Sandra_Tomboloni_Il sole che splende nel cielo blu_2024
La Galleria ME Vannucci è lieta di presentare A due #4, José Manuel Mesías - Sandra Tomboloni, L'illusione della vita, il quarto capitolo della serie di dialoghi e incontri A due che creano un ponte tra artisti della galleria e figure selezionate direttamente da loro o individuate per affinità elettive.
Il dialogo tra gli artisti Sandra Tomboloni (Pelago, Firenze, 1961) e José Mesías (L'Avana, Cuba, 1990) si sviluppa attorno ad alcune opere che parlano di sacralità della vita e regole di convivenza. In tutto il progetto espositivo è evidente il rapporto tra essere umano e mondo animale. Sono composte da gabbie per uccelli le installazioni di José Mesías: oggetti realizzati dall’uomo per privare i volatili della propria libertà e piegarli al proprio volere. Sandra Tomboloni porta avanti la sua battaglia animalista e antispecista, già evidente nella personale del 2020 La fragilità degli ospiti, che qui si sviluppa tra una serie di nuovi disegni e due grandi sculture in cera.
Sono gabbie trovate, e poi schiacciate, quelle che formano una enorme croce in Ecce Homodi José Mesías; un chiaro riferimento alle parole che, nel Vangelo di Giovanni (19, 5), pronuncia Pilato mentre presenta Gesù flagellato e coronato di spine, espressione usata anche per definire una persona malandata e smunta. Si intitola Ecce homo. Come si diventa ciò che si èanche l’ultima opera compiuta di Nietzsche prima della follia, scritta, nelle sue grandi linee, in tre settimane di immensa esaltazione dell’autunno 1888, a Torino.
Le installazioni dell’artista cubano ci portano a pensare a un mondo animale fuggito via dalle leggi dell’uomo, anche nel caso di Paradoja de un móvil perpetuo (Esta jaula será un móvil perpetuo en tanto viva un pájaro dentro de ella), [Paradosso del movimento perpetuo(la gabbia avrà un movimento perpetuo finché un uccello vivrà al suo interno)], dove la gabbia è appoggiata sui legni ricurvi di un dondolo, ma l’assenza dell’animale vanificherà la sua funzione, quasi a togliere l’anima all’oggetto.Due grandi bastoni coperti di sculture di piccoli maiali in cera danno forma alle opere Abracadabradi Sandra Tomboloni. Viene subito da pensare alle aste decorate che reggono i rotoli della Toràh, libro sacro per eccellenza dell’ebraismo. La parola Toràh significa “insegnamento”, e deriva da una radice ebraica che indica anche “colpire” o “andare a segno”. Nella cultura israelita, il bastone è un simbolo di autorità, utilizzato dal pastore come strumento di correzione e guida per il suo gregge. Mentre il gruppo di maiali si impossessa dei bastoni, come a prendere in mano il comando, cercando la vera essenza di quegli insegnamenti, la parte bidimensionale di questa parodia del testo sacro, che dovrebbe essere contenuta nel rotolo, si snoda invece in una serie di disegni che sfuggono alla sequenza e alla forma arrotolata per trovare ciascuno la propria dimensione. Lo stesso titolo Abracadabra ci riporta al campo del mistero e della magia. Abracadabra è un vocabolo in uso nella magia mistica antica ed è considerata la parola universalmente più adottata fra quelle pronunciate senza traduzione nelle singole lingue. Questa parola era probabilmente utilizzata da popoli di lingua aramaica o araba, prevalentemente come incantesimo per curare alcune malattie o per scacciare i demoni. L’illusione della vita è quella dell’essere umano che considera vitali regole e abitudini che forse ci stanno portando verso direzioni sbagliate. La necessità quindi di sparire o invertire la rotta, interpretare nel modo corretto testi sacri, precetti, e pronunciare correttamente parole magiche. Sottrarsi per sabotare regole sbagliate.
BIOGRAFIE
Sandra Tomboloni
In Sandra Tomboloni(Pelago, 1961), opera e biografia spesso coincidono e si sovrappongono: si ammala presto di anoressia, malattia con la quale convive. Sarà un materiale come il pongo a caratterizzare il suo percorso artistico, materia attraverso la quale, dopo le prima tele informali - in cui la figura era assente e quasi annientata - la figurazione prende progressivamente corpo. Il pongo è materia e colore, allo stesso momento, e trasmette tutto il senso di fragilità e precarietà caratteristici dell'opera dell'artista.
Tra le principali mostre personali: 2020,La fragilità degli ospiti, a cura di Serena Becagli, Galleria Vannucci, Pistoia; 2014, Orfani, Galleria Vannucci, Pistoia; 2013 Homeless#2013, Casa Rossa, Pontassieve (FI); 2011,Trasmigrazioni, Galleria Biagiotti, Firenze; 2010, Prezzemolina, a cura di Stefania Gori, La Smilea, Montale, (PT); 2010, Contrasted-Materia Instabile, Sandra Tomboloni/ Virgina Lopez, a cura di Matilde Puleo, Palazzo Comunale, Arezzo; 2005, Between and Underneath, Goldonetta, Firenze; 2004, Lost and Found, HVCCA, Peekskill, New York; 2000, Mostra-Laboratorio, Museo Pecci, Prato, 2000; 1999, Me, Io, Jeg, con Elizabeth Peyton e Lene Vearing, Salzau (Kiel), Festival di Teatro, Todi; 1999, Bu, Pinocchio, con Gianluigi Toccafondo, Palazzo delle Papesse, Siena; 1997, Generazioni/1, con Luca Caccioni e Giovanni Manfredini, Palazzina dei Giardini, Modena; 1997, Storia di un pulcino o due, Galleria Studio La Città, Verona; 1995-1995, Mostra personale, Galleria Gentili, Firenze.
Tra le principali mostre collettive: 2024, Colorescenze. Artiste, Toscana, Futuro, a cura di Stefano Collicelli Cagol e Elena Magini, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; 2021, Paesaggi Personali, a cura di Serena Becagli, Galleria ME Vannucci, Pistoia; 2020, Bambini per sempre! Infanzia e illustrazione nell'arte del primo Novecento, a cura di Arabella Natalini e Nadia Marchioni, Museo degli Innocenti, Firenze; 2019, «E p h e m e r a – Ε φ ή μ ε ρ α», a cura di Friederike Schmid, White Space Black Box, Neuchâtel, Svizzera; 2018, LET'S TWIST AGAIN, con Luca Caccioni, Fabrizio Corneli, Vittorio Corsini, Franco Guerzoni, Michelangelo Pistoletto, Pino Spagnulo, Giovanni Termini, Sandra Tomboloni, Giuliano Tomaino, Galleria Vannucci, Pistoia; 2018, Stereo Love Seats, Marc Straus Gallery, New York; 2018, De Scultura, a cura di Cristiana Collu e Saretto Cincinelli, Casa Masaccio Centro per l'Arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno (AR) (artisti in mostra: Emanuele Becheri, Paolo Fabiani, Michel Frere, Anton Raphael Mafai, Arturo Martini, Davide Rivalta, Medardo Rosso, Sandra Tomboloni); 2013, Borderline, Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dalì, dall'Art Brut a Basquiat, MAR, Ravenna; 2008, Italian Genius, Now, mostra itinerante del Museo Pecci di Prato nei musei d'arte contemporanea in Asia, 2008-2007; 2007, Revenge, Hudson Valley Center for Contemporary Art, Peekskill, New York; 2006, Tattile-Duttile, Galleria VM21, Roma; 2005, Minyonies, a cura di Maria Luisa Frisa e Giuliana Altea, Alghero; 2004, A.I. 20 artiste italiane nel XX secolo, a cura di Elena Lazzarini e Pier Paolo Pancotto, Palazzo Mediceo Seravezza, (Lu); 2004, Collezione Permanente, a cura di Samuel Fuyumi Namioka, Museo Pecci, Prato, 2004; 2003, Not in New York- Emerging European Artists, a cura di Marc Straus, Stux Gallery, New York; 2003, Imagerie Art Fashion, a cura di Maria Campitelli, Musei del Canal Grande, Trieste; 2003, Giovani Artisti Italiani, Premio Maretti, a cura di Roberto Daolio, Silvia Grandi, Maura Pozzati, GAM, Bologna; 2003, Rotte Metropolitane, a cura di Daria Filardo, Orto Botanico, Firenze; 2002, Continuità. Arte in Toscana1990-2000, a cura di Jean-Christophe Amman, Museo Pecci, Prato; 2000, La Fenice et des artistes, concorso per artisti contemporanei promosso da Hotel La Fenice, a cura di Maura Pozzati, Hotel La Fenice, Venezia; 1998, Artisti italiani in Kiel,Staadt GALLERIE, KIEL, a cura di Edoardo Di Mauro e L. Von Amelunxen; 1997, Onomatopea, a cura di Antony Iannacci, Galleria Studio La Città, Verona; 1997, Collaborazione con la compagnia Virgilio Sieni Danza allo spettacolo Quartetto sul vento, variazioni sull'identico, Teatro Metastasio, Prato; 1997, Realizzazione dell'opera in progress Il Piccolo Principe, a cura di Sergio Risaliti, all'interno del festival Fabbrica Europa, ex Stazione Leopolda Firenze; 1996, Realtà giovaneXXX- VI Premio Suzzara, Galleria Civica d'arte contemporanea. (Vince il premio acquisto ex aequo con Caira, Botto&Bruno e Casolaro); 1996LEONKART,a cura di Arcangelo, Centro Sociale Leoncavallo, Milano; 1995, Aperto Italia 1995, a cura di Francesco Bonami e Emanuela De Cecco, Trevi Flash art Museum, Trevi (Pg); 1994, Turbare il tempo, a cura di Saretto Cincinelli, Museo Archeologico di Firenze.
José Mesías (L'Avana, Cuba, 1990) è un artista cubano specializzato in pittura, disegno, video e installazione. Quest'ultimo è un mezzo per il quale spesso concentra la sua pratica sull'oggetto, il suo stato trovato e la sua storia. Il suo lavoro affonda le radici sia nella storia passata che nel contesto contemporaneo di Cuba. Spesso guarda indietro al periodo delle guerre d'indipendenza a Cuba alla fine del 1800, un tema raro nell'arte cubana contemporanea. Il suo lavoro rivela storie sia personali che collettive. Dimostra i principi fondamentali dell'universo che possono essere manifestati negli oggetti più insignificanti e nei mestieri più ordinari.
José Mesías si è diplomato all'Accademia Nazionale di Belle Arti "San Alejandro" dell'Avana nel 2009. Attualmente vive e lavora a L'Avana. Ha ottenuto borse di residenza in Giappone, patrocinate dall'Akita Art Institute (2018); a Bilbao, Spagna, nell'ambito del programma Azkuna Zentroa - Artist x Artist Residency (2017); in Colombia, dal progetto di scambio tra l'Instituto Superior de Arte e l'Universidad de los Andes (2013), tra gli altri.
Tra le sue principali mostre personali ricordiamo: Especies mentales(Cuban Artist Fund Studio, Residency Unlimited) New York, USA (2023);Not everything needs to be painted (Bode Projects) Berlin, Germany (2022); Itinerarios (Art Apartamento) Havana (2022);Sala del Tiempo, 13th Havana Biennial, Centro de Desarrollo de las Artes Visuales (2019); Sinsontes en perseverancia, a happening held at Calle Bernal y Águila, Havana (2019); Metáfora del crepúsculo árabe, Art Dubai, as a result of the residency period in the United Arab Emirates (2019); Image Index, Factoría Habana, Havana (2017); Acerca de la verdad absolutaand The Binary Show, Mindy Solomon Gallery (2016, 2015); El origen de la simetría, Centro Provincial de Artes Plásticas y Diseño Luz y Oficios, Havana (2012).
Il suo lavoro ha fatto parte delle seguenti mostre collettive:Ver Italia y vivir: Experiencias de lo “lo sublime” en el arte cubano contemporáneo, National Museum of Fine Arts, Havana (2024); Kaleidoscopes: contemporary Cuban perspectives, Galleria Continua Les Moulins, France (2024); You Know Who You Are: Recent Acquisitions of Cuban Artfrom the Jorge M. Pérez Collection,El Espacio 23, Miami (2023); Viva la Devolución, Utopía 126, Barcelona, Spain (2021);Más allá de la utopía. Las relecturas de la historia, National Museum of Fine Arts, collateral to the 13th Havana Biennial (2019); Going away closer, Spiral Garden, Tokyo, Japan and Centro de Arte Contemporáneo Wifredo Lam (2018); La línea recta no es la más corta, Azkuna Zentroa, Bilbao, Spain (2018); 7th Salon of Contemporary Cuban Art, Centro de Desarrollo de las Artes Visuales (2017); Nido sin árbol, exhibition organized by Galleria Continua at Colegio de Arquitectos (UNAICC) (2016); La utilidad de la historia, Factoría Habana, Havana (2014); Cuban Video (MoCA), Cleveland, USA (2010); tra gli altri.
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Veduta_della_mostra_José Mesías - Sandra Tomboloni, L_illusione della vita, Galleria ME Vannucci, Pistoia
José Mesías - Sandra Tomboloni
L'illusione della vita
A due #4
testo di Serena Becagli
Inaugurazione domenica 19 gennaio dalle 11:00 alle 19:30
dal 19 gennaio al 2 marzo 2025
mercoledì - venerdì 17:00 -19:30 sabato 9:30 - 12:30 / 17:00 -19:30
o su appuntamento tel. +39 0573 20066 +39 335 6745185
Galleria ME Vannucci, Via Gorizia, 122 Pistoia, Italia
GALLERIA ME VANNUCCI Via Gorizia, 122 Pistoia, Italia
tel. +39 057320066 mob. +39 335 6745185