martedì 16 giugno 2015

Tre mostre

Capsoni conduce un'indagine sulla bellezza del corpo femminile. Le fotografie di Flavio Tecchio in 'Con un dito puntato verso il cielo' restituiscono un'immagine dell'India insolita. In 'Emotions. Reflection. Inside' la ricerca della fotografa Yulia Kompaniets parte dal nucleo centrale della fragilita' umana.


Fabrizio Capsoni
Females

Fabrizio Capsoni dal 2005 conduce una sua personale indagine che si focalizza sulla bellezza e la sensualità del corpo femminile: le eleganti curve, le morbide armonie, le vellutate riflettenze e la precisione delle forme sono indagate ed evidenziate da una originale ricerca delle ombre. I tagli di luce creano e modellano un’atmosfera suggestiva seducente dando la certezza che i corpi delle donne non siano esposti all’occhio dell’osservatore, ma che sia quest’ultimo a insinuarsi in un mondo femminile misterioso e di seducente armonia. Dice Capsoni: “Il mio obiettivo è di rappresentare con eleganza la sensualità del corpo femminile; non cercate di spiegare a parole queste immagini, gustatele e amatele in un volo di sensazioni”.

Fabrizio Capsoni è un fotografo di paesaggi, natura, reportage, viaggi, persone e grazie alle tecniche più attuali di stampa produce opere Fine Art a Colori e Bianco/Nero. Nasce a Milano e inizia la carriera negli anni 80 fotografando architetture di qualità, ville antiche e castelli. E’ un buon ritrattista ma non è un fotografo “commerciale” per il contrasto con la sua filosofia di immagini attraverso le quali deve comunque esprimere la propria visione artistica. Fabrizio Capsoni è infatti “figlio d’arte” di Aurelio Capsoni, il nonno, pittore e scultore, oltre che accademico di Brera nel primo novecento.

Nella ricerca del “bello” non potevano mancare le figure femminili con, appunto, la serie “Females” costantemente aggiornata e itinerante dal 2005. Seguono molti altri progetti ed esposizioni, i cui più rilevanti sono “Miss Carnival” , "Al Semaforo", “Beijing 2008”, “Stormi”. Dal 2013 inizia a curare mostre per altri artisti fotografi che seleziona per affinità e originalità. Scrive di fotografia e recensisce mostre su canali web.

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Flavio Tecchio
Con un dito puntato verso il cielo

Per molti fotografi il reportage fa rima con pellicola e bianco e nero. Flavio Tecchio riesce a utilizzare questa particolare declinazione della fotografia restituendoci un’immagine dell’India insolita, lontana dal calore e dai colori ma imponente nella sua graficità, nella perfezione che monumenti e gradinate disegnano. Palazzi e scenari monumentali sono lo sfondo dove l’uomo non sparisce, ma si inserisce nelle inquadrature arrivando a determinare l’atmosfera dell’intera immagine. E’ cifra stilistica dell’autore infatti lasciare sempre spazio alla figura umana, realizzando composizioni dove geometria ed emozione si spartiscono la scena.

Flavio Tecchio nasce a Desio nel 1963 ed è fotografo autodidatta dal 1988 con predilezione per il reportage di viaggio; usa ancora la pellicola ed ama il bianco e nero che stampa in proprio nella sua camera oscura, fatto questo che gli permette di intervenire direttamente e in maniera autoriale sulle proprie stampe.

Ha partecipato a diversi concorsi fotografici e ha esposto il proprio lavoro in diverse sedi in Italia.

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Yulia Kompaniets
Emotions. Reflection. Inside

Nata dalla visione di una performance artistica, la ricerca della fotografa Yulia Kompaniets parte dal nucleo centrale della fragilità umana. La fragilità, il dolore, la paura, tutte quelle emozioni definite “distruttive”, seguono un loro iter ben preciso: partono dal centro, dal cuore e dalle viscere della persona e, una volta svelate, crescono nell’essere umano giorno dopo giorno, infettandolo, spazzando via sicurezze ed equilibri. Ne risultano delle immagini in bianco e nero di grande impatto che bene esprimono l’insicurezza, lo squilibrio, il vacillare della realtà umana che precipita così in un illusorio, sfocato e ovattato sentore di realtà.

Yulia Kompaniets (16 agosto 1973) è una fotografa russa che vive e lavora a Milano. Figlia d’arte, nel 2000 completa un Master in Ecologia e nel 2014 si diploma come fashion designer presso l’Istituto Marangoni Fashion School a Milano. Da sempre appassionata di arte, la fotografia rimane in questi anni il suo interesse principale, anche in relazione all’attività del padre che lavora come fotogiornalista a Mosca. Yulia inizia la sua carriera di fotografa all’età di trent’anni, sperimentando sia tecniche di stampa tradizionali sia contemporanei metodi digitali, che a volte unisce in nuove soluzioni. A Mosca collabora con diversi artisti e performers. Dal lavoro con il progetto Loft in the red zone e con il gruppo newyorkese Air hit agency, nel 2012 a Mosca Yulia inizia la sua collezione EMOTIONS. REFLECTION. INSIDE.

Il progetto, che consiste in una serie di opere astratte, vuole rappresentare i cambiamenti distruttivi che subiamo vivendo in un mondo di paure. Queste forme suggeriscono l’ambiguità del genere: una persona senza sesso che potrebbe essere chiunque, una donna o un uomo. Yulia scatta delle immagini che poi modifica con sovrapposizioni di strati di ferro arrugginito. Inoltre, sceglie come materiale e linguaggio espressivo, un plexiglass trasparente in bianco e nero per mostrare l’illusorio, frenetico, mutevole mondo che abbiamo costruito. “Osservo l’evolversi e la distruzione del corpo dell’attore come un riflesso nella carta metallica, mentre lui danza, salta, cade a terra, strappa i suoi jeans in pezzi, versa acqua e canta e grida. È un momento molto dinamico e intenso. Questo riflesso è come uno specchio che ha appena portato in superficie tutte le emozioni e le agitazioni; come un taglio nel corpo che ha aperto per noi il mondo interiore nascosto di un uomo sicuro, forte e sano. I suoi fragili sentimenti, i suoi problemi, la sua vulnerabilità, timidezza ed incertezza vengono messi a nudo. È come un urlo, ma senza suono, che distrugge un muro metallico e ci offre l’opportunità di guardare dentro. Il silenzio di ascoltarsi. Vuoto ed eccesso. Contraddizioni. Assenza. Infine, solo in questo silenzio assordante è possibile ascoltare, sentire, imparare.”

Sabato 20 giugno, la Galleria Pisacane Arte resterà aperta tutto il giorno, h.10/21, e per l’occasione si terrà un dibattito sul Collezionismo di Fotografia alle h.16:00: Il critico Roberto Mutti e il fotografo e curatore Fabrizio Capsoni interrogano il collezionista Ettore Molinario sui temi più interessanti della materia.

Inaugurazione 16 giugno ore 15

Pisacane Arte
via Pisacane, 36 Milano
lun-ven 10:30-19; sab 10-13 e 15-19
ingresso libero

ricevo e pubblico:
amalia di Lanno
art promoter - blogger