WEEK END AL MUSEO DEL VIOLINO: 8 E 9 MARZO 2014
Domenica mattina la violinista Cecilia Ziano suona lo
Stradivari “Clisbee”
Al pianoforte Alice Baccalini. Musiche di Bach, Beethoven e
Schumann
Sabato terzo appuntamento con la liuteria del ‘900
con l’inaugurazione della mostra “Giuseppe Fiorini e la scuola
bolognese”
Cremona, marzo
20104 – Domenica 9 marzo alle ore 11.00 l’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona sarà
il palcoscenico di un concerto
straordinario con la violinista Cecilia Ziano, uno dei migliori talenti
forgiati da Salvatore Accardo e dall’Accademia di Alto Perfezionamento Walter
Stauffer, che suonerà lo Stradivari “Clisbee” del 1669.
Il
violino è stato donato alla città di Cremona da Evelyn e Herbert Axelrod e oggi
può essere ammirato al Museo del Violino.
Il violino “Clisbee” 1669 appartiene al primo periodo della produzione
stradivariana, in cui sono evidenti gli insegnamenti di Nicolò Amati, erede
della dinastia di costruttori che a metà del Cinquecento segnò una svolta nella
storia della liuteria, ma già emerge la forte personalità del giovane Antonio
Stradivari.
In
programma brani di Bach, Beethoven e
Schumann, tra gli esempi più significativi del repertorio violinistico tra
Settecento e Ottocento, affidati all’esecuzione di Cecilia Ziano al violino e di Alice Baccalini al pianoforte.
Il
concerto di domenica 9 marzo è il secondo appuntamento della rassegna “L’eredità di Nicolò Amati”, un
programma di concerti in mattinée
domenicale (biglietto 10 euro), che fino a giugno condurrà tutti gli
appassionati alla scoperta dei protagonisti della liuteria cremonese della seconda metà del Seicento con gli strumenti
di Amati, Guarneri, Stradivari e Rugeri,
esposti nel Museo del Violino.
Sabato 8 marzo è in programma il terzo appuntamento della rassegna
"Liutai italiani del Novecento nelle collezioni del Museo del
Violino", dedicata agli “eredi” di Stradivari.
La scuola felsinea tra Otto e Novecento è
protagonista della mostra “Giuseppe
Fiorini e la liuteria bolognese” allestita fino a venerdì 11 aprile in una sala del Museo del Violino. Per
l’inaugurazione, alle ore 10,45 di
sabato 8 marzo, in programma un faccia a faccia con Roberto Regazzi, storico e costruttore egli stesso, che
accompagnerà il pubblico alla scoperta della liuteria bolognese: nel corso dei
secoli la Città emiliana è stata centro e crocevia di grandi personalità
artistiche e musicali, che hanno permesso il fiorire di un artigianato liutario
d’eccellenza. Se la tradizione liutaria della città emiliana affonda le proprie
radici nel medioevo, in epoca moderna il capostipite è Raffaele Fiorini, che ha divulgato la sua tecnica eccellente a
discepoli quali Augusto Pollastri, Cesare e Oreste Candi, Giuseppe Fiorini e
Armando Monterumici. Più recente, ma altrettanto importante, è stato il
contributo dato alla tradizione locale da parte di Otello Bignami.
Un legame
particolare lega Cremona a Giuseppe
Fiorini: nel 1920 acquistò dalla marchesa Paola Dalla Valle del Pomaro di
Torino, forme, modelli, attrezzi e
disegni utilizzati da Antonio Stradivari. Per battere un concorrente,
dovette indebitarsi per una somma ingente, ma dieci anni dopo donò la collezione alla città di Cremona,
con l'obbligo che fosse pubblicamente esposta e col proposito di fondare una
scuola di liuteria.
Oggi questi
reperti stradivariani si possono
ammirare al Museo del Violino: una raccolta unica per interesse e importanza
storica, che svela ai liutai di oggi i segreti di Stradivari. Fiorini stesso ne
seppe far tesoro, realizzando strumenti di qualità eccellente, dove
l’importante tradizione della scuola bolognese incontra la lezione cremonese in
una sintesi di affascinante bellezza.
L’eredità di Nicolò Amati
Domenica 9 marzo,
ore 11, Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino di Cremona
Cecilia
Ziano, violino (Antonio Stradivari Clisbee, 1669)
Alice
Baccalini, pianoforte
Johann
Sebastian Bach
Sonata IV BWV 1017
Ludwig
van Beethoven
Sonata per violino
e pianoforte in re maggiore, op. 12 n. 1
Robert
Schumann
Sonata n. 2 “Grosse
Sonate” per violino e pianoforte, op. 121
Posto
unico Euro 10
Il programma
affianca, alla piacevolezza dell’ascolto, una proposta di riflessione
sull’evoluzione della tecnica e scrittura, soprattutto se applicata ad uno
strumento che, in cinque secoli, subisce solo piccole modifiche. Una
ricognizione tanto estesa, come quella dei brani in programma, può servire a
ripensare il rapporto tra pertinenza stilistica, strumento ed esecutore, che,
oggi, a seguito di ricerche musicologiche e organologiche, viene esaltato e
consente agli interpreti nuove facoltà espressive.
La Sonata BWV 1017
di Johann Sebastian Bach, composta intorno al 1720, è poco successiva allo
strumento “Clisbee”. La scrittura è modernissima, caratterizzata un concorso
protagonistico di entrambi gli strumenti e da una definizione molto precisa,
inconsueta all’epoca, della parte per tastiera.
La stessa volontà
concertante emerge nella Sonata op. 12 n. 1 di Ludwig van Beethoven. Il brano
si apre nel segno di un fluente Allegro quindi segue un garbato Andante con
quattro variazioni, «di una simmetria strutturale e di un candore armonico che
fanno pensare a Haydn» e, infine, uno spigliato Rondò, estroverso e musicalmente
molto interessante.
Decisamente
romantica la Sonata n. 2 op. 121 di Robert Schumann. Nei quattro tempi riflette
una miriade di sogni, miraggi, illusioni e delusioni ed è ideale nella
scrittura per i due strumenti. La drammaticità dei due movimenti esterni,
entrambi in re minore, è contrastata dal carattere delle sezioni centrali, lo
Scherzo con due Trii nel cui finale si profila la melodia del corale Gelobet
seist du, lesu Christi, attribuito a Lutero.
Liutai Italiani del Novecento nelle
collezioni del Museo del Violino: la liuteria bolognese
“Giuseppe
Fiorini e la bottega di Stradivari”
8 marzo – 11 aprile
Inaugurazione: sabato 8 marzo - ore 10.45 incontro con Roberto Regazzi
L'ingresso alla mostra è incluso nel
biglietto del Museo e nella giornata di sabato 8 marzo i visitatori potranno
partecipare alla conferenza ed all’audizione.
Informazioni
Museo del Violino
(tel. 0372.080.809)
pubblica:
Massimo Nardi