martedì 9 giugno 2015

LO SGUARDO DEL PAESAGGIO



ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA

Giovedì 18 giugno 2015 ore 11.00, Sala Napoleonica
Paola Di Bello e Ignazio Gadaleta presentano il libro
Giuseppe Goffredo
LO SGUARDO DEL PAESAGGIO
Un viaggio attraverso il paesaggio italiano
fotografie di Cosmo Laera
Interventi di: Giovanna Calvenzi, critico, curatore e photoeditor; Paola Di Bello, docente di fotografia; Ignazio Gadaleta, docente di pittura; Giuseppe Goffredo, scrittore; Gaetano Grillo, docente di pittura; Cosmo Laera, docente di fotografia.
18 giugno 2015, ore 11.00
Sala Napoleonica - Accademia di Belle Arti di Brera – Via Brera 28 – 20121 Milano
Introduce Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera
Il paesaggio è l’altro da sé senza il quale il sé è buio. Il paesaggio in questo senso non è che uno specchio in cui ci vediamo riflessi. L’altro da noi, appunto, in cui non solo ci riconosciamo, ma ci sentiamo riconosciuti. Poiché il paesaggio che guardiamo a sua volta ci guarda. Ci riguarda. Anzi fa il nostro sguardo. Ci sono, allora, dei paesaggi da cui originano tutti gli altri paesaggi. Un gioco di rifrazioni complicato e infinitamente complesso. Non c’è viaggio senza il paesaggio e non c’è viaggio in cui non si costruisce un paesaggio. Il viaggio non è che il paesaggio che prende lo sguardo. Il sentimento e la consapevolezza dei luoghi ci chiamano, ci toccano, ci segnano, anche se li osserviamo solo per un istante. Il moto stesso del paesaggio determina il moto della scrittura e il suo ritmo.
Sembra inarrestabile in Italia la disintegrazione del paesaggio che è anche il disfacimento della nostra soggettività culturale e di civiltà. Le conseguenze purtroppo sono irreparabili: la terra non tiene; i fiumi strangolati escono dai loro letti; le falde subiscono l’inquinamento dei rifiuti tossici. Cosa ci rimane? Come possiamo vivere? Dove ritrovare il senso della bellezza e dell’essere? Questo libro di Giuseppe Goffredo cerca di ritrovare con il linguaggio della poesia “lo sguardo del paesaggio”: lasciando che sia il paesaggio stesso a parlare. Parallelo alla scrittura corre il viaggio fotografico di Cosmo Laera con il suo sguardo che spesso si piega alla metafisica. Sicché insieme il poeta e il fotografo cercano di restituire al Paesaggio Italiano la sua bellezza e la luce più segreta. Il paesaggio non parla se non a chi lo sa vedere. Esso può dileguarsi. Oppure rivelarsi oltre la sua presenza concreta. Tempo e spazio metafisico non ubbidiscono a leggi certe, sono soltanto uno sguardo. Ma, d’altronde, occorre una buona volta comprendere che al paesaggio non possiamo sottrarci. Esso è già là ad aspettarci. Lui è il paesaggio che siamo.
Contatti: comunicazione@accademiadibrera.milano.it 0286955252


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