martedì 30 giugno 2015

F4 / un’idea di Fotografia. Omaggio a Gabriele Basilico - Ricognizioni sulla Terraferma



Omaggio a Gabriele Basilico
Ricognizioni sulla Terraferma

Progetto Nord-Est
Un paesaggio di contraddizioni e conflitti

Sono stato lì
Esposizione dei dummy prodotti per la call nazionale sulla fotografia di paesaggio


A Villa Brandolini, Pieve di Soligo, dal 4 luglio vanno di scena le esposizioni della quinta edizione del Festival F4 / un'idea di Fotografia promosso dalla Fondazione Francesco Fabbri in collaborazione con il Comune di Pieve di Soligo.
Tema centrale di questa edizione saranno i paesaggi del Nord-Est, oggetto dell’attenzione di una serie di ricerche realizzate negli ultimi anni e di commissioni site-specif inedite in grado di rendere la complessità di questi luoghi anche alla luce dei cambiamenti sociali in atto: la crisi economica, la mutazione dell'identità e l'iconografia dei paesaggi ibridi. Il percorso inizia con la mostra Omaggio a Gabriele Basilico. Ricognizioni sulla Terraferma dedicata ad uno dei più grandi fotografi internazionali del dopoguerra, acuto interprete della città contemporanea e delle sue contraddizioni. Dallo sguardo dell’autore su Venezia e sulla terraferma, in occasione di varie Biennali di Arti visive e di Architettura, deriva un corpus di oltre sessanta opere che saranno esposte in mostra con la curatela di Riccardo Caldura e Carlo Sala.
Fra questi, i lavori realizzati nel 1996 nell’ambito della mostra curata da Stefano Boeri Sezioni del paesaggio Italiano (VI Biennale di Architettura), dedicati all’asse stradale che va da Venezia-Mestre a Treviso; il contributo del 1997, nell’ambito della collettiva Venezia-Marghera. Fotografia e trasformazioni della città contemporanea (su invito di Paolo Costantini); infine, la partecipazione alla collettiva d’arte contemporanea TerraFerma nel 2001, in occasione dell'apertura del Centro Culturale Candiani di Mestre, su invito di Riccardo Caldura.
Dagli straordinari scatti in bianco e nero emerge una Venezia “di terraferma”, lontanissima dall’immagine stereotipata, “da cartolina" che per oltre un secolo ha dominato l'iconografia fotografica. Con il suo obbiettivo, Basilico si è concentrato sui luoghi minori, cogliendo i segni di quella modernità fatta di cemento che è la vera anima di Mestre, scandagliando le arterie viarie della terraferma che conducono fino a Treviso. Una città esplorata come se, per usare le sue parole, «fosse un labirinto e lo sguardo vi cercasse un preciso punto di penetrazione».

A innescare un confronto ideale con il maestro e aggiornare alcuni nodi del problema sarà l'esposizione Progetto Nord-Est. Un paesaggio di contraddizione e conflitti, curata da Carlo Sala, che propone il lavoro di alcuni fra i migliori fotografi del panorama emergente italiano.
Questi autori non si limitano a captare con la loro ricerca gli aspetti "epidermici" del territorio, ma realizzano lavori in grado di porsi come strumento conoscitivo che racconti mutazioni, conflitti e riflessioni in atto. Tanti sono i temi da affrontare: la trasformazione del paesaggio, la ridefinizione dell'identità e, in generale, le tensioni sociali.
Tra i progetti in mostra in anteprima, spicca Padania Classics di Filippo Minelli che ripercorre gli elementi e i simboli tipici della "Macroregione", dai capannoni ai monumenti di cartapesta, dalle rotonde agli snodi viari: elementi che connaturano un paesaggio "padano" votato al guadagno e dimentico della propria cultura. Da segnalare anche il progetto Indians, appositamente realizzato per la mostra, attraverso il quale il collettivo The Cool Couple e Alberto Sinigaglia ricercano con ironia i segni delle costruzioni ideologiche all'interno dei paesaggi vissuti quotidianamente. Le tracce inaspettate di un passato dimenticato sono oggetto di un’altra opera del collettivo, Approximation to the West, con cui i The Cool Couple sviluppano l'analisi su un doppio livello: da un lato un paesaggio culturale, la Comunità Montana della Carnia in Friuli, dall'altro gli eventi storici di cui fu teatro al termine della Seconda Guerra Mondiale, metafora della politica odierna. Se Stefano Graziani, con la sua Palma veneta fotografata in provincia di Padova, ragiona in modo metaforico sull'identità, sulla sua mutevolezza ed eventuale fallacia, Marco Citron con il progetto Magredi ricorda invece come un paesaggio locale possa portare i segni delle politica internazionale: è il caso del Friuli che, nonostante la diminuzione dopo il 1989 della presenza militare nei suoi territori, reca ancora impressi i segni della Guerra Fredda.
Ryts Monet con l'installazione Black Flag Revival racconta la crisi economica e le sue conseguenze attraverso un incisivo lavoro sul tema dei suicidi degli imprenditori, dramma che ha toccato il Veneto più di ogni altra regione. Infine Francesco Nonino, con Habitat, propone un intervento site-specific ragionando sui micro segni del quotidiano attraverso delle vere e proprie "scansioni" del terreno che, con l'oggettività data dall'automatismo della macchina, ne fanno emergere gli aspetti più eloquenti: ad esempio, i relitti delle attività comunemente associate al passaggio oltreconfine dei residenti verso la Slovenia per l’acquisto di sigarette e di carburante.

Completa il percorso attorno al tema del paesaggio Sono stato lì, mostra dei cinquanta dummy prodotti per la call nazionale di progetti fotografici di esplorazione del paesaggio contemporaneo italiano promossa dalla Società Italiana degli Urbanisti, dall’Università Iuav di Venezia, dalla Fondazione Fabbri e dall’Associazione Linea di Confine. La commissione, composta da noti studiosi, critici e docenti, tra cui Stefano Munarin, Antonello Frongia, William Guerrieri, Guido Guidi, Silvia Loddo, Andrea Pertoldeo, Carlo Sala e Marco Zanta ha selezionato un corpus di lavori che costituiranno il primo nucleo dell’Archivio fotografico sul tema del paesaggio che sorgerà a Pieve di Soligo a Casa Fabbri.
Tra i selezionati alla prima edizione, è stato premiato con la pubblicazione il lavoro Massalombarda di Marcello Galvani. Si tratta di un breve viaggio dedicato, come sottolineato dall'autore, alla «memoria privata dei luoghi, anche insignificanti, che in un qualche modo hanno fatto parte del mio vissuto». Collocandosi in maniera colta e consapevole nel solco di una tradizione che privilegia l’esperienza di un paesaggio apparentemente ordinario, Galvani restituisce un ambiente agricolo a prima vista pittoresco, ma attraversato da indizi minimi e da ambigui micro-eventi, spie di possibili fenomeni di incongruenza, mutamento, disordine, abbandono. Sotto l’apparenza di una scontata normalità, Massalombarda ci interroga sulla possibilità di vedere, comprendere e gestire una trasformazione dei luoghi lenta e impercettibile, ma non per questo meno drammatica.
Una segnalazione della giuria è andata inoltre ai progetti Di qua e di là dal fiume di Davide Baldrati, How to Photograph a Landslide di Andrea Botto e Scarti di Sabrina Ragucci con Giorgio Falco.

Sarà un percorso articolato che, attraverso vari modi di concepire la fotografia - dalle indagini di realtà alla finzione, dalla ricerca d'archivio all'international style - sonda le complessità di un paesaggio-specchio critico dei cambiamenti sociali, culturali e identitari che lo stanno attraversando.
Le mostre del Festival F4 / un'idea di Fotografia rimarranno aperte fino al 16 agosto 2015.


F4 / un’idea di Fotografia

Omaggio a Gabriele Basilico
Ricognizioni sulla Terraferma
a cura di Riccardo Caldura e Carlo Sala

Progetto Nord-Est
Un paesaggio di contraddizioni e conflitti
a cura di Carlo Sala
in mostra: Marco Citron, Stefano Graziani, Filippo Minelli, Francesco Nonino, Ryts Monet, Alberto Sinigaglia, The Cool Couple.

Sono stato lì
esposizione dei dummy prodotti per la call nazionale sulla fotografia di paesaggio
a cura di Stefano Munarin e Andrea Pertoldeo
in mostra: Enrico Abrate, Fabrizio Albertini, Mariano Andreani + Luisa Siotto, Gianpaolo Arena, Davide Baldrati, Enrico Benvenuti, Andrea Botto, Pamela Breda, Michele Buda, Alessandro Calabrese, Sergio Camplone, Laura Cantarella, Luca Capuano, Luca Casonato, Michele Cera, Federico Covre, Giuseppe De Mattia + Luca Coclite, Francesca De Pieri, Giulia Di Lenarda, Danilo Donzelli, Carlo Favero, Stefano Ferrando, Marcello Galvani, Matteo Girola, Flavio Graviglia, Stefano Graziani, Daniele Lisi, Tancredi Mangano, Allegra Martin, Loris Menegazzi, Filippo Minelli, Riccardo Muzzi, Andrea Neri, Luca Nostri, Nicola Nunziata, Gianluca Perrone, Emanuele Piccardo, Giacomo Pulcinelli, Sabrina Ragucci + Giorgio Falco, Filippo Romano, Claudio Sabatino, Mattia Sangiorgi, Andrea Sarti, Alberto Sinigaglia, Delfino Sisto Legnani, Piero Turk, Salvatore Valeo, Alba Zari + Sharon Ritossa.

Evento promosso da Fondazione Francesco Fabbri e Comune di Pieve di Soligo.
Rassegna inserita in RetEventi Cultura Veneto 2015 realizzata da Provincia di Treviso e Regione del Veneto.
In collaborazione con Società Italiana degli Urbanisti, Università Iuav Venezia, Associazione Linea di Confine, Città di Venezia - Direzione attività culturali e turismo, Galleria Contemporaneo e Centro Culturale Candiani, Mestre.
Con il patrocinio di FIAF, Landscape Stories, TRA e Enzimi.

Orari di apertura: orari: venerdì 16.00-19.30; sabato e domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.30
Ingresso: Intero euro 5,00. Ridotto euro 3,00 dai 12 ai 25 anni; over 65; studenti universitari; aderenti FIAF, soci TRA, Enzimi; gruppi di almeno 15 persone. Gratuito minori di 12; portatori di handicap con accompagnatore; giornalisti con tesserino.


Info mostra e prenotazioni:
f4fotografia@fondazionefrancescofabbri.it - www.fondazionefrancescofabbri.it
tel: 04381890928


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amalia di Lanno
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