martedì 11 ottobre 2011

ANTONIO NUNZIANTE - Paesaggi della luce






Genova, Palazzo Ducale - Loggia degli Abati

12 novembre 2011 - 22 gennaio 2012

info@nunzianteantonio.it - http://www.nunzianteantonio.com/

Si sta avvicinando il grande appuntamento di Genova con il Maestro Nunziante
Un'occasione imperdibile per ammirare le sue opere in un contesto importante




La mostra, a cura di Marco Goldin, raccoglie 40 opere inedite di Antonio Nunziante che hanno come soggetto l’esperienza del viaggio, declinato soprattutto nel suo aspetto di viaggio mentale, utopico.
Lo spazio dei quadri è una sorta di luogo-non luogo: non si riferisce a nessun sito preciso e riconoscibile, eppure nasce comunque dalle suggestioni della memoria. Una memoria che è reale e immaginata nello stesso tempo, le cui tracce sono testimoniate sulla tela e traducono un continuo intreccio di emozioni e apparizioni.
Sono tutti quadri (grandi oli su tela circa un metro per un metro) animato soprattutto dalle atmosfere del sogno, da paesaggi formati da vasti orizzonti in cui si può indovinare la trasparenza del mare, o la linea accennata delle colline avvolte nella foschia. Il vuoto – un vuoto apparente – diventa un elemento fondamentale dello spazio pittorico, l’accesso possibile alla sensazione, all’emozione che Nunziante desidera trasmettere attraverso il colore, gli strappi di una pittura libera, gestuale, materia, anche se sempre nell’ambito del figurativo.
All’interno di questi lavori può capitare d’incontrare delle figure – rare per la verità – che contribuiscono a confermare, nell’insieme, una visione metafisica, come la nave e l’uomo in Io sono il signore degli spazi vuoti e solitari, conosco bene il mio mondo come lo conosce il Sole.
Non è dunque il viaggio “raccontato”, ancorato a un luogo preciso, ma piuttosto il viaggio “evocato”, dove l’opera testimonia i luoghi possibili, le apparizioni di paesaggi idealizzati, le grandi atmosfere che possono ricordare la Venezia sprofondata di Turner o gli orizzonti misteriosi di Friedrich. Nunziante si muove all’interno di questa sapiente e ben calibrata “vaghezza” dando vita a scenari che, rispecchiando le risonanze e le emozioni dell’osservatore, si trasformano in occasione di viaggio interiore.



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