martedì 4 marzo 2014

WEEK END AL MUSEO DEL VIOLINO: 8 E 9 MARZO 2014


WEEK END AL MUSEO DEL VIOLINO: 8 E 9 MARZO 2014

Domenica mattina la violinista Cecilia Ziano suona lo Stradivari “Clisbee”
Al pianoforte Alice Baccalini. Musiche di Bach, Beethoven e Schumann

Sabato terzo appuntamento con la liuteria del ‘900
con l’inaugurazione della mostra “Giuseppe Fiorini e la scuola bolognese”

Cremona, marzo 20104Domenica 9 marzo alle ore 11.00 l’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona sarà il palcoscenico di un concerto straordinario con la violinista Cecilia Ziano, uno dei migliori talenti forgiati da Salvatore Accardo e dall’Accademia di Alto Perfezionamento Walter Stauffer, che suonerà lo Stradivari “Clisbee” del 1669.
Il violino è stato donato alla città di Cremona da Evelyn e Herbert Axelrod e oggi può essere ammirato al Museo del Violino. Il violino “Clisbee” 1669 appartiene al primo periodo della produzione stradivariana, in cui sono evidenti gli insegnamenti di Nicolò Amati, erede della dinastia di costruttori che a metà del Cinquecento segnò una svolta nella storia della liuteria, ma già emerge la forte personalità del giovane Antonio Stradivari.
In programma brani di Bach, Beethoven e Schumann, tra gli esempi più significativi del repertorio violinistico tra Settecento e Ottocento, affidati all’esecuzione di Cecilia Ziano al violino e di Alice Baccalini al pianoforte.
Il concerto di domenica 9 marzo è il secondo appuntamento della rassegna “L’eredità di Nicolò Amati”, un programma di concerti in mattinée domenicale (biglietto 10 euro), che fino a giugno condurrà tutti gli appassionati alla scoperta dei protagonisti della liuteria cremonese della seconda metà del Seicento con gli strumenti di Amati, Guarneri, Stradivari e Rugeri, esposti nel Museo del Violino.

Sabato 8 marzo è in programma il terzo appuntamento della rassegna "Liutai italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del Violino", dedicata agli “eredi” di Stradivari.
La scuola felsinea tra Otto e Novecento è protagonista della mostra “Giuseppe Fiorini e la liuteria bolognese” allestita fino a venerdì 11 aprile in una sala del Museo del Violino. Per l’inaugurazione, alle ore 10,45 di sabato 8 marzo, in programma un faccia a faccia con Roberto Regazzi, storico e costruttore egli stesso, che accompagnerà il pubblico alla scoperta della liuteria bolognese: nel corso dei secoli la Città emiliana è stata centro e crocevia di grandi personalità artistiche e musicali, che hanno permesso il fiorire di un artigianato liutario d’eccellenza. Se la tradizione liutaria della città emiliana affonda le proprie radici nel medioevo, in epoca moderna il capostipite è Raffaele Fiorini, che ha divulgato la sua tecnica eccellente a discepoli quali Augusto Pollastri, Cesare e Oreste Candi, Giuseppe Fiorini e Armando Monterumici. Più recente, ma altrettanto importante, è stato il contributo dato alla tradizione locale da parte di Otello Bignami.
Un legame particolare lega Cremona a Giuseppe Fiorini: nel 1920 acquistò dalla marchesa Paola Dalla Valle del Pomaro di Torino, forme, modelli, attrezzi e disegni utilizzati da Antonio Stradivari. Per battere un concorrente, dovette indebitarsi per una somma ingente, ma dieci anni dopo donò la collezione alla città di Cremona, con l'obbligo che fosse pubblicamente esposta e col proposito di fondare una scuola di liuteria.
Oggi questi reperti stradivariani si possono ammirare al Museo del Violino: una raccolta unica per interesse e importanza storica, che svela ai liutai di oggi i segreti di Stradivari. Fiorini stesso ne seppe far tesoro, realizzando strumenti di qualità eccellente, dove l’importante tradizione della scuola bolognese incontra la lezione cremonese in una sintesi di affascinante bellezza.


L’eredità di Nicolò Amati
Domenica 9 marzo, ore 11, Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona
Cecilia Ziano, violino (Antonio Stradivari Clisbee, 1669)
Alice Baccalini, pianoforte
Johann Sebastian Bach
Sonata IV BWV 1017
Ludwig van Beethoven
Sonata per violino e pianoforte in re maggiore, op. 12 n. 1
Robert Schumann
Sonata n. 2 “Grosse Sonate” per violino e pianoforte, op. 121
Posto unico Euro 10

Il programma affianca, alla piacevolezza dell’ascolto, una proposta di riflessione sull’evoluzione della tecnica e scrittura, soprattutto se applicata ad uno strumento che, in cinque secoli, subisce solo piccole modifiche. Una ricognizione tanto estesa, come quella dei brani in programma, può servire a ripensare il rapporto tra pertinenza stilistica, strumento ed esecutore, che, oggi, a seguito di ricerche musicologiche e organologiche, viene esaltato e consente agli interpreti nuove facoltà espressive.
La Sonata BWV 1017 di Johann Sebastian Bach, composta intorno al 1720, è poco successiva allo strumento “Clisbee”. La scrittura è modernissima, caratterizzata un concorso protagonistico di entrambi gli strumenti e da una definizione molto precisa, inconsueta all’epoca, della parte per tastiera.
La stessa volontà concertante emerge nella Sonata op. 12 n. 1 di Ludwig van Beethoven. Il brano si apre nel segno di un fluente Allegro quindi segue un garbato Andante con quattro variazioni, «di una simmetria strutturale e di un candore armonico che fanno pensare a Haydn» e, infine, uno spigliato Rondò, estroverso e musicalmente molto interessante.
Decisamente romantica la Sonata n. 2 op. 121 di Robert Schumann. Nei quattro tempi riflette una miriade di sogni, miraggi, illusioni e delusioni ed è ideale nella scrittura per i due strumenti. La drammaticità dei due movimenti esterni, entrambi in re minore, è contrastata dal carattere delle sezioni centrali, lo Scherzo con due Trii nel cui finale si profila la melodia del corale Gelobet seist du, lesu Christi, attribuito a Lutero.

Liutai Italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del Violino: la liuteria bolognese
“Giuseppe Fiorini e la bottega di Stradivari”
8 marzo – 11 aprile
Inaugurazione: sabato 8 marzo - ore 10.45 incontro con Roberto Regazzi
L'ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del Museo e nella giornata di sabato 8 marzo i visitatori potranno partecipare alla conferenza  ed all’audizione.



Informazioni 
Museo del Violino (tel. 0372.080.809)


pubblica:
Massimo Nardi