giovedì 24 gennaio 2019

FANGO vol. 2


Mario Consiglio. Please cop don't kill my son on a sunny day, 2017



Il Grimmuseum di Berlino, in collaborazione con lo Spazio Rivoluzione di Palermo (Sicilia, Italia), ospita la seconda tappa di FANGO, esposizione collettiva a tema politico-sociale che ha visto il suo esordio nello Spazio Rivoluzione di Palermo nel settembre del 2018.

Il gruppo FANGO, ampliato e rinnovato, si apre a una riflessione priva di ipocrisie, in cui le prevaricazioni politiche ed economiche mostrano il loro volto senza censure e inutili perbenismi. Gli artisti di questa seconda tappa ( Adalberto Abbate, Franko B, Filippo Berta, Mario Consiglio, Regina José Galindo, Sandro Mele, Calixto Ramirez, Moussa Sarr, Lorenzo Scotto di Luzio, Santiago Sierra e Francesco Simeti), consolidando e rimarcando lo scopo primigenio del progetto, quello di costituirsi come centro propulsore e al contempo spazio aggregativo, in cui artisti di diversa provenienza culturale e di notevole varietà per quanto riguarda tecniche e ricerca estetica, si impegnano a descrivere e raccontare l’orrore/errore dei propri luoghi d’appartenenza, affondando le dita in quel fango contemporaneo che riguarda tutti noi.



FANGO

L’immagine torbida e viscosa del fango - che travolge, distrugge e ricrea – rappresenta una ricerca comune centrata su tematiche di respiro globale, in cui politica, impegno collettivo e resistenza individuale si uniscono a violente denunce e a disincantate illusioni. Il fango, con la sua energia distruttrice, spazza via quel velo di ipocrisia che assopisce l’agire sociale, facendo cadere in pezzi indifferenze e confortanti castelli di sabbia. Il fango, visto come elemento disturbante, come sostanza da epurare, è legato a doppio filo con il nostro desiderio di controllo e di sterilizzazione ambientale, portandoci a considerare lo scarto come un ingombrante residuo. Tornare al fango, al limus originario, significa riappropriarsi di una potente libertà creatrice, allontanarsi da un falso senso di pudore e dall’imposizione di rigidi schemi.
“Il fango si è sostituito al sangue, ci circola dentro diventandone parte ed impantana ogni entusiasmo e resistenza. È il fango che ricopre i paesaggi, le memorie collettive e le verità. È il fango della corruzione, dei voti di scambio, dei rapporti tra mafie, dell’economia e della politica, della violenza e degli appalti truccati. È quel fango che smotta e fa cadere il cemento impoverito dei ponti, delle abitazioni, delle scuole e delle autostrade. È il fango che impantana il giornalismo e la cultura di rottura. L’unica possibile reazione è il non cedere alle trame del potere e alle false architetture del sapere. Bisogna fare del fango la sola cronaca della distruzione” (Adalberto Abbate).


BIO
Adalberto Abbate è nato a Palermo nel 1975 dove vive e lavora. Dal 1998 ad oggi ha esposto in diversi centri d’arte contemporanea internazionali quali il Musée Historique et des Porcelaines de Nyon, il Museo Mart di Rovereto, il Museo Riso d’arte contemporanea di Palermo, il Museum für Kommunikation di Bern, la Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano, la Fondazione Brodbeck di Catania, i Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, l’Ausstellungsraum Klingental di Basel, il Museo GAM di Palermo, il VAF-Stiftung di Frankfurt, il Museo Mandralisca di Cefalù, il Museo Palazzo Lucarini Contemporary di Trevi, il Künstlerverein Malkasten di Düsseldorf, il Grimmuseum di Berlino, lo Spazio Rivoluzione di Palermo. Del 2012 è la personale UTOPIES, DES MONDES IMAGINAIRES VUS À LA LOUPE, al Centre Pompidou di Parigi (2012).

Franko B (Milano, 1960). Esponente di spicco della Body art negli anni ’90, Franko B lavora come performer, pittore, scultore e videomaker ed attualmente professore di scultura presso l'Accademia di Belle Arti di Macerata e docente in visita presso il Royal College of Art di Londra. Dal 1999 ha tenuto conferenze, workshop e lezioni in numerose Accademie europee e d’oltreoceano, fra le quali la Ruskin School of Art (Oxford), il Central St Martins (Londra), il Das Arts (Amsterdam), l’Università delle Arti di Zurigo, l’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), il California College of Art di San Francisco e le Accademie di Belle Arti di Napoli, Bologna e Firenze. Residente a Londra dal 1979, le sue performance sono state ospitate in importanti contesti museali britannici (Tate Modern, Institute of Contemporary Arts, South London Gallery e Centre of Attention di Londra; Ikon Gallery di Birmingham; Arnolfini - Centre for Contemporary Arts di Bristol; Bluecoat Centre di Liverpool) e in città quali Milano, Amsterdam, Città del Messico, Copenhagen, Madrid e Vienna. Il suo lavoro è stato oggetto di quattro monografie: FRANKO B (Black Dog Publishing 1998); OH LOVER BOY (Black Dog Publishing 2000); BLINDED BY LOVE (Damiani Editore 2006) e I STILL LOVE (Motta/Il Sole 24 Ore, Milano 2010).

Filippo Berta (Treviglio, 1977). Dal 2012 al 2017 ha esposto al Museo MADRE di Napoli, al MSU-Museo Arte Contemporanea di Zagabria, Croazia, al Museion - Museo Arte Contemporanea di Bolzano, alla Galleria Massimodeluca (Mestre,Ve) al Jonkopings Lans Museum (SE), alla Staedtischegalerie di Brema (DE), al State Museum of Contemporary Art di Salonicco (GR), al Museo di Pori (FIN), al Victoria Art Center di Bucarest (RO), al Center for Cultural Decontamination, CZKD, Belgrado (SR), al Matadero Centro Creativo Contemporaneo, Madrid (SP), al MAO-Museo dell’Architettura e del Design della Slovenia. Ha partecipato alla Biennale di Salonicco (GR, 4a e 6a edizione), alla Biennale di Curitiba (BR, 34a edizione), alla Biennale di Praga (CZ, 5a edizione) e alla Biennale di Mosca - Young Art (RU, 3a edizione). è stato selezionato alle residenze per artisti come: Fondazione Ratti di Como, Fondazione Spinola Banna di Poirino (TO). Ha preso parte a festival come: Festival Internazionale di Sarajevo (2014, 30a edizione), International Konst Film (2013, Svezia), Corpus 3 (2012, Napoli), Romaeuropa Festival (2012, Roma), Tulca-After the fall (2011, Galway, IR), European Performance Art Festival (2011, Varsavia, PL). Nel 2015 vince il Premio Fondazione MIA di Bergamo. Nel 2014 vince il Premio Maretti, La Habana (Cuba) ed è finalista al Talent Prize di Roma. Nel 2008 è tra i vincitori del Premio Internazionale della Performance, Galleria Civica di Trento, 4a edizione.

Mario Consiglio (Maglie, 1968) vive a Perugia. Ha esposto in numerosi contesti pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra questi: Spazio rivoluzione (Palermo), Oratorio San Mercurio (Palermo), Grimmuseum (Berlino), Trolley Gallery (Londra), Palazzo Bricherasio (Torino), Museo Pecci (Prato), Galeria Villena (L’Havana, Cuba), Studio Visconti(Milano), MACRO (Roma), Fondazione Sandretto (Torino), Gran Central Terminal (New York), Art in Perpetuity Trust (Londra), Istituto Britannico (Roma), Spiral Hall (Tokyo), Art Basel – Professional Day (Basilea), 798 Art District (Pechino, Cina), Gay Palace (Rotterdam), Palazzo della Penna (Perugia), Galleria Eva Menzio (Torino), Prague Biennal (Praga), Palazzo Lucarini Trevi (Perugia), Palazzo Reale (Napoli), Fondazione Zappettini (Milano), Villa Elisabeth (Berlino), Padiglione Italiano, Expo 98 (Lisbona), Gallery MC (New York), Padiglione Esprit Nouveau (Bologna), Palazzo Morelli Fine Art (Todi, Perugia), Flash Art Museum (Trevi, Perugia), Rare Ofiice (Berlino), Fondazione Querini Stampalia (Venezia), White Spider Col Condesa (Città del Messico), Nolias Gallery (Londra), Martina Re Gallery (Miami), Galleria Seno (Milano), Galleria Astuni (Pietrasanta), Breed Art Studios (Amsterdam), Studio La Città (Verona), Galleria Carbone (Torino).

Regina José Galindo (Città del Guatemala, 1974) vive e lavora in Guatemala. Artista e performer dal forte accento poetico, concentra la propria ricerca sulle implicazioni etiche generate dalla violenza sociale e dalle ingiustizie legate alla discriminazione razziale e agli abusi sui diritti umani. Ha ricevuto il Leone d'oro come miglior giovane artista alla 51ª Biennale di Venezia (2005) per i lavori ¿QUIÉN PUEDE BORRAR LAS HUELLAS? e HIMENOPLASTIA, opere che criticano la violenza guatemalteca derivata da misconcezioni della moralità come la violenza di genere, in appello alla restituzione della memoria e dell'umanità delle vittime. Nel 2011 è stata premiata con il Prince Claus Award (Olanda) per la sua capacità di trasformare ingiustizie e indignazione in potenti atti pubblici che richiedono una risposta. Ha partecipato, inoltre, alla 49ª, 53ª e 54ª Biennale di Venezia; a Documenta 14 (Atene e Kassel); alla 9ª Biennale Internazionale di Cuenca; alla 29ª Biennale di Arti Grafiche di Lubiana; alle biennali di Shanghai (2016), Pontevedra (2010), Sydney, Mosca, Valencia, Albania, Praga e Lima; alla 1ª Triennale di Auckland e alla Biennale d'Arte e Architettura delle Isole Canarie.

Sandro Mele è nato a Melendugno (Lecce) nel 1970. vive e lavora a Roma, dove ha collaborato con l’artista Fabio Mauri. Tra le mostre personali SACROSANCTUM (Oratorio San Mercurio, Palermo, 2015) THE AMERICAN BROTHERS (Venezia, Galleria Michela Rizzo, 2013), LUCHA (Roma, Fondazione Volume!, 2010), CAMPO ARGENTINO (Roma, Galleria L’Union, 2006). Tra le mostre collettive: WONDERMORE (Roma, MAXXI, 2018), LA FINE DEL NUOVO CAP. XIII (Zagabria – HDLU, Mestrovic Pavilion,2017), EVIDENCE OF ABSENCES (MoREMuseum of refused and unrealised art projects, 2016), LAVOROWORKVORE (Buttrio, SPAC - Spazio Pubblico per l’Arte Contemporanea, 2013), VIDEO ARTE ITALIANA 2004‐2012 (Buenos Aires, Museo d’Arte Moderna, 2012), GAP GENERAZIONI A CONFRONTO (Roma, MAXXI B.A.S.E., 2012), NON TUTTO È IN VENDITA (Bologna, via Farini 33, 2011), HEAR ME OUT (Genazzano, Castello Colonna, 2011), ENTE COMUNALE DI CONSUMO (Genazzano, Castello Colonna, 2010), IL CAOS (Isola di San Servolo, evento collaterale alla Biennale d’Arte di Venezia, 2009), MEDITERRANEAN (Roma, Palazzo Rospigliosi, 2009).

Calixto Ramírez (Reynosa, Messico, 1980), allievo di Jannis Kounellis, si laurea in Arti Plastiche e Visuali a La Esmeralda di Città del Messico nel 2008. Dal 2013 vive e lavora in Italia. Dal 2008 ha esposto in prestigiosi centri in America e in Europa, partecipato a residenze d'artista e conseguito importanti premi e onorificenze. Tra le sue personali CUARTO PASO (Milano, 2018) One potato, two potato (Labico, 2017) OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO (Torino, 2017), CUATRO PASOS/MILANO (Milano, 2017), UNA SOLA MOLTITUDINE (Roma, 2016), CUATRO PASOS/TRISTE (Trieste, 2016), SACROSANCTUM # 15 (Palermo, 2016), CUATRO PASOS/NAPOLI (Napoli, 2016), DONDE EL CAMPO ME HA LLEVADO (Vienna, 2016), MANCA (Città del Messico, 2016), SACROSANCTUM (Palermo, 2015) BODY,CITY AND DUST (Croazia, 2015), A TRAVÉS (Città del Messico, 2014), PATRICIA (Marsiglia, 2014), ANTES DE ENTRAR PERMITA SALIR (Città del Messico, 2012), DE IDA Y VUELTA: UN PASEO POR LAS ARTES PLÁSTICAS Y VISUALES (Città del Messico, 2012) e TIME & SPACE OF CALIXTO RAMÍREZ (Texas, USA, 2012).

Moussa Sarr ( Ajaccio, 1984.) He lives and works in Paris. After studying at the Toulon School of Fine Arts, Moussa Sarr took part in the Salon d'Art contemporain de Montrouge and Jeune création in 2008. In 2010, his work was selected for the FIAC, in the Cinéphémère program of the Ricard Foundation. Invited in 2011 by the BJCEM (Biennale des Jeunes Créateurs de l'Europe et de la Méditerranée, Thessaloniki, Greece), in 2012 he presents his videos at the Museum of Fine Arts in Boston for the 17th edition of the Annual Boston French Film Festival. In 2013, he studied at Fresnoy - Studio national des arts contemporains before participating in the group exhibition "Mirages d'Orient, grenades et figues de barbarie" at the Collection Lambert in Avignon. Winner of the Coup de Coeur Mécènes du Sud Prize (Marseille) in 2012, Moussa Sarr was also finalist of the Meurice Prize for contemporary art in 2016. His works have now been included in prestigious collections including the Centre Pompidou (Paris), the Maison Européenne de la Photographie (Paris), the Musée des Beaux-Arts d'Arras, the FRAC PACA, the FNAC - Fond National d'Art Contemporain (Paris), the Collection Lambert (Avignon), the Collection François Pinault and many other private French and international collections.

Lorenzo Scotto di Luzio. Nato a Pozzuoli (NA) nel 1972, vive e lavora a Berlino. La sua sperimentazione artistica spazia dalla Body Art al Multimediale, includendo scultura, disegno, fotografia, installazione e performance. Dal 1996 ha partecipato a numerose collettive e a personali, quali BESSER EINKAUFEN BESSER LEBEN (Napoli, 2014), SENZA TITOLO (Berlino, 2012), FRAME (Londra, 2010); SE IL MIO CERVELLO FOSSE UN CANESTRO (Napoli, 2010), BLACK PEARLS (Modena, 2009), UNTITLED (Londra, 2008), TABLEAUX VIVANT (Napoli, 2007), MONDO FANTASTICO (Napoli, 2004), LORENZO SCOTTO DI LUZIO INTERPRETA LUIGI TENCO (Milano, 2003), LOVE ME TENDER (Milano, 2002), COOL MEMORIES (Napoli, 2001), UNDERSTATEMENT (Torino, 2000), ISTANTETERNANEE (Helsinki, 2000), OP-LÀ (Roma, 1999), CHEESE (Roma, 1997), SENZA TITOLO (Napoli, 1996).

Santiago Sierra (Madrid, 1966) compie la sua formazione tra Madrid, Amburgo e San Carlos (Messico).Le sue opere, azioni e performance, si incentrano su problematiche socio-economiche e su concetti di marginalità, giustizia e disobbedienza civile. Tra le sue esposizioni BLACK FLAG (Scozia, 2018), UNA PERSONA FACCIA AL MURO (Austria, 2018), PRIGIONIERI POLITICI NELLA SPAGNA CONTEMPORANEA (Spagna, 2018), NO, GLOBAL TOUR (Irlanda, 2017), 25.000.000 $ (Ucraina, 2017), MEA CULPA (Italia, Milano, 2017), VERSIÓN DE LA “20 TROZOS DE CALLE ARRANCADA, DE 100 CM. DE LADO EN SU CARA SUPERIOR” (Germania, 2017), NO PROYECTADO SOBRE EL PAPA (Spagna, 2017), BLACK FLAG (Danimarca, 2016), 25 VETERANI – 2.205 CRIMINI DI STATO (Spagna, 2016), L’ABBEVERATOIO (Italia, Milano, 2016), SANTIAGO SIERRA (Germania, 2015), JANNIS KOUNELLIS E SANTIAGO SIERRA (Italia, Milano, 2013-2014), SCULPTURE PHOTOGRAPHY FILM (Germania, 2013), VETERANOS (USA, NY, 2012), IL CUNEO NERO, PRIMO MONUMENTO ALLA DISOBBEDIENZA CIVILE (Islanda, 2012), PAROLA DISTRUTTA (Germania, 2011), 11 CAMERE (Inghilterra, 2011), LA VALUTA VIVENTE (Germania, 2010), PÚBLICO SEGREGADO SEGÚN SUS INGRESOS FUERAN MAYORES O MENORES A MIL EUROS BRUTOS DURANTE UN SIMPOSIUM (Germania, 2010), LOS ADULTOS (Santiago del Cile, 2007), NEW WORKS (Inghilterra, 2007), CONCIERTO PARA PLANTA ELÉCTRICA A DIÉSEL (Venezuela, Caracas, 2007), SANTIAGO SIERRA (Spagna, 2006), INSTITUZIONE INFANGATA (Germania, 2005), POLIURETANO EPSREADO SOBRE LAS ESPALDAS DE 10 TRABAJADORES (Inghilterra, 2004), SANTIAGO SIERRA (Francia, 2004), SANTIAGO SIERRA (Italia, Biennale di Venezia, padiglione spagnolo, 2003), FARDO DE 1.000 x 400 x 250 CM, COMPUESTO DE PLÁSTICOS EN DESUSO Y SUSPENDIDO DE LA FACHADA DE UN EDIFICIO SITO EN LA CALLE ISABEL LA CATÓLICA, 5 (Messico, 1997).

Francesco Simeti (Palermo, 1968) vive e lavora a Brooklyn (NY). Le sue installazioni site-specific, realizzate con approccio multidisciplinare (wallpaper, sculture e collage tridimensionali), si compongono di scenari esteticamente affascinanti che, ad uno sguardo più attento, rivelano dettagli più cupi. Ha presentato i suoi lavori in numerose gallerie, istituzioni e spazi espositivi in Italia e all’estero. Tra le sue mostre più recenti BIG TOWERS (Singapore), I SETTE MESSAGGERI (Milano), SWELL (Brooklyn) e ARMED, BARBED AND HALBERD-SHAPED (Milano). Le collettive a cui ha partecipato includono BACK TO THE LAND (Verona), PALERMO FELICISSIMA (Shanghai), THE WALLS ARE TALKING (Manchester) e FAIRE LE MUR. QUATRE SIÈCLES DE PAPIERS PEINTS (Parigi). Le sue opere fanno parte delle collezioni di The Cooper Hewitt, del National Design Museum di New York, del Philadelphia Museum, del Victoria and Albert Museum di Londra, delle Civiche Raccolte Musei di Milano e di Palazzo Belmonte Riso - Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia (Palermo). Attualmente Simeti sta lavorando a diversi interventi d’arte pubblica, tra i cui progetti per il Chicago Transit Authority di Chicago; il Multnomah County Health Department Headquarters di Portland (Oregon); il Carcere di Bollate (Milano) e l’MCC Theater di New York. 


Artisti: Adalberto Abbate, Franko B, Filippo Berta, Mario Consiglio, Regina José Galindo, Sandro Mele, Calixto Ramírez, Moussa Sarr, Lorenzo Scotto di Luzio, Santiago Sierra, Francesco Simeti

A cura di: Adalberto Abbate

Comunicazione stampa e relazioni esterne: /////////
Inaugurazione: 1 febbraio 2019 h 19.00
Esposizione: dal 1 febbraio al 28 febbraio 2019
Orari di apertura:venerdì e sabato dalle 14:00 alle 18:00
Testi: Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto
Grafica: Patrizia Filizzola


GRIMMUSEUM
Fichtestraße, 2
Berlino, Germania
con la collaborazione di Spazio Rivoluzione
piazza Rivoluzione, 9
Palermo (Pa), Sicilia, Italia