizzi



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