martedì 8 marzo 2016

Andrea Pinchi. Levitas V/S Gravitas



ANDREA PINCHI • LEVITAS V/S GRAVITAS

GALLERIA NINNI ESPOSITO Arte Contemporanea
Via San Francesco d’Assisi, 26 • 1° Piano
70122 BARI
Tel. 080•5214904 347• 6754203
email: ninniespositoartgallery@gmail.com


Dopo il recente successo al Vittoriano di Roma con la doppia personale “Tra materia ed anima, tra memoria e tempo” con A.T. Anghelopoulos a cura di Claudio Strinati, Andrea Pinchi approda a Bari, alla storica Galleria di Ninni Esposito Arte Contemporanea, con la mostra “Levitas V/s Gravitas”, curata da Ninni Esposito con testo di Francesca Briganti.
La materia assume un’importanza determinante nelle opere di Andrea Pinchi, artista nato in una famiglia di celebri costruttori di organi da chiesa, il cui capolavoro si trova proprio in Puglia, nell’Aula Liturgica Padre Pio realizzata da Renzo Piano A San Giovanni Rotondo.

Il piombo è la materia centrale di questa mostra. Uno spazio denso, un elemento familiare antico. Carico di significati, pensieri, suggestioni, radici antiche, emblema di scelte, in un caos di tracce, segni, combustioni, solchi, sfregi, rattoppi, congiunzioni. Uno strumento transitorio. Un vettore tra passato e presente, utilizzato nella necessità incalzante di superare, attraverso l’espressione, il suo attributo costitutivo. Dagli anni di Piombo alle vicende familiari, Pinchi intesse le sue opere di riferimenti, di tradizioni, di inquietudini, di sussulti, di storie mitologiche. La sua è una ricerca per immagini, nel tentativo di riuscire a raffigurare, luci e ombre che attraversano la sua vita. Le sue opere risultano particolarmente intense , intellettuali, toccanti, armoniose. Costruzioni, toccate da un vento mistico. Pieghe, schegge stratificate, dove il soggetto artefice ne è parte non separabile.  Non ci sono figure umane. Rimangono solo frammenti, brandelli del passato, tasselli di piombo intrecciati che esprimono uno spessore poetico che aspira alla leggerezza. Opere, che spesso nascono da illuminazioni inattese che arrivano da una musica, da una poesia, da un’esperienza privata, dove il piombo si rivela l'unico materiale in grado di veicolare “il peso della sua storia”. L’unico modo di ritrovare l’origine, l’essenza dell’esistenza. Non esiste luogo fuori dall'arte. L'artista è l'opera e l'opera è il suo destino. Profondità e leggerezza qui sono parte di uno stesso gioco che vede nell’arte la possibilità di vivere e vedere come si vuole.




« La nobiltà dell'uomo, acquisita in cento secoli di prove e di errori, era consistita nel farsi signore della materia. Vincere la materia è comprenderla, e comprendere la materia è necessario per comprendere l'universo e noi stessi » (Il sistema periodico) Primo Levi La materia che Andrea Pinchi ha scelto per esprimere il suo universo è pesante, pulsa, è il Piombo. Uno spazio denso, un elemento familiare antico da cui costantemente attinge per il suo operare. Carico di significati, pensieri, storie con radici antiche, emblema di scelte, in un caos di tracce, segni, solchi, sfregi, rattoppi, congiunzioni. Uno “strumento” che attraversa i sentieri labirintici della sua vita e crea, un interferenza creativa, una connessione tra la tradizione di famiglia e le sue scelte politiche negli anni della contestazione.
Il Piombo una traccia immagazzinata dentro il suo corpo, nelle sue radici, idolo e incubo, virtù ipertrofica e febbre divorante, seduzione e oppressiva allucinazione. Agisce nelle sue opere come un vettore tra passato e presente e racconta il suo bisogno di condivisione, di libertà creativa, la sua voglia di comunicazione, perché “le idee più importanti vengono dalle cose” diceva Kiefer parlando proprio del piombo, attraverso un costante dialogo tra materia e memoria.
Il piombo nei suoi lavori è uno stato transitorio, il punto di partenza per un’ascesa, in una tensione spirituale tra materia e forma. Il suo altissimo peso specifico, la consistenza cedevole, il colore cinereo e i suoi riflessi opachi sono le qualità che hanno indicato nel piombo il parente terrestre del pianeta Saturno, astro dei malinconici. Una materia carica di suggestioni che da la possibilità di accesso a un’altra dimensione. Materiale ed immateriale, passato e presente, arte e vita, mito e storia. Andrea reinterpreta il piombo come materia viva, strumento d'indagine fatto di forme e colori, che riporta alla luce verità rimosse, un eco che si deposita negli interstizi dei suoi quadri e nelle sue sculture e che si muove nell’oscurità dell’istante, smaschera contraddizioni, scardina tabù consolidati, sollecitando decisioni e responsabilità. Per questo le sue opere risultano particolarmente intense, poetiche, intellettuali.
Spesso nascono da illuminazioni inattese che arrivano da una musica, da una poesia, da un’esperienza privata, da fremiti notturni. La sua scommessa: sfiorare ogni anima con la sua poetica, appropriarsi di motivi antichi, per decostruirli e proiettarli verso il futuro.
Andrea non ingabbia mai le sue fantasticherie in forme finite, risolte, chiuse, ma costruisce opere non compiute, aperte. Una genesi, un divenire, una trasformazione incessante. Acrobazie che saldano figurazione e lirismo. Ciò che gli interessa al di là del risultato è il processo.
Superfici che sembrano scomporsi, per fasi plastiche in cui entrano in collisione conscio e inconscio, territori incandescenti e confini solidificati. Cosmogonie, che generano vertigine. Costruzioni, toccate da un vento mistico, scalfite da pieghe che si assemblano in schegge e tasselli organici. Le lastre di piombo si increspano. Dense di ricordi, le materie si stratificano in un magma informale, segnato da energie sotterranee. Icone eterogenee acquistano spessore, accentuando il valore scultoreo della pittura. Gli elementi presi dalla tradizione, dalla cultura e dalla storia si fondono nel delirio della creazione e si legano al fatto vissuto. Fra terra e cielo, fra vita e storia, fra individuo e realtà, le distanze sono abolite. Per Andrea l’arte è una necessità, dove lui è l’opera e l'opera è il suo destino.
Francesca Briganti

Info Artista:

Orario: 10,30 - 13,00 / 17,30 - 20,30
lunedì mattina chiuso - festivi su appuntamento

vernissage: sabato 12 marzo 2016 ore 19,00
scheda di: Francesca Briganti in Galleria
curatore: Ninni Esposito
autore: Andrea Pinchi
genere: arte contemporanea, personale
Dal 12 marzo al 10 aprile 2016



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