IL LABORATORIO del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Presenta:
ANTONIO OTTOMANELLI
Lunedì 20 ottobre ore 18 Sala Espositiva Museo della Fotografia Politecnico di Bari Via Orabona 4 Campus Universitario 70125 Bari Ingresso Libero
Collateral Photography
transforming, defending, rebuilding the landscape
Intervengono:
Loredana Ficarelli Responsabile Scientifico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Pio Meledandri Direttore Artistico del Museo della Fotografia del Politecnico di Bari
Comunicato stampa:
Io penso che sia necessario, soprattutto nelle facoltà di architettura, tornare a vivere il paesaggio assiduamente. Attraversarlo e sentirlo proprio. Penso che sia estremamente importante salvaguardare una visione complessa e continua del territorio, tutelare una sua conoscenza genetliaca da una processo, in atto, di frammentazione della stessa; un processo di esclusione di parti di territorio, di rimozione di intere città; una cancellazione non dovuta al crollo o alla demolizione, ma all'abbandono nel tempo che segue; un'esclusione, uno smemoramento che è abitudine al trauma, al conflitto che vuol dire identificarsi in esso. La fotografia è uno strumento necessario a costruire ponti di conoscenza, infrastruttura per una memoria viva. Questo è quello che cerco di fare con la fotografia e altro, in Italia come in Medioriente.
L'obiettivo è costruire un quadro unitario, forse imperfetto, ma globale, di un territorio trasfigurato da un conflitto senza sosta; un paesaggio culturale e fisico ormai abituato e con-fuso al trauma al punto che è diventato parte della sua costruzione.
Bisogna tenere ben presente che la questione del conflitto non viene intesa, ne affrontata, con esclusivo riferimento a forme di intervento militare. E’ luogo di conflitto quello in cui è in atto un processo di disumanizzazione della realtà. Un conflitto che è sempre tra le forme di controllo antidemocratico per la tutela della sicurezza pubblica e il diritto quotidiano e informale alla ricerca di un livello sempre più alto di libertà e emancipazione privata. Un conflitto vivo e necessario in atto anche nel nostro paese. La fotografia è storicamente la pratica che prima di tutte ha originato, espresso e raccontato questo tipo di conflitto; per questo motivo è lo strumento più adatto ad analizzarlo anche in relazione alle sua evoluzione tecnologica. Questo tipo di analisi, permette di confondere sullo stesso piano territori considerati molto diversi tra loro; originare un sistema aperto e orizzontale di interrogativi che insistono a livello delle strutture di relazione sociale.
E', prima di tutto, estremamente urgente, per noi, chiarire questa definizione di conflitto e legarla fortemente al nostro territorio nazionale e comunitario; farlo con la fotografia, ma soprattutto attraverso un percorso professionale e umano, considerato nel suo insieme; creando soprattutto dispositivi di confronto ed educazione all'ascolto.
Antonio Ottomanelli per il Museo della Fotografia Bari, Ottobre 2014
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amalia di Lanno