mercoledì 8 ottobre 2014

JAN FABRE_Do we feel with our brain and think with our heart?

JAN FABRE
Do we feel with our brain and think with our heart?
14 Ottobre - 30 Novembre 2014

Inaugurazione Martedì 14 Ottobre - ore 19

Magazzino è lieta di annunciare la quarta mostra personale in galleria di Jan Fabre, tre anni dopo Tribute to Hieronimus Bosch in Congo nel 2011. Per questa occasione, Fabre presenterà per la prima volta al pubblico italiano il film Do we feel with our brain and think with our heart?, risultato del dialogo triennale con lo scienziato Giacomo Rizzolatti. L’intera installazione, che si articola tra film, scultura e opere su carta è un’affascinante esplorazione dei misteri del cervello umano.

In molti suoi lavori recenti Fabre ha indagato sul rapporto tra arte e scienza, e in particolare sulle recenti scoperte nel campo della neurologia, attraverso il dialogo con numerosi scienziati del settore. Do we feel with our brain and think with our heart? è i frutto della collaborazione con il neurobiologo Giacomo Rizzolatti, l’autore della fondamentale scoperta dei neuroni-specchio alla base della capacità di empatia tra le persone.

Fabre ha realizzato, rivolgendo il suo sguardo al marmo di Carrara, una serie di sculture in cui tra i lobi, le vene e le arterie del cervello, emergono associazioni sorprendenti con oggetti, frutta e cibo utilizzati negli esperimenti di Rizzolatti. In un dialogo profondo, sincero, a tratti anche surreale, tra l’artista e lo scienziato, vengono affrontate alcune tematiche cruciali della creazione artistica – l’imitazione, l’empatia, lo stato emotivo e cognitivo. Fabre riformula poi questi argomenti nelle sculture e nei disegni (che molto spesso si rivolgono a riferimenti precisi della storia dell’arte) e che esplorano le possibilità poetiche (e la bellezza intrinseca) del cervello come luogo della creatività e del pensiero.

Come scrive Melania Rossi nel testo che accompagna la mostra, quello di Fabre è “un lavoro che è quindi anche una sorta di speculazione filosofico-estetica nel senso più puro del termine. Del resto, la parola "aesthetica" ha origine dalla parola grecaαἴσθησις, che significa "sensazione”. E finché si parla di arte classica non vi sono dubbi, il cervello riconosce le auree proporzioni; ma come misurare la bellezza del caos, l’intelligenza nell’arte contemporanea? È come una crittografia per la quale non esistono formule. La scienza non può certo liberare il contenuto dal suo commento e l’opera continua a sfuggirci continuamente, rimanendo ineffabile. La scelta giusta è quindi accettare la circolarità tra comprensione e piacere, cercare di tenere unite sensazione, emozione e cognizione.”

Da più di 35 anni, Jan Fabre è attivo nel panorama internazionale come una delle figure più innovative della sua generazione, incarnando la figura dell’artista “totale” attivo e apprezzato come regista teatrale, scultore, performer e autore. Con L’Ange de la Métamorphose nel 2008, è stato il primo artista vivente ad essere invitato ad esporre al Louvre di Parigi. Tra le sue mostre recenti più significative Hortus/Corpus al Kröller-Müller Museum di Otterlo in Olanda (2011) e The Years of the Hour Blue al Kunsthistorisches Museum di Vienna (2011). Il Museo MAXXI ha ospitato la prima grande retrospettiva delle sue performance: Stigmata, Actions et Performances 1976-2013 che viaggerà nel 2015 al M HKA in Antwerp in March 2015. Il PinchukArtCenter di Kiev presenta attualmente una mostra in due parti, fino ad ottobre 2015 : Tribute to Hiëronymus Bosch in Congo (2011-2013) and Tribute to Belgian Congo (2010-2013). Al Museo Reale delle Belle Arti del Belgio of Belgium, sono in mostra Le Regard en Dedans (l’Heure Bleue) (2011-2013) – un’installazione permanente per la Scalinata Reale del Museo – insieme alla serie Chapters I-XVIII. Waxes & Bronzes (2010), due dei quali sono stati donati al Museo degli Uffizi a Firenze.


ricevo e pubblico:
amalia di Lanno