giovedì 24 luglio 2025

CANTIERE APERTO, terza edizione


Sabato 6 settembre 2025, dalle 12:00 alle 18:00, torna Cantiere Aperto, alla sua terza edizione, presso No Man’s Land in contrada Rotacesta a Loreto Aprutino (PE). Per il terzo anno consecutivo, arte contemporanea, musica e poesia si intrecciano in una giornata di condivisione collettiva, in un luogo che si propone come spazio aperto, accogliente e partecipato.

Il festival è promosso dalla Fondazione No Man’s Land e curato da Zerynthia – Associazione per l’Arte Contemporanea OdV, in collaborazione con Aware – Bellezza Resistente e con il patrocinio del Comune di Loreto Aprutino. L’edizione 2025 è sostenuta dal Laboratorio di Creatività Contemporanea e promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Cantiere Aperto rappresenta l’appuntamento più emblematico della programmazione annuale di No Man’s Land, un progetto che si propone come modello etico e replicabile di trasformazione sociale. L’accoglienza è la sua parola chiave.

Il progetto No Man’s Land (NML) nasce nel 2016 da un’idea condivisa tra Yona Friedman – l’architetto delle utopie realizzabili – e Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier (Zerynthia). Situata su circa due ettari di terreno agricolo, la Fondazione NML è uno spazio di libertà, natura e arte, dove i partecipanti dialogano attraverso interventi artistici, condivisione di idee e pratiche collettive. Una “terra di tutti”, immersa nel paesaggio collinare di Loreto Aprutino, tra uliveti e vigneti.

Alle installazioni site-specific già presenti di Alvin Curran, Alberto Garutti, Donatella Spaziani, Jimmie Durham, Fabrice Hyber, Gülsün Karamustafa, Leonid Tishkov e Michelangelo Lupone con Licia Galizia, si aggiunge quest’anno una nuova installazione permanente dell’artista Bruna Esposito – Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999. Dalla sua esperienza newyorkese negli anni ’80 legata alla performance art, Esposito ha sviluppato una ricerca che esplora lo spazio come estensione del corpo e dell’idea artistica, utilizzando mezzi eterogenei: dalla fotografia al suono, dal video alla scultura.

La terza edizione di Cantiere Aperto si aprirà con l’inaugurazione dell’opera permanente di Bruna Esposito, un’amaca d’artista… per poi proseguire nel bosco di noceto e nel giardino della Fondazione, con performance, interventi musicali, letture poetiche e momenti di riflessione condivisa. 

Nel programma della giornata, è previsto un omaggio a tre poeti significativi per l’Abruzzo e oltre: Anna Cascella, Daniele Pieroni e Marco Tornar, con l’interpretazione di Samuele Gambino. Sarà presente anche Camillo De Felice con una performance poetica originale.

Tra le proposte musicali di questa edizione:
· Karima 2G, cantante e beatmaker italiana di origini liberiane,
· GNUČČI (Ana Rab), artista serbo-svedese tra hip hop ed elettronica,
· Daniele Sciolla, esploratore del suono elettronico,
· The Blues Against the Youth, progetto one-man-band di Gianni Tbay,
· Gincana, duo romano di musica elettronica e voce.

Il festival si conferma come uno spazio di resistenza poetica e artistica, un laboratorio a cielo aperto dove i linguaggi si intrecciano per dare voce a nuove forme di coesistenza, memoria e futuro.

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PROGRAMMA DELLA GIORNATA 
12.00 Saluti del Sindaco di Loreto Aprutino Renato Mariotti e inaugurazione
13.00 intervallo con brindisi e dj set
a seguire dalle 14.00 alle 18.00 performance musicali e di poesia 

UFFICIO STAMPA: RP/Press
Contatti: Marcella Russo - M. +39 349 3999037 | www.rp-press.it | E. press@rp-press.it
PRESS KIT: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1_bzV48nztCapecaXbDxZZFHv_NdXDyal

INFO No Man’s Land:
Come arrivare: https://goo.gl/maps/fDxvQyShQsQ2 

SCHEDA TECNICA:
Titolo: Cantiere Aperto III
Artisti Arte_Musica_Poesia: Bruna Esposito (arte), Simone Gambino (poesia), Camillo De Felice (poesia), Karima 2G (musica), GNUČČI (musica) , Daniele Sciolla (musica), The Blues Against the Youth (musica), Gincana (musica)
A cura di: Zerynthia, Associazione per l’Arte Contemporanea OdV
Data: 6 settembre 2024 dalle ore 12 alle 18
Dove: Loreto Aprutino (PE)_ Contrada Rotacesta
Organizzazione: Fondazione No Man’s Land in collaborazione con Aware – Bellezza Resistente
Patrocinio: Comune di Loreto Aprutino
Ufficio Stampa: www.rp-press.it, Pescara
PROGETTO sostenuto da Laboratorio di Creatività Contemporanea e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

sabato 19 luglio 2025

"Attraverso l’Arte la Metamorfosi del Mondo" Mario Surbone e Artisti in dialogo contemporaneo

 

"Attraverso l’Arte la Metamorfosi del Mondo"

Mario Surbone e Artisti in dialogo contemporaneo

 

A cura di Vincenzo Scardigno

Con contributo critico di Rosanna Mele

Sala dei Templari, Molfetta

27.07 – 17.08.2025

Inaugurazione Domenica 27 luglio 2025 ore 18.00 ingresso libero

In un tempo in cui l’Arte non solo interpreta il mondo ma lo trasforma, questa mostra collettiva riunisce Mario Surbone — figura centrale dell’astrazione lirica italiana con una selezione di Artisti uniti da una comune tensione verso la ricerca artistica come strumento di metamorfosi, riflessione e visione.



La Sala dei Templari di Molfetta si fa crocevia di segni, colori e sensibilità diverse, in un dialogo vivo tra generazioni e linguaggi. Le opere esposte raccontano percorsi autonomi ma intrecciati, accomunati dalla volontà di partecipare attivamente al cambiamento del reale, attraverso lo sguardo dell’Arte.

In quest’ottica, grazie alla collaborazione dell' artista Massimo Nardi, la mostra si apre ad altri artisti del Progetto "il Gusto dell'Arte" invitandoli anch'essi ad entrare in dialogo con la scena contemporanea, condividere idee, esperienze e visioni, e contribuire alla creazione di nuove opportunità artistiche e culturali. Un invito a rendere l’Arte sempre più luogo di incontro, contaminazione e crescita collettiva.

Espongono gli artisti: special Guest MARIO SURBONE, ANTONIO GIANNINI, ANTONIO LAURELLI, CARMEN CEFFA, DOMENICO MINNITI, DOMENICO POMPA, ENNIO LAVE’, FRANCO CORTESE, GIANMARCO PULIMENI, GIORGIO PANELLI, GIUSEPPE PAVIA, LUIGIA METTITIERI, LUIGI SERGI, MASSIMO NARDI, MIRIAM PRACCHI, PAOLO DESARIO, RAFFAELE DRAGANI, RAFFAELE IACONE, PIETRO DESCISCIOLO, STEFANO RABOZZI, STEFANO VENTURINI, TEGI CANFARI, TINA PAROTTI, ULISSE GUALTIERI, VITO RUSSO.

         

info:  scardigno.v@hotmail.com

+39 347 2536848

 



venerdì 18 luglio 2025

Giuseppe Banchieri (Comporre l’infranto)


A Viareggio la mostra omaggio all’artista Geppi Banchieri nel ricordo di un’amicizia con Mauro Lotti e al loro rapporto con Viareggio.

Si inaugura sabato 19 luglio alle ore 19 la mostra dedicata a Giuseppe Banchieri (Milano, 1927 - Ronchi di Massa Carrara, 1994) negli spazi delle galleria Engel di Viareggio, e resterà visibile fino al 9 agosto. La mostra nasce con lo scopo di onorare la grande amicizia che legava Geppi Banchieri e Mauro Lotti (Firenze 1926 – Viareggio 2023) nel tentativo di ricostruire una parte di storia dell’artista a partire dagli anni Cinquanta e in particolare l’indissolubile legame con Viareggio, scelto da entrambi a più riprese come luogo di vita. Il progetto espositivo si fonda sulle opere della collezione lasciata da Mauro a sua figlia Simona Lotti e da opere e oggetti di atelier del figlio di Geppi, Umberto Banchieri.

A introduzione e accompagnamento dell’esposizione, un libretto con scritti e immagini raccolto dai due figli Simona e Umberto, un testo critico di Riccardo Mazzoni e le testimonianze di Sandro Luporini e Francesco Labarile. Sono in mostra alcune tele di grandi dimensioni, insieme a tavole e tele più piccole, litografie e calcografie, tavoli e oggetti di studio.L’intento è quello di un gesto intimo che riveli il profondo senso della condizione umana che legava i due amici e che, nei quadri di Geppi, nelle nature morte, nei paesaggi al di là delle finestre, negli squarci di corti con panni appesi al vento, svela i termini di un racconto poetico. Simona Lotti si cimenta insieme a Umberto Banchieri nella curatela di questo omaggio rivolto all'amicizia dei due padri, alla loro eredità artistica da un lato di pittore, dall'altro di appassionato e amico degli artisti. Non una mostra che indaga sui diversi periodi del lavoro di Banchieri, ma il racconto della collezione di un amico che ha scelto opere ben precise. Mauro e Geppi si conoscono a Firenze dove frequentano lo stesso liceo, poi iniziano a studiare ingegneria per poi lasciare entrambi la facoltà, Geppi per l’Accademia di Arti, prima a Firenze e poi l’Accademia di Brera a Milano, mentre Mauro studia poi economia, pur mantenendo un legame stretto con le arti visive, per l’amicizia con gli artisti e per il legame con la moglie Milvia, conosciuta a Milano al bar Jamaica, nei pressi di Brera, grazie anche a Geppi e alla cerchia di artisti che frequentavano quel posto. Le città che legano Geppi e Mauro sono quindi Viareggio, Firenze e Milano; pur essendo nato a Milano Geppi si era trasferito giovanissimo con la famiglia a Firenze, e insieme agli artisti Sandro Luporini, Giuseppe Giannini e Giuseppe Martinelli venivano chiamati i “viareggini milanesi”.

Simona Lotti e Umberto Banchieri, nel ripercorrere questo legame hanno pensato anche alla musica che i padri ascoltavano in quel periodo e che ha influenzato probabilmente anche la loro stessa infanzia, da Gustav Mahler a David Bowie. Ma c’è un’opera di musica classica contemporanea che viene in mente ad entrambi, il Prometeo di Luigi Nono, di cui Simona ha ritrovato il libretto tra gli oggetti di Mauro e proprio da lì viene il sottotitolo di questa mostra “comporre l’infranto”.

“Steccati di canne di bambù sulla spiaggia che consumati dalla salsedine, dalle intemperie, dal tempo che trascorre, si sgretolano e, da ostacoli o barriere diventano quasi trasparenti, un passaggio per l'anima; un'anima che va al di là e ricompone tutto ciò che è infranto. È una ricostituzione all'interno di sé di ogni elemento/frammento. I quadri di Geppi sono quadri aperti che quando si guardano cambiano sempre composizione e dunque direzione per attraversare finestre porte reti maglie steccati”, descrivono così queste opere i due figli.

Nel suo testo Riccardo Mazzoni si sofferma sugli esordi di Banchieri, da far risalire proprio agli anni viareggini: “In occasione di questa esposizione a carattere affettivo dedicata a Giuseppe Banchieri ho ritenuto in primo luogo interessante risalire al periodo germinativo della sua arte, a mia conoscenza fino ad oggi mai approfondito nelle sintesi critiche-biografiche sull’autore, le cui vicende si dipanano peraltro proprio a Viareggio nei primi anni Cinquanta del XX Secolo. Nel Maggio del 1953, sotto l’impulso dei poeti Krimer (Cristoforo Mercati) ed Elpidio Jenco, viene fondato il Centro Versiliese delle Arti, senz’altro storicamente il più significativo tentativo di aggregazione culturale compiuto sul territorio, attivo per molti anni, coinvolgendo un numero considerevole di artisti, oltre a letterati ed esponenti del mondo dello spettacolo, con la relativa rinascita della Galleria d’Arte Bottega dei Vageri, il cui nome costituisce un omaggio all’opera di Lorenzo Viani, aperta e tenacemente condotta da Krimer dal Febbraio all’Ottobre del 1942, come vera scommessa d’arte in piena guerra mondiale. L’evento inaugurale del Centro fu rappresentato dall’organizzazione della Mostra collettiva degli artisti viareggini e versiliesi che si tenne presso lo Stabilimento balneare Principe di Piemonte ex Casinò Municipale dal 14 al 30 Giugno 1953. (…) Tra le opere che Banchieri espose alla collettiva del 1953, meritò la riproduzione sul quotidiano «La Nazione» nell’apposita rubrica redatta da Luciano Marcucci L’angolino della “Bottega dei Vageri”, il dipinto intitolato Spiaggia che Simona Lotti ha scoperto, con sorpresa e gioia, essere entrato a far parte della propria collezione familiare.


Giuseppe Banchieri - Nota biografica
Nato a Milano nel 1927, Giuseppe Banchieri trascorre l’infanzia e la giovinezza a Firenze dove compie studi classici e si iscrive prima a Ingegneria e poi all'Accademia di Belle Arti per proseguire infine la formazione artistica a Milano, ai corsi di Aldo Carpi in Accademia di Brera. Lì incontra Romagnoni, Guerreschi, Vaglieri e Ceretti con i quali, unitamente a Ferroni e Luporini, stringe un sodalizio fatto di incontri, scambi e discussioni condividendo una posizione artistica oltre che esistenziale: fu Marco Valsecchi, in una recensione de Il Giorno, a parlare per la prima volta di «realismo esistenziale» per una visione che porta al centro della raffigurazione il soggetto come elemento di indagine dell’esistenza, elevandolo a momento di riflessione sul dramma umano: il fondamento della poetica del gruppo fu la ricerca di un’alternativa all’informale e all’esistenzialismo che era nato dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale. Sin da ragazzo trascorre molto tempo a Viareggio dove la famiglia si trasferisce, partecipando a iniziative e mostre e frequentando gli amici versiliesi. Gli viene assegnata una borsa di studio per Segovia dove espone alla mostra del Premio internazionale di pittura del 1955. Del 1956 è la prima personale alla Galleria Pater di Milano, con presentazione di De Micheli. Nel 1957 vince il Premio San Fedele. Tra le numerose partecipazioni pubbliche sono da ricordare le presenze alle Biennali di Venezia del 1958 e 1962 (Premio Ginori), alle Quadriennali romane del 1959, 1965, 1972, alla Biennale di Parigi del 1959 e alla III Biennale del Mediterraneo ad Alessandria d'Egitto. Nel 1960 è premiato al Festival dei giovani a Mosca. Inizia qui un percorso espositivo con innumerevoli personali in Gallerie quali Bergamini a Milano, Montrasio a Monza, Schreiber a Brescia, Santacroce a Firenze e dal 1985 Galleria 32 a Milano e partecipazioni a rassegne su Realismo Esistenziale, Nuova Figurazione, Pittura figurativa. I contributi critici sono tantissimi; in questa occasione vogliamo solo ricordare la recensione di Angelici alle mostre di giovani pittori versiliesi nel 1953, gli articoli di Valsecchi e i numerosi testi di De Micheli a partire dal 1954.


Giuseppe Banchieri
(Comporre l’infranto)
mostra personale

a cura di Simona Lotti e Umberto Banchieri
testo critico di Riccardo Mazzoni

inaugurazione sabato 19 luglio ore 19
con interventi di Valentina Ferrari, Francesco Labarile e Riccardo Mazzoni

dal 20 luglio al 9 agosto 2025
18:00 – 23:00

Galleria Engel
Piazza Campioni 1, Viareggio (LU)
Informazioni e contatti Simona Lotti simona.lotti@web.de

eventi
sabato 2 agosto
conferenza a cura di Riccardo Mazzoni
Geppi Banchieri e gli esordi viareggini

finissage sabato 9 agosto
con letture di Alessandra Greco

martedì 15 luglio 2025

INSULA di Antonio Biasiucci


Sabato 19 luglio inaugura a Capri nello splendido scenario della Certosa di San Giacomo la mostra Insula di Antonio Biasiucci a cura di Gianluca Riccio.

Un’isola, oltre cinquanta immagini, una visione inedita: Antonio Biasiucci rilegge Capri attraverso la fotografia in bianco e nero, trasformando il paesaggio in uno spazio di riflessione sul tempo, la memoria e la natura.

Il progetto Insula, a cura di Gianluca Riccio e ideato dall’Associazione Il Rosaio - Arte e Cultura Contemporanea, è sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Si avvale della collaborazione della Direzione Regionale Musei della Campania, dei Musei e Parchi Archeologici di Capri come partner di progetto, e della partecipazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee – Museo Madre Napoli come partner culturali.

L'esposizione che sarà aperta al pubblico fino al 30 ottobre, presenta un lavoro nato dallo sguardo dell’artista su Capri, risultato di una residenza di diversi mesi sull’isola, un racconto creativo dell’esperienza di un luogo unico al mondo, di straordinario valore simbolico e storico. Le fotografie di Biasiucci, in dialogo con le opere del complesso monumentale caprese, entreranno a far parte del patrimonio museale della Certosa di San Giacomo. 
Insula propone una rilettura poetica e visionaria del paesaggio di Capri. Antonio Biasiucci attraverso la sua pratica fotografica che da sempre indaga il confine tra natura, memoria e spiritualità, immagina l’isola non soltanto come territorio fisico, ma come spazio interiore e archetipico. Capri si configura come approdo naturale per la ricerca del fotografo. Isolarsi nel perimetro di spazi segnati da limiti fisici e culturali convenzionali è per Biasiucci, sin dai suoi esordi, il gesto preliminare per dar vita a un processo di scarnificazione dell’immagine e per la costruzione di inediti legami tra cose umane e non umane. Scarnificare per rivelare la profondità delle cose e dei corpi, eliminando gli strati superficiali, per mettere a fuoco l’essenza più intima dei soggetti. Le immagini raccolte durante il soggiorno caprese – tracce di epoche remote come i resti romani di Villa Jovis, dettagli della natura mediterranea, la Grotta di Matermania, le collezioni del Museo Ignazio Cerio, i frammenti architettonici e manufatti artistici della Certosa di San Giacomo e di Villa San Michele – creano una partitura visiva che riflette sul tempo, sulla metamorfosi e sulla sopravvivenza della forma, in cui l’essere umano, la natura e le figure della storia partecipano a un destino comune di continua trasformazione.

Il lavoro di Biasiucci rivela un universo caprese formato da “un mondo di sotto e un mondo di sopra” popolato dagli innumerevoli personaggi che abitano l’isola e che riportano i segni di una contaminazione con la natura. Nella chiesa della Certosa sette grandi “monoliti” (45x 370cm), disposti a intervalli regolari diventano i basamenti per svelare il racconto immaginifico dell’artista pensato per una Capri archetipa, mitologica, cultuale (dal culto). Ogni monolite comprende nove fotografie, ogni immagine è parte dell’installazione complessiva e ogni sequenzadiventa espressione dell’esperienza vissuta dall’artista e delle presenze che abitano l’isola: le statue, il bosco, gli uccelli, le pietre calcaree, le grotte, i ficus, il mare, le sirene, i polpi, i pesci, i gufi, le capre, gli approdi, i reperti marini, le rocce...
Biasiucci concepisce l’“insula” come luogo ambivalente: da un lato isola delimitata dal mare, contenitore di stratificazioni storiche e culturali millenarie, dall’altro simbolo di un isolamento fertile, di una condizione di raccoglimento interiore in cui poter rintracciare le forme primigenie dell’esistenza. Un micromondo e, al tempo stesso, un palcoscenico assoluto.
Il progetto si inserisce inoltre in un dialogo a distanza con l’opera di Karl Wilhelm Diefenbach, artista romantico tedesco che visse a Capri e le cui opere sono conservate nella Certosa di San Giacomo – che da molti anni opera nella promozione della fotografia e dell’arte contemporanea –, contribuendo a intrecciare la ricerca contemporanea di Biasiucci con una memoria artistica che appartiene profondamente al territorio.
L’esperienza che Biasiucci ha vissuto per diversi mesi sull’isola di Capri è inoltre raccontata nel video Insulario. L'alfabeto visivo di Antonio Biasiucci, realizzato da Valeria Laureano in collaborazione con la Scuola di Cinema dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Accompagna il progetto un catalogo che sarà pubblicato dalla casa editrice Contrasto e sarà presentato il prossimo autunno presso il Museo Madre-Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee in occasione di un incontro con esperti storici e critici della fotografia. 

La mostra Insula alla Certosa di San Giacomo di Capri sarà aperta al pubblico fino al 30 ottobre 2025 e sarà visitabile negli orari di apertura del complesso monumentale. 


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INSULA
di Antonio Biasiucci
a cura di Gianluca Riccio

Progetto sostenuto da Strategia Fotografia 2024, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
20 luglio - 30 ottobre 2025

Capri / Certosa di San Giacomo

OPENING > Sabato 19 luglio 2025 – ore 11.30
www.ilrosaio.it
www.antoniobiasiucci.it/

venerdì 11 luglio 2025

INTRECCI di Ida Tampellini e Hikari Miyata

 



Voluta da Associazione Postumia col patrocinio del Comune di San Benedetto Po e del Consolato Generale del Giappone a Milano, "Intrecci" è la storia d’arte e di fascinazione incrociata di Ida Valentina Tampellini e Hikari Miyata. Il titolo allude a quella reciproca attrattiva per l’altrove: l’Italia per Hikari, il Giappone per Ida, che ha caratterizzato il loro fare artistico, una curiosità che ha saputo trasformarsi in linguaggio, materia, arte condivisa.

Dopo mezzo secolo di quotidiano impegno artistico e culturale (i nostri non posseggono un televisore per cui in qualche modo devono pur passare il tempo) il Comune di San Benedetto Po dedica loro una mostra diffusa che occupa svariati ambienti del complesso monastico benedettino. "Intrecci" ne è l'ultimo atto, una bipersonale allestita dal 19 luglio al 30 agosto 2025 nel Refettorio monastico, all'ombra dell'affresco correggesco, curata da Carlo Micheli, una sorta di beatificazione di questi due artisti evergreen che qui propongono una selezione delle loro opere, specchio di cinquant'anni di vita condivisa e di maturazione artistica. I tondi, le carte, i libri d'artista di Ida fanno da contraltare agli "optical", ai sassi zen, alle opere materiche di Hikari, in un intreccio di visioni e di contenuti che tradisce la comune passione per la sperimentazione. Arte vera, che sfida il tempo e le mode, col plusvalore di una piena condivisione artistica e affettiva.


INTRECCI 
una storia d’arte e fascinazione incrociata
Ida parte da una neofigurazione espressionista, figlia del clima culturale mantovano e dei suoi gusti; Hikari arriva dal mondo grafico nipponico, ordinato e pubblicitario. Ma una volta in Italia, va in estasi: borghi, monumenti, ruderi abitati da fantasmi architettonici e nostalgia. Per lui, abituato a microappartamenti lontani ore-luce dal lavoro, l’Italia è un sogno di spazio e bellezza. E lo disegna. In apnea. L’immersione milanese (leggi: Brera, anni '70, fervore e libertà) li segna entrambi: Hikari riscopre i geometrismi in chiave optical, Ida sperimenta materiali e cromie non convenzionali. Dopo il matrimonio (1975), il primo viaggio in Giappone (1979) è uno spartiacque: Ida si converte alla carta, non più solo supporto ma sostanza, materia del suo fare artistico. Ne nascono opere leggere e complesse, bifacciali, sospese, che ruotano al minimo soffio d’aria, come "mobile" zen. Intanto Hikari disegna tubi e intrecci: visioni meccaniche, mutazioni urbane, vermi artificiali che scavano il sottosuolo. È l’eco degli “Anni di Piombo”, del disagio che serpeggia e non si lascia domare. Ma negli anni ’80 qualcosa cambia: l’angoscia si placa, i nodi si allentano. Gli intrecci si fanno più armonici, i colori più miti. E nascono i suoi celebri sassi, microcosmi galleggianti tra figurazione rarefatta e astrazione materica, sospesi in un non facile equilibrio tra zen e pittura. Negli anni '90 Ida dà forma tridimensionale alla carta: libri d’artista, ciotole profumate, giochi-scultura. Le sue carte si ispessiscono, si arricciano. I pigmenti? Ricavati da bacche, radici, foglie. Spuntano i tondi, istantanee di cielo, terra, o semplici stati d’animo in carta semitrasparente. Hikari continua il doppio binario: intrecci e sassi si alternano a una nuova fascinazione per l’Arte Povera, letta attraverso il filtro giapponese. Ne nascono opere ibride, tra catrame e calligrafia, legno e metallo, come se l’arte occidentale e orientale potessero finalmente parlarsi… in dialetto. Nei primi anni 2000 il Comune di Goito dedica alla coppia due personali nell'antico mulino sul Mincio. Luogo spartano, poetico. Lì Ida abbandona il piccolo formato e si lancia in carte monumentali, gestuali, che finalmente le restituiscono respiro. Lì Hikari capisce che quel sogno di sintesi tra culture – solo un giapponese-italiano poteva realizzarlo. Un po’ come dire: oggi un western può dirigerlo solo un regista Pellerossa. 

Carlo Micheli




Titolo: INTRECCI
Artisti: Ida Tampellini - Hikari Miyata
Tipologia: Bipersonale
Curatela: Carlo Micheli

Organizzazione: Associazione Postumia
Patrocini: Comune di San Benedetto Po – Consolato Generale del Giappone a Milano

Sede: Refettorio Monastico Polironiano - Piazza Matilde di Canossa 2 - San Benedetto Po MN

Date: 19 luglio – 30 agosto 2025
Inaugurazione: sabato 19 luglio ore 18.30

Orari: sabato e domenica: 9.30 - 12.30 / 15.00 - 18.00 - in settimana su prenotazione
Info: info@turismosanbenedettopo.it - +39 0376 623036

Caroline e Joanna Lazzarini | I am not bound by my body


La galleria Orizzonti Arte Contemporanea di Ostuni inaugura sabato 19 luglio 2025, alle ore 20.00, la mostra bipersonale delle artiste inglesi Caroline e Joanna Lazzarini, dal titolo I am not bound by my body, a cura di Garry Roberts.

Il progetto espositivo nasce dall’idea di riunire un duplice lavoro in un corpo unico, svincolato dalla fisicità e fluido nella sua essenza immateriale. In una prospettiva filosofica e spirituale le artiste, ciascuna in uno specifico linguaggio, esprimono nell’atto creativo la verità personale del Sé non limitato o costretto nella forma fisica, bensì che trascenda il corporeo. 

I am not bound by my body, scrive il curatore, è una collaborazione tra Caroline e Joanna, il cui focus è l’esplorazione del senso del sé attraverso i corpi in cui siamo nati e nel percorso che siamo destinati a seguire. Ci sono diverse somiglianze tra il lavoro a penna fine di Joanna e quello in filo metallico di Caroline, anche se gli stili e i mezzi risultano opposti; è evidente infatti la rappresentazione dell'energia che scorre attraverso il corpo pittorico dell’una e quello scultoreo dell’altra che ricongiunge entrambe in punti vitali di intensa emozione. Così il lavoro delle due artiste scorre tra spazi e linee, che si tratti di filo o inchiostro; questa fascinazione energetica, che riscontriamo nelle loro opere, deriva dalla loro identità genetica e dall'innata consapevolezza che sono molto più del loro sé fisico e senziente. D’altronde, ci sono opere che trovano costantemente modi per esprimere sia l'energia maschile che quella femminile: lo yin e lo yang, le due energie polari presenti in tutto.


Caroline e Joanna Lazzarini 
I am not bound by my body
a cura di Garry Roberts

Inaugurazione sabato 19 luglio ore 20,00

19 luglio – 10 agosto 2025

Orario visite: 
dal lunedì al sabato 10.30-14.30 e 16.30-19.30
domenica solo mattina 

GALLERIA ORIZZONTI ARTE CONTEMPORANEA 
Piazzetta Cattedrale (centro storico) 
72017 Ostuni (Br)
Tel. 0831.335373 – Cell. 348.8032506
F: Orizzontiartecontemporanea

Communication Manager
Amalia Di Lanno 

martedì 8 luglio 2025

Premio Libro d’Artista a Emilio Isgrò nell’ambito della XXIV edizione del festival Il Libro Possibile

Emilio Isgrò, Arrangment, 2022, tecnica mista su carta, 39,3 x 28,2 cm

La collaborazione tra Il Libro Possibile e la Fondazione Pascali – Museo d’Arte Contemporanea si rinnova anche per l’edizione 2025 del festival, confermando una sinergia culturale avviata con successo nel 2023. A suggellare questa alleanza sarà la cerimonia di premiazione del “Libro d’artista”, che aprirà ufficialmente il festival mercoledì 9 luglio, alle ore 19:30, in Piazza Aldo Moro a Polignano a Mare.

Il riconoscimento sarà conferito a Emilio Isgrò, artista, scrittore e poeta tra le voci più significative dell’arte concettuale contemporanea. Conosciuto in tutto il mondo per le sue celebri “cancellature”, Isgrò ha trasformato il gesto artistico in un linguaggio potente e riconoscibile, capace di mettere in discussione il senso della parola, della memoria e dell’identità culturale.

Il premio arriva in occasione della recente pubblicazione del suo ultimo libro, Io non cancello. La mia vita fraintesa (Solferino, 2024), in cui l’artista si racconta con lucidità e ironia, attraversando oltre sessant’anni di creazione, pensiero e dissenso.

Istituito dalla Fondazione Pascali, il Premio Libro d’artista intende valorizzare il libro come opera d’arte totale, in cui scrittura e immagine, parola e forma, dialogano in un unico atto creativo. La scelta di Emilio Isgrò rappresenta pienamente questa visione, premiando un percorso coerente, libero e radicale.

Alla cerimonia interverranno Giuseppe Teofilo, Direttore Artistico della Fondazione Pascali – Museo d’Arte Contemporanea, Stefano Zorzi, Presidente della Fondazione e Maria Gabriella Caruso, membro del Cda della Fondazione Pascali.

L’iniziativa si inserisce nel programma della XXIV edizione del festival Il Libro Possibile, con cui la Fondazione condivide da anni la volontà di promuovere l’incontro tra linguaggi, discipline e pubblici, nella comune convinzione che la cultura sia spazio di confronto, bellezza e trasformazione.

In occasione del festival la Fondazione Pascali ospiterà inoltre l’incontro dedicato a La contesa su Picasso. Fernanda Wittgens e Palma Bucarelli di Rachele Ferrario (La Nave di Teseo). A dialogare con l’autrice il 10 luglio alle ore 18.30 sarà il giornalista Aldo Cazzullo.

Fondazione Pascali e Festival Il Libro Possibile – Premio Libro d’Artista a Emilio Isgrò
9 luglio, ore 19:30, in Piazza Aldo Moro a Polignano a Mare

venerdì 4 luglio 2025

FRANCESCO, contenitore di pittura

Francesco Rinzivillo - People (polittico), tm su tavola, 2018 29,5x29,5 cm cad


Una mostra di pittura omaggio al lavoro svolto da Francesco Siracusa nel suo spazio espositivo di Agrigento. Una ventina di pittori e pittrici che restituisce uno spaccato dei vari indirizzi dell’arte  italiana contemporanea legata al medium del dipinto. 

Il progetto, di natura itinerante, ambisce a diventare “contenitore di pittura” e piattaforma per guardare a questo linguaggio, discuterne, metterlo alla prova e proiettarsi in avanti per raccogliere il testimone che Francesco ha affidato col suo sguardo. 

Artisti in mostra: Giovanni Blanco, Giuseppe Bombaci, Roberta Cavallari, Pierluca Cetera, Barbara De Vivi, Lorenzo Di Lucido, Simone Geraci, Andrea Mangione, Igor Molin, Michele Parisi, Giorgio Pignotti, Ettore Pinelli, Manuel Portioli, Francesco Rinzivillo, Alessandro Saturno, Thomas Scalco, Luca Sclafani, Federico Severino, Tina Sgrò, Nicholas Stedman, Valerio Valino e Giovanni Viola. 


Direttrici pittoriche e geografiche 
1.0 
da Agrigento ad Ala 

Mi ha sempre affascinato l’idea che esistano direttrici, snodi e punti caratteristici che attraversano invisibilmente i territori, legandoli tra loro e definendoli. Grazie a questi elementi una città o un spazio hanno la possibilità di giocarsi un’altra carta, di uscire dall’anonimato o tentare strade diverse per una propria caratterizzazione culturale. Prima di conoscere Francesco Siracusa e di visitare il suo piccolo ma vitale spazio, Agrigento era per me una città urbanisticamente non eccezionale, schiacciata nelle sue ipotesi per il futuro sotto il peso di un passato archeologico sublime, ammaliante e strabordante. Poche ipotesi per il futuro, pochi segni del contemporaneo. 

L’attività di Francesco Siracusa, come un piccolo elemento di resistenza nell’indifferenza generale, altamente caratterizzato e qualificato, è riuscito negli anni a trattare alcune tra le personalità più interessanti della giovane pittura contemporanea italiana, senza dimenticare uno sguardo sulla fotografia, producendo testi e interviste che diventeranno materiale prezioso per gli storici e i critici (o anche solo gli appassionati) del futuro. 

Grazie a questo snodo contemporaneo siciliano credo si sia creata una nuova direttrice per me, un legame che tiene insieme gli apici estremi dello stivale in confronti continui volti a individuare e discutere le ricerche più giovani, innovative e significative da coinvolgere in nuovi progetti o anche semplicemente da osservare. La pittura, bella e voluttuosa, è sempre al centro ed è nato da tutto ciò una sorta di archivio informale che, anch’esso, aiuta a tirare una linea che unisce immaterialmente luoghi lontani. 

Gabriele Salvaterra

FRANCESCO 
CONTENITORE DI PITTURA 
a cura di Gabriele Salvaterra 

4 - 24 luglio 2025 

Inaugurazione venerdì 4 luglio, ore 18.15 

Roberta Cavallari Studio - Palazzo Gresti 
Via Carrera, 4 - 38061 Ala (TN)

aperture:
venerdì 4 luglio ore 18-22.30
sabato 5 luglio ore 18-24
domenica 6 luglio 18-22.30
dal lunedì al sabato su appuntamento inviando mail a roberta.cavallari@gmail.com


Quant'ARTE Festival. L’arte incontra la scienza quantistica

Il Quant'ARTE Festival è la nuova iniziativa di NQSTI – National Quantum Science and Technology Institute che, in occasione dell’International Year of Quantum Science and Technology (IQY), intende promuovere la conoscenza delle potenzialità e delle implicazioni delle scienze e tecnologie quantistiche presso il grande pubblico attraverso le arti visive. Il Festival invita artisti e creativi a esplorare il mondo affascinante delle scienze quantistiche attraverso il proprio linguaggio visivo, favorendo contaminazioni tra saperi, forme e intuizioni.

|l Quant'ARTE > talents
Tra le diverse attività del Festival, nasce | Quant'ARTE > talents: la sezione dedicata a studenti e studentesse delle Accademie di Belle Arti e degli Istituti di Design riconosciuti dal MUR. Un’opportunità per sperimentare, farsi ispirare e portare la propria visione in una mostra collettiva a Milano. Una call aperta ai giovani artisti in formazione: un percorso che unisce ispirazione scientifica, progettazione artistica e visibilità pubblica. Attraverso incontri online, supporto da parte di ricercatori e una mostra finale, Talents accompagna i partecipanti nella creazione di un'opera originale ispirata all'universo quantistico.

Come funziona

1. Presentazione online
Scopri il progetto in diretta: NQSTI presenterà l’iniziativa in un evento online il 10 luglio 2025 alle ore 12:00. Per partecipare occorre prenotarsi entro il 9 luglio 2025, compilando questo modulo online.

2. Formazione
Due incontri online da 2 ore ciascuno per scoprire il mondo delle tecnologie quantistiche e ricevere tutti gli spunti utili per sviluppare la tua idea creativa. Le date degli incontri saranno comunicate su questo sito entro il 14 luglio 2025.

3. Candidati!
Compila il modulo online e invia il tuo portfolio (5 opere) entro il 25 luglio 2025. Possono partecipare sia singoli artisti che gruppi.

4. Selezione
Le candidature saranno valutate da una commissione composta da esperti NQSTI, docenti delle Accademie e un artista di fama nazionale.

5. Produzione
Le persone selezionate (massimo 20) avranno tempo fino al 30 ottobre 2025 per realizzare la propria opera, con il supporto dei ricercatori NQSTI.

6. Mostra finale a Milano
Le opere saranno esposte in una prestigiosa sede a Milano nei mesi di novembre/dicembre 2025. Sarà inoltre pubblicato un catalogo digitale della mostra.

Contatti
Per informazioni scrivere a quantartefestival@nqsti.it

REGISTRAZIONE all'evento:





domenica 29 giugno 2025

SOPRALUCE di Gianfranco Basso e Elio Castellana

Elio Castellana, Fake Error Landscape


Due artisti salentini, entrambi con solide esperienze artistiche alle spalle e una poetica coerente e stratificata, si incontrano nella mostra SOPRALUCE per dare vita a un dialogo visivo che attraversa la materia del tempo, della memoria e della percezione. Gianfranco Basso e Elio Castellana propongono un’esposizione in cui due linguaggi autonomi si fondono in un gesto condiviso, accomunati da un’idea di stratificazione che si manifesta nei modi più diversi: ottico, emotivo, simbolico.

Il termine 'Sopraluce', mutuato dal lessico dell’architettura, indica un’apertura vetrata posta al di sopra di una porta o parete, atta a permettere il passaggio della luce tra ambienti separati. Metaforicamente, diventa qui la soglia attraverso cui i mondi visivi e simbolici dei due artisti si rifrangono e si compenetrano. Sopraluce è ciò che connette e filtra, ciò che separa ma illumina, una zona di passaggio fragile e luminosa tra oggetto e paesaggio, carta e filo, trauma e rigenerazione.

Gianfranco Basso, con Ricamo su carta, porta avanti una riflessione sul ricamo come gesto simbolico, linguaggio visivo e atto di cura. Le sue opere nascono dall’interazione fra carta e filo: antichi atlanti, pagine di libri, cartamodelli familiari, diventano la base per un processo di ri-significazione. Il filo traccia nuove narrazioni, interrompe il flusso lineare della lettura e genera nuove mappe emotive e politiche. Il lavoro di Basso è un’operazione sul tempo: strappa, cuce, rivela e vela, trasforma l’archivio in sogno e costruisce un lessico visivo intimo e stratificato. Opere come Il mistero delle cose o Peace Piece sono esempi paradigmatici di questa poetica, in cui si uniscono rigore formale, memoria privata e tensione civile.

Elio Castellana, con Fake Error Landscapes, elabora un’indagine raffinata sul tema dell’errore fotografico. A partire da ciò che normalmente verrebbe scartato — sfocature, invasioni di campo, oggetti fuori posto — Castellana costruisce un linguaggio visivo originale e ipnotico. L’errore diventa segno della rottura, della perdita, della morte, ma anche innesco per una nuova costruzione di senso. In questa serie, nata dopo la scomparsa della madre, l’artista mette in atto un processo di rinascita attraverso la collaborazione con il padre e il paesaggio familiare del Salento. Le immagini, potenti nella loro ambiguità visiva, agiscono come epifanie sospese. La teoria dell’errore come strumento critico diventa qui strumento poetico.

SOPRALUCE non è soltanto un titolo, ma un metodo espositivo, una postura poetica: la luce filtrata come metafora di un incontro artistico in cui ogni opera è soglia, ogni immagine è apertura, ogni segno è passaggio. Insieme, Basso e Castellana generano un campo di visione in cui errori, ricami, interruzioni e velature si fondono in una geografia emozionale condivisa e potente. In mostra, queste due poetiche si rispecchiano e si sfidano. Sopraluce è il nome dato a questa intersezione: uno spazio di attraversamento dove immagine e materia, parola e gesto, luce e oggetto, trovano nuove possibilità di coesistenza. Una soglia luminosa tra due mondi che non vogliono fondersi, ma piuttosto restare in tensione creativa, come due stanze separate ma unite da una stessa luce.

SOPRALUCE
Visioni filtrate, memorie ricamate
Doppia personale di Gianfranco Basso e Elio Castellana
2 – 27 luglio 2025

Stills of Peace and Everyday Life – Edizione XII​ ITALIA E COLOMBIA IN DIALOGO SUL ‘GLOBAL FUTURE’


Dal 5 luglio al 7 settembre 2025, ad Atri e a Pescara, la Fondazione ARIA presenta la dodicesima edizione della rassegna internazionale dedicata all'arte e alla cultura contemporanea, in collaborazione con il Comune di Atri e il Comune di Pescara. Attraverso Stills of PEACE, la Fondazione ARIA continua a promuovere il dialogo tra culture attivato dal linguaggio dell’arte contemporanea, che prende forma in mostre, performance, incontri ed eventi culturali. 

Nel 2025, la rassegna si concentra sul tema del GLOBAL FUTURE, con la Colombia come paese ospite. 
Un dialogo che attraversa tre sedi espositive selezionate, ponendo al centro il tema della salvaguardia delle risorse vitali del pianeta come condizione necessaria per garantire un futuro equo e condiviso. In un’epoca segnata da profonde trasformazioni ambientali e sociali, la Colombia – simbolo mondiale della biodiversità – diventa emblema e luogo d’ispirazione per un confronto artistico urgente e necessario. 

L’inaugurazione della rassegna avverrà nel corso della consueta Ma.Co. / Maratona del Contemporaneo, tre giorni di eventi tra Atri e Pescara

Sabato 5 luglio, ore 18.00, presso il Cortile di Palazzo Acquaviva di Atri, interverranno il Presidente della Fondazione Aria Giulio Caso, il Sindaco di Atri, la Direttrice Artistica della Fondazione Giovanna Dello Iacono, il team dei curatori, insieme agli artisti invitati e agli ospiti istituzionali. In questa occasione saranno inaugurate le due mostre presso le Cisterne e Sale di Palazzo Acquaviva: Global Future, a cura di Giovanna Dello Iacono e Maria Letizia Paiato, con le opere di Lorenzo Aceto, Aycoobo, Chiara Calore, Rudy Cremonini, Federica Giulianini, Pietro Moretti, Matteo Montani, Mariangela Levita, Luz Lizarazo, Giovanni Paolo Randazzo Mora, Alejandro Sánchez Suárez, María Alejandra Torres e Generazione dalla luce, a cura di Antonio Zimarino e Marta Michelacci con le opere di Juan Eugenio Ochoa, Mozzarella Light, Paolo Scirpa, Natalia Triviño Lozano. 

Domenica 6 luglio, alle ore 18.00, la Maratona si sposterà a Pescara presso lo spazio s.l.m.00 zerozerosullivellodelmare per l’inaugurazione della mostra Forgotten People, a cura di Paolo Dell’Elce con le fotografie di Luz Elena Castro, seguita dall’inaugurazione della mostra collettiva Stills of Peace for Young a cura di Cecilia Buccioni, Giovanna Dello Iacono e Maria Letizia Paiato, con protagonisti Daniele Di Girolamo, McManu Espinosa, Martina Marini Misterioso e Lalula Vivenzi, presso lo spazio YAG/Garage di Pescara. 

Lunedì 7 luglio, sempre ad Atri, alle ore 18.00 nel Cortile di Palazzo Acquaviva, prenderà il via il primo appuntamento di Stills Story, un ciclo di incontri letterari a cura di Giuliana De Petris; a seguire dalle ore 21 l’inaugurazione della rassegna cinematografica CINE COLOMBIA, a cura di P. Federico Ibargüen Ruiz, con proiezioni in lingua originale sottotitolate in italiano, in collaborazione con l’Ambasciata di Colombia in Italia. 

L’edizione 2025 rappresenta il secondo capitolo del progetto triennale della Fondazione ARIA, dedicato all’approfondimento dell’arte contemporanea latinoamericana (Messico – 2024, Colombia – 2025), con l’obiettivo di valorizzare temi comuni alle società dell’America Latina contemporanea e all’arte che vi nasce. L’edizione passata, dedicata al Messico, ha visto la partecipazione di oltre 10.000 visitatori e la collaborazione di importanti istituzioni italiane e internazionali. Anche per l’edizione 2025, il progetto gode del Patrocinio dell’Ambasciata della Colombia in Italia, dell’alto patrocinio della Regione  Abruzzo, del Consiglio Regionale, dei Comuni di Atri e Pescara, dell’Instituto Cervantes di Roma, del Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL), della Società Dante Alighieri e dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. La rassegna intende rafforzare i legami tra Italia e Colombia e trasmettere un messaggio universale: l’arte come strumento di pace, consapevolezza e coesione tra culture e generazioni diverse. 

Vi aspettiamo alla Ma.Co. / Maratona del Contemporaneo:
5 luglio ore 18.00 / Cortile di Palazzo Acquaviva – Atri​

Inaugurazione mostre Global Future e Generazione dalla luce
6 luglio ore 18.00 / s.l.m.00 – zerozerosullivellodelmare, Via dei Marrucini 19 – Pescara​

Inaugurazione mostra fotografica Forgotten People​
a seguire: Galleria YAG/Garage, Via Caravaggio 125 - Pescara ​

Inaugurazione mostra Stills of Peace for Young
7 luglio ore 18.30 / Cortile di Palazzo Acquaviva – Atri​

Inaugurazione ciclo di incontri letterari Stills Story​
ore 21.00 Inaugurazione rassegna cinematografica Cine Colombia

ORARI MOSTRE – ATRI​
10.00 – 12.00 / 16.30 – 19.30 / 21.00 – 23.00 (tutti i giorni)

ORARI MOSTRE – PESCARA​
18.00 – 21.00 (dal martedì al sabato)

Programma completo e dettagli: www.stillsofpeace.com
Press Kit: https://www.stillsofpeace.com/press/
UFFICIO STAMPA: press@delloiaconocomunica.com | delloiaconocomunica.com


 
Luz Lizarazo, Mi cuerpo dice la verdad (My Body Speaks the Truth), 2023, photo credit Niko Jacob
Paolo Scirpa, Espansione e traslazione, 1984, photo credit Archivio Paolo Scirpa

 
Luz Elena Castro, Desalojos en Guayaquil, Medellin, photo credit Luz Elena Castro
Lalula Vivenzi, Woman Power | Maria Lai, 2025, photo credit © Marianne Sin-Pfaltzer, Archivio Ilisso